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Cronaca dell'abbandono
Nel debordare dal privato al sociale, dall'emotivo al riflessivo, questo libro si colloca al di fuori di ogni poetica di neo-ermetismo, neo-orfismo o di ""poetica delle cose"" di ascendenza lombarda, tutte posizioni che non hanno nulla a che fare con la poesia di Borgia. ""Cronaca dell'abbandono"" si pone, per scelta, in una zona che definirei 'eretica' nella poesia odierna, il che dà un valore aggiunto, a mio avviso, alla raccolta... Ci sono stati decenni, tra gli Anni Sessanta e Settanta del XX secolo, in cui le donne e, in generale, i movimenti giovanili, e non solo, avevano fatto della frase ""il personale è politico"" il loro centro e la direzione stessa di un diverso modo di intendere la vita privata e l'impegno sociale. Ritrovare oggi in questo libro di miRea Borgia, un'unità esplicitata con decisione in individuale e collettivo, tra eventi psicologici e dimensione sociale, mi colpisce. Potremmo parlare di ""poesia civile""? Credo di sì... (Gabriela Fantato) -
Sulle sponde del fiume antico
Dalle liriche di Mariella Bernio si evince uno dei temi tipici della sua ispirazione, il ritorno al passato, l'addivenire dei passi a quel paese natio che la vide godere dell'alba della fanciullezza, prima che il sopravvenire della giovinezza la proiettasse verso le sponde adulte, con una regressione simbolica che travalica il mero confine della nostalgia per la felicità che abitava quell'Eden perduto, da dove attinge il tentativo di recuperare purezza e semplicità di valori e sentimenti, nuova linfa per alimentare e ricostituire la fase matura della vita in un incipit nuovo che, andando oltre ""le estreme sembianze del cielo e della terra che il tempo traveste"", contrasti la caducità delle cose. (Giovanni Gulino) -
La bisbetica indomata. Deficients & Dragons
Chi l'ha detto che i malvagi signori delle lande infernali sono incapaci di amare? Boh, probabilmente nessuno. È un'affermazione così specifica che faticherebbe a trovare spazio in una conversazione. Comunque... È assolutamente falso, come scoprirà la nostra avventurosa compagnia di Deficienti! Quando le mire del perfido Plutone cadono su una certa sacerdotessa pettoruta, l'eroico Sir Roderich si getta tosto sulle tracce dell'amica rapita, incurante del (o meglio, troppo stupido per comprendere appieno il) pericolo. E grazie alla preziosa guida, per quanto manesca, della barbara Treponema, né abominevoli fungosità né orde di demoni potranno fermare il paladino e il suo gruppo! -
Da dove vengono tutte le cose? La filosofia dei bambini. Risposte...
Sara è una bambina curiosa, che non smette di farsi domande. Se come lei anche voi amate imparare cose nuove seguitela insieme a Sofia, la sorella maggiore, nei loro ragionamenti sul mondo che ci circonda: andremo alla scoperta dei perché e dei «percome» di tutte le cose in questa prima uscita de ""La filosofia dei bambini"". Età di lettura: da 7 anni. -
Anche io ho i superpoteri? La filosofia dei bambini. Risposte sem...
Età di lettura: da 7 anni. -
D'où viennent les choses? La philosophie des enfants. Des réponse...
Età di lettura: da 7 anni. -
Est-ce que moi aussi j'ai des super-pouvoirs?La philosophie des e...
Età di lettura: da 7 anni. -
Existe-t-il autre chose que ce que l'on voit? La philosophie des ...
Età di lettura: da 7 anni. -
Micetto. Libro-dudù. I batuffolibri. Ediz. a colori
Età di lettura: da 3 mesi. -
Per la storia dell'evoluzione dell'individuo
Il saggio prende le mosse da una feconda analogia fra i termini atomo e individuo. Entrambi, considerati nel loro significato letterale, designano l'indivisibile. Landauer si oppone recisamente a una simile indivisibilità supposta come insuperabile. Attraversato, costituito, unificato dal principio motore della vita, l'individuo viene rettamente compreso, secondo il grande teorico dell'anarchismo tedesco, solamente in quanto organismo. E il suo luogo di realizzazione è la comunità. Non è infatti l'individuo il senso ultimo dell'anarco-socialismo landaueriano, bensì l'individualità, nella sua polarità indissociabile di autonomia e relazione. Nel pieno dispiegamento di essa, il singolo uomo si ricongiunge a una umanità comune, di cui si fa, in tal modo, il rappresentante più compiuto e più degno. -
Giochiamo con i numeri relativi. R² regolo x relativi
Uno strumento analogico per eseguire in maniera alternativa e piacevole le somme algebriche tra numeri relativi. -
Il volto amico. Racconti pasquali
Il volto amico, domande di uomini e donne di fronte all’ingiustizia e alla prepotenza ingiustificate, poi un’intuizione, un incontro che diventa certezza: quella tragedia è l’inizio di qualcosa, non la fine della speranza. Veronica, Simone, Disma, Giovanni, il centurione, Giuseppe d’Arimatea, Maddalena, Pietro e Tommaso sono i testimoni di un’umanità (noi, ancor oggi) che si interroga su qual è davvero il senso di questa vita. È un’altra epoca, ma il tempo è lo stesso. Il confronto con Gesù nel cammino verso la crocefissione interroga allora come ora. -
Yehudah/Giuda. Il traditore fedele
