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La civiltà occidentale e l'identità europea. Studi di filosofia politica
I due autori di riferimento di questa trattazione, Oswald Spengler e Cari Schmitt, sono quasi contemporanei: Spengler nasce nel 1880, mentre Schmitt nasce nel 1888. Schmitt arriverà però a vivere quasi cento anni (morirà infatti nel 1985), mentre Spengler morirà molto prima, addirittura nel 1936, ossia senza vedere la Seconda Guerra Mondiale, che invece sarà fonte di riflessioni importantissime per Schmitt. Si pensi che il primo volume del capolavoro di Spengler, ""Il tramonto dell'Occidente"""", è stato ultimato prima della fine della prima guerra mondiale: ciononostante, egli sembra aver maturato risultati analoghi a quelli a cui giungerà Schmitt proprio alla luce dei cambiamenti connessi agli esiti dei due conflitti mondiali (a tal proposito, faremo riferimento soprattutto al suo lavoro del 1950, """"Il nomos della terra""""). Si potrebbe dunque dire che i due autori partano da alcuni presupposti analoghi, anche a livello cronologico e di formazione: si sono infatti formati negli stessi anni, cioè in quel periodo di profonda crisi, descritto da entrambi come l'inizio della fine."" -
Il carcere invisibile. Etnografia dei saperi medici e psichiatrici nell'arcipelago carcerario
La recente chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) ha sconvolto le preesistenti geografie del sistema penale, producendo effetti di rilievo anche nel campo penitenziario. Negli ultimi anni, sembra infatti che il carcere abbia visto l'esplosione di una nuova ""questione psichiatrica"""", con l'ingresso di un numero crescente di detenuti affetti da disturbi psichici come diretta conseguenza del superamento delle precedenti istituzioni manicomiali. Il testo si propone di decostruire tale retorica attraverso uno studio etnografico condotto in tre istituti penitenziari del Nord Italia. Facendo riferimento agli approcci teorici della criminologia critica e della psichiatria radicale, la ricerca evidenzia la natura complessa e sfaccettata del fenomeno, indaga i saperi e le pratiche messe in atto dagli operatori sanitari e ne analizza l'interazione con il campo morale e simbolico del penitenziario."" -
Black noise. Tecnologie della diaspora sonora
Qual è la consistenza della linea che divide il suono dal rumore? Con quali armi si combatte la battaglia per lo spazio acustico nelle città? In che modo il sound di una piccola isola dei Caraibi è riuscito a esercitare un'influenza tanto profonda sulla musica pop ed elettronica del nuovo millennio? Amplificando il concetto di rumore nella sua dimensione estetica e politica, il testo intende ripensare il legame tra suono, tecnologia, razza e potere a partire dalla specifica impronta sonora della musica giamaicana: reggae, dub e dancehall. Il risultato è una critica culturale scritta ""con le orecchie sull'altoparlante"""", radicale e rigorosa, che registra il modo in cui altre epistemologie, provenienti dalla periferia globale, possono interrompere la narrazione occidentale della modernità."" -
Tardo industrialismo. Energia, ambiente e nuovi immaginari di sviluppo in Sicilia
La crisi strutturale del comparto produttivo legato alla raffinazione del petrolio e alla lavorazione dei suoi derivati ha determinato, anche nell'Italia meridionale, il proliferare di agende di sviluppo all'insegna di un'idea di innovazione in chiave green, smart e hi-tech: tre parole che descrivono, rispettivamente, la transizione verso le fonti rinnovabili, i sistemi di efficientamento ""intelligente"""" dei servizi e della produzione e distribuzione energetica a livello urbano e la svolta verso l'economia digitale e le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione su scala globale. Avvalendosi di un'ampia gamma di fonti etnografiche, visuali e testuali, il libro analizza il processo di inglobamento della ristrutturazione industriale oggi in corso nel Siracusano, con particolare attenzione agli assetti istituzionali, agli arrangiamenti politici e alle economie morali di un territorio costretto a fare i conti non solo con un drastico collasso occupazionale, ma anche con gli effetti di lunga durata della produzione da fonti fossili. Localizzato ai margini dei maggiori centri finanziari e dell'industria energetica in Europa, il polo petrolchimico siracusano diventa così un punto di osservazione per illuminare gli spazi di frizione del tardo industrialismo."" -
