Sfoglia il Catalogo ibs010
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 3061-3080 di 10000 Articoli:
-
Filosofie nel mondo
Un'opera che affianca alla storia del pensiero occidentale quella altrettanto ricca ma meno esplorata delle culture non europee, presentando i contributi dei maggiori studiosi della filosofia islamica, del mondo ebraico, della tradizione latino-americana, del continente africano, dell'India, dell'Estremo Oriente e del Pacifico. Vero e proprio atlante del pensiero, questo libro offre uno strumento rigoroso ma accessibile per il dialogo interculturale che il mondo contemporaneo ci obbliga ad affrontare: risalendo alle radici delle più significative tradizioni culturali, restituisce tutta la ricchezza della trama di corrispondenze che ha dato forma al pensiero umano come lo conosciamo oggi. -
Storia della poesia latina
Questa ""Storia della poesia latina"""" restituisce ai lettori moderni i poeti latini in tutta la loro vitalità e il loro fascino. Agli autori a lui cari e familiari, Canali si accosta con competenza di specialista ma anche con la trasparente fedeltà del lettore-traduttore. Il libro è così una ininterrotta conversazione che dagli arcaici e da Catullo e Lucrezio, i """"sovversivi involontari"""", porta a Virgilio e Orazio, i """"cortigiani perplessi""""; da Tibullo e Properzio, gli """"elegiaci malinconici"""", e Ovidio, l'elegiaco """"imaginifico"""" e leggiadramente cinico, a Fedro, il favolista """"per adulti"""" erroneamente insegnato ai ragazzini, e a Persio e Lucano, i due """"ventenni contro Nerone""""; da Manilio, l'astronomo e astrologo puntiglioso e allucinato, ai """"grigi"""" Silio Italico, Valerio Fiacco e Stazio, a Giovenale e Marziale, i """"giullari rifiutati"""", ai poeti della decadenza. Una biblioteca dell'antichità che affianca autori celebri a importanti riscoperte, fedele al desiderio di salvare voci poetiche che a noi moderni continuano a parlare con immutata intensità di sentimenti e di emozioni, di pensieri e di ragioni. Note e commento di Maurizio Pizzica. Testi latini in appendice."" -
Illmitz
Un giovane venticinquenne decide di intraprendere un viaggio a Illmitz, città al confine tra Austria e Ungheria, in cui viveva la sua famiglia prima che i genitori si trasferissero sul Carso. È un viaggio decisivo, che il protagonista, ora residente a Roma, ha deciso di compiere per fare i conti con se stesso, con la propria inquietudine, la propria fragilità, e per dare un senso a uno strisciante senso di inadeguatezza, al mondo e alle persone che lo circondano. Ma sarà, per lui, inevitabilmente, un viaggio insieme ai fantasmi che si stagliano nella propria memoria: Agnese, sua sorella, morta bambina, investita mentre attraversava una strada a occhi chiusi per mettere alla prova l'esistenza dell'angelo custode; il suo amico d'infanzia, Andrea, rimasto nel paese natale, sul Carso, lui sì, in salvo, vicino alle proprie radici; sua madre. Ma, soprattutto, Illmitz fa emergere il centro di questa inquietudine: Cecilia, la ""fidanzata"""" del giovane, impiegata a Roma, dotata di una fisicità possente, una sessualità esuberante, un desiderio avvolgente, una vitalità istintiva. In lei il protagonista si specchia e con lei dovrà fare i conti."" -
Tutta la luce del mondo. Il romanzo di San Francesco
