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Etica della notizia. Fondazione e critica della morale giornalistica
Quali sono le attuali tendenze del giornalismo scritto e parlato? E in che misura queste tendenze mettono in crisi i codici etici della professione? In una fase di crisi e di passaggio come quella attuale, questo libro intende verificare la tenuta dei tre pilastri su cui si regge il codice del giornalismo classico: ricerca della verità, rispetto delle persone e indipendenza del giudizio. Se l'informazione è un bene pubblico regolato da un'etica pubblica, la ""morale dei giornalisti"""" ne dipende strettamente. La riflessione etico-filosofica è accompagnata dall'analisi di casi specifici che hanno fatto storia (come il caso Clinton-Lewinsky) e dall'osservazione minuta degli ultimi cambiamenti del mercato (Internet, il giornale breve, la stampa gratuita). Per questo, Morresi si avvale di una grande quantità di materiali teorici ma anche di un vastissimo repertorio di esempi tratti dalla stampa internazionale. Il suo libro si presenta perciò sia come un repertorio ricchissimo di documenti anche poco conosciuti, sia come un manuale per le giovani generazioni che vogliano avvicinarsi a una professione sempre più ambita e sempre più complessa."" -
Dipinti e disegni
In questo volume studiosi di arte e di letteratura si alternano ai quadri di Dürrenmatt per dare al lettore una più completa visione dell'ampia personalità letteraria e pittorica dello scrittore svizzero. A questi si aggiungono tre scritti inediti dello stesso Dürrenmatt, che con la sua solita ironia parla del rapporto con la pittura o con i suoi amici pittori, con un'attenzione particolare per Varlin e la descrizione di un incontro con l'editore Feltrinelli. -
Cuori a barre. Storie perdute del nostro tempo
Cesare Fiumi raccoglie storie di uomini e donne direttamente sul ciglio di un dramma o di un happy-end, lungo le scarpate dove scivolano esistenze dolorose e instabili, per metterle al centro della sua narrazione. Racconto di una quotidianità che si fa avventura, ma anche analisi sociale, perché Fiumi descrive le grandezze (e le bassezze) di una stagione in cui gli ultimi non diventano mai i primi e di rado incrociano qualcuno che li ascolti e li racconti. -
Ticino ducale. Il carteggio e gli atti ufficiali. Vol. 2/3: Galeazzo Maria Sforza 1473-1476
Una collana di fonti che offre agli studiosi la serie integrale dei documenti dell'Archivio di Stato di Milano che riguardano il territorio oggi ticinese nella seconda metà del Quattrocento. Dalle testimonianze dell'età sforzesca, corredate da note critiche, biografiche e storiche, emerge il quadro politico e amministrativo in cui erano inseriti borghi, distretti rurali e comunità montane delle regioni comprese tra Como e la sommità della catena alpina. Attraverso il carteggio fra il duca e i suoi ufficiali e feudatari, missive di castellani e podestà, suppliche di sudditi, capitolati sottoscritti dal principe con le comunità locali si delinea il quadro dell'ammiistrazione ducale nell'area, in un momento cruciale per il destino delle terre ticinesi. -
Un velo d'oro da sposa
"Un velo d'oro da sposa"""" narra in prima persona di una bambina che vive in un villaggio montano della Svizzera tedesca con una nonna acquisita e un nonno severo, pastore protestante capace di raggiungere eccessi indicibili in nome della religione. C'è la misteriosa scomparsa della madre e del padre, e il loro continuo riemergere nella memoria della ragazzina Susanna. C'è suo fratello Filok, dolce e protettivo che finisce in orfanotrofio e poi scompare in circostanze poco chiare. E c'è anche una sorella: Michaela, alter ego dell'autrice. C'è un uomo devoto che lei non desidera, con cui alla fine è costretta a unirsi in matrimonio, c'è Petitmoi, il ragazzo che ha sempre amato e che non la tradirà mai e riuscirà forse a liberarla di tutto." -
La svolta
Anni Settanta, epoca dei movimenti studenteschi e della lotta armata. Andrea, musicista trentenne, torna da un viaggio. Il suo amico Rodolfo è in carcere, forse per un attentato; Francesca, la sua ragazza, vuole andare a studiare negli Stati Uniti; anche gli altri sono andati via, lungo ""strade dettate dal bisogno o dal desiderio"""". Andrea si ostina a percorrere le consuete trame quotidiane, ma non si ritrova. Va a vivere quindi in una comune. Non riesce a coinvolgersi alle cose, è un estraneo al brulicare metropolitano ma non appartiene neanche alle campagne dell'infanzia. Gli altri scelgono, Andrea si lascia scegliere dagli eventi, dal caso. L'autore vive e lavora a Zurigo come giornalista e scrittore, """"La svolta"""" è il suo primo romanzo."" -
