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Lo Hobbit. La desolazione di Smaug. L'almanacco. Ediz. illustrata
Il libro offre un assaggio di ciò che c'è in serbo per gli appassionati dello Hobbit. Realizzato con fotogrammi e grafiche tratte dal nuovo film, il libro include profili dei personaggi, puzzle e giochi, rendendolo il regalo ideale per tutti i fan, grandi e piccoli, e il compagno ideale per avvicinare i lettori più giovani. Età di lettura: da 5 anni. -
Lo Hobbit. La desolazione di Smaug. Cronache dal set IV. Armi e costumi
Il libro getta uno sguardo dietro le quinte per descrivere l'incredibile lavoro di creazione di migliaia di costumi, armature, armi, accessori e allestimenti per l'adattamento del regista premio Oscar Peter Jackson dello Hobbit di J.R.R. Tolkien. Questo volume contiene moltissime immagini del set, fotografie e fotogrammi da Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato e Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug. Le star del film e i geni creativi autori di queste opere d'arte condividono storie e pensieri, e ci raccontano cosa si prova a creare, utilizzare e indossare questi preziosi oggetti della Terra di Mezzo. Prefazione di Ann Maskrey. -
La distanza da Helsinki
Quando si diventa davvero grandi? Quanto coraggio ci vuole per fare il grande passo e uscire dall'adolescenza una volta per tutte? Viola e Kimi hanno sedici anni, e non lo sanno ancora. Lei è italiana, lui finlandese. Lei socievole e intraprendente, lui con gli occhi fissi sul libro che sta leggendo, come se il mondo intorno non ci fosse. Entrambi hanno un segreto che li rende molto diversi dagli altri. Viola ha perso la madre, Kimi è affetto da una indefinibile forma di autismo. Lei non vuole, o meglio, non vorrebbe che quello che le è successo condizionasse la sua vita, lui percepisce la realtà soltanto attraverso le note di un pianoforte. Si incontrano a un corso d'inglese a Londra, e da quel momento, ogni anno, a luglio, si incontreranno attraverso l'Europa, mentre la vita scorre loro accanto. Fino a quando, sedici anni dopo il primo incontro, entrambi riceveranno un invito che li porterà a prendere un'altra decisione, che cambierà per sempre le loro vite. Un romanzo sulla necessità e la voglia di crescere. Un romanzo sulle occasioni che la vita ci offre, e non sempre riusciamo a cogliere, ma anche un richiamo all'autenticità, all'intensità che i protagonisti devono affrontare. E soprattutto, un romanzo sul coraggio e sulle prove che bisogna superare per poter dire di essere veramente vivi. -
I giardini dei dissidenti
Due donne straordinarie: Rose Zimmer, conosciuta da tutti come la Regina Rossa di Sunnyside, nei Oueens, è una comunista irriducibile, che s'impone a tutti, vicini, famigliari e membri dei partito con l'intransigenza della sua personalità e l'assolutismo delle sue convinzioni. E sua figlia, Miriam, precoce e determinata, lei pure imbevuta di sogni utopici e col desiderio spasmodico di sfuggire all'influenza di Rose per abbracciare la controcultura del Greenwich Village. Sono donne che stregano gli uomini della loro vita. Imperfetti e romantici, i personaggi di Lethem si perdono dietro ai loro ideali improbabili in un'America in cui il radicalismo è sempre visto con sospetto, aperta ostilità o indifferenza. La storia statunitense di più di mezzo secolo (dal comunismo da salotto degli anni Trenta fino alla nascita di Occupy Wall Street) scorre tumultuosa nelle pagine di Lethem, in un intreccio inestricabile di privato e pubblico, di desiderio e senso del dovere. Un romanzo d'amore. Un romanzo sulla famiglia... -
Adagi. Testo latino a fronte
Imponente serbatoio di proverbi, sentenze e massime di saggezza derivate dalla cultura greca e latina, gli ""Adagia"""" - l'opera a cui Erasmo riservò i suoi maggiori sforzi, lavorandovi per oltre quarant'anni - sono il più grande repertorio paremiografico mai realizzato in età moderna, del quale si offre per la prima volta in Italia il testo latino affiancato da una traduzione integrale. Uno straordinario lavoro di disseppellimento degli autori antichi portò Erasmo a raggiungere, nell'ultima redazione stampata a Basilea nel 1536, quasi quattromiladuecento voci, che arrivano a oltre diecimila se si contano tutti i proverbi e le sentenze citati nel testo. Una summa unica, dunque, della morale e del pensiero antico, ma