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Riscoprire l'insegnamento
Con questo libro, dal linguaggio diretto e coinvolgente, Biesta porta il lettore a riconoscere la centralità dell’insegnamento e del ruolo dell’insegnante, inteso non solo come una figura legata al mondo della scuola, ma come una professione strategica a livello sociale e politico, capace di promuovere emancipazione e sviluppo consapevole nei soggetti della società di oggi e di domani. Con continue domande e questioni che illuminano le conseguenze pratiche del suo ragionare, l’autore, dialogando con Emmanuel Lévinas, Paulo Freire, Jacques Rancière e altri pensatori, si chiede non solo cosa significhi fare l’insegnante, ma anche cosa voglia dire oggi esistere e agire come insegnante. Rivolto a ricercatori e studenti che lavorano nel campo della filosofia dell’educazione e delle teorie dell’insegnamento, il testo enfatizza il ruolo fondamentale degli insegnanti per un’educazione intesa come emancipazione. -
Le microaggressioni. La natura invisibile della discriminazione
Razzismo, sessismo, eterosessismo e altre forme sottili di oppressione rimangono relativamente invisibili e sono potenzialmente dannose per l’autostima e la qualità della vita dei membri dei gruppi emarginati della società. Il testo presenta un’introduzione al concetto di microaggressioni, ne classifica le tipologie e offre soluzioni per porre fine alle microaggressioni a livello individuale, di gruppo e di comunità. Gli autori, noti esperti dell’argomento, ne esplorano le conseguenze psicologiche sia sui microaggressori sia sui bersagli. Gli autori discutono argomenti come la ricerca e l’esplorazione delle microaggressioni nel campo dell’educazione, l’individuazione delle migliori pratiche di insegnamento dell’argomento e la loro comprensione nei contesti della consulenza. Ogni capitolo si conclude con una sezione chiamata “direzioni future” che fornisce linee guida, e interventi progettati per contribuire a rendere la nostra società libera dalle microaggressioni. -
Io volevo ucciderla. Per una criminologia dell'incontro
Perché dare voce a chi agisce la violenza? Che cosa si intende conoscere? Può il reo, con la sua parola, accedere alla verità personale del suo gesto? Per altro verso: di che cosa parlano due criminologi quando, in carcere, incontrano una persona che ha commesso un omicidio efferato? Con quale metodologia costruiscono la loro conversazione? La violenza vive di una doppia vita, quella rilevata nell’obiettività dei tassi di omicidio e quella che scorre nell’esperienza individuale di rei e vittime. In questo libro gli autori avvicinano una storia di vita violenta a partire da un approccio interazionista radicale. La voce narrante è quella di una donna omicida che, in dialogo con i due criminologi, ci guida nel flusso dei ricordi della sua infanzia, dei legami familiari, degli incontri, per dare un possibile senso al suo gesto estremo. I tre interlocutori inaugurano così un vero e proprio spazio dialogico, una scena intima e, insieme, sociale, nella quale prende forma la cosmologia violenta dell’autrice del crimine. -
Guida alla psicoterapia sensomotoria. Prospettive socioculturali
Pat Ogden propone una visione aggiornata della psicoterapia sensomotoria, presentando il suo lavoro in un’ottica antirazzista e antidiscriminatoria. Il testo, frutto di una stretta collaborazione con quattro consulenti che hanno fatto della giustizia sociale il centro del loro impegno, amplia l’attuale concezione della psicoterapia sensomotoria: l’approccio prende forma nei casi complessi di una svariata moltitudine di pazienti. Grazie a questo libro, i professionisti si sentiranno invogliati a sviluppare una più profonda sensibilità verso i problemi e l’eredità dell’oppressione e della marginalizzazione, che hanno inevitabili ricadute nel campo della psicologia, e a guardare i temi relativi ai traumi e alle ferite precoci dell’attaccamento, alla dissociazione e alla disregolazione attraverso la lente della psicoterapia sensomotoria. -
Psicoterapia con l’emisfero destro
