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Le streghe. La graphic novel
Questa non è una fiaba. Le streghe che la popolano non indossano strambi cappelli a punta e non cavalcano manici di scopa. Le streghe, quelle vere, sono in mezzo a noi, e nascondono gli artigli aguzzi e le teste calve come uova sotto guanti di seta ed eleganti parrucche. Anche se sembrano donne qualunque, una cosa le accomuna: l'odio per i bambini. Ecco perché, quando il protagonista di questa storia e sua nonna si troveranno faccia a faccia con la più temibile tra le streghe, la Strega Suprema, dovranno far leva su tutto il loro coraggio per cercare di sventare il suo piano e mettere così in salvo tutti i bambini d'Inghilterra. Dal classico di Roald Dahl, una graphic novel adattata e illustrata dalla premiata artista Pénélope Bagieu. Età di lettura: da 6 anni. -
Cos'è il buddismo
Borges racconta l'affascinante leggenda e storia del Buddha. Si tratta di una esposizione snella e incisiva, controllata ed equilibrata: l'opera è divisa in 12 capitoli, dedicati alla vita del Buddha, alle dottrine che precedettero il buddismo, alla cosmologia, alla trasmigrazione, agli insegnamenti, alle diverse scuole buddiste e infine all'etica. Borges opera una distinzione tra il Buddha leggendario e il Buddha storico, poiché la leggenda ""non è un'invenzione arbitraria ma una deformazione o esaltazione della realtà"". Che cos'è il buddismo è il frutto di una conferenza tenuta da Borges nel 1976, poi divenuta un saggio breve di grande impatto letterario,filosofico e religioso, che può essere annoverato tra i più brillanti e originali testi saggistici del grande poeta e scrittore argentino, un punto di riferimento per chiunque si voglia avvicinare al pensiero buddista attraverso la penna di uno degli scrittori più geniali e influenti del Ventesimo secolo. -
Lettere eretiche. Con le lettere dalla terra
Le Lettere dalla Terra furono composte nel 1910, appena un anno prima della morte di Twain. Verranno però pubblicate soltanto nel 1962, cinquantadue anni più tardi, quando la figlia Clara, ottantenne, concesse il suo permesso. Perché tutto questo tempo tra la stesura e la pubblicazione? Forse perché Lettere dalla Terra è una raccolta di missive irriverenti che l'Arcangelo Satana - esiliato da Dio sulla Terra a causa dei suoi commenti impertinenti riguardo la Creazione - scrive ai suoi compagni, gli Arcangeli Gabriele e Michele? O forse perché si prende gioco dell'Uomo, alle prese con la sua più grande invenzione, il Dio della Bibbia, illogico e geloso, il Padre distratto e cattivo che elargisce malattie e sciagure in quantità, e che pretende in cambio di essere venerato? Dietro la maschera di un Satana beffardo, bonariamente curioso e provocatoriamente ragionevole, è facile scorgere la personalità di Mark Twain, che smessi gli abiti universalmente riconosciuti dello scrittore per ragazzi, si cala nei panni del sottile osservatore delle ipocrisie e dei conformismi imposti dalla religione ai suoi poveri contemporanei, ridicolizzando il creazionismo e l'origine divina dell'universo. Con gli occhi increduli dell'angelo caduto, la miserabile razza umana è osservata da lontano, diventando il soggetto di un'indagine razionale, di una critica culturale e antropologica che riguarda l'uomo e il suo rapporto con Dio, con il senso morale, con il giusto e l'ingiusto, con la gioia della vita e con il terrore della morte. Cinque scritti, inediti in Italia, fanno poi seguito alle Lettere dalla Terra. Una testimonianza forte e decisa di critica alla religione, portata avanti con spirito critico e scetticismo, che lo stesso Twain decise di non divulgare in vita. Le religioni sono una tra le tante cause del male umano, un male non divino, trascendente e concreto. -
La visita di Giovanni Mele ai paesi arbëreshë di Calabria e Lucan...
