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I fannulloni nella valle fertile
Una famiglia tutta maschile vive in una decadente casa alla periferia del Cairo. Un padre vedovo, tre figli, uno zio, più una cameriera che ha l'obbligo di restare in cucina per non disturbare il riposo degli uomini. Sono sette anni che Galal, il primogenito, non si è mosso dal suo letto e Rafik, il secondogenito, ha rinunciato a sposare la donna che amava per paura che potesse turbare il suo sonno. Ma un brutto giorno il figlio più piccolo annuncia la follia di voler andare a cercare lavoro in città. La famiglia si coalizzerà per stroncare le velleità lavorative del ragazzo... Pubblicato nel 1948, questo romanzo è un paradossale apologo sul ""non fare nulla"" come regola di vita, sul suo valore filosofico e politico. L'autore è stato un grande scrittore egiziano (ma parigino d'adozione) che solo da pochi anni è stato riscoperto ed è entrato a pieno merito, per il suo stile e la sua ironia, fra i classici del Novecento. -
L' età forte
""L'età forte"" narra la vita di Simone de Beauvoir a partire dalla sua emancipazione intellettuale e sentimentale. Rivivono le prime esperienze d'insegnante a Marsiglia, a Rouen, a Parigi, i lunghi viaggi attraverso la Spagna, la Grecia, l'Italia e il Marocco, gli incontri e le discussioni con gli intellettuali francesi, da Paul Nizan a Merleau-Ponty, da Camus a Queneau. In ognuna di queste esperienze, la Beauvoir ha vicino Sartre, l'uomo con cui ha diviso aspirazioni, difficoltà, problemi. -
L'uomo sentimentale
Vincitore del Premio Flaiano 2000, L'uomo sentimentale mette in scena un gioco perverso di cui tutti i personaggi divengono, piú o meno inconsapevolmente, prigionieri; un gioco magistralmente condotto dalla scrittura ironica e suggestiva di uno degli autori piú acuti e affascinanti dei nostri tempi.«""L'uomo sentimentale"" è una storia d'amore in cui l'amore non si vede né si vive, ma si annuncia e si ricorda» – Javier MaríasIl Leone di Napoli. È cosí che gli appassionati chiamano il protagonista, un famoso tenore catalano. Quando inizia a raccontare, si trova a Madrid, e le sue giornate si dividono tra la solitudine di un albergo e la ripetitività delle prove al Teatro de la Zarzuela, dove interpreterà Cassio nell'Otello di Verdi. Ciò che racconta è una passione d'amore in qualche modo parallela a quella shakespeariana: non è solo in scena che si crea un triangolo amoroso; e non è solo in scena che il Leone di Napoli svolge il ruolo, tutto sommato, di comprimario – mentre il vero protagonista è il suo avversario nella lotta per la diafana, sfuggente, Natalia: il banchiere belga dagli occhi color cognac e dall'inverosimile cappello floscio. -
Full of life
""È la storia di un uomo e di sua moglie, di come diventano genitori di un bellissimo bambino"": questa - per usare le parole di Fante in una lettera alla madre - l'idea portante di ""Full of life"". Ma, come in tutti i romanzi del grande narratore americano, è molto difficile riassumere le invenzioni, l'ironia, le meraviglie della sua scrittura: si può solo goderne il divertimento e la forza che la ispirano. Pubblicato nel 1952 e qualche anno dopo adattato per il cinema (con tanto di nomination all'Oscar per la migliore sceneggiatura), è il libro più comico e autobiografico scritto da John Fante, il suo ultimo romanzo prima del lungo silenzio durato oltre venticinque anni. E dunque ecco John e sua moglie Joyce alle prese con l'arrivo del loro primo figlio, l'improvviso attacco di una schiera di voraci termiti alla loro casa di Los Angeles, il soccorso di papà Nick, il ""più grande muratore della California"", e ancora una serie interminabile di piccole disavventure e litigate, tra lacrime, sorrisi, crisi mistiche e formidabili bevute di vino. Introduzione di Paolo Giordano. -