non solo. Erasmo infatti, nei suoi commenti, inserisce spesso riferimenti alle espressioni proverbiali del suo tempo, fiamminghe, francesi, inglesi, tedesche e italiane, gettando così un ponte affascinante tra la cultura antica e la vita quotidiana dell'Europa moderna. Quella degli """"Adagia"""", a ben vedere, può costituire senza dubbio una lettura """"interattiva"""": alla ricerca del proverbio più familiare al lettore, che può scoprirne le antiche radici classiche. Un indice completo dei proverbi greci, latini e italiani, nonché un indice analitico, fanno di quest'opera una vera e propria enciclopedia della cultura classica, vista attraverso la lente d'ingrandimento del proverbio, ora ironica e pungente, ora severa e pensosa."" -
Filosofia e religione. Testo spagnolo a fronte
L'opera di Unamuno, che presenta tutti i tratti di organicità e sistematicità, non sarebbe comprensibile pienamente se non se ne evidenziassero le basi filosofiche e le preoccupazioni teologiche. È infatti alla luce di una filosofia della religione che le ricerche incentrate sull'unico problema, quello dell'ansia immortale di immortalità dell'uomo concreto, pervengono ad una prospettiva coerente ed unitaria anche se ciò non esclude un'evoluzione intellettuale ed esistenziale. Unamuno è un autentico uomo religioso che ha vissuto una struggente quanto tragica ansia di eternità, di sete di Dio, pur non avendo abbracciato totalmente nessun credo religioso positivo, giacché egli ha sempre reagito con veemenza contro ogni tentativo di volerlo incasellare. Unamuno è fautore di una religione poetica, issata sull'esperienza della parola creatrice, mediante la quale non soccombe alla tentazione del nulla. I nuclei fondamentali della riflessione unamuniana ruotano intorno a due temi, i quali rappresentano, per così dire, due facce della stessa medaglia: l'ansia per il destino umano e la preoccupazione per la personalità, da non intendersi in senso psicologico, ma etico-esistenziale, come emerge sia nell'opera sul ""Sentimento tragico della vita"""" (1913) sia nei celebri poemi dove ribadisce che """"Il fine della vita è di farsi un'anima""""."" -
Le vite impossibili di Greta Wells
1985. Dopo la morte del suo amato fratello gemello Felix, e la fine della lunga relazione con il compagno Nathan, Greta Wells decide di iniziare un trattamento psichiatrico. Ma la cura ha effetti collaterali inattesi, e Greta si ritrova trasportata nelle vite che avrebbe potuto vivere se fosse nata in epoche diverse. Nel 1918, in cui Greta è un'adultera bohémienne; e nel 1941, dove Greta si scopre invece madre e moglie devota. Anche se lontane nel tempo e diverse tra loro, le tre vite di Greta Wells hanno innegabili affinità: sono tutte segnate da tensioni famigliari e scelte difficili, da perdite e doni del destino, e in ciascuna vita c'è un prezzo da pagare per riuscire a spuntarla. Così la Greta del 1985 scopre che le sue alias sono imprevedibili, uniche, come forse lo è anche lei. Perché questo viaggio nel tempo è un viaggio all'audace scoperta di se stessa. Mentre la cura volge al termine, e il tempo avrà svelato i suoi paradossi, Greta dovrà scegliere quale se stessa voler essere, quale tempo e vita abitare. Avvolto da un'atmosfera magica, ""Le vite impossibili di Greta Wells"""" non è solo un romanzo che racconta un viaggio nel tempo, ma delinea il ritratto struggente e indimenticabile di una donna dalla complessità inesauribile, cui neppure il tempo può tracciare i confini."" -
La piccola mercante di sogni
Il giorno del suo undicesimo compleanno Malo cade nella Senna. Aspirato in una conduttura, quando riapre gli occhi si trova in un mondo in bianco e nero, illuminato dalla luce di una luna di diamanti. È entrato nel Regno delle Ombre, un luogo magico popolato di personaggi meravigliosi e fuori del comune: Arthur, un albero che non smette mai di starnutire; Mercator, un gatto di duecentotredici anni; Lili, la piccola mercante di sogni dagli occhi dorati che ruba le fantasie. Senza contare poi gli spettri inquietanti e un pericoloso alchimista che gli getta contro un terribile incantesimo. Per rompere il maleficio, Malo dovrà affrontare una sfida davvero ardua. E una notte... Età di lettura: da 10 anni. -
Dell'Italia. Uomini e luoghi