Quale didattica per quale diritto? Una proposta tra teoria e didattica del diritto
L'insegnamento del diritto nelle scuole non deputate alla formazione di giuristi dovrebbe essere qualcosa di molto diverso sia dalla pratica del diritto, sia dalla scienza accademica del diritto, posto che l'intenzione sia quella di aiutare a comprendere il ruolo che esso occupa nella nostra società. Di fatto, però, l'insegnamento di questa disciplina si riduce spesso a un'esposizione tecnica dei principali istituti giuridici contenuti nei codici e nelle legislazioni. Secondo l'autore è dunque diventato necessario avviare una riflessione di fondo sulle finalità cognitive perseguite dalla materia ""diritto"""" negli ambiti scolastici specificati, tenendo conto di quelle che possono essere le aspettative e le reali capacità degli studenti."" -
La foresta delle decisioni. Come prendere decisioni migliori nella vita professionale e privata
Quali sono i più comuni errori mentali che influenzano le nostre decisioni? Come agiscono? Come possiamo riconoscerli ed evitarli? Possiamo fidarci dell'intuito? Come affrontiamo il rischio? Che ruolo giocano le emozioni nelle nostre decisioni di ogni giorno? La capacità di decidere è sempre stata un presupposto per il successo in ogni campo e in ogni epoca. E decidere bene non è mai stato facile. In questo libro, Alberto Gandolfi riassume, ricorrendo a un'ampia scelta di esempi, i risultati scaturiti negli ultimi decenni dalla ricerca sulle decisioni. Nella prima parte si affrontano le trappole decisionali più insidiose e diffuse, mentre nella seconda vengono presentate numerose strategie e indicazioni pratiche per prendere decisioni migliori. -
Liberi tutti! Storie sottobanco. Scrivere e narrare a scuola
Questo libro e almeno due cose. Prima di tutto è una raccolta di storie vere o comunque marcatamente autobiografiche, scritte da dieci ""scrittori per caso"""" tra i 17 e i 20 anni, i quali ci aprono le porte di un mondo che chi non appartiene alla loro generazione spesso non conosce. In questo senso, è un libro da leggere, letteralmente, come un romanzo, un romanzo corale, o come una raccolta di racconti. Nello stesso tempo, però, questo libro è anche la testimonianza di un'esperienza didattica, una riflessione su ciò che la scuola è o potrebbe essere, sul ruolo della scrittura, della narrazione e dell'ascolto nella formazione delle persone, a cavallo tra adolescenza e età adulta ma non solo."" -
«El fratin mi ynginiero». I Paleari Fratino da Morcote, ingegneri militari ticinesi in Spagna (XVI-XVII secolo)
Nell'area del Mediterraneo della seconda metà del XVI secolo, dove lavorano molti ingegneri militari di origine italiana, un nome compare con maggior frequenza nelle carte di stato sulle fortificazioni di Milano, Cagliari, Pamplona, San Sebastiàn, Gibilterra, Cadice, Lisbona, Cascais, Oràn, Goletta di Tunisi e di decine di altre piazze: ""El fratin"""", il Fratino ingegnere. O meglio, gli ingegneri, poiché sotto questo soprannome vanno tre fratelli, Giovan Giacomo, Bernardino e Giorgio Paleari Fratino, nonché il figlio e il nipote di questi, Francesco e Pietro, anch'essi tecnici della fortificazione nel primo XVII secolo. Questo volume documenta l'opera di cui è stata artefice la famiglia morcotese dei Paleari Fratino nella Spagna del Cinquecento."" -
Mercenari, mercanti e pellegrini. Viaggi transalpini nella prima Età moderna
Tra il Quattro e il Cinquecento le Alpi erano animate da un intenso traffico di mercenari, mercanti, pellegrini, delegazioni politiche e malviventi. Le relazioni economiche, commerciali e culturali tra la Svizzera e l'Italia andavano moltiplicandosi. In questo volume, Arnold Esch indaga i mutamenti sociali che scaturivano da questi contatti, evidenziando quanto proprio in quegli anni il gusto estetico a nord delle Alpi sia stato influenzato dalle fogge e dagli splendori artistici della civiltà italiana, quale interesse sia nato per gli autori dell'Umanesimo e per le raffinatezze delle nuove mode del Rinascimento, quale meraviglia abbiano suscitato i prodotti dell'artigianato di lusso. -
L' oblio sotto la pianta
"Intorno alla pietas per chi soffre, intorno all'amore, ma soprattutto alla natura del male e al perché del male. La natura del male poteva anzi fare da titolo del libro. Questo è un Paradiso perduto senza Satana primattore, come in Milton. Primattore è qui il male, la natura"""". Così Giovanni Orelli nella Prefazione. La poesia in prosa di Massimo Daviddi racconta gli sputi fