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Perché gestiamo male i nostri risparmi
Quali sono i meccanismi psicologici che ci guidano nell'investimento dei nostri risparmi? Emozioni, paure, illusioni, orizzonti temporali troppo corti spesso ci ingannano, facendoci temere perdite improbabili, o dare per certi guadagni altrettanto improbabili. Nessuno è immune da rischi ma è possibile adottare alcune strategie per rendere noi e il nostro patrimonio meno vulnerabili. Un manuale di autodifesa, che affronta anche il tema cruciale del passaggio dei beni alle nuove generazioni: in un'epoca in cui sarà sempre più difficile risparmiare, occorre attrezzarsi perché la ricchezza del passato possa trasmettersi crescendo di valore. -
1948. Gli italiani nell'anno della svolta
Vincitore del Premio Fiuggi Storia 2018 per la saggisticarnrn«Un tumulto, un’agitazione, un ondeggiare di folle sempre maggiore, da una piazza all’altra, da un comizio all’altro, e blaterare di altoparlanti, e sbocciare di manifesti l’uno sull’altro, e gualdane di attacchini arditi e petulanti come guerrieri d’assalto…» - Paolo MonellirnrnPer l'Italia repubblicana le vicende del 1948 hanno sancito la fine della travagliata transizione dal fascismo alla democrazia e l'inizio di una fase politica nuova. Il voto del 18 aprile rappresentò anche una netta scelta di campo nel bipolarismo della guerra fredda, scelta che non fu messa in discussione neppure dalla grave crisi dell'attentato a Togliatti, che in quello stesso anno portò il paese sull'orlo di un'insurrezione e ai una nuova guerra civile. Come vissero gli italiani quel passaggio tumultuoso? Quali ideali li animarono? Quali stati d'animo, passioni e condizionamenti ne indirizzarono l'orientamento politico? Diari, lettere, interviste, relazioni delle autorità e di pubblica sicurezza, carte di partito, documenti internazionali, giornali, volantini permettono di ricostruire il quadro complesso dell'Italia dell'epoca, illuminando anche molte questioni che hanno caratterizzato i decenni successivi, fino ai nostri giorni. -
Gli animali nel mondo antico
Che posto occupavano gli animali nell'antichità? Come noi oggi, anche i Greci e i Romani avevano a che fare con cani, cavalli, galline; avevano allevamenti, vivari, acquari, e adottavano pratiche zootecniche. Amavano i loro animali da affezione, mentre ne uccidevano altri e li mangiavano (magari dopo averli sacrificati in onore di una divinità). Conoscevano e usavano animali selvatici o feroci, o esotici come elefanti e pappagalli. Non mancavano, nel loro immaginario, creature aliene che si credeva popolassero paesi lontani, come l'India e l'Etiopia, patrie dei manticora, dei cinocefali e dei grifoni. Quello che per noi sono i dinosauri per loro erano i ciclopi, i pegasi, le chimere, gli uomini-toro. Un affresco suggestivo che restituisce per intero l'esotismo di un mondo scomparso. -
Le competenze. Una mappa per orientarsi
Competenza: un concetto ricorrente nel linguaggio comune così come nei dibattiti scientifici, politici, professionali ma finora privo di una codificazione semantica precisa. La Fondazione Agnelli ha impegnato un gruppo multidisciplinare di ricercatori su questo progetto ambizioso: far chiarezza su che cosa si intenda con competenza/competenze, esplorando gli usi e i significati del termine in diversi settori disciplinari, nei sistemi scolastici, in campo manageriale e di gestione delle risorse umane. Uno strumento utile per orientarsi nelle diverse classificazioni e pratiche, e per comprendere meglio tutte le profonde implicazioni di un concetto centrale tanto per il mondo del lavoro quanto per quello dell'istruzione-formazione. -
Estetica della musica
Questo sintetico profilo definisce dapprima ambiti e oggetti di indagine dell'estetica musicale; poi presenta una breve storia del pensiero musicale dall'antichità ai giorni nostri. Questa edizione aggiornata offre preziosi spunti per ulteriori approfondimenti, in particolare sui rapporti tra natura e cultura nella musica e sulla fruizione dei nuovi linguaggi del nostro tempo. -
Per l'italiano di ieri e di oggi
