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La piccola comunista che non sorrideva mai
Una miracolosa, minuta ginnasta rumena di quattordici anni, Nadia Comaneci, compare ai giochi di Montreal e diventa mito planetario: sbaraglia le concorrenti sovietiche, favoritissime, fa saltare i sistemi elettronici che computavano i punteggi ricevendo tutti 10; sospende, col suo volto, il suo volteggio, il suo corpo elastico, la guerra fredda. Lola Lafon, sedotta da questa donna bambina che non sorrideva mai, racconta la storia della sua vita, entrando nei suoi sentimenti e nelle sue emozioni, come fosse il personaggio di un romanzo in cui, tuttavia, tutto è vero. E, nello specchio di questo romanzo, racconta un'Europa spaccata in due, inondata di propaganda, ideologia, menzogne, cinismo, ma anche di grandi passioni, sogni, desideri. Imitando l'audacia magica delle figure tracciate nel cielo della competizione da quella semplice bambina, il romanzo-acrobazia di Lola Lafon, più vicino alla leggenda di Icaro che alla mitologia degli ""dei da stadio"""", rende omaggio con la sua invenzione alla fantasia di colei che, con un calcio alla luna, ha stravolto il cammino angusto che si riserva alle ragazzine, quelle ragazzine dell'estate del '76 che, grazie a lei, hanno sognato di lanciarsi nel vuoto, gli addominali tesi e la pelle nuda."" -
Tutto su Sally
Una coppia della media borghesia viennese. Lui, Alfred, è un uomo che si sta perdendo sul sentiero che conduce alla vecchiaia, ma che sa conservare il suo amore incondizionato e poetico per la moglie Sally. È lei la figura emblematica di questa coppia: ironica, distaccata, anticonformista, non vuol rinunciare all'idea di una giovinezza che non c'è più ma che continua a lanciare stimoli. Quando, durante una vacanza estiva in Inghilterra, i ladri irrompono nella casa viennese della coppia, mettendo tutto a soqquadro e violando anche i preziosi diari su cui Alfred tiene nota del suo ménage famigliare, le cose cambiano all'improvviso. Rancori sopiti, segrete delusioni, rivendicazioni, ma anche desideri inconfessati emergono ed esondano dai fragili confini della convivenza. È tempo di scegliere cosa fare della propria vita. Una scelta che coinvolge entrambi i coniugi. Una scelta fra dovere e inclinazione, fra realtà e sogno. Fra consapevolezza e illusione... -
Non dirlo. Il Vangelo di Marco
"Non dirlo"""" è l'ordine che Gesù fa seguire a ogni miracolo che compie, la chiave del segreto di personalità che costituisce la trama della sua avventura terrena. Il Vangelo di Marco è il Vangelo d'azione, il primo, il più breve, il più imperscrutabile. Sandro Veronesi spreme fino all'ultima stilla il succo di questo testo e lo propone nella sua scintillante modernità. Scritto a Roma per i romani, il Vangelo di Marco è, nel racconto di Veronesi, una raffinata macchina da conversione, sintonizzata sull'immaginario dei suoi destinatari e per questo più simile ai film di Tarantino che ai testi con i quali gli altri evangelisti raccontano la stessa storia. È una miniera di scoperte sorprendenti, che riportano il Cristianesimo alla sua primitiva potenza componendo il ritratto di un enigmatico eroe solitario, il cui sacrificio ancora oggi rappresenta uno sconvolgente paradosso: che ci sia bisogno della morte di un innocente per potersi liberare del proprio nulla. Sandro Veronesi ha tratto da """"Non dirlo"""" un monologo teatrale: proprio come il Vangelo stesso la sua destinazione è la comunicazione orale, """"da bocca a orecchio, con la fondamentale messa in gioco del corpo e del contatto visivo tra autore e uditore""""." -
Perché non esiste il mondo
"In questo libro, Markus Gabriel prende sul serio la risposta che a metà del secolo scorso il filosofo americano Willard Van Orman Quine aveva dato all'interrogativo ontologico 'che cosa c'è?'. 'C'è tutto'. Per Gabriel tutto esiste allo stesso modo, dagli atomi a Sherlock Holmes, e l'unica cosa che non esiste è il mondo, perché non c'è un campo di senso capace di accoglierlo al suo interno. Gabriel può dire 'tutto è reale, purché non lo si prenda per più di quello che è'. L'esistenza non si riduce dunque agli oggetti naturali, ma viene a comprendere un catalogo più rigoglioso dell'enciclopedia cinese di Borges, fatto di unicorni, fate, tasse, notizie giornalistiche e così via..."""" (Maurizio Ferraris)" -