La vendetta
Solitudini, alienazioni, fratture, perdite: venticinque brevissimi e fulminanti racconti in cui Agota Kristof esprime il disagio piú profondo con i toni del grottesco e del surreale, e con la sua consueta capacità di arrivare all'anima delle cose.Personaggi senza identità, senza nessuna adesione al mondo in cui vivono, con una percezione distorta e allucinata che li induce a compiere gesti aberranti. Delitti poco esemplari, come quello del ragazzo che uccide i professori piú amati per salvarli dalla crudeltà dei compagni, o quello della moglie che uccide il marito per farlo smettere di russare. I gesti estremi vengono compiuti senza alcuna estetizzazione, solo con estraneità, con la consapevolezza, o forse l'intuizione, che le menzogne non possono essere perdonate, che le soluzioni arrivano e arriveranno sempre tardi. Vite alla deriva che cercano ostinatamente di tornare a casa, di rivedere in faccia il proprio passato. Schegge narrative che raccontano un mondo mostruosamente duro, di fronte al quale domina il senso di estraneità e di smarrimento. -
Lo spettro
Sono passati tre anni da quando Harry Hole è andato via. Via da Oslo, via dalla Centrale di polizia, via dalla donna che ha amato e ferito troppo, e troppe volte. Ma dai suoi fantasmi no, da quelli non è riuscito a fuggire: l'hanno inseguito a Hong Kong e ora lo reclamano, e Harry non può non rispondere, non può non tornare. Oleg, il figlio di Rakel, il ragazzo che lui ha cresciuto come fosse anche figlio suo, è in carcere. Accusa: l'omicidio di Gusto Hanssen, il suo migliore amico. Movente: secondo gli investigatori, un regolamento di conti nel mondo della droga. Ma Harry non ci crede. Oleg, il suo Oleg, il bambino che lo teneva per mano e lo chiamava papà, può essere diventato un tossicodipendente, ma non un assassino. E a lui non resta che correre a casa, correre contro il tempo, in cerca di una verità diversa da quella già decretata. Una verità che si nasconde tanto nelle maglie dei sentimenti più profondi che legano le persone, quanto nei quartieri dello spaccio, con l'ombra misteriosa di un nemico inafferrabile che lo vuole morto. -
Viaggio di un naturalista intorno al mondo
«Il viaggio sulla Beagle è stato di gran lunga l'avvenimento piú importante della mia vita e quello che ha determinato tutta la mia carriera.»Il 27 dicembre 1831 un brigantino inglese, la Beagle, salpa da Devonport, al comando del capitano Fitz Roy, con a bordo Charles Darwin, a quell'epoca ventiduenne. Scopo della spedizione era completare il rilevamento della Patagonia e della Terra del Fuoco, ispezionare le coste del Cile, del Perú e di alcune isole del Pacifico ed eseguire una serie di misure di longitudine attorno al mondo. I cinque anni sulla Beagle permettono a Darwin di accumulare un'enorme quantità di materiale, di riflessioni e di dati – sulla fauna, sulla flora, le formazioni geologiche e cosí via – che saranno alla base di una delle tappe fondamentali del pensiero umano e di uno dei piú importanti contributi scientifici di tutti i tempi. Un viaggio affascinante che offre al lettore non soltanto lo sguardo acuto di uno scienziato di genio, ma anche il senso di meraviglia del viaggiatore di fronte a mondi diversi, l'entusiasmo che accompagna la sua scoperta di realtà insospettate. -
L' impero che non voleva morire. Il paradosso di Bisanzio (640-74...