Linguista illustre, Luca Serianni ha sempre coniugato la più alta ricerca sulla storia dell'italiano alla passione per la didattica in tutte le sue forme. I suoi libri hanno formato generazioni di studiosi e alimentato il dibattito pubblico sul corretto uso della lingua e sul suo insegnamento nella scuola. In occasione del settantesimo compleanno, gli allievi ne hanno raccolto alcuni tra gli studi più significativi prodotti negli ultimi vent'anni. Ventotto saggi che attraversano otto secoli di storia linguistica italiana: dalla Commedia di Dante sino alla lingua dei giornali, passando per la poesia barocca, la librettistica verdiana, la didattica dell'italiano nei licei. Il risultato non è solo la summa di una lunga esperienza di ricerca ma anche un'esemplare lezione di metodo: su come guardare oggetti di studio lontani e vicini in modo da cogliere, attraverso la lingua, il riflesso della cultura di un intero paese. -
Romanzo di uno scandalo. La Banca Romana tra finzione e realtà
Scoppiato alla fine del 1892, il caso politico-finanziario della Banca Romana resta uno dei più memorabili scandali istituzionali di tutti i tempi. Portò a galla le magagne di un'intera classe dirigente, minacciò di travolgere personaggi del calibro di Crispi e Giolitti, culminò in un processo oscillante tra il melodramma e la farsa, concluso da un verdetto surreale. D'altra parte, fu denunciato da una minoranza parlamentare agguerrita, mobilitò l'opinione pubblica, mise in luce non solo le debolezze ma anche le risorse della democrazia rappresentativa. Zeppo di figure pittoresche, coincidenze spiazzanti e misteri irrisolti, attirò l'interesse sia di autori come Zola e Pirandello sia di scrittori e giornalisti ormai dimenticati, alimentando una consistente ed eterogenea produzione narrativa. Questo libro inquadra il contesto europeo in cui la vicenda si situa, ne ricostruisce il corso attingendo a fonti d'epoca, e propone un'analisi delle principali opere a essa ispirate, da quelle contigue ai fatti fino ad alcune rievocazioni dei giorni nostri. -
Legalità e legittimità
Pubblicato nell'estate del 1932, nell'agonia della Repubblica di Weimar, il libro offre sia una rigorosa e originale interpretazione dello Stato moderno, sia una lettura della Costituzione tedesca, che nelle intenzioni del grande giurista avrebbe dovuto salvare la Germania dalla paralisi parlamentare e dall'assalto deUe forze estremistiche antisistema. Al di là della contingenza storica in cui fu scritta, e delle soluzioni prospettate da Carl Schmitt, questa drammatica testimonianza intellettuale e politica vale come riflessione classica quanto controversa sulla crisi della democrazia. Introduzione di Carlo Galli. -
Violenza alle donne. Una prospettiva medievale
Le forme di violenza esercitate nel Medioevo contro le donne compongono un catalogo impressionante: percosse in nome del diritto del marito a «correggere» la moglie, del padre a costringere e punire la figlia, del padrone a battere la serva; ingiurie connesse al comportamento femminile; stupri, segregazioni, omicidi in nome dell'onore tradito; spoliazione di beni, a partire dalle eredità e dalle doti; matrimoni e monacazioni forzate; manipolazione delle coscienze e violenze inquisitoriali; maltrattamenti, prevaricazione e discriminazione nel mondo del lavoro. Concentrandosi soprattutto sul basso Medioevo italiano, il volume racconta come si vennero codificando i comportamenti violenti contro le donne, senza peraltro tralasciare i casi di violenza di donne contro altre donne o la loro risposta violenta nei confronti di chi le minacciava e aggrediva. -
Introduzione a Platone
Nel ricostruire i principali snodi teorici del pensiero platonico, il libro parte dal significato della scelta della forma dialogica. Sono poi approfonditi temi relativi alla riflessione etica, alla filosofia politica, all'epistemologia, all'ontologia e all'antropologia di Platone, senza tralasciare l'estetica, la mitologia e la sua celebre concezione dell'eros. -
La Grande Guerra e le ferrovie in Italia
In che misura la guerra apre la strada alla modernizzazione, incidendo sullo sviluppo di un paese? Questo volume affronta il tema, mai approfondito in maniera sistematica, delle Ferrovie dello Stato nel primo conflitto mondiale e della loro funzione nell'Italia del primo Novecento. Dall'indagine emergono non solo aspetti cruciali della vita politica, economica e sociale italiana nei terribili anni della Grande Guerra, ma anche interessanti informazioni sull'apparato burocratico-amministrativo e sulla capacità organizzativa di un'azienda statale ancora giovane, sulle conoscenze e sui mezzi tecnici a disposizione, sul ruolo dell'infrastruttura ferroviaria, su strozzature e difficoltà economiche della rete e del servizio. Uno spazio particolare è dedicato alla guerra sul fronte orientale e al ruolo dei ferrovieri e dei telegrafisti, per concludere con un'analisi dell'economia e della tecnologia delle ferrovie italiane nel periodo post-bellico. Presentazione di Mauro Moretti e prefazione di Luigi Cantamessa. -
Togliatti e Stalin. Il PCI e la politica estera staliniana negli archivi di Mosca
Tema fra i più spinosi e discussi nella storia dell'Ilalia repubblicana, il rapporto tra il Pci e l'Unione Sovietica negli anni della guerra e del primo dopoguerra è affrontato qui a partire da un'ampia documentazione di parte sovietica: soprattutto dai resoconti degli incontri di Togliatti e degli altri dirigenti del Pci con l'ambasciatore sovietico emerge un quadro stupefacente dell'allineamento del partito italiano agli obiettivi della politica estera sovietica. Gli autori mostrano come le scelte politiche del Pci - dalla svolta di Salerno alla questione di Trieste, alla «rivoluzione mancata», all'atteggiamento sul rimpatrio dalla Russia dei prigionieri, all'opposizione al Piano Marshall - fossero largamente determinate dalle esigenze della politica estera di Stalin. La «doppiezza» comunista non risiedeva tanto nella compresenza di un'anima legalitaria e di un'anima rivoluzionaria, quanto nella doppia identità di partito nazionale e frazione di un movimento comunista internazionale guidato dall'Unione Sovietica. -
Lo sbarco in Normandia
Per le difficoltà superate e la complessità e la dimensione dello sforzo ""Operazione Overlord"""", cioè lo sbarco in Normandia, è obiettivamente la più colossale delle imprese condotte nella seconda guerra mondiale. Ed è entrata rapidamente nel mito popolare della guerra, anche grazie al cinema, da """"Il giorno più lungo"""" a """"Salvate il soldato Ryan"""". Ora in questo libro, Wieviorka racconta il D-Day depurandolo dell'alone leggendario che l'ha trasformato in scontro fra bene e male, per recuperare la storia concreta di un'operazione militare, con tutte le differenze di vedute fra i comandi alleati, la penuria di materiali, gli errori tattici, le difficoltà psicologiche dei combattenti, le violenze ai civili, ma anche i dissensi politici di cui si compose. """"Overlord"""" fu un successo che aprì la strada alla liberazione della Francia e alla vittoria finale della guerra in Europa, ma l'esito non era scontato."" -
Venezia
Studioso dello spazio mediterraneo e dell'evoluzione capitalistica nell'età moderna, Fernand Braudel non poteva non avere un rapporto speciale con Venezia: come oggetto di studio ma anche come luogo privilegiato dei suoi pellegrinaggi di ricerca. E quasi a conclusione della vita volle rendere omaggio a questa città inverosimile e fascinosa con un ultimo scritto, pubblicato in un volume fotografico di Folco Quilici. Quel testo trova ora qui, per la prima volta, una pubblicazione autonoma. Ad un tempo guida sentimentale alla città, cavalcata nella sua storia (""un passato troppo denso di secoli, troppo ricco di gloria"""") e riflessione sul suo destino, unendo divagazione letteraria e memoria, sguardo storico e curiosità di viaggiatore, il libro di Braudel si offre come introduzione d'autore a Venezia."" -
La nascita del cristianesimo
Nella Galilea e Giudea del tempo dell'imperatore Tiberio, Gesù di Nazaret suscitò un movimento di «risveglio» rivolto a Israele e fondato sull'annuncio dell'apertura del regno di Dio. Lungi dal mettere fine a quel movimento, la sua morte valse a rilanciarne il messaggio anche oltre le frontiere d'Israele. In che modo dunque si costituì, nel secondo secolo, un sistema di poteri e dottrine capace d'imporsi all'impero romano? Il libro ripercorre i modelli di fede in Gesù adottati dai vari gruppi di credenti, illustrando concezione del mondo e pratica di vita, e le ragioni per le quali alcuni di tali modelli risultarono vincenti. -
Le origini culturali della cognizione umana
In un arco relativamente breve l'essere umano ha potuto sviluppare le competenze cognitive necessarie a creare strumenti, tecnologie, linguaggi e altri sistemi simbolici complessi, oltre che strutture culturali come ad esempio i governi e le religioni. Il libro affronta il tema della cognizione umana tracciando un confronto fra le capacità sviluppate da specie diverse dall'uomo e le capacità sviluppate dai bambini. Analizzando gli aspetti relativi al linguaggio, alla rappresentazione simbolica e allo sviluppo cognitivo, Tomasello dimostra come la peculiarità della cognizione umana risieda nella «irreversibilità» delle acquisizioni. -