La visita apostolica di don Giovanni Mele ai paesi di origine albanese (arbëreshë) di tradizione liturgica bizantina della Calabria e della Lucania è senza dubbio da annoverare tra i documenti importanti per servire alla storia dell'Arbëria. È una testimonianza della situazione storica, cultuale, culturale e antropologica di queste comunità nel secolo scorso. I paesi descritti andarono a formare la prima diocesi di tradizione bizantina in Italia e l'estensore divenne il suo primo vescovo. Il testo della Visita è preceduto dalla relazione (Ponenza) tenuta dal card. Niccolò Marini all'Assemblea Plenaria dei cardinali il 19 novembre 1917 «intorno ai provvedimenti da adottarsi per l'amministrazione spirituale dei fedeli Albanesi di rito greco di Sicilia e Calabria», perché costituisce un'introduzione completa ed esauriente alla problematica che riguardava quei determinati paesi. Un documento ufficiale da cui si ricavano gli antefatti, le proposte, le posizioni e le decisioni, che inquadrano e chiariscono in modo inequivocabile l'origine della Visita. È seguito dalla relazione (Ponenza) del card. Aidan Gasquet su La visita alle colonie greche della Calabria e sulla nomina del primo Vescovo Ordinario per le medesime alla Plenaria del 10 febbraio 1919, in modo da conoscere come è stata recepita e quali conseguenze ha avuto. Queste due relazioni costituiscono una preziosa cornice all'edizione della Visita, che permettono di recepire senza intermediazioni sia le motivazioni che portarono alla nascita della diocesi bizantina della Calabria, sia l'origine e lo sviluppo della candidatura di Mele, sia anche la consapevolezza di quale fosse l'ambiente religioso, culturale e morale in cui si stava operando. -
I due che salvarono il Natale
Nel sud della Toscana, ai piedi di un antico vulcano, sorge un paese i cui abitanti lavorano quasi tutti in una grande miniera. Il lavoro è duro e procede incessante. Ma ogni anno il trambusto si ferma alla vigilia di Natale: la sera delle Fiaccole. L'usanza vuole che per quella magica notte siano erette alte pire di legna che quasi arrivano ai comignoli dei tetti e che verranno poi incendiate, riscaldando la Notte Santa. Ce n'è una per ogni via e tutti gli abitanti si prodigano nella loro preparazione. Non sanno da quanto tempo si facciano, ma chiunque - dal più giovane al più anziano - giurerebbe di averle sempre viste fare. Ma che succede se qualcuno, in nome di interessi molto più materiali, vuol far lavorare gli uomini anche durante il Natale? È proprio il tentativo di ignorare questa usanza ad accendere la miccia della storia, che si dipana tra lotte operaie, padroni che al posto del cuore hanno un portafogli, bambini che sanno come creare il giusto scompiglio per rimettere tutto a posto e adulti che per una causa - dalla più pura e delicata alla più illecita - possono rischiare la propria vita. -
Breve storia della letteratura rosa
La letteratura rosa, così bistrattata e considerata di serie B, è un'incredibile fucina di best seller. Con i romanzi d'amore sempre in vetta alle classifiche è nata una vera e propria industria del rosa, imperi editoriali internazionali hanno capitalizzato sulle storie d'amore. La Breve storia della letteratura rosa ripercorre cambiamenti e trasformazioni di questo genere letterario, dagli albori nel diciottesimo secolo fino ai giorni odierni, tra serie televisive, app e tecnologie. Con l'obiettivo di comprendere e approfondire i dettagli dello storytelling sentimentale: dai romanzi di appendice di Carolina Invernizio per arrivare all'erotismo delle Cinquanta sfumature e alla fan fiction di Anna Todd. -
In nome di Maria. L'era defilippica della tivù
Nella storia quasi settantennale della televisione italiana, Maria De Filippi costituisce un'eccezione e un unicum per una serie di ragioni oggettive: presentatrice, autrice, produttrice dei propri programmi (e non soltanto quelli); in onda tutti i giorni della settimana nell'intera stagione tivù (e in orari diversi), con una serie di appuntamenti diventati tra i più longevi e amati del palinsesto, da Amici a C'è posta per te, passando per Uomini e donne; sulla cresta dell'onda ininterrottamente da quattro decenni (il suo debutto in video è nel 1992 con il talk Amici, il sabato pomeriggio su Canale 5). In occasione delle sue prime 60 primavere, e alla vigilia dei 30 anni dal debutto, In nome di Maria ripercorre la carriera, unica non soltanto in Italia, di una presentatrice per caso che è diventata la regina del piccolo schermo, senza se e senza ma: dal debutto in un programma di cui era autrice (la prima edizione era presentata da Lella Costa), fino all'attuale, inscalfibile status di Queen Mary, alla guida di un regno che non conosce tramonto, come chiarisce il sottotitolo di questo saggio: L'era defilippica della tivù. -
La condizione amorosa. Dizionario ragionato sull'amore