"Dell'Italia io ho un'immagine molto chiara. Ho cominciato a girarla nel modo migliore: senza metodo. Niente di più sbagliato che partire con l'intenzione di visitarne sistematicamente una regione, dotati di guide e repertori per alberghi e ristoranti. Le città e i paesi bisogna consumarli, spremerli, salire e scendere scale. Fontanellato, Traversetolo, Rivarolo del Re, Quattro Castella, Montefiore dell'Aso, Offida, Palmanova, Gerace, Gaeta, nella memoria diventano un solo luogo, rappresentano l'emozione di ciò che si vede per la prima volta. Ecco allora il titolo di questo libro: Dell'Italia. Un'idea dell'Italia, una parte dell'Italia, alcuni monumenti dell'Italia, scelti a capriccio, a caso, a destino, perché qualche viaggio ha stimolato un resoconto e molti un silenzio che è diventato sentimento, condizione interiore; talvolta oblio. Posti dimenticati e poi rivisti come fosse la prima volta."""" (dalla Prefazione di Vittorio Sgarbi)" -
Narciso nero
«""Narciso nero"""" affronta nella loro complessità temi vastissimi e sa stringerli in una precisa e ostinata sequenza narrativa dove ogni episodio aggiunge con delicatezza alla storia qualcosa che ne precisa senza parere i significati, mettendo in luce le contraddizioni di questo ennesimo """"sacro esperimento"""". Questo processo - tentativi, parziali vittorie, crescenti sconfitte - muove lentamente verso un climax formidabile, la lotta tra suor Clodagh e il """"narciso nero"""" suor Ruth attorno alla campana, sull'orlo del precipizio, sotto l'imponente, muta, austera mole della grande montagna, la vera deità della storia, indifferente agli umani destini. Tocco per tocco, episodio per episodio, personaggio per personaggio, con il commento di un coro inglese e di un coro tibetano che cantano canti diversi e tra loro dissonanti, la padronanza del percorso narrativo e teorico dimostrata dalla giovane Godden in """"Narciso nero"""" sono un miracolo che non si ripeterà, anche se """"Il fiume"""", nella sua adesione a psicologie stavolta adolescenti e nella sua preoccupazione di ridurre lo spazio del dramma (del melodramma) a vantaggio di una serenità acquiescente, accettante, è anch'esso un libro assai bello.» Dalla Postfazione di Goffredo Fofi. Il libro ha ispirato l'omonimo film di Michael Powell e Emeric Pressburger."" -
Il secolo dell'orso
"Nel dicembre del 2006 allo zoo di Berlino nascono due orsi polari. Non accadeva da più di trent'anni. Uno dei due cuccioli, al quale viene dato il nome di Knut, diviene in poco tempo una star globale. Knut è la punta di un iceberg nascosto sotto il pelo dell'acqua, la spia di un sentimento che vibra nascosto negli animi e nelle anime di milioni di persone. Knut è il primo animale a divenire un 'trademark', ovvero un marchio registrato. Eppure, la Knutmania, come viene subito definita, non può essere liquidata come una mera invenzione del marketing; al contrario, la scienza e l'anima del commercio si sono impadronite con notevole rapidità e agilità di un bisogno collettivo che era emerso a lato delle loro indagini di mercato. Hanno capito che esisteva una domanda latente da soddisfare. Questo libro cerca di descrivere la punta dell'iceberg e di tuffarsi nelle acque del passato per definire i contorni della parte nascosta: una parte ampia, frastagliata e scavata da fenditure e crepacci. Quell'iceberg, uno dei tanti che lentamente fluttuano nel mare dei secoli-continenti, è l'ammasso di significati che l'orso ha assunto nel tempo. La mia ricerca di sub o di palombaro non vuole raccontarvi i mutamenti interni a quei significati, quanto tentare di utilizzare quei mutamenti di senso per dare senso ai mutamenti delle nostre società. Insomma, questo libro è dedicato all'orso, ma non parla dell'orso: parla di noi."""" (Roberto Franchini)" -
Ultimo viaggio di Odoardo Bevilacqua
19 marzo 1978: da tre giorni a Roma le Brigate Rosse hanno rapito Aldo Moro, da poche ore a Milano sono stati assassinati due giovani del centro sociale Leoncavallo. Un liceale, Giovanni Sinigallia, partecipa alle manifestazioni con molte perplessità e matura il suo distacco dalla politica attiva. Suo nonno Odoardo Bevilacqua, settantotto anni, compie un viaggio alla ricerca della donna amata in gioventù e segretamente rimpianta per tutta la vita. Sono i due percorsi, della realtà e della memoria, intorno a cui si costruiscono i molti tasselli di questo romanzo. E attraverso le riflessioni dei personaggi (sul trascorrere del tempo e sull'incombere della vecchiaia, sulla passione d'amore e sul tran tran coniugale, sulla funzione delle arti e sull'ambiguità dei miti, collettivi e familiari), l'autore accosta i grandi archetipi della cultura occidentale, dai miti classici al melodramma ottocentesco, dalla Divina Commedia a Shakespeare e alla lirica contemporanea, e ci propone un'intensa (e fors'anche provocatoria, oggi) apologia della letteratura e della sua capacità di dare senso alla nostra esistenza. -