Europa: diritto della crisi e crisi del diritto. Austerità, diritti, cittadinanza
La cittadinanza dell’Unione Europea, i diritti fondamentali a essarnconnessi e lo stesso diritto europeo sono in crisi? L’impatto dellernmisure di austerità sui diritti dei cittadini, la distorsione della divisionerndei poteri nell’UE, il mutamento della sua struttura costituzionale, larncrisi del rule of law, l’oscura legalità degli strumenti giuridici utilizzatirnper far fronte alla crisi del debito sovrano, le trasformazioni dellarncittadinanza europea, sono i temi al centro di questo volume, che sirnavvale del contributo di numerosi studiosi provenienti da vari paesirnd’Europa. Lo scopo è offrire una lettura della crisi europea dal punto dirnvista costituzionale, inteso in senso lato, valutando anche se si tratti dirnuna chance o di un pericolo per il destino del vecchio continente.rnDestino che potrebbe essere condizionato dai limiti strutturali originarirndell’Unione. -
Sull'attualità di Tullio De Mauro
Chi era Tullio De Mauro? Un linguista di respiro internazionale, traduttore e interprete di Saussure? Oppure il promotore di una svolta epocale in campo pedagogico-didattico? O ancora il politico innovatore che ha promosso temi civili come la lotta all'analfabetismo e l'emancipazione delle masse? De Mauro è stato tutto questo e molto altro ancora. Chi lo ha conosciuto ne ha sempre sottolineato la statura intellettuale, la generosità e l'instancabile operosità. La sua attività è stata ed è tuttora un cantiere aperto, i suoi lasciti sono molteplici e sarebbe ingiusto dimenticarli. Ma perché è ancora ""segno di contraddizione""""? In questo volume, pubblicato a un anno di distanza dalla sua morte, viene proposto un primo bilancio dell'immenso patrimonio culturale che ci ha lasciato."" -
Con gli occhi dei bambini. Come l'infanzia affronta la malattia
Il volume si colloca nell'ambito della riflessione sui diritti dei minori, in particolare sul diritto alla salute. Frutto di una visione scientifica che considera i bambini soggetti attivi e competenti, esso esplora il loro rapporto con la malattia e le importanti competenze che imparano a sviluppare e utilizzare per fronteggiare l'esperienza dell'essere malati. Grazie ai risultati di una ricerca sul campo, le autrici fanno dialogare fra loro tre differenti punti di vista: quello dei bambini che hanno sofferto esclusivamente di malattie sporadiche ed episodiche, quello dei bambini affetti da malattie croniche e quello degli adulti che di essi si prendono cura, perché il rapporto con la malattia e l'acquisizione delle competenze infantili si strutturano anche attraverso la relazione con gli adulti. Imparare a conoscere queste competenze e la loro natura sfaccettata e dinamica è un passo importante verso un riconoscimento più ampio dell'agency infantile nelle relazioni terapeutiche, e verso il riconoscimento a tutti, anche ai più piccoli, del diritto all'ascolto e alla partecipazione ai percorsi di cura in qualità di soggetti attivi e consapevoli. -
Ingegneria e beni culturali
La conservazione del patrimonio costruito storico rappresenta un tema nevralgico per l'Italia, e l'ingegneria, ormai da decenni, svolge in ambito conservativo un ruolo chiave che coinvolge numerose discipline: dallo studio dei materiali all'analisi delle strutture, dalla fisica ambientale all'impiantistica, cui vanno ad aggiungersi specifici settori della protezione civile e del rischio sismico. Il binomio conservazione-sicurezza è diventato centrale nel dibattito sulla conservazione del patrimonio monumentale e archeologico, segnando le scelte delle ricostruzioni post sismiche. Purtroppo, la pratica del cosiddetto «consolidamento» ha interessato pesantemente quasi tutti i monumenti, con grave danno sia della concezione costruttiva antica, sia della storia materiale, animando negli ultimi decenni un complesso dibattito con risvolti culturali, tecnici e giuridici. Questo volume, che costituisce un'ampia esemplificazione della cultura interdisciplinare che lega l'ingegneria ai beni culturali, presenta contributi su tutti gli ambiti nei quali le due discipline interagiscono (con l'unica eccezione dell'informatica). A completamento, una ricca appendice riassume la storia del costruire dall'antichità alle soglie della rivoluzione costruttiva del XX secolo.