La critica postcoloniale. Decolonizzazione, capitalismo e cosmopolitismo nei postcolonial studies
"Postcoloniale"""" è ormai diventato uno dei termini chiave della teoria sociale. Sulla scia di questo successo, negli ultimi anni, soprattutto nei paesi anglosassoni, ha preso corpo un imponente campo transdisciplinare di studi e di ricerche socioculturali su alcune delle questioni più urgenti del mondo globale contemporaneo: quello dei postcolonial studies. Tuttavia, in Italia, postcoloniale e postcolonialismo non sempre appaiono come nozioni chiare e ben definite. Talvolta si presentano come contenitori capaci di promuovere concezioni e orientamenti teorici, epistemologici e politici intrinsecamente contraddittori. Questo volume si propone come una genealogia critica degli studi postcoloniali e offre al lettore i contorni di un dibattito finora recepito nel nostro paese in modo frammentario. Passando in rassegna le tematiche più ricorrenti e il lavoro degli autori più impegnati in questo campo - Said, Bhabha, Spivak, Hall, Gilroy, Young, Clifford, Appadurai -, l'autore intende mettere in luce sia lo sviluppo storico del postcolonialismo, sia il suo rapporto con le principali correnti della teoria sociale: il marxismo, il postmodernismo, il decostruzionismo, il post-strutturalismo. A partire dall'approfondimento di alcuni concetti chiave - cosmopolitismo, globalizzazione, colonialismo, diaspora, critica culturale - sostiene quindi che il futuro di un campo di studi eminentemente politico come quello dei postcolonial studies non potrà che dipendere dalle posizioni che vi emergeranno in riferimento ai conflitti più pregnanti del mondo odierno." -
Idola sermonis. Il potere cognitivo degli stereotipi nel linguaggio implicito
Un acceso dibattito ha recentemente messo in luce il ruolo degli stereotipi nella comprensione del linguaggio letterale come idòla fori di baconiana memoria, che possono influenzare il nostro modo di vedere il mondo sociale attraverso la lingua parlata da una comunità linguistica. È stato invece meno discusso il ruolo degli stereotipi come idòla sermonis, ossia come meccanismi cognitivi di creazione di categorie nei discorsi quotidiani e di comprensione delle dinamiche sociali in vari contesti conversazionali. Inoltre, il prevalere dell'accezione negativa del termine ""stereotipo"""" quale pregiudizio ha lasciato in ombra la complessità degli stereotipi come idòla della mente umana in determinate circostanze d'uso del linguaggio. Il volume si propone di capire se e quando gli stereotipi hanno un ruolo negativo nei contesti comunicativi, per scoraggiare quelli che possono portare a un'effettiva esclusione sociale. In particolare, si ritiene che il linguaggio non letterale, specie se figurato, possa essere un banco di prova del """"potere cognitivo"""" degli stereotipi, perché, rispetto a quella del significato letterale, la comprensione del significato implicito richiede delle conoscenze contestuali - talvolta tacitamente racchiuse nei """"luoghi comuni"""" di una comunità linguistica - più difficili da portare alla luce. Si indaga quindi quel continuum di fenomeni linguistici in cui i processi pragmatici di comprensione del significato implicito più ricorrono a conoscenze stereotipiche, a partire dagli slurs e dalle metafore fino all'ironia e ai proverbi, il cui significato è totalmente implicito o evocato da immagini socialmente condivise."" -
Capitalismo 4.0. Genealogia della rivoluzione digitale
Oggi si parla sempre più spesso di rivoluzione 4.0, in riferimento a un insieme di processi come la rapida crescita del ""capitalismo delle piattaforme"""" e, più in generale, l'innesto sempre più pervasivo nel quotidiano di robotica, Internet of Things e dimensione algoritmica. Si tratta di processi che stanno trasformando profondamente anche il mondo del lavoro. Il volume - curato dal collettivo Into the Black Box - si propone di indagare tale realtà con uno sguardo attento non solo alle innovazioni tecnologiche e organizzative, ma anche e soprattutto alle forme di conflittualità che, dalle lotte nella sfera della riproduzione sociale ai """"blocchi logistici"""", si sviluppano all'interno delle catene globali del valore. Postfazione di Sergio Bologna."" -
Il burrone e il salto. Racconti di arte urbana nelle fotografie di WallsOfMilano. Ediz. illustrata