L'autore sostiene che l'amore non sia un concetto omogeneo; esso è invece una condizione che muta di continuo e assume aspetti diversi. Le condizioni amorose sono i fenomeni che accadono nelle coppie, dall'innamoramento alla disperazione dell'abbandono. Il libro si compone di venti capitoli, ognuno dei quali corrisponde a un fenomeno, ad esempio la gelosia, la seduzione, l'intimità, etc, fino al suicidio, che chiude. Ogni capitolo, aperto da un preambolo di sintesi, si declina in paragrafi: ogni paragrafo contiene lo stralcio letterario che ispira il frammento di racconto; seguono le argomentazioni scientifiche, psicologiche o neurobiologiche, atte a spiegare i fenomeni descritti. Nel complesso l'opera offre al lettore il godimento del racconto e del riferimento letterario, ma anche la chiave scientifica per comprendere la genesi e lo sviluppo delle “condizioni amorose” prese in esame. -
Orazio Marinali. Storie scolpite sulla pietra. Ediz. illustrata
Nel 2020 ricorre il trecentesimo della scomparsa di Orazio Marinali, uno dei grandi maestri della statuaria di epoca tardo barocca. Nativo di Bassano, ha sviluppato la sua bottega a Vicenza, dopo alcuni anni di formazione a Venezia. Un'attività di famiglia durata complessivamente ottant'anni, che ha lasciato un segno importante non solo nella statuaria da giardino, quella che lo ha fatto conoscere più di ogni altra, ma anche in quella religiosa (su tutte la basilica di Monte Berico) e da interni. L'autore di questo volume, dal taglio per certi versi inedito nella non vasta editoria che riguarda l'opera di questo grande maestro, ha voluto raccontare un Marinali suggeritore di altre storie. Ovvero quel mondo dietro le quinte, legato alla mitologia classica (greca e romana), per cui i nomi di molte sculture, altrimenti emerite carneadi nella cultura della modernità, assumono un valore senza tempo, legato all'uomo, alle sue virtù, come alle sue debolezze. -
Inventare storie con i tarocchi
Come possono i Tarocchi essere d'aiuto per chi desidera inventare storie? Ecco il manuale completo. I Tarocchi comprendono gli Arcani Maggiori e i Minori, e vengono solitamente visti come un ""gioco"" o una divinazione, ma possono essere utili anche a chi vuole scrivere un racconto o un romanzo. Gli Arcani Maggiori illustrano diversi personaggi e caratteristiche, che uniti a un particolare metodo di stesura possono ""creare"" quasi da soli una storia che funziona. Gli autori usano regolarmente questo metodo nei corsi di scrittura creativa, e attraverso numerosi esempi ed esercizi lo mettono a disposizione di chi vuole approfondirlo, usarlo... o anche solo di chi è curioso rispetto a questo utilizzo inaspettato e fantasioso del proprio mazzo di Tarocchi. -
Lettere a Cola di Rienzo
È l'estate del 1347 e sulla scena italiana, ma non solo italiana, è comparso il tribuno Cola di Rienzo con il suo tentativo, pur effimero e illusorio, di far rinascere a Roma la res publica romana. La storiografia ha ora celebrato e ora ridimensionato questo tentativo ma la questione, trattandosi qui di Petrarca, va letta e interpretata proprio dal punto di vista di Petrarca che, alla fine, non era affatto né un visionario né un mitomane. Ebbene: per il nostro poeta l'impresa del tribuno fu una vicenda estremamente seria, per la quale valeva la pena di battersi anche a costo (come in effetti avvenne) di rotture dolorosissime: quella con la famiglia Colonna innanzitutto, e col cardinale Giovanni in particolare, ossia con chi aveva costituito la base stessa del suo personale successo come poeta e come intellettuale dell'umanesimo. Non c'è biografia di Petrarca che non dedichi una particolare attenzione a questa drammatica vicenda che comportò peraltro la pressoché definitiva rottura del poeta anche con la Curia pontificia di Avignone tanto che alla fine di quel 1347, pur ormai esauritosi il moto ""rivoluzionario"", noi vediamo Petrarca ormai tornato in terra italiana per rimanervi dalla primavera-estate del 1353 fino alla morte. E ciò, nonostante il continuo rimpianto e quasi costante richiamo di Valchiusa. -
Dialoghi con Leucò
""Cesare Pavese, che molti si ostinano a considerare un testardo narratore realista, specializzato in campagne e periferie americano-piemontesi, ci scopre in questi Dialoghi un nuovo aspetto del suo temperamento. Non c'è scrittore autentico, il quale non abbia i suoi quarti di luna, il suo capriccio, la musa nascosta, che a un tratto lo inducono a farsi eremita. Pavese si è ricordato di quand'era a scuola e di quel che leggeva: si è ricordato dei libri che legge ogni giorno, degli unici libri che legge."" (Cesare Pavese, 1947. Risvolto di copertina della prima edizione di Dialoghi con Leucò) -
Abitare, Zanzotto. Premessa all'abitazione e altre prospezioni
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Quel badalone di Morgante