Il volume è un’esplorazione delle funzioni adattive dell’emisfero destro e descrive non solo gli affetti e la regolazione affettiva all’interno della mente e del cervello, ma anche la comunicazione e la regolazione affettiva tra una mente e l’altra e tra gli emisferi. Allan Schore mostra come nei primi collegamenti neurobiologici e affettivi tra caregiver e bambino nei primissimi anni di vita, così come nella psicoterapia, l’emisfero destro sia preponderante. Dal legame di attaccamento alla pratica clinica, contenuti consci e non consci passano tra gli emisferi destri dei due partecipanti, attraverso meccanismi di enactment, regressioni indotte dal terapeuta e dinamiche relazionali, neurobiologiche, intersoggettive come l’insight, l’empatia, lo scambio corporeo relazionale e la percezione globale anche inconscia o implicita, tutti processi in cui l’emisfero destro è dominante. -
Come il cervello crea la nostra coscienza
Che cosa significa essere sé, ossia avere un'esperienza cosciente del mondo che ci circonda e del nostro mondo interiore? Storicamente, l'umanità ha considerato la natura della coscienza come oggetto di indagine primariamente filosofica. Oggi, però, la ricerca scientifica sta delineando teorie e spiegazioni biologiche della coscienza e del Sé estremamente affascinanti e convincenti. rnAnil Seth, neuroscienziato e autore di chiara fama, ci aiuta qui a comprendere come il cervello crei la nostra esperienza cosciente. La sua tesi radicale è che noi non percepiamo il mondo così come oggettivamente è. Piuttosto, siamo macchine predittive: inventiamo di continuo il nostro mondo e correggiamo i nostri errori in un microsrcondo. E siamo ora in grado di osservare i meccanismi biologici del cervello che creano la nostra coscienza. -
I greci e l'anima. Una trilogia
Il concetto di ""anima"" ha un inizio nella civiltà occidentale: fu all'incirca all'epoca di Socrate, nel V secolo a.C., che cominciò ad affacciarsi l'idea che l'essenza di un essere umano fosse un'entità invisibile, presente in ognuno, che lo accompagna dalla nascita ed è la sede in cui vengono elaborate le sue esperienze. La parola che i Greci usarono per definire questa entità è psyché. Ma la psyché dei Greci non corrisponde né all'anima cristiana né alla psiche della psicoanalisi. Anche Platone, e prima di lui i tragici, pensavano che esistesse un'anima razionale e una irrazionale ma essi non interpretavano come patologiche le manifestazioni irrazionali. I libri qui proposti trattano tre aspetti dei fenomeni mentali: la follia, il sogno, le passioni. Prodotti sì dall'anima, ma non dalla sua parte cosciente. rnAi confini dell'anima parla delle origini del concetto di follia; e tuttavia, per i Greci, la follia non fu solo una malattia ma anche l'incontro con sfere nascoste della mente, in cui si penetra solo quando la ragione tace.rnIl compagno dell'anima parla del sogno e del mondo onirico che porta ognuno a contatto con un universo parallelo che si muove intorno all'essere umano.rnI colori dell'anima entrano nel mondo in cui i Greci concepirono il mondo delle emozioni e delle passioni che colorano la vita di ognuno, ora travolgendola, ora innalzandola. -
Perché mentiamo. Cosa nascondono le bugie
Mentiamo tutti, tutti i giorni, più volte al giorno, a conoscenti, amici, colleghi, familiari. A noi stessi. Eppure mentire è più complicato che dire la verità. Perché allora lo facciamo? Quello della menzogna è un territorio pieno di insidie, entrarci vuol dire muoversi in una dimensione incerta e contraddittoria. Il pensiero bugiardo, scrive l'autore, è un labirinto: un dedalo di strade più o meno tortuose, un gioco di specchi, un enigma che la psicologia può aiutarci a decifrare, almeno in parte. Quello che emerge con forza da questo libro, che si muove tra letteratura, storia e scienze della mente, è il ruolo centrale della bugia nella costruzione del sé e del mondo, un unicum esistenziale ed emozionale capace di condizionare le nostre azioni e i nostri comportamenti in modi che non possiamo nemmeno immaginare. -
Ai miei bambini. Ediz. a colori
La mamma è dovuta andare via per lavoro. Ma ha spedito in pacco ai suoi bambini. Cosa ci sarà dentro? Età di lettura: da 3 anni. -
Al di là del mondo. Nuova ediz.