Ripercorrere a ritroso quasi quindici anni di amicizie, luoghi e storie cittadine attraverso quello che i muri hanno da raccontare: questo l'obiettivo dei due autori in questo testo di Arte Urbana, la più interessante tra le forme di comunicazione nello spazio pubblico. In questo viaggio spazio-temporale ogni foto narra un momento del rapporto che lega WallsOfMilano alla comunità artistica, la stessa di cui il fotografo è diventato parte e narratore ufficiale. Nel libro si susseguono spazi occupati, quartieri, gallerie d'arte ed eventi dove l'Arte Urbana ha trovato la sua naturale collocazione e dove gli artisti che hanno reso possibile la nascita e lo sviluppo di questa produzione/azione hanno avuto modo di conoscere WallsOfMilano, di apprezzare la sua poetica fotografica, di vivere esperienze condivise e di stringere vere e proprie amicizie. -
Il viaggio di Mouktar. Storie di migranti raccolte da un insegnante di frontiera
Ecco l'esodo del III millennio: milioni di persone che fuggono da guerre, carestie, razzismo, intolleranza e violenza. Questo mondo, l'autore de ""Il viaggio di Mouktar"""" lo ha conosciuto nella realtà dei centri di accoglienza come docente di italiano L2 fino a farlo diventare il suo mondo: entrandoci, vivendoci e condividendo giorno per giorno le esperienze, le storie, le pene e le speranze di migliaia di profughi provenienti da terre remote. Le stesse terre che lui ha sempre sognato di conoscere e che ora sono lì, a portata di mano, pronte a parlargli e ad arricchirlo di conoscenze. In un percorso lungo sedici racconti, Alessandro Tedesco ci accompagna alla scoperta di vite sofferte, tradite, mutilate: vite in cerca di vita, perché in fondo la storia di Mouktar è anche la loro."" -
Il socialismo e il futuro dell'Europa
Come arginare l'ascesa dei nazionalismi reazionari in Europa? Il loro successo, inedito dai tempi della Seconda guerra mondiale, ha lasciato i partiti liberali in uno stato di stordimento. Allo stesso tempo, la sinistra, che fino a poco tempo fa forniva una base al campo dei progressisti, sta vivendo uno dei più profondi sconvolgimenti della sua storia: da luogo di elaborazione critica, è diventata oggetto della critica. È quindi la critica stessa che non riesce più a esprimersi in maniera coerente. I tre saggi raccolti in questo libro cercano di affrontare le cause profonde del duplice problema dell'egemonia nazionalista e della crisi del socialismo. Questo compito richiede innanzitutto una ridefinizione del socialismo nella sua irriducibilità ad altre dottrine politiche e correnti ideologiche, ma anche un riesame del contributo delle scienze sociali alla politica. Infine, si giunge a considerare il futuro dell'Europa alla luce di due grandi questioni: l'educazione e l'ecologia. -
La scomparsa della Sinistra in Europa. Nuova ediz.
Il consenso liberista si è incrinato sotto i colpi del sempre più evidente degrado economico e sociale da esso provocato. Eppure, l'ingombrante cadavere della sinistra della ""modernità"""" e delle """"riforme"""" continua ad appestare la scena politica europea. Cosa impedisce la rinascita di una sinistra capace di ricollocare al centro della propria azione le grandi questioni economiche e di classe, consapevole che al potere del denaro può contrapporsi solo quello dello Stato-nazione? Barba e Pivetti sostengono che, per rimettersi in cammino, le forze autenticamente progressiste non dovrebbero affrontare l'ignoto, quanto piuttosto superare un'inerzia culturale, la generale subalternità nei confronti delle idee dominanti. Nella scoraggiante condizione di debolezza politica in cui oggi versano i salariati e i ceti popolari, una sinistra di classe avrebbe il non trascurabile vantaggio di non doversi inventare nulla: si tratterebbe di riprendere le fila di quanto di meglio la civiltà europea sia riuscita a realizzare nel secondo dopoguerra."" -
La via cinese. Sfida per un futuro condiviso
"La via cinese"""" si propone di comunicare ai lettori, in modo chiaro, scorrevole e documentato, il nuovo ruolo che il paese asiatico ricopre nella geografia del potere mondiale, valutandone peso, influenza e impatto sugli sviluppi futuri. L'ambizione cinese e la sua visione degli affari internazionali possono essere riassunte nella volontà di Pechino di """"costruire una comunità umana dal futuro condiviso"""" mediante rapporti win-win che portino benefici reciproci agli attori coinvolti. La Cina è cresciuta e ha intenzione di continuare a ritagliarsi lo spazio che le spetta nelle varie sedi internazionali. Secondo l'autore, ciò non rappresenta necessariamente una """"minaccia"""", in quanto la Repubblica Popolare mira a raggiungere i propri traguardi attraverso il rispetto reciproco, l'interconnessione spaziale e gli investimenti produttivi di lungo termine." -
Erdogan. Storia di un uomo e di un Paese
Era il ragazzino di un quartiere popolare di Istanbul che faceva il venditore ambulante ed è diventato il leader più longevo della Turchia. È cresciuto imbevuto di sentimenti religiosi in un Paese radicalmente laico e l'ha trasformato in un'avanguardia internazionale della politica islamica. È salito al potere come paladino delle minoranze e si è trasformato in un presidente autoritario. È il governante che ha avviato i negoziati per l'ingresso di Ankara nell'UE e quello che più l'ha allontanata dall'Europa. Ma chi è davvero Recep Tayyip Erdogan? Come si è compiuta la sua formidabile ascesa? E fin dove potrà spingersi il nuovo ""Sultano""""? Intrecciando interviste ai protagonisti e documenti, testimonianze dirette e ricostruzioni storiche, il libro racconta la storia di Erdogan dall'infanzia tra i vicoli di Kasimpasa fino ai vertici del potere, tracciandone un profilo personale e politico che si delinea in modo inscindibile dalla storia contemporanea della Turchia. Prefazione di Alberto Negri."" -
Le verità negate. Storia, cultura e tradizioni della popolazione romaní
"Le verità negate"""" è un viaggio, affascinante e doloroso, all'interno della cultura di un popolo - quello dei rom/roma, sinti, calé/kale, manouches e romanichals - tra i più martoriati e i meno difesi nelle vicende che hanno avvicinato le minoranze ai temi dei diritti. Non si tratta di una semplice raccolta enciclopedica, ma di un dono che permette un lavoro comparativo nei confronti dell'ultimo e più difficile pregiudizio su una popolazione dalla storia antichissima. Il lavoro di Spinelli risulta doppiamente interessante perché consente anche un grande approfondimento sul tema della conoscenza. Sappiamo, infatti, che senza conoscenza """"l'altro da sé"""" si trasformerebbe facilmente in un pericolo: l'autore ci invita ad apprezzare l'enorme portato di positività, di arricchimento e di stimoli - culturali, sociali, economici, musicali e politici - che il mondo romanó ha al suo interno." -
Lo sguardo relazionale. Saggio sul punto cieco delle scienze sociali
"Lo sguardo relazionale"""" parte da un paradosso: le scienze sociali in gran parte non sono veramente """"sociali"""". Per esempio, non lo sono quando, per spiegare i fenomeni e proporre interventi operativi, si affidano agli individui e ai sistemi organizzativi, lasciando sullo sfondo le relazioni tra le persone. Lo sguardo scientifico, non meno di quello del senso comune, si annebbia quando deve decifrare la relazione tra l'osservatore e l'osservato. Le relazioni che fanno il sociale rimangono dunque nell'ombra. Pierpaolo Donati illustra questo stato di cose, ma al contempo sostiene che esiste un altro modo di osservare la realtà, quello dello sguardo relazionale, che consentirebbe alle scienze sociali di illuminare il loro punto cieco così da alimentare un nuovo umanesimo relazionale" -
Sulla svolta ontologica. Prospettive e rappresentazioni tra antropologia e filosofia
Con la recente pubblicazione dell'opera Prospettivismo cosmologico in Amazzonia e altrove (2019) di Eduardo Viveiros de Castro e del volume Metamorfosi (2019) a cura di Roberto Brigati e Valentina Gamberi, un dibattito internazionale comunemente noto come ""svolta ontologica"""" ha destato e ravvivato l'interesse della comunità accademica italiana. I problemi sollevati dall'impianto dell'antropologo brasiliano - che non è l'unico a costituire il nerbo di questa """"nuova"""" tradizione di studi - sono transitati costantemente tra l'ambito più ristretto delle scienze sociali e quello più vasto degli studi filosofici. Questo libro, esito di un convegno tenutosi all'Università di Pisa nel dicembre 2019, si propone di affrontare alcuni dei temi più rappresentativi di tale momento intellettuale, mettendo in dialogo studiosi di filosofia e di antropologia. Si discute, innanzitutto, il tema della decostruzione del soggetto per come è stato formalizzato dalla tradizione filosofica cartesiana; successivamente, i modelli di conoscenza proposti dalla tradizione speculativa occidentale; infine, la """"moltiplicazione dei mondi"""" nelle mitologie amerindie e le conseguenze concettuali che ciò comporta rispetto al concetto di rappresentazione nelle scienze umane. L'obiettivo è quello di discutere, anche criticamente, alcuni degli assunti più interessanti implicati in questo nuovo movimento teorico, primo fra tutti il tentativo di superare l'epistemologia a favore di un recupero dell'ontologia."" -