In un Medioevo ""pieno di stupore"""", teatro di battaglie, custode di segreti, terra di avventure e di viaggi, di amori e paure estreme, dispensatore di attimi sottratti a un'eternità di cui pareva si cibasse ogni cosa, sorse un uomo, Giovanni di Bernardone, poi conosciuto come Francesco. L'uomo di Assisi, colui che vedeva la luce e la bellezza del suo Maestro Gesù in ogni volto di persona ma anche di animale, e non solo in essi ma pure nel sole, nella luna, nella terra su cui camminava insieme agli altri. San Francesco, il """"poverello"""" per antonomasia, il folle di Dio. Aldo Nove in questo suo nuovo libro non si limita a ricostruire la storia di Francesco. Lo fa dal punto di vista del nipote Piccardo, un ragazzino dapprima spaurito di fronte alle scelte radicali dello zio, ma poi gradualmente pervaso di una ammirazione giocata sullo stacco fra il riconoscimento della Verità e la coscienza di non poter essere come Francesco, di non poter seguire il suo cammino nello stesso modo. Sullo sfondo, le forti emozioni e gli sconvolgimenti di un'epoca che non fu affatto buia come talora si crede, ma viva come lo sono i linguaggi infantili, forse i soli a cogliere il momento indicibile in cui la vita di un testimone del Regno come Francesco si trasforma in esperienza condivisibile di santità."" -
La fragile bellezza del giorno
Ernesto è un sessantenne. Da poco ha perso la moglie, il grande amore della sua vita. Gli sono rimasti due figli, entrambi sposati, e due nipoti. Ernesto è un romanziere di successo. Ma ciò che gli è capitato è definitivo, inammissibile, gli ha tolto il gusto della scrittura, la voglia di raccontare gli altri, le altre vite. Segue le vicende dei figli e dei nipoti, così complicate e vorticose come tutte le esistenze di oggi, ma qualcosa di insanabile se ne sta annidato dentro di lui. Una brace. Fino a quando Ernesto conosce un'amica di sua nuora. Una donna giovane e sensuale che inaspettatamente riaccende in lui un senso delle cose che fino a quel momento si era assopito. Capita, è in fondo solo uno dei mutamenti dello stare al mondo. Ma qui c'è qualcosa di più. C'è uno scrittore che si è impedito di scrivere, un uomo che si è impedito di amare. L l'amore torna a bussare alla porta, buttando all'aria ogni impedimento. Come gestire allora l'opposizione fra il ricordo e l'onda della vita che conosce soltanto il presente? -
Le stelle non sono lontane
A 25 anni, Astrid è la stella del pomeriggio Tv e la fidanzata di Giangi di Settembrini, un giovane aristocratico, noto alle cronache rosa come campione di eleganza e playboy, ma che la sera si addormenta sul divano senza neanche guardarla. Arrivare a condurre lo show del sabato sera sarebbe per Astrid la svolta di un'intera carriera, il riscatto sociale di una vita, ma altre conduttrici, altrettanto agguerrite, le contendono lo stesso programma e i favori dello stesso potente: il presidente Cesare Gallia, capriccioso padrone della casta al governo. L'arrivo di una misteriosa busta verde sgretolerà in un attimo le speranze di Astrid, costringendola ad affrontare i suoi segreti e le sue paure. In un'unica, decisiva, settimana, scandita dall'attesa per la lesta di compleanno del presidente e dall'attesa per la presentazione dei palinsesti, si intrecciano i destini di questi e altri personaggi e si dipana un romanzo corale, popolato di politici nevrotici, principesse sull'orlo di una crisi di nervi, escort mascherate da sante, minorenni disinvolte, faccendieri di ogni risma, insospettabili cripto gay. Per tutti, il passato riemergerà a presentare il conto e, presto, tutti si ritroveranno a rischio di perdere tutto. -
Il testamento di Maria
Con una voce insieme tenera e piena di rabbia, ""Il testamento di Maria"""" racconta la storia della Vergine, la storia di un evento sconvolgente che ha portato a un grande dolore. Per Maria, Gesù è un figlio perduto. E ora che, anziana, vive in esilio e nella paura, cerca di mettere insieme i ricordi dei fatti che hanno portato alla sua fine. Per lei Gesù era una persona vulnerabile, da proteggere, circondato da uomini che non le ispiravano alcuna fiducia. Da lontano ha assistito al suo """"successo"""", fino al capovolgimento degli eventi: i giorni del processo e della passione. Quando la sua vita comincia ad acquisire la risonanza del mito, Maria decide di rompere il silenzio che circonda l'accaduto. Nel suo sforzo di dire la verità in tutta la sua complessità, emerge la sua statura morale, insieme a tutta la sua umanità di madre."" -
Una casa romana racconta. Libri donne amici perduti, le tracce di una vita
Alla vigilia dei sessant'anni, quando il più dei tuoi anni ce li hai alle spalle eppure pensi di averne ancora di buoni e vitali, Giampiero Mughini comprò la prima casa della sua vita. Nel quartiere romano di Monteverde, un quartiere che prende il nome dal colore delle cave di tufo di cui era ricco e che i romani presero a sventrare a inizio secolo quando stava crescendo vertiginosamente la popolazione della capitale d'Italia. All'apparenza un quartiere di pace, e invece ogni mattina, quando va a comprare i giornali, Mughini passa innanzi alla palazzina tuttora intatta di viale Trastevere dove i nazi azzannarono all'alba del 16 ottobre 1943 una famiglia ebrea di cinque persone, i Sabatello, di cui nessuno tornò dai lager. Comincia dallo sguardo giornaliero a quella palazzina - e dunque dal racconto minuto per minuto e casa per casa di quanto accadde ai 1020 ebrei romani deportati ad Auschwitz la saga della memoria contenuta in questo libro. La memoria di uno che si danna da quanto l'eco dei suoi ricordi s'è fatta maledettamente sproporzionata rispetto allo sciagurato presente che noi italiani stiamo vivendo, un presente dove imbecilli e pagliacci di ogni risma la fanno da padroni. E tanto più che la casa di Monteverde è stata pensata per fare da tempio di quella memoria, le migliaia e migliaia di libri amati e collezionati che riempiono sette stanze e che raccontano copertina per copertina la storia della cultura italiana del Novecento... -
Dottrina fondamentale dalla «Dottrina della scienza». Capitoli (1-45). Testo tedesco a fronte
Il volume presenta in traduzione italiana con testo a fronte l'""Introduzione"""" e la """"Dottrina fondamentale"""" (§§ 1-45) della monumentale """"Dottrina della scienza"""" che Bernard Bolzano pubblicò nel 1837, segnando una tappa decisiva nella filosofia contemporanea. Aspro critico di Kant, visse e operò a Praga. L'autore, un tempo scarsamente conosciuto se non per vie indirette, è stato riscoperto sia per l'intrinseco valore delle sue opere e l'originalità della sua riflessione in vari ambiti della ricerca filosofica, sia per l'influenza esercitata su diverse correnti del pensiero novecentesco. Il punto di partenza e il cuore della concezione di Bolzano è l'affermazione del darsi di verità in sé, che sono tali a prescindere dal loro essere conosciute, pensate o enunciate: si stabilisce così il dominio oggettivo della logica, della connessione oggettiva delle proposizioni vere, cui la scienza umana dovrà e potrà riferirsi. Il testo è corredato da un'introduzione, da un profilo bio-bibliografico e da un significativo apparato di note che ricostruisce i numerosissimi riferimenti dell'opera."" -
A volte ritornano
L'intento di Stephen King in questi venti racconti è chiaro: parlare di paura, di come si arriva all'orlo della follia... e forse al di là del baratro.«Per quanto riguarda una storia, e del piacere di leggerla, non ci saranno mai abbastanza Stephen King in circolazione» – John D. MacDonald«Nei miei racconti incontrerete esseri notturni di ogni genere: vampiri, amanti dei demoni, una cosa che vive nell'armadio, ogni sorta di altri terrori. Nessuno di essi è reale. L'essere che, sotto il letto, aspetta di afferrarmi la caviglia non è reale. Lo so. E so anche che se sto bene attento a tenere i piedi sotto le coperte, non riuscirà mai ad afferrarmi la caviglia.» L'intento di Stephen King in questi venti racconti è chiaro: parlare di paura, di come si arriva all'orlo della follia... e forse al di là del baratro. -
Shoah
In un film ormai celebre del 1984, il regista francese Claude Lazmann documentò l'orrore dei campi di sterminio nazisti attraverso il racconto di decine di testimoni, senza ricorrere ad immagini di repertorio. Quelle narrazioni sconvolgenti confluirono poi nel libro che qui viene riproposto. In queste pagine, sono riportati i dialoghi che accompagnano i fotogrammi del lungo filmato. Introduzione di Frediano Sessi. Prefazione di Simone de Beauoir. -
Le vite di Monsù Desiderio. Ediz. illustrata
Il mistero circonda François de Nomé, detto Monsù Desiderio, uno straordinario pittore del Seicento. Ben poco si sa di lui: nato a Metz, in Lorena, visse in Italia, tra Roma e Napoli. Dipinse architetture fantastiche squassate da silenziosi cataclismi, abitate da statue spettrali che sembrano muoversi come figure viventi. Scenari da incubo, sogni pietrificati, il gran teatro della morte e della notte. Su questi quadri densi di ambigue valenze Fausta Garavini costruisce il romanzo di Monsù Desiderio, disegnandone una possibile biografia. La difficile infanzia lorenese, poi l'adolescenza a Roma, dove impara la pittura, incrocia gli artisti del momento e partecipa alla variopinta e tumultuosa vita della città: conosce la corruzione della corte papale, il sesso, i bassifondi, le feste, i soprusi contro gli ebrei, le prediche infuocate dei frati contro le forze demoniache, ma orecchia anche i segreti che filtrano dai circoli ermetici in cui si riuniscono i seguaci di Bruno e Campanella. In questo clima eterogeneo e straniante s'insinua in lui la fascinazione per le antiche rovine, simbolo di una sofferta inclinazione a registrare i crolli interiori, il senso della vanità del tutto. Ventenne, si sposta a Napoli e altre esperienze lo segnano: l'amore per Isabella, l'incontro con lo scienziato, astrologo e ""mago"""" Giambattista Della Porta, la miseria del popolo, le crudeltà del governo spagnolo."" -
La mia vita
Il più grande allenatore nella storia del calcio inglese si racconta per la prima volta. La storia di Sir Alex Ferguson comincia a Govan, il quartiere dei cantieri navali di Glasgow, continua con il successo senza precedenti dell'Aberdeen in Europa e diventa leggendaria grazie ai ventisette anni di vittorie con il Manchester United, la più grande potenza sportiva mondiale dell'ultimo quarto di secolo. Grazie alla sua capacità manageriale, alla sua energia e abilità, unite a una visione strategica fuori dal comune, Sir Alex è stato capace di costruire la squadra in ogni minimo particolare, dentro e fuori dal campo. Ha allenato giocatori di livello assoluto come Roy Keane, Ryan Giggs, Eric Cantona, Ruud van Nistelrooy, Cristiano Ronaldo e David Beckham. Ha rivaleggiato con il Liverpool, l'Arsenal, il Chelsea e il Manchester City. Ha sbaragliato il campo, rivoltato come un guanto le logiche, le tattiche, gli aspetti psicologici dell'allenamento di una squadra. Leggere le sue parole, i suoi aneddoti, i suoi giudizi, significa essere proiettati sul terreno di gioco, attori e non più solo spettatori dello sport da sempre radicato nel cuore di tutti. -
Cannella e polvere da sparo
Owen Wedgwood è un bravissimo cuoco, che lavora per il ricchissimo e potentissimo Lord Ramsey. Un giorno, siamo nel 1819, fa irruzione nel palazzo una banda di pirati, comandati dalla rossa Hannah Mabbot, che uccide Ramsey e tutti i suoi ospiti e rapisce il cuoco Wedgwood. Hannah, che tutti ritengono pazza e che proprio per questo ha un enorme ascendente sui suoi uomini, poche ore dopo gli propone/impone il patto: ogni domenica preparerà per lei un pranzo delizioso, in cambio resterà vivo. Owen accetta e resta quindi a bordo della Flying Rose. Accanto a lui, lo sguattero Joshua, a cui insegna a leggere e a scrivere, il gigantesco Apples, comandante in seconda e due gemelli cinesi. Mentre lotta per ricavare qualcosa di speciale dai miseri ingredienti della dispensa e dal pesce casualmente pescato dai marinai, Wedgwood impara che Hannah non è solo una spietata piratessa, capace di far divorare vivo un traditore dai gabbiani, ma una vittima dell'ipocrisia: è infatti rimasta orfana da bambina, a dieci anni è finita in un bordello, è fuggita per fare la ladra, è stata catturata e ""salvata"""" da Ramsey, che l'ha utilizzata come concubina e le ha fatto fare un figlio. Hannah è dunque un'anticolonialista ante litteram, impegnata nella lotta contro i mercanti di oppio e di schiavi..."" -