“Ogni volta che cucino con la mamma o quando guardo le foglie cadere... ho sempre un tarlo per la testa: come stai amico mio al di là del mondo?”. Inizia così la storia tra due bambini che vivono distanti: uno in Italia e uno in Perù. Non si vedono ma possono parlarsi. Un dialogo che si trasforma in amicizia e racconta di fiori rari, tessuti colorati e spazi sconfinati. Ogni pagina di questo libro è come un piccolo capolavoro ed il risultato finale si può definire “un’opera d’arte”. Ciò che lo rende speciale, però, va oltre a questi fogli di carta: l’obiettivo del nostro progetto sosterrà i bambini di Yanama, in Perù, dove attualmente risiede l’autrice del libro. È un libro per bambini che aiuta altri bambini! Età di lettura: da 3 anni. -
Il serpente Ouroboros
Come in un sogno, “Il serpente Ouroboros” ci trasporta in una terra lontana governata dalle leggi della magia, dove due regni sono in lotta per la gloria o la distruzione totale. Il duello mortale tra Gorice, il Re stregone di Witchland, e Goldry, Signore di Demonland, segna l’inizio di una guerra che coinvolgerà eroi, mostri, incantatori e principesse, trascinati nel vortice delle armi fino all’inaspettato finale. Pubblicato nel 1922, il romanzo fonde in una nuova forma letteraria elementi dell’epica classica, delle saghe nordiche, dei poemi cavallereschi e del romanzo gotico: è l’atto di nascita del fantasy, molti anni prima che Tolkien, amico e attento lettore di Eddison, creasse la Terra di Mezzo. L’ipnotico stile dell’autore evoca la presenza del soprannaturale e le passioni barbariche rimanendo fedele allo spirito delle antiche leggende. -
Crescere con le radici delle parole ebraiche
La lingua che ci è stata trasmessa dai testi sacri è una lingua piena di segreti da decifrare e di energie vive da esplorare. Ogni lettera dischiude un mondo – simbolico, numerico, letterale, metaforico – e ogni radice scoperchia infinite significazioni. Hora Aboav ci conduce con singolare maestria in questo universo linguistico affascinante e misterioso, ricolmo di sensi e di possibilità, capace di parlare alla vita concreta di ciascuno di noi, al cuore più profondo della nostra anima. Questo libro è un viaggio esistenziale e spirituale che tutti possono intraprendere, anche coloro che non hanno alcuna conoscenza della lingua ebraica. Insegnare a leggere l’ebraico attraverso le radici delle parole, per l’Autrice, non significa soltanto far risuonare echi lontani, ma farsi interpellare da una voce antica che risuona attraverso i secoli per attingere a ciò che vi è di più intimo dentro noi stessi. Prefazione di Annalisa Comes. -
Pynchon
Thomas Pynchon è una delle figure più influenti e misteriose della storia letteraria americana contemporanea. Di lui si hanno poche informazioni certe: non concede interviste né incontri pubblici ed è, ormai da decenni, chiuso in un silenzio totale. Ha scritto otto romanzi e una raccolta di racconti: da V. (1963) a L'arcobaleno della gravità (1973) sino a La cresta dell'onda (2013). Nelle sue storie, popolate da un'umanità brulicante e sofferente ma sempre vitale e sogghignante, ha raccontato le ingiustizie della Storia, gli orrori delle guerre e le me raviglie della tecnica. Marco Trainini offre la prima monografia in lingua italiana aggiornata all'intera produzione dell'autore: una mappa, limpidamente sintetica ma scrupolosamente documentata, della narrativa di Pynchon. -
L'alfabeto del pensiero