Unendo gli esiti piú recenti della ricerca storica ai dati economici e climatici, questo libro ricostruisce in modo magistrale un'epoca di tumultuose trasformazioni.rn Se nel VI secolo l'Impero romano d'Oriente era il piú vasto stato nell'Eurasia, appena un secolo dopo esso si era ridotto drasticamente. Circondato da nemici, devastato da conflitti e malattie, sembrava destinato al collasso, ma non fu cosí, e questo saggio ci spiega tutti i motivi per cui ciò non avvenne. Nel 700 d.C. l'Impero aveva perso tre quarti del suo territorio a vantaggio del Califfato islamico. Ma l'accidentata geografia dei territori rimanenti in Anatolia e nell'Egeo fu strategicamente vantaggiosa, poiché impedí ai nemici di occupare permanentemente le città, rendendoli vulnerabili ai contrattacchi romani. Piú l'Impero si riduceva, piú si calamitava intorno a Costantinopoli, la cui capacità di resistere ai diversi assedi si rivelò decisiva. Anche i cambiamenti climatici ebbero un ruolo, poiché imposero di diversificare la produzione agricola, aiutando cosí l'economia imperiale. La crisi costrinse la corte ad avvicinarsi alle classi dirigenti delle province e alla Chiesa. Nonostante le perdite territoriali, l'Impero non patí gravi crisi politiche. Ciò che restava divenne il cuore di uno stato romano cristiano medievale, la cui potente teologia politica predisse che l'imperatore avrebbe infine prevalso contro i nemici, sancendo il dominio mondiale del cristianesimo ortodosso. -
Le mille e una notte
«Un monumento senza età e indiscutibile come le montagne» – Dino Buzzati«Le mille e una notte appartengono oggi al patrimonio universale dell'umanità. Ci raccontano l'Oriente mitico e fantastico. Un Oriente che non esiste piú. Una leggenda, un'immagine evanescente che non corrisponde a nulla di reale. Tuttavia la nostalgia di esso sopravvive nell'immaginario degli scrittori e dei pittori. Considerato una favola, una parabola sulla condizione della donna ovunque e in ogni tempo, questo testo rimane di grande modernità. Shehrazade è una ragazza dei nostri giorni che potrebbe aver scelto di lottare in modo intelligente avvalendosi di un espediente: non attacca direttamente; dà prova di intelligenza, di astuzia, e di capacità di invenzione... Shehrazade è un simbolo, una bella metafora di tutte le letterature del mondo. È normale che ritorni oggi per parlare, raccontare, far sognare uomini e donne non intorno all'Oriente, ma sulla condizione umana qui e ora.» (Tahar Ben Jelloun) -
Politica e negazione. Per una filosofia affermativa
Il libro ricostruisce la genealogia del reciproco avvitamento tra negazione e politica. Il primo capitolo percorre l’intensificazione della categoria di negazione nel pensiero di cinque intellettuali di diversa formazione – Schmitt, Saussure, Freud, Heidegger e Kojève. Il secondo capitolo analizza la piega negativa di alcune tra le fondamentali categorie politiche moderne – quelle di sovranità, proprietà, libertà, popolo. Ciascuna di esse è stata costruita non in forma positiva, ma come l’esito della negazione del proprio opposto. Il capitolo conclusivo propone una possibile nozione affermativa di politica, intesa non come rimozione del negativo, ma come sua riconversione nei termini positivi della ""differenza"", della ""determinazione"" e dell’""opposizione"". Gli autori da cui muove il discorso sono soprattutto Spinoza, Nietzsche e Deleuze, interpretati spesso non secondo la loro ricezione abituale e ricondotti all’orizzonte di pensiero elaborato dall’autore in questi anni. -
La fisica nelle cose di ogni giorno