Dammi tutto quello che hai
Lo scrittore James Lasdun insegna scrittura creativa in un college di New York City. La studentessa migliore del corso è una donna sui trent'anni, che sta lavorando a un romanzo basato sull'esperienza della sua famiglia nell'Iran prerivoluzionario. Ha senza dubbio un grande talento, la sua scrittura è naturale, tersa, e l'insegnante Lasdun non lo nasconde all'interessata. Trascorrono due anni dopo la fine del corso e la studentessa - terminato il romanzo - inizia a scrivere al suo mentore Lasdun. Dapprima mail rare e cortesi, poi via via più frequenti, ambigue, morbose. Lasdun - felicemente sposato - tenta di sottrarsi a uno scambio che diventa ogni giorno meno chiaro e inquietante. Ma più lui prova a scivolare via, più l'ossessione di lei si rafforza e diventa odio. Un odio verbale, un terrorismo psicologico affidato alla violenza delle parole. ""Dammi tutto quello che hai"""" è la cronaca di una vicenda reale, inattesa, dilagante occorsa all'autore, ma anche una riflessione sull'ambiguità della comunicazione on line, sulla possibilità di rimanere prigionieri di un rapporto, forse, innocente."" -
Le voci di Berlino
Raccontava Christopher Isherwood - alla cui esperienza si ispirò il film ""Cabaret"""" - che a fine anni Venti, alla vigilia della grande crisi economica antesignana di quella attuale, si precipitò a Berlino perché la città era considerata """"il luogo più vizioso dai tempi di Sodoma"""". Sessantanni dopo e con le stesse motivazioni, il narratore di questo libro, allora giovane, segue le orme dello scrittore inglese e una sera giunge in quella che è una capitale divisa in due, vivendovi un'avventura tanto pericolosa quanto memorabile. Dall'episodio, che potrebbe figurare in una spy story di Le Carré, se non fosse che i protagonisti sono due ragazzi imbevuti di poesia, e cioè piuttosto goffi, ha inizio """"Le voci di Berlino"""", narrazione corale e imprevedibile di """"una città che non è, ma continuamente diventa"""", un luogo dove la letteratura, a furia di inseguire la realtà, la raggiunge. La storia di una metropoli è un romanzo sotto mentite spoglie. Se poi la metropoli è stata il cuore di una monarchia imbelle, di una repubblica litigiosa, di due dittature, e infine è diventata il centro politico dell'Europa odierna, il romanzo rischia di trasformarsi in una categoria dello spirito. È appunto in questa chiave che il libro spazia dalla Berlino sfrontata di Isherwood e Auden, ricostruita con materiali inediti, a quella degli iniziali bagliori dell'incendio nazista; dalla città distrutta dopo la caduta del Terzo Reich in cui i due figli di Thomas Mann, Erika e Klaus, tentano di riannodare il filo della memoria."" -
La natura delibera-La natura e l'arte. Testo greco e latino a fronte
Lo scontro fra Giorgio da Trebisonda e Bessarione visse il suo primo atto con la polemica sul ""De natura et arte"""", all'incirca databile agli anni tra il 1455 e il 1458. In discussione era l'interpretazione di un passaggio chiave tratto dal secondo libro della """"Fisica"""" aristotelica, che implicava concetti decisivi come la provvidenza divina e che era già stato dibattuto da due prospettive diverse dal maestro di Bessarione Giorgio Gemisto Pletone, nel suo """"De Differentiis"""", e poi da Teodoro Gaza in un breve scritto oggi perduto. Ma oltre a un problema esegetico, si affacciava nello scontro tra Giorgio e Bessarione anche il confronto generale con la tradizione filosofica precedente, padri della Chiesa e maestri della Scolastica compresi. E altrettanto evidente