L'altra «Iliade». Testo greco e latino a fronte. Ediz. multilingue
Il volume raccoglie opere e sezioni di opere greche e latine che affrontano le vicende della guerra troiana in modo alternativo all'""Iliade"""" omerica. Dell'opera attribuita al soldato greco Ditti di Creta, """"Il diario della guerra di Troia"""", possediamo la traduzione latina realizzata da un erudito del III secolo, Lucio Settimio, che si basa su una traduzione greca fatta condurre da Nerone sull'originale, scritto addirittura in fenicio nell' XI sec. a.C. Le particolari vicende redazionali di questo testo preludono a contenuti ancor più sorprendenti. Il diario di guerra di Ditti cretese è una vera e propria """"controstoria"""" della guerra di Troia, condotta nel dichiarato intento di """"smascherare"""" l'epica versione fornita da Omero: Odisseo, spietato, che pensa solo al bottino; Ettore che non viene ucciso in un duello ma in un agguato alle spalle, con atto vile, da Achille; lo stesso Achille che, appena giunto, si innamora della figlia di Priamo Polissena, e per averla in sposa scrive delle epistole segrete al sovrano troiano dicendosi disposto a vendere l'esercito greco; Priamo, sfruttando questa passione di Achille, lo attira in un tranello e lo fa uccidere a tradimento; Enea, vigliacco, che riesce a mettersi in fuga solo con l'aiuto di traditori greci, dopo la presa della città. Un testo straordinario per le stravaganti versioni mitiche con cui è """"riscritta"""" la guerra più antica dell'occidente."" -
Iperione o l'eremita in Grecia. Testo tedesco a fronte
Nel clima idealistico di fine Settecento, agitato dalle ripercussioni della Rivoluzione francese, Friedrich Hölderlin affida al protagonista del romanzo epistolare ""Iperione o l'eremita in Grecia""""( 1797-1799) la sua originale concezione filosofica, politica e poetica. Nelle lettere del giovane greco Iperione, che lotta per l'indipendenza della patria, si intrecciano infatti i maggiori temi estetici e filosofici dell'epoca, che l'autore condensa nella visione dialettica della posizione """"eccentrica"""" dell'uomo, sviluppata in rapporto all'estetica di Schiller e alle posizioni teoriche di Fichte e Hegel. Narrando l'esperienza politica e personale del protagonista, Hölderlin rintraccia nella grecità un ideale in grado di unificare natura e storia e di indicare all'Europa moderna una nuova forma di società civile, un """"nuovo regno"""" dove la parola, divenuta poesia, è capace di esprimere l'esperienza estetica del bello. Il romanzo fu licenziato dall'autore stesso, che ne seguì di persona le revisioni e la stampa; questa traduzione con testo a fronte si basa sull'edizione delle opere di Friedrich Hölderlin in tre volumi curata da Michael Knaupp (Monaco: Hanser 1992-1993). Del romanzo ci sono pervenuti anche alcuni materiali preparatori che ne documentano il divenire poetico, dai primi appunti fino alle bozze della stesura definitiva che il poeta spedì all'editore."" -
Platonismo negativo e altri frammenti. Testo ceco a fronte
"Platonismo negativo"""" è il primo progetto filosofico elaborato da Jan Patocka. Contro la tradizione metafisica positiva, tesa a un sapere definito e malleabile, che ha permeato la cultura filosofica europea, fino a sfociare nella contemporanea era tecnica, Patocka tenta qui di tratteggiare un pensiero in negativo, in cui l'idea non rappresenta un possesso, ma un ineffabile richiamo. Di questo progetto, ha visto la luce soltanto il nucleo originario: un serrato confronto con la metafisica platonica. Dei restanti studi, che avrebbero dovuto abbracciare, nelle intenzioni dell'autore, i più svariati ambiti di indagine, restano frammenti di cui si è voluta qui proporre una significativa selezione." -
I giardini dei dissidenti
Due donne straordinarie: Rose Zimmer, conosciuta da tutti come la Regina Rossa di Sunnyside, nei Oueens, è una comunista irriducibile, che s'impone a tutti, vicini, famigliari e membri dei partito con l'intransigenza della sua personalità e l'assolutismo delle sue convinzioni. E sua figlia, Miriam, precoce e determinata, lei pure imbevuta di sogni utopici e col desiderio spasmodico di sfuggire all'influenza di Rose per abbracciare la controcultura del Greenwich Village. Sono donne che stregano gli uomini della loro vita. Imperfetti e romantici, i personaggi di Lethem si perdono dietro ai loro ideali improbabili in un'America in cui il radicalismo è sempre visto con sospetto, aperta ostilità o indifferenza. La storia statunitense di più di mezzo secolo (dal comunismo da salotto degli anni Trenta fino alla nascita di Occupy Wall Street) scorre tumultuosa nelle pagine di Lethem, in un intreccio inestricabile di privato e pubblico, di desiderio e senso del dovere. Un romanzo d'amore. Un romanzo sulla famiglia... -
Il manifesto degli attori anonimi
Gli attori di questo romanzo d'esordio sono un commesso di McDonald's che trascorre i suoi turni provando e riprovando nuovi accenti; un ex bambino prodigio che ricorda un baccanale sulla spiaggia: volontari ospedalieri e esuli della provincia americana più profonda; l'interprete di film sui vampiri che scopre un oscuro testo scritto da un famoso attore, ormai scomparso nel nulla; per non parlare del fantasma di River Pheonix. Poi c'è lo stesso James Franco, che si aggira dietro le quinte occhieggiando tra le righe, prima di prendere la parola e affascinarci con meditazioni sulla sua arte, oltre che con inquietanti storie piene di eccessi. Spaziando tra i generi, dal saggio lirico alla testimonianza disarmante, da messaggi imbarazzanti a note fantasma, James franco ci fa entrare con leggerezza, humour e una buona dose di follia nel cuore oscuro della celebrità. -
I viali di circonvallazione
"Un figlio cerca il padre che dieci anni prima lo ha abbandonato. Lo trova in uno dei villaggi più graziosi della Seine-et-Marne, ai margini della foresta di Fontainebleau, nel ristorante dell'albergo del Clos-Foucré, in compagnia di due individui orribili. Lui - un falsario vissuto di ogni tipo di imbrogli - è un uomo corpulento, di tipo orientale: sembra un enorme mollusco accasciato dalle vicende della vita. I due amici - dai quali è trattato malissimo, con irrisione e disprezzo - si barcamenano, uno dirigendo un giornale di pettegolezzi e articoli ricattatori, l'altro (ex legionario) cercando denaro col poker e il biliardo. Attorno a loro, una piccola corte di donne ambigue, ex prostitute, personaggi loschi, rappresentanti della Francia peggiore che odia i comunisti e gli ebrei. Questo il quadro all'interno del quale si muove la vicenda de 'I viali di circonvallazione', romanzo giovanile di Patrick Modiano. Sono sufficienti dieci anni perché un padre, trovandosi a tu per tu con il figlio, non lo riconosca? O dobbiamo pensare che finga di non riconoscerlo e aspetti il momento opportuno, per gettare la maschera e rivelare a se stesso, e a suo figlio, la propria abiezione morale? Modiano non si preoccupa, ovviamente, di sposare né l'una né l'altra tesi. A lui interessa il tempo: quello che precede la distanza dei dieci anni, e il figlio, lo sperduto Telemaco parigino, ricostruirà con infinita pazienza per raccontare la vita trascorsa insieme fino al momento dell'abbandono."""" (G. Montefoschi)" -
Villa Triste
"Per non andare a combattere in Algeria - siamo ai primi degli Anni Sessanta un giovane francese di cui sappiamo molto poco, va a rifugiarsi in una stazione termale affacciata su un lago dell'Alta Savoia, a pochi chilometri dalla Svizzera. Volendo nascondere la sua identità, si presenta come un discendente di una nobile famiglia russa: il conte Chmara. Dopo qualche tempo, incontra una ragazza molto affascinante che ha qualche anno più di lui: Yvonne. Lei dichiara di essere una attrice che ha appena finito di partecipare al film di un regista tedesco, girato proprio da quelle parti. I due si innamorano e, nella località turistica che col suo Casino, i ricevimenti, i campi da tennis, i concorsi di bellezza, sembra essere attrezzata di tutto punto per proporsi come una imitazione sbiadita e volgare della Costa Azzurra in cui un tempo avevano folleggiato Francis Scott Fitzgerald e sua moglie Zelda, e W.S. Maugham avrebbe sfogato fino all'ultimo il suo pessimo umore, vivono una lunga estate di passione e di bugie. Yvonne fa parte di quegli esseri misteriosi - sempre gli stessi - che, come sentinelle, se ne stanno ai bivi della nostra esistenza e, nel momento stesso in cui li incontriamo, ci travolgono. Il finto conte Chmara è un apolide della vita, alla ricerca del passato e del tutto. Sono, entrambi, protagonisti di 'quel momento della giovinezza in cui tutto è sul punto di precipitare e presto sarà troppo tardi per tutto'"""". (Giorgio Montefoschi)" -
La traduttrice
Dopo ""Il cantore di storie"""" con questo nuovo romanzo Rabih Alameddine ci trasporta in Libano, a Beirut, e, all'inizio, in un vecchio appartamento della città. È qui che incontriamo Aaliya, una donna di settantadue anni, i capelli tinti di blu, una traduzione da iniziare, forse, e una storia da raccontare. Aaliya ci parla della sua vita: anni e anni dedicati a leggere i capolavori della letteratura mondiale per poi tradurli, in silenzio, per puro amore, senza che alcuna traduzione veda mai la luce della pubblicazione; mentre per le vie della città cadevano bombe e si udivano gli echi di una guerra capace di trasformare giovani pacifici in spie e assassini. Una guerra che ha costretto una donna sola come lei, di professione libraia, appassionata di libri, a dormire con un fucile accanto al letto per difendersi da attacchi improvvisi. Una guerra che ha costretto Aaliya a rimandare l'appuntamento con l'amore. Siamo ciò che leggiamo, disse un saggio, e Aaliya è questo: una creatura meravigliosa, fatta di carta, eppure viva, piena di umorismo, che si nasconde da tutto e tutti dentro una vecchia giacca di lana e dietro la letteratura, cercando nei libri l'amore che la sua famiglia non è stata in grado di darle."" -
La settima coorte
Antonio ha una bella famiglia, lavora come cardiologo a Roma, ma a cinquant'anni sente arrivare la classica crisi di mezz'età. A pochi giorni dal Natale, in un momento di generosità, regala a un extracomunitario un panettone che gli è stato donato. II giorno seguente scopre che la scatola del panettone nascondeva una bomba letale e la sua tranquilla vita non tornerà più come prima. Un calembour di fughe in giro per l'Europa, da Roma a Lione, da Praga alla Croazia, scontri con terroristi e inseguimenti dell'Interpol, una serie di avventure da agente segreto fino alla scoperta di una misteriosa e inaspettata verità. Prefazione di Giancarlo De Cataldo. -
Pierre non esiste
Pierre Prato vive in un mondo in cui le telecamere sono ovunque e controllano ogni istante della vita delle persone. Ma l'esistenza di Pierre non corrisponde esattamente alla norma dei suoi concittadini: convive con Viola e si difende dalle pesanti avances del suo capo Muriel, mentre cerca di gestire la propria malattia, un'allucinazione paranoide che si fa chiamare Rho. Soprattutto, spesso, Pierre sparisce inspiegabilmente dalla vista delle telecamere. Quando tre agenti dei servizi segreti si presentano alla sua porta per verificare questa anomalia, Pierre si troverà catapultato in una realtà che non aveva previsto, e che lo porterà a dubitare di tutto, persino della sua esistenza. ""Pierre non esiste"""" è un romanzo visionario che trasporta Orwell nelle atmosfere di Shutter island, un viaggio nei labirinti della mente, alla ricerca di una verità che non è mai come appare."" -
Amo troppo la vita per riuscire a viverla
"Questa è la storia di un ragazzo normale, cresciuto in una famiglia normale, che a causa della sua fragilità interiore, della noia e di un mondo sbagliato diventa un drogato e un ladro e finisce col devastare la sua vita e quella di chiunque gli stia intorno. E anche la storia di un drogato e ladro in apparenza irrecuperabile che un giorno scopre la forza dell'amore e incredibilmente, faticosamente, riesce a rimettere insieme i pezzi della persona che avrebbe potuto essere, e a ricostruirsi una vita. Amo troppo la vita per riuscire a viverla è troppo vero per essere un romanzo, troppo ricco di implicazioni per essere una memoria personale. E una testimonianza diretta, bruciante, che in certe parti si può leggere come una confessione, in altre come un'avventura."""" (Dalla prefazione di Andrea De Carlo)" -
Ti porto sempre con me
"Ti porto sempre con me"""" è un lessico famigliare che racconta la storia vera di una bambina degli anni Cinquanta che aspetta a Cosenza il ritorno del padre, insegnante di Storia e Filosofia a Roma. Ma è anche la favola di una ragazza che incontra il futuro marito, se ne innamora, e costruisce una famiglia in cui ogni gioia sembra riscattare i momenti difficili. E, ancora, il diario di una madre combattiva che cresce due figli e affronta con coraggio le difficoltà di apprendimento del secondo, sposa finalmente il suo compagno e difende l'equilibrio ritrovato della sua famiglia, precario e unico come ogni amore. Francesca Pansa ci racconta una storia intensa che attraversa tre generazioni di una famiglia e di un intero paese con l'energia di un romanzo d'amore e di lotta, intenso come le vite che racconta." -