Le basi della semiotica
Come si può descrivere il senso dei testi e delle culture? La semiotica dagli anni Sessanta ai giorni nostri - ha elaborato degli strumenti per analizzare il senso, diventando così una scienza della significazione. Il libro di Stefano Traini presenta in modo articolato le teorie e gli strumenti messi a punto da quattro semiologi che, da prospettive diverse, hanno gettato le basi di questa disciplina: Roland Barthes, Umberto Eco, Algirdas Julien Greimas, Jurij M. Lotman. Alla base delle loro teorie c'è la linguistica strutturale della prima metà del Novecento (con Ferdinand de Saussure e Louis Hjelmslev), che viene presentata nella prima parte del libro, ma vi sono anche influenze, innesti e contaminazioni (con l'antropologia, con la narratologia, con la filosofia del linguaggio, con le scienze cognitive) che vengono via via descritte nel corso della trattazione. -
Misterio grande. Filosofia di Giacomo Leopardi
Poeta e filosofo di caratura europea, apprezzatissimo da Nietzsche e posto ai vertici della cultura occidentale da Emanuele Severino, Giacomo Leopardi rappresenta una delle punte più alte mai raggiunte dal pensiero moderno proprio per aver, di quest'ultimo, saputo riconoscere i limiti e le costitutive contraddizioni. Leopardi è pensatore rigoroso e ""spietato"""", e il suo corpus ha ancora molto da raccontare, a partire da quello """"Zibaldone"""" che rappresenta una sfida affascinante per ogni interprete. Questo libro racconta il complesso rapporto intrattenuto da Leopardi nel corso di un'intera esistenza con il Cristianesimo e con le grandi questioni della metafisica occidentale: il confronto con Dio, la lotta tra l'essere e il nulla, il ruolo dell'arte. Un percorso che intreccia ricerca poetica e tormento spirituale, e nel quale la letteratura, pur con tutte le sue ombre, appare forse l'unica via per raccontare il mistero della natura."" -
Carbonia. Eravamo tutti comunisti
"Carbonia"""" è una storia di lotta alla luce delle lampade e all'ombra del carbone, è la storia di un minatore e della rabbia che lo unisce ai suoi compagni. Un racconto che inizia sulle navi bombardate dagli americani nella prima guerra mondiale e prosegue nei campi di lavoro della Germania nazista, dove a scandire il giorno e la notte ci sono la voglia di sopravvivere, la vergogna del male, la scelta di resistere. Gli anni del ritorno sono il tempo della ricostruzione, dei viaggi fatti e sognati nel miraggio di condizioni di lavoro migliori, dell'Australia e della Sardegna, isole dell'ingiustizia. Nelle miniere di Carbonia la guerra si combatte nei tunnel, nei pozzi, sui nastri che trasportano carbone e vite umane, e gli operai in trincea difendono il lavoro, la casa, persino se stessi." -
Gulu. Quando Kony portò l'inferno
"Sono stata a Gulu due volte, all'inizio del 2002 per un sopralluogo di una settimana, mentre nel gennaio 2003 trascorsi lì quasi un mese. Benché ogni male d'Africa incombesse su quel distretto dell'Uganda del Nord, incominciando dalla guerriglia inflitta dall'esercito di un inaudito criminale operativo già da diciassette anni di nome Joseph Kony, fino a una spaventosa epidemia di ebola i media trascuravano di occuparsene. Oggi, di colpo, la tragedia dell'Uganda del Nord è nota a milioni di persone grazie a una campagna mediatica di eccezionale impatto, che porta il nome di Joseph Kony. Elencandone con efficacia le nefandezze, KONY2012 è una sorta di """"wanted""""; esorta alla cattura di uno scellerato personaggio che senza dubbio avrebbe dovuto essere fermato tanti anni addietro."""" (Dalla prefazione di Margherita d'Amico)" -
I corrotti e gli inetti. Conversazioni su Machiavelli