appare la differenza tra le motivazioni e le strategie dei contendenti: la violenta invettiva di Giorgio era mirata a sostenere la sua talora """"fideistica"""" sovrapposizione di aristotelismo e cristianesimo attraverso la diffamazione del platonismo; per difendere Platone dagli attacchi, Bessarione invece era stato spinto ad assumere in modo ponderato una posizione concordista che in precedenza non pareva aver considerato. Così facendo, il cardinale rinunciava alle più estreme istanze antiaristoteliche della polemica suscitata in origine dal suo maestro, ma questo non gli impediva di affermare la superiore religiosità e compiutezza del platonismo. Prefazione di John Monfasanti e Introduzione di Eva del Soldato."" -
Mio padre votava Berlinguer
"Continuo a scrivere papà, scrivere veloce, con la parola che attacca la parola, la riga che rincorre la riga, con lo spazio che si accorcia, e con le cose da dire che pretendono di essere raccontate."""" È una confessione al padre, questo libro. Un padre operaio-calzolaio sordomuto, scomparso, ma che è ancora vivo nel ricordo e nelle parole di chi ha preso la penna per fissarlo per sempre, per iscriverlo nei dati sfuggenti della vita. È un padre, quello di cui si parla, che votava Berlinguer, ma, prima che per una scelta ideologica, per la consapevolezza che lui era """"una brava persona"""", e questo giudizio continua a premere sulla realtà rimasta, di oggi, e a porre problemi. Un buon padre, certo, anche se l'alcol era una delle sue debolezze. E un figlio che ripercorre una sua vita di cadute e risalite, private e pubbliche, alla luce del sole: un figlio che rivendica la sua terza media, il suo operaismo, la sua irregolarità di scrittore, e che si pronuncia sull'attualità rimpiangendo, ma a occhio asciutto, la """"fatica"""" di un tempo, la solidarietà. Fino a comprendere che se parliamo con i nostri morti, essi non muoiono davvero, ma anzi, eccoli tornare qui, in una danza che ci coinvolge tutti e ci fa capire che la memoria è vita. Pino Roveredo in questo libro racconta se stesso più che mai. È lo scrittore che ha molto vissuto, lirico, duro e puro." -
L' arte di perdere peso
Quando L'arte di perdere peso uscì alla fine del secolo scorso, un po' dovunque in Europa fu accolto come l'ultimo esempio di quella letteratura di ambiente internazionale che aveva riconosciuto in Somerset Maugham e Paul Bowles i propri numi tutelari, e insieme come uno dei prodotti più maturi del cosiddetto post-modem. Come sempre controcorrente, Cesare Garboli definì invece il libro ""una tragedia travestita da romanzo"""". Una definizione che tuttora può illuminare questo racconto a più voci, in larga misura ambientato in un albergo nel sud della Tunisia, dove un delitto incomprensibile quanto feroce annoda e separa il destino di un gruppo di viaggiatori, nel corso di un'estate che segnerà per sempre le loro esistenze. Ambizioso nella sua complessa architettura narrativa, il romanzo di Fortunato si legge come una storia appassionante e imprevedibile, piena di misteri e colpi di scena, al cui centro risiede una domanda cruciale: se sia la vita stessa quel peso che bisogna imparare a perdere, per accedere al suo senso - ammesso che la vita ne abbia uno."" -
Anomalie
Undici racconti su altrettante situazioni estreme, sempre anomale, anche quando partono da premesse lontanissime: un gruppo di ragazzi che gioca una partita di pallacanestro a Sarajevo; le ultime memorie di un cecchino; un insegnante che decide di sigillarsi gli occhi con il nastro adesivo per comprendere fino in fondo le sensazioni della studentessa cieca di cui è innamorato; quattro amici che fanno del loro essere perbene, senza vizi, la più tremenda delle perversioni. Un libro di cui è facile riconoscere, anche a distanza di diciassette anni dalla sua prima uscita, una continuità di progetto e di stile con ""La sposa"""".""