Solo sigari quando è festa
Nick, un giovane ricercatore di L'Aquila sfuggito miracolosamente alla terribile scossa di terremoto, torna a vivere nella casa dove è cresciuto, insieme al padre Ivo che ha frequenti vuoti di memoria. Mentre cerca di assorbire il trauma e occuparsi della malattia di Ivo, riceve una richiesta di amicizia su Facebook da parte di un misterioso ""Il Ragno"""", un utente con soli altri quattro amici. Tutti morti. Tranne Nick e Tamara, una spogliarellista di night club. Apparentemente, nessun legame esiste tra gli amici del Ragno, ma quando anche Tamara sparisce, Nick comprende di essere in pericolo di vita. La sua unica speranza è scoprire chi è il Ragno e cosa vuole da lui. Un thriller tra hacker, amori e le rovine di L'Aquila."" -
Tutto è mio
Un anno nella vita di un pittore americano contemporaneo di fama internazionale. Un anno nella vita di un giovane uomo che da vent'anni ha scelto come patria elettiva l'Europa. Vent'anni di emigrazione ""forzata"""" per sfuggire a un paese che lui ritiene omofobo e razzista, intollerante e ottuso, e anche per sfuggire le proprie origini famigliari, la catena di sangue che si chiama madre, padre, sorella, famiglia; come se mettere distanza fisica, e spazio, un oceano, tra sé e loro, fosse sufficiente a spezzarne gli anelli. È un anno particolare, questo, nella vita di Ryan, un anno che segnerà una svolta. Duecento pagine di diario personale, intimo che più intimo non si può: crudo, carnale, delirante e insieme lucido come uno specchio. Note che seguono passo passo un tuffo e una caduta nelle profondità di un'ossessione: quella per la giovane moglie tedesca; un'ossessione che sembra coincidere con un momento di difficoltà nei confronti della pittura. Ogni artista ha bisogno di una musa. Un pittore è sguardo: sguardo sul mondo, sulle cose, sugli altri e anche su di sé. Un pittore è materia: carta, grafite, pennelli, acrilico, colore. Un pittore è gesto: mano, braccio, schiena, gambe, la postura del corpo, polmoni che si impregnano di sostanze tossiche. La pittura è ricordo: trasfigurazione del reale e anticipazione del futuro. E spazio e tempo. Luce, ombra e buio. Un'arte antica con un occhio capace di guardare contemporaneamente ali indietro e in avanti."" -
Al margine
L'idea di margine attraversa le nostre vite molto più di quanto crediamo: il margine è il limite dello spazio e della morale, divide la virtù dal peccato e il centro dalla periferia. Se nel mondo scientifiico il margine ricorda l'errore o il limite che ogni ricerca deve affrontare, in società evidenzia l'emarginazione economica e sociale tanto quanto circoscrive virtuosi fenomeni di anticonformismo. Il centro e la periferia sono luoghi in continua mutazione, che attraversano l'arte e la letteratura, l'economia e la geografia: Francesco Magris percorre questi margini in ogni lato, con passo curioso e complice, divertendosi a valicare impunemente tutti i confini che incontra. -
Bark
Quindici anni dopo ""Ballando in America"""", Lorrie Moore torna con una raccolta di racconti che la conferma come una delle più grandi interpreti di questo genere letterario. Divorziati alla ricerca di una seconda occasione. Rocker allo sbando. Feste di matrimonio tragicomiche. L'America che si deve ancora riprendere dall'11 settembre: otto storie fulminanti, indimenticabili, che rivelano lo stato di grazia dell'autrice, il suo perfetto e inarrivabile equilibrio tra cattiveria, umorismo, potenza letteraria, analisi dei sentimenti umani. """"Questa è la ragione per cui Lorrie Moore è così amata: è intelligente, è divertente e il suo occhio è tagliente come la sua lingua. La sola ragione per non leggere questi racconti è che descrivono con troppa precisione e sensibilità chi siamo, come viviamo, il mondo che ci circonda. Potrebbero farci paura. Ma, in fondo, che senso avrebbe leggere storie che non siano capaci di questo?""""""