Nel 1878 Gottlob Frege pubblica un saggio sulla «scrittura concettuale» o «ideografia», che aspira a diventare il modello per una riflessione filosofica che vuole emanciparsi dalle imprecisioni del parlare comune e dalle astrattezze della metafisica. Con la creazione di formule e segni grafici elementari, Frege elabora un linguaggio immediatamente riconoscibile e utilizzabile da chiunque miri a esprimere in modo chiaro le relazioni tra i giudizi e i rapporti tra le diverse parti del ragionamento. Ancora oggi, nonostante la logica abbia preso strade talvolta molto diverse da quelle tracciate da Frege, questo testo mantiene intatta la sua forza speculativa e rimane la preziosa testimonianza di uno degli ultimi tentativi, nella storia del pensiero, di realizzare la grandiosa idea leibniziana di una lingua universale. Introduzione di Nicla Vassallo. -
Il senso del respiro
Una riflessione a più voci sul Respiro, dato sempre per scontato come il battito del cuore, finché qualcosa non lo mette in crisi. Di fronte all'attacco al respiro della Terra, della società e dei singoli non bastano le azioni di autodifesa e di protezione. Il respiro diventa qui oggetto di riflessione e consapevolezza. Ne scrivono donne e uomini che ne conoscono per esperienza le qualità, le potenzialità, i segreti e su questa conoscenza hanno ottenuto risultati nei settori più diversi (arte, sport, formazione, ecc.). Gli autori entrano nel centro di se stessi, interrogano il proprio respiro e gli danno voce. Tutti i proventi dei diritti d'autore saranno destinati a un fondo speciale della Federparchi-Europarc Italia e utilizzati per iniziative di consapevolezza sul respiro e per la diffusione della lettura nei parchi e nelle aree protette, in collegamento con biblioteche e scuole. Con i contributi di: Emma (Hora) Aboaf, Alessandro Bergonzoni, fra' Bernardino della Romita, Sista Bramini, Davide Carrera, Giuseppe Cederna, Claude Coldy, Vincenzo Cottinelli, Alessandra Cristiani, Erri De Luca, Valeria Di Bitonto, Cristina Donà, Marta Foggini, Paolo Fresu, Michele Gamba, Sabrina Giarratana, Daniel Lumera, Giovanna Marini, Daniele Masala, Giorgio Moretti, Simona Mulazzani, Giuliana Musso, Ilaria Atena Negri, Nicoletta Polla-Mattiot, Francesca Rigotti, Bruno Rizzato, Marcello Sambati, Verena Schmid, Orazio Sciortino, Patrizia Stefanini, Cecilia Ziano. -
Folli
Fremantle, Australia Occidentale, 1870. Una volta entrate tra le mura fredde dell’Asilo per Donne Folli, è impossibile tornare al mondo esterno: qui la vita sfuma subito in ricordo, e non lascia altro che solitudine. Sotto l’opprimente supervisione del dottor Dickey e della capo infermiera Matron Rose, si incrociano le storie di quattro internate: Theresa è affetta da allucinazioni religiose; Mary è caduta in depressione dopo la nascita di una figlia illegittima; Cathe è giudicata aggressiva per aver reagito al marito violento; Johanna è muta per un trauma misterioso. Quattro “folli” che devono costruirsi da sé uno spazio per la tenerezza, per l’amicizia, l’intimità. Ma lo sono davvero, folli? O lo sono per la loro società, in cui ogni differenza è una colpa? Floriana Perna ha scritto un romanzo altamente emotivo in cui si innestano quattro vite realmente vissute, raccontando come la forza d’animo ha preservato il loro essere umane, ed essere donne. -
Metamorfosi di una capitale
Il romanzo di una città, Tirana: capitale di un regime simil-stalinista piovuta all’improvviso nel moderno; un laboratorio della natura umana. Per mostrare gli squassi sociali che il suo Paese ha vissuto negli ultimi decenni, Ylljet Aliçka, con realismo “à la Čechov” e ironia spietata, segue un ampio tableau di personaggi dagli anni del comunismo alla sua caduta: il poeta, cantore del socialismo reale, che deve reinventarsi specialista in haiku ed epitaffi; il diplomatico, costretto a un congedo anticipato causa “rinnovo classe dirigente”; lo scultore ufficiale del regime, che finisce a vendere ciarpame fra le bancarelle di Firenze. “Metamorfosi di una capitale” segna una nuova tappa nella letteratura albanese. Un libro di antieroi, come lo è l’epoca raccontata; i quali – almeno nella letteratura, se non nella realtà – finiscono distrutti nel grottesco. -
La Sinistra e la sanità. Dalla Bindi a Speranza e in mezzo una pa...