Dopo il best seller La fisica dei supereroi, Kakalios ha progettato un altro viaggio stupefacente, e alla portata di tutti, nel mondo della scienza.rn«Una serie di vivacissime lezioni di scienze, tutte digeribilissime. Scoprendo i collegamenti che l'autore traccia pagina dopo pagina prorompiamo in un 'Ah!' di piacere dopo l'altro.» - Wall Street JournalrnrnrnAscensori, spazzolini elettrici e macchine del caffè, cellulari e carte di credito. Sono cose che usiamo quotidianamente e che diamo per scontate. Ma come funzionano?rnDopo il best seller La fisica dei supereroi, Kakalios ha progettato un altro viaggio stupefacente, e alla portata di tutti, nel mondo della scienza. Raccontando un giorno qualsiasi della nostra vita, e tutti i marchingegni che ormai usiamo senza nemmeno farci caso, James Kakalios rende accessibile anche ai non addetti ai lavori il meraviglioso mondo della fisica. Come fa un frigorifero a raffreddarsi, un macchinario a raggi X a esplorare il nostro corpo, il tostapane a sparare in aria un toast, un Telepass ad alzare la sbarra di fronte alla nostra automobile? Per non parlare degli aerei o dei treni ad alta velocità. Evitando astrazioni e termini complicati, ancora una volta il professor Kakalios trasforma la scienza in un'entusiasmante avventura. -
Proletkult
Mosca, 1927. Che le proprie storie si mescolino alla realtà fino al punto di prendere vita: non è questo il sogno segreto di ogni narratore? È ciò che accade ad Aleksandr Bogdanov, scrittore di fantascienza, ma anche rivoluzionario, scienziato e filosofo. Mentre fervono i preparativi per celebrare il decennale della Rivoluzione d'Ottobre e si avvicina la resa dei conti tra Stalin e i suoi oppositori, l'autore del celebre Stella Rossa riceve la visita di un personaggio che sembra uscito direttamente dalle pagine del suo romanzo. È l'occasione per ripercorrere le tappe di un'esistenza vissuta sull'orlo del baratro, tra insurrezioni, esilio e guerre, inseguendo lo spettro di un vecchio compagno perduto lungo la strada. Una ricerca che scuoterà a fondo le convinzioni di una vita. -
Io sono con te. Storia di Brigitte
«Uno di quei romanzi – pochi, preziosi – capaci di cambiare lo sguardo di chi legge grazie a parole che tolgono dai nostri petti il cuore di pietra e ci regalano un cuore di carne» - Benedetta TobagirnrnBrigitte arriva alla stazione Termini un giorno di fine gennaio. Addosso ha dei vestiti leggeri, ha freddo, fame, non sa nemmeno bene in che Paese si trova. È fuggita precipitosamente dal Congo, scaricata poi come un pacco ingombrante. La stazione di Roma diventa il suo dormitorio, la spazzatura la sua cena. Eppure era un'infermiera, madre di quattro figli che ora non sa nemmeno se sono ancora vivi. Quando è ormai alla deriva l'avvicina un uomo, le scarabocchia sul tovagliolo un indirizzo: è quello del Centro Astalli, lí troverà un pasto, calore umano e l'aiuto che le serve. Di fatto è un nuovo inizio, ma è anche l'inizio di una nuova odissea. Io sono con te è un libro raro e necessario per molte ragioni: è la storia di un incontro e di un riconoscimento, di un calvario e una rinascita, la descrizione di un'Italia insieme inospitale e accoglientissima, politicamente inadeguata e piena di realtà e persone miracolose. Melania Mazzucco si è messa in gioco a ogni pagina come essere umano e come scrittrice, scegliendo una forma flessibile e nuova, esatta, personale, carica di un'emozione trattenuta e dirompente. E raccontando tra mille storie possibili quella di Brigitte come si apre una porta o si imbocca un sentiero. Perché è solo dentro gli occhi di ogni singola persona che si può vedere il mondo. -
L' ascolto gentile. Racconti clinici
""Le emozioni nascono in noi, e muoiono in noi, quando vogliono, e a noi non resta se non riconoscerle, orientarle, e arginarle.""rnEugenio Borgna, nel corso della sua lunga carriera, ha incrociato molte vite: le ha incontrate in manicomio, in clinica, in ospedale, nel proprio studio. Ha ascoltato le loro voci fragili e si è fatto carico di paure, angosce e speranze. Ha cercato di porre un rimedio al dolore attraverso il dialogo e l'immedesimazione con l'altro. E non lo ha fatto soltanto attraverso la razionalità del medico, ma anche mettendo in gioco i suoi sentimenti e il suo calore di uomo, consapevole che la psichiatria ha bisogno anche della comprensione, della vicinanza, del riconoscimento per guardare davvero negli abissi insondabili dell'interiorità. Una vita dedicata alla conciliazione fra le parole e il silenzio, all'attenzione per le fragilità e alla cura di emozioni e sentimenti; all'ascolto del corpo e dell'anima. Sempre con umanità, fiducia e gentilezza. -