Invecchiare. Prospettive antropologiche
I contributi presentati in questo volume forniscono delle coordinate introduttive per affrontare il campo di studi sui processi d'invecchiamento, rimasto finora marginale all'interno del dibattito antropologico. E offrono al lettore strumenti metodologici e concetti teorici per approfondire tanto le diverse costruzioni dell'anzianità, quanto le continue riorganizzazioni della società e dei valori che la legittimano. Dai casi etnografici scelti, emerge la capacità degli anziani di adattarsi a nuovi rapporti di forza e a nuovi significati di rispetto e autorità, nonché il loro ruolo attivo in queste trasformazioni, invalidando lo stereotipo che vede gli anziani come meri soggetti passivi sia nella sfera privata che in quella pubblica. -
La montagna di Quentin. Immaginari e regole di una terra confinaria
In montagna ci sono sentieri facili, sentieri difficili e anche sentieri sconosciuti. La montagna di Quentin è uno di questi. A percorrerlo, ogni tanto, vengono pure le vertigini. Epperò, riga dopo riga, idea dopo idea, a mo' di guida alpina, l'autore conduce il lettore all'incontro con Quentin Tarantino e Leni Riefenstahl, con Luis Trenker e Gustav Mahler, con Klaus Theweleit e Citto Maselli, con Arnold Fanck e Susan Sontag: personalità che hanno portato avanti - chi con i libri, chi con il cinema, chi con la musica - idee sulla montagna rivelatesi fondamentali nel nostro Novecento e oltre. Punto di partenza è una scena di Bastardi senza gloria, film capolavoro di Quentin Tarantino; punto di arrivo è un'idea tanto antica quanto necessaria di montagna, unita alla consapevolezza che ancora oggi sulle montagne, e sulle Dolomiti in particolare, si sta combattendo una battaglia dall'altissimo valore simbolico. -
Il corpo sacro. Itinerari nella durevolezza del mito
Il volume è il risultato delle ricerche antropologiche dell'autrice, svolte sul mondo contadino e post-contadino nell'arco di quarant'anni. Prendendo in esame le dinamiche del sacro quale sentimento pervasivo della religiosità popolare e la persistenza e trasformazione nel tempo di rituali e miti, analizza le continue mutazioni culturali e stratificazioni storiche per porre l'attenzione su come credenze e cerimonie attingano a configurazioni arcaiche testimoni della durevolezza delle immagini che emergono dalla memoria. Una memoria che appartiene a un ""corpo sacro"""", allo stesso tempo biologico e culturale, che è perno della vita sociale e che affiora anche negli automatismi delle attività quotidiane e rituali. Al centro della riflessione dell'autrice è il flusso dinamico e complesso dei processi vitali, ma anche la dimensione neurologica delle configurazioni immaginarie che fanno del corpo un perno vitale: se la mente elabora l'ordito delle attività e della comunicazione intracorporea, la cultura crea la trama nelle relazioni all'ambiente in un sistema capace di autoregolarsi nell'affrontare le sfide del mondo."" -
Sociologia cognitiva. Concetti e metodi
Negli ultimi anni è accaduto qualcosa di interessante alla ricerca sociologica contemporanea. Il dialogo tra sociologia, scienze cognitive e psicologia ha portato alla rivisitazione di alcuni assunti fondamentali nel campo del comportamento umano. Un esempio di questa contaminazione è stato il modello duale della cognizione umana, cioè la distinzione tra pensiero veloce/automatico e pensiero lento/deliberato, che ha fornito ai sociologi un modello comportamentale più credibile. Questo volume invita la ricerca sociologica a riflettere su quali assunti e modelli poggia la cognizione umana. Ma tale riflessione riguarda anche fondamentali aspetti metodologici: il rinnovamento concettuale suggerito dalla sociologia cognitiva ""embodied"""", per esempio, permetterebbe alla ricerca una maggiore capacità esplicativa.""