La pandemia da Covid-19 ha messo a nudo le profonde criticità della sanità pubblica, confermando ciò che era ben chiaro da tempo: l’urgente necessità di una riforma. Analizzando le politiche della sinistra negli ultimi vent’anni, si scopre tuttavia che manca il soggetto riformatore, ovvero una forza politica che sia capace di formulare un pensiero adeguato alle sfide, vecchie e nuove, da affrontare. Dopo la grande riforma del 1978, la sinistra di governo non ha fatto che mettere in campo “riforme delle riforme”, riordino e razionalizzazione, che hanno indebolito la natura pubblica della sanità. Ma, soprattutto, ha amministrato accettando di subordinare il diritto alla salute a discutibili logiche di sostenibilità. Tutto senza mai preoccuparsi di intervenire sulle contraddizioni radicate nel sistema. Con la pandemia che presenta il conto, viene da chiedersi: a cosa serve elaborare progetti di riforma per avere soldi dall’Europa, se il riformatore non c’è? Cosa dovrebbe fare la sinistra per diventare quel soggetto riformatore di cui tanto si sente il bisogno? Prefazione di Alfonso Gianni. -
Arte di governo. Rembrandt o la rappresentanza. Vermeer o la cost...
E se le tele di Rembrandt si potessero leggere come un trattato politico? Le sue opere sono animate da fini rapporti di subordinazione tra le figure, quasi fossero uno «scacchiere di pesi e contrappesi». L’unità interna del dipinto può sussistere però solo coinvolgendo lo spettatore, sollecitando la creazione di un’unità esterna, secondo un movimento che anticipa – e per certi versi oltrepassa – il congegno moderno della rappresentanza. Allo stesso modo, l’uso del colore in Vermeer, l’impasto sapiente di materia che configura la città olandese di Delft, con quella sorprendente assenza di linee, ricorda la composizione di interessi tramite cui una comunità si costituisce, senza un ordine prestabilito, ma elaborando di volta in volta la propria forma di vita. In “Arte di governo” i dipinti ci appaiono sotto una luce diversa, inattesa: come una finestra da cui osservare i meccanismi della politica, e ricostruire il cammino della democrazia moderna. -
Esuli
Unico lavoro teatrale di Joyce, “Esuli” è il frutto maturo di una passione drammaturgica che accompagnò lo scrittore irlandese sin dalla prima giovinezza. Tagliente nell’affondo psicologico, radicale nella presa sulla realtà, coraggioso nella rinuncia all’ausilio delle convenzioni correnti, questo dramma, scritto nel 1914, rappresenta uno degli esiti più vibranti della scrittura di Joyce. L’inarrestabile corrente di un desiderio spezza e ricompone complessi equilibri, migra incessantemente da un personaggio all’altro, da un corpo all’altro, insinuando dubbi, sospetti di infedeltà, esitazioni, silenzi. Sarebbe impossibile sapere la verità sull’accaduto, cioè la verità del rapporto tra un uomo e una donna. Perché uno dei due tradisce l’altro? È poi così sicuro che chi “subisce” il tradimento vi sia davvero estraneo? Esiste una logica interna al tradimento? Ogni dialogo deposita sulla pagina nuovi significati, gli enigmi sono tutti indecifrati, gli scarti della passione imprevisti, le ragioni dell’amore rimangono segrete e le solitudini distanti come degli esili. Non può che essere così – ci suggerisce Joyce nella sua Nota di commento al testo – quando si è già amato una volta e «rituffarsi nell’oceano di un’altra anima» fa paura. Prefazione di Cristiana Fanelli.