Lettere dalla prigionia
Nel 2018 sono passati trent'anni dal rapimento di Aldo Moro. Il 16 marzo 1978 venne rapito dalle Br in via Fani, a Roma. Nei 55 giorni di prigionia scrisse numerosissime lettere, alcune delle quali furono secretate dal Parlamento dopo il primo processo. I politici italiani, nonché i giornalisti, si affannarono a dichiarare che le lettere erano prive di valore perché risultanti da una costrizione. Erano certo lettere criptiche, allusive, scritte da un uomo che vedeva progressivamente chiudersi gli spazi di ascolto. Miguel Gotor riordina cronologicamente l'intero carteggio, con alcune lettere mai prima d'ora pubblicate, e ne offre un'edizione critica cui applica il rigore interpretativo della filologia storiografica. Il risultato è un quadro impressionante dell'Italia di quegli anni, con un uomo prigioniero al culmine della sua carriera politica che giudica la nazione e i colleghi politici; senza ipotesi immaginifiche ma con una serie di informazioni suggestive e inquietanti. -
Portatile
Curata da Bonnie Nadell, Karen Green e Michael Pietsch, questa antologia raccoglie una scelta delle opere piú celebri e straordinarie di David Foster Wallace: stralci di romanzi, pezzi di saggistica, racconti e materiali didattici.rn«Per tutta la vita sono stato un impostore. E non esagero. Ho praticamente passato tutto il mio tempo a creare un'immagine di me da offrire agli altri. Piú che altro per piacere o per essere ammirato. Forse è un po' piú complicato di cosí. Ma se andiamo a stringere il succo è quello: piacere, essere amati. Ammirati, approvati, applauditi, fa' un po' tu. Ci siamo capiti»rn Uno spaccato dei personaggi, temi e paesaggi che hanno reso Wallace uno degli scrittori piú ammirati della scena contemporanea. Una raccolta pensata per chi fino ad ora si è lasciato intimorire dalla mole di alcune delle opere di Wallace e dal fatto che sia considerato un autore «difficile». Ma anche un breviario per chi è già adepto di un culto internazionale che non accenna a scemare. Introduzione all'edizione italiana di Stefano Bartezzaghi. -
Lo spazio bianco
Maria ha superato da poco i quarant'anni, vive a Napoli, lavora come insegnante in una scuola serale e un giorno, al sesto mese appena di gravidanza, partorisce una bambina che viene subito ricoverata in terapia intensiva neonatale. Dietro l'oblò dell'incubatrice Maria osserva le ore passare su quel piccolo corpo come una sequenza di possibilità. Niente è più come prima: si ritrova in un mondo strano di medicine, donne accoltellate, attese insensate sui divanetti della sala d'aspetto, la speranza di portare sua figlia fuori da lì. Nei giorni si susseguono le mense con gli studenti di medicina, il dialogo muto con i macchinari e soprattutto il suo lavoro: una scuola serale dove camionisti faticano su Dante e Leopardi per conquistarsi la terza media. La circonda e la tiene in vita un mondo pericolante: quello napoletano, dove la tragedia quotidiana si intreccia con la farsa, un mondo in cui il degrado locale è solo la lente d'ingrandimento di quello nazionale. -
Potere alle parole. Perché usarle meglio
Ognuno di noi è le parole che sceglie: conoscerne il significato e saperle usare nel modo giusto e al momento giusto ci dà un potere enorme, forse il piú grande di tutti. rnrnChe cosa penseremmo del proprietario di una Maserati che la lasciasse sempre parcheggiata in garage pur avendo la patente? E di una persona che, possedendo un enorme armadio di vestiti bellissimi, indossasse per pigrizia sempre lo stesso completo? Queste situazioni appaiono improbabili; eppure, sono esempi dell'atteggiamento che molti hanno nei confronti della propria lingua: hanno accesso a un patrimonio immenso, incalcolabile, che per indolenza, o paura, o imperizia, usano in maniera assolutamente parziale. Anche se l'italiano non ha bisogno di venire salvato, né tantomeno preservato, è pur vero che dovremmo