Da quasi due millenni Giuda è l’emblema stesso del tradimento e della perfidia. Ai tratti negativi disseminati nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli si sono assommate nel corso dei secoli caratteristiche altrettanto infelici tramite i commenti e le rappresentazioni artistiche. In una chiave ermeneutica segnata da una crescente demonizzazione, Giuda è stato identificato come il rappresentante per eccellenza del popolo ebraico, il popolo “deicida”. D’altra parte nei testi più antichi – le Lettere apostoliche, le lettere di Shaul/Paolo, l’Apocalisse – non compare nessun riferimento all’apostolo che avrebbe svolto un ruolo così decisivo nella storia della Redenzione. A partire dalla constatazione che il verbo greco paradídomi non significa ‘tradire’ ma ‘consegnare’, gli autori propongono una nuova interpretazione della figura di Giuda e dei motivi che lo avrebbero indotto a consegnare Yeshua/Gesù alle autorità templari. -
Metà e metà. Ensemble
La silloge si sofferma sui microscopici cicli di vita che animano il sentimento romantico. L'amore spogliato dei suoi canoni ideali, piuttosto un insieme di forze costanti che costruiscono e demoliscono. Lì, nella parte sommersa dei cuori. Quella parte più facile da ammettere che da vivere, giorno per giorno, da accettare e da addomesticare. L'amore vive emerso, sopra tutto questo. Il punto fermo mai messo a repentaglio. Una metà più un'altra metà perché insieme siano amore, la nostra metà in un'altra metà per essere pari pur restando dispari. Insieme. Si struttura idealmente in tre sezioni, non evidenziate particolarmente nel testo, che corrispondono a tre fasi, o contingenze, del rapporto sentimentale: la perdita di tutte quelle piccole cose che sono motivo di unione e la relativa consapevolezza, i picchi e i precipizi la cui media aritmetica risulta nel viversi giorno per giorno, e quei momenti di grazia in cui si riesce a sovvertire la realtà vivendo con più incanto, leggerezza e meno stanchezza l'insieme. Il ritmo è dato da un'impostazione che si potrebbe definire step by step, con variazioni improvvise di intensità e velocità, nei versi, volte a concretizzare anche nella parola un ritmo di vita: un passo alla volta, una gioia, un'avversità, una precarietà alla volta. Un ritmo adagio di brevi semiminime e pause in cui è possibile accorgersi di tutto. E quindi, vivere tutto. L'ambientazione è il disincanto, sempre pronto alla meraviglia. Splendore e buio. Non solo come è l'amore ma come, probabilmente, è la vita intera. Metà e metà. Splendore e buio. Ensemble. -
Paradossi immaginari. Ovvero viaggio nell'universo dei desideri p...
[...] Scrittore ""segreto"" siciliano rivelatosi avanti negli anni, è uscito di recente, per questi stessi tipi editoriali, con il ""volumetto"" ""Il gioco delle equivoche ambizioni"", opera prima realizzata attraversando con immaginazioni e fantasie, nonché meditazioni e riflessioni, quel curioso mondo degli equivoci che il più delle volte rimane inesplorato o non interpretato. Egli, ora, con questa Sua nuova iniziativa letteraria ci accompagna a scrutare l'universo degli inevitabili paradossi, spesso più immaginari che logici, che la vita quotidiana di frequente ci presenta, alla ricerca di quelle certezze definite che, alla fine, sono poi solamente sogni, e nient'altro. Sogni che il più delle volte, è vero, sono irrealizzabili ma che possono essere, alla fine, già valide conquiste per il solo fatto di essere stati fortemente pensati e quanto più desiderati. -
Le novelle marinaresche di mastro Catrame
Mastro Catrame è un marinaio taciturno, timoroso della terraferma e ricco di esperienza. Una sera, però, navigando verso l’India, il capitano del veliero lo trova ubriaco fradicio e decide di infliggergli una punizione. Per dodici sere dovrà raccontare le storie di mare più belle che abbia mai vissuto. Ed ecco che Mastro Catrame, il cui vero nome nessuno conosce, racconta a tutta la ciurma dodici novelle straordinarie, dove si intrecciano leggende, misteri, tempeste, naufraghi, navi fantasma, e tutto ciò che rende affascinante la vita di un marinaio che ama profondamente il mare. Età di lettura: da 10 anni. -
Treviso 1:10.000. Pianta della città (cm 99x67)
Pianta della Città (formato cm 99x67) -
Parma. Pianta della città 1:10.000. Ediz. italiana, inglese, fran...
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Il primo caso. Agatha Raisin
Com'è successo che la giovane Agatha Raisin, dai bassifondi di Birmingham, sia arrivata a dirigere con successo un'agenzia di PR? Ecco la storia. A 26 anni Agatha ha già fatto una lunga strada. Abbandonate le Midlands e una pesante situazione familiare, si è sposata e ha lasciato rapidamente un marito ubriacone, ha raffinato il proprio accento ed è riuscita a trovare lavoro come segretaria in un'agenzia di PR a Londra. Un giorno però, mandata a fare un ""lavoro sporco"", trova la sua vera vocazione... Per chi è già affezionato alle sue avventure, un prequel per scoprire la prima esperienza investigativa della detective più scalcagnata e irruente d'Inghilterra; per chi non la conosce ancora, il modo migliore per tuffarsi nelle sue peripezie. -
La secchia rapita o dell'insensatezza della guerra
La secchia rapita è un trofeo di guerra, è il simbolo della feroce battaglia del 1325 combattuta tra bolognesi e modenesia Zappolino. Ma questa storia contiene un messaggio che il sottotitolo dice chiaro e tondo, e che Ada, Antonino e Cesco hanno capito subito: la guerra è una vera insensatezza.