""Ho scelto il Pulci, credo, perché non c'era nessuna ragione per farlo, perché il grado di immotivazione era enorme, letteralmente non c'era nessun motivo per farlo"". È un grande atto di libertà, per il Manga, quello di scegliere, fra i tanti poemi epici, proprio il Morgante del Pulci. Non è un certo un classico poema cavalleresco, non mette in scena grandi virtù, ma anzi è impregnato di ""grottesco"" e di ""mostruoso"" È un testo ""folkloristico"", con un linguaggio spesso dialettale, a volte decisamente da caserma. È comunque un poema affascinante, ma certo non facile, che, come ebbe ad affermare lo stesso Manganelli: va un po' raccontato e un po' spiegato"". -
Scritti sparsi
Il volume raccoglie una parte significativa degli scritti meno conosciuti di Venturi sulla storia del Settecento europeo e della Russia, nei quali spiccano le sue doti di analista e commentatore intelligente e incisivo. -
Il canone tedesco
Il saggio propone un canone letterario tedesco delimitato sostanzialmente alle opere principali della ""Età di Goethe"" e del Primo Novecento, nella convinzione che tale scelta, confermata dagli interventi critici più recenti e meditati, rappresenti le due epoche gloriose della letteratura tedesca moderna e contemporanea. Lo scopo è di tracciare una topografia, aperta, di questa esperienza: un racconto storico-letterario, che partendo dall'illuminismo tedesco con Lessing giunga fino a Bernhard quale ultimo esponente della grande stagione della letteratura tedesca. Questo 'canone letterario' si fonda sul consenso di generazioni di critici e di lettori: scegliere 'solo' Lessing, Goethe, Schiller, la costellazione romantica e i grandi maestri del Novecento può apparire azzardato, anzi sicuramente lo è: nei testi e negli autori proposti affiora quell'identità storico-culturale, intellettuale, spirituale, che, sebbene variamente frastagliata, unisce opere e autori radicati in quegli accadimenti storici, tragici e grandiosi, ancora presenti e attivi nella civiltà letteraria di lingua tedesca -
Lessico
In questo lavoro viene raccolta una serie di pensieri, di detti, di aforismi tratti da diverse opere di Fedor Dostoevskij. L'ordine che si è seguito è quello alfabetico, in modo da formare un comodo e pratico Lessico, utile per chi voglia confrontarsi con il pensiero di Dostoevskij sui grandi temi che da sempre interrogano la persona: dall'amore al dolore, dalla felicità alla verità, dal bene al male, da Dio all'uomo. Per ognuno di questi lemmi il lettore troverà le risposte e il punto di vista proposto da Dostoevskij sempre all'altezza della sua grande ricerca non solo letteraria ma anche morale e filosofica. -
Gilles de Rais. La stregoneria nel Poitou
In quella pietra miliare della letteratura comparata che è La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica, Mario Praz accenna in più occasioni alla controversa figura di Gilles de Rais - il celebre pluriomicida noto come Barbablù, già compagno d'armi di Giovanna d'Arco -, ora in rapporto al marchese de Sade, ora al personaggio della diabolique Hyacinthe di Là-bas di J.-K. Huysmans. E proprio in Là-bas, in cui si esplorano «le province più tenebrose e remote del satanismo e del sadismo, [...] le messe nere moderne che rinnovano i fasti del sabba», Huysmans abbozza il ritratto - poi rivisitato in altra sede, nel 1897, e qui offerto al lettore in traduzione - di quello che Praz definisce non a torto il «satanico contemporaneo di Giovanna d'Arco»: Gilles de Rais. -
Una festa inaspettata. Ediz. a colori
Un bosco imbiancato dalla neve appena caduta, una compagnia di animali parlanti e tante buonissime fette di torta.«Un libro pieno di meraviglie.» – The Boston GlobeUna fiaba moderna sull'avventuroso cammino della crescita e sull'importanza dell'amicizia, da una delle più premiate illustratrici giapponesi. -
L'uomo che piantava gli alberi. Ediz. illustrata
«Quando penso che un uomo solo, ridotto alle proprie semplici risorse fisiche e morali, è bastato a far uscire dal deserto quel paese di Canaan, trovo che, malgrado tutto, la condizione umana sia ammirevole.»«La speranza nella sua versione originaria. Giono non fa che sviluppare qualcosa che la lingua italiana ci suggerisce in continuazione, ovvero che la speranza, soprattutto, la si coltiva» – Paolo Giordano, Corriere della SeraDurante una delle sue passeggiate in Provenza, Jean Giono ha incontrato una personalità indimenticabile: un pastore solitario e tranquillo, di poche parole, che provava piacere a vivere lentamente, con le pecore e il cane. Nonostante la sua semplicità e la totale solitudine nella quale viveva, quest'uomo stava compiendo una grande azione, un'impresa che avrebbe cambiato la faccia della sua terra e la vita delle generazioni future. Una parabola sul rapporto uomo-natura, una storia esemplare che racconta «come gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre la distruzione».