amarlo di piú, perché è uno strumento raffinatissimo, ed è un peccato limitarsi a una frequentazione solamente superficiale. Perché conoscerlo meglio può essere, prima di tutto, di grande giovamento a noi stessi: piú siamo competenti nel padroneggiare le parole, piú sarà completa e soddisfacente la nostra partecipazione alla società in cui viviamo. Vera Gheno si fa strada nel grande mistero della lingua italiana passando in rassegna le nostre abitudini linguistiche e mettendoci di fronte a situazioni in cui ognuno di noi può ritrovarsi facilmente. E ci aiuta a comprendere che la vera libertà di una persona passa dalla conquista delle parole. -
Sacri Monti
Il sistema dei Sacri Monti, diffuso tra Piemonte e Lombardia e riflesso in casi paralleli, consta di insiemi di cappelle costruite solitamente su alture e dedicate alla rappresentazione degli eventi o «misteri» della vita di Cristo, della Vergine e di alcuni santi. L'immaginario architettonico e figurativo che nel corso di secoli elabora questi complessi rispecchia le propensioni del pellegrinaggio insieme a particolari forme di meditazione e di narrazione, applicate a una catechesi popolare e a una devozione anche piú esigente. Lo sviluppo dei Sacri Monti, fiorito nell'età della Controriforma secondo intendimenti comuni, ma preceduto da rilevanti esperienze sin dal Quattrocento, fu promosso e gestito da religiosi, non solo francescani, e da ecclesiastici con il coinvolgimento dei rispettivi ambienti territoriali e di soggetti di vario rango sociale e politico. La ricognizione qui presentata è volta a seguire questa storia complessa attraverso l'evoluzione del Sacro Monte di Varallo e le derivazioni di quel modello. «Negli anni Ottanta e Novanta del Quattrocento il pellegrinaggio di Terra Santa, con la sua diretta esperienza e le sue narrazioni, continuava ad attrarre uomini e donne di varia provenienza e condizione, religiosi e laici, ecclesiastici e fedeli d'ogni rango, che si trovavano spesso accomunati nei travagli e nei pericoli del ""viaggio d'oltremare""... Questa tensione della cristianità verso Gerusalemme si acuiva e insieme diveniva piú critica mentre quell'orizzonte era piú arduo a raggiungersi per la crescente espansione della potenza ottomana... Il fallimento della crociata allora bandita da Pio IV dovette toccare particolarmente il frate minore osservante Bernardino Caimi che, nel 1478, si era occupato, quale commissario, della custodia francescana di Gerusalemme e nel 1482 era impegnato nella predicazione della crociata. Per tali circostanze gli doveva apparire piú precaria la tutela che sui luoghi santi e sulla loro frequentazione fornivano i francescani del convento del Monte Sion. Il Caimi si rese quindi interprete, con particolare impegno, del sentimento ""di dover trasmettere la 'vera' forma degli spazi testimoni della passione e della vita del Cristo in quel momento nel quale sembrava definitivamente compromessa la presenza latina in Terrasanta"". A questo effetto si adoprò a impiantare una sua ""nuova Gerusalemme"", come un insieme di luoghi composti a somiglianza dei luoghi santi d'oltremare e destinati a surrogare il pellegrinaggio gerosolimitano con un'altra forma di devozione, ben piú agevole e sicura». -
Punto Omega
Un'inquieta e misteriosa meditazione sul destino di ogni uomo.In una casa isolata nel deserto due uomini discutono della natura del tempo e del significato dell'agire umano nella storia. Discutono e aspettano. Uno, Richard Elster, è un anziano intellettuale per niente pentito dell'appoggio che ha dato al governo nella guerra in Iraq, l'altro è un giovane regista che vorrebbe girare un documentario su di lui. L'improvvisa scomparsa della figlia di Elster li costringe a interrompere discussioni e attese e a cercare altre risposte per altre domande: che cosa è capitato alla ragazza? Scelta, fatalità oppure orrendo crimine? L'intensità della scrittura di DeLillo al servizio di una straordinaria riflessione sull'enigma del tempo, il tempo in cui ogni momento perduto è la vita, la nuda vita.