Tra i grandi archetipi politici della cultura occidentale c'è il ""Principe"""" di Niccolò Machiavelli. Nel 500° anniversario di quest'opera, due interpreti d'eccezione, un giornalista e uno storico della filosofia, si confrontano sull'attualità di quel pensiero: tanto perturbante quanto popolare ed estremo. Nelle conversazioni incalzano le domande che l'attuale crisi politica ha reso ineludibili: il rapporto con l'etica, i confini dell'esercizio dell'autorità, l'errore e la responsabilità personale. Machiavelli indaga la precarietà di una società esposta alla decadenza, anticipando le inquietudini politiche che le filosofie del Novecento, soprattutto Nietzsche e Heidegger, hanno registrato con drammatica chiaroveggenza. La stessa breve storia d'Italia, dal Risorgimento al naufragio della Prima repubblica, mostra la paradossale avventura di """"un popolo che ha convissuto con il grottesco della politica senza prenderlo sul serio"""", in perenne fuga dalle proprie responsabilità. Un'analisi originale, a tratti estrema, che attraverso cinque secoli di storia e filosofia politica ripensa l'attuale crisi dello Stato e le conseguenze sui destini dell'uomo contemporaneo."" -
La prova di Gilbert Pinfold
"Per superare crisi creativa e guai fisici, il protagonista del libro (come del resto Waugh stesso) decide di intraprendere un lungo viaggio per mare. Solo che, imbarcato sulla Caliban, il nostro comincia a vivere strane avventure: allucinazioni? deliri? forse. In effetti, l'uomo ha un debole per gli alcolici e fa un certo abuso di sonniferi. Le avventure diventano sempre più bislacche: un gruppo di persone (esistenzialisti, probabilmente, oppure psicoanalisti, o magari giornalisti - insomma gentaglia) non fa altro che tormentarlo giorno e notte, accusandolo delle peggiori nefandezze, molte delle quali a sfondo sessuale. Chiaramente, si tratta di un complotto ai suoi danni, e può coinvolgere chiunque: dall'ignaro vicino di cabina al comandante stesso della Caliban. Waugh, con 'La prova di Gilbert Pinfold', si reinventa di sana pianta, uscendo tanto dal seminato dei suoi primi lavori più scopertamente umoristici, quanto da quelli di ispirazione 'seria', come 'Ritorno a Brideshead' - ennesimo paradosso di un uomo che amava pensarsi come un conservatore, non essendolo affatto."""" (dalla prefazione di Mario Fortunato)" -
Amoretti. Testo inglese a fronte
La raccolta dei sonetti di Edmund Spenser rappresenta un canzoniere legato alla tradizione petrarchesca eppure capace di rileggere con originalità il dialogo amoroso. Un sentimento di appassionata religiosità muove il testo, un lungo corteggiamento che diventa occasione per attraversare lo scontro tra ordine e caos, la consapevolezza della caducità della vita umana scandita da un tempo inesorabile, fino alla ricerca di un'armonia che nella poesia e nell'amore trova la sua pace. La lingua vibrante dell'autore della Regina delle fate rivive nella traduzione di Luca Manini, studioso dell'opera spenseriana, che firma anche l'introduzione e gli apparati che completano il volume. -
Treblinka 1942-1943. Io sono l'ultimo ebreo
"Rajchman è un sopravvissuto di Treblinka. Ha visto tutto, sentito tutto, provato tutto. Ha il coraggio di deporre per la Storia. Il suo racconto è di una densità che dà i brividi. Credo di aver letto molte opere su questo stesso soggetto. E tutte sono dolorose. Alcune sollecitano dei dubbi sull'uomo, altre sul suo creatore. Quella di Rajchman, con la sua semplicità commovente, apre degli orizzonti nuovi nell'immaginario del Male. [...] Il viaggio angosciante verso l'Ignoto. L'arrivo. L'abbandono delle ultime proprietà. La separazione delle famiglie. Le urla. Il sadismo degli 'assassini' e la tortura umiliante delle vittime. Il sistema funziona alla perfezione. Tutto è previsto, programmato. Gli uccisori uccidono e gli ebrei muoiono. Rajchman è restato un anno a Treblinka: dal 1942 al 1943, fino alla rivolta eroica dei disperati, cui aveva partecipato. In questo lasso di tempo, nell'odore pestilenziale permanente, ha conosciuto ciò che nessuno dovrebbe vedere: lavorava lì dove le vittime, uomini, donne e bambini, andavano verso la morte. Era lui l'ultimo essere umano che le donne vedevano prima di soffocare nelle camere a gas.[...] Come ha fatto Rajchamnn a vivere e sopravvivere con i morti adattandosi così velocemente a situazioni così pietrificanti? Nel giro di ventiquattro ore, è colui che taglia i capelli ai condannati. Poi quello che smista i loro vestiti, frugando nelle tasche segrete."""" (Dalla postfazione di Elie Wiesel) Prefazione di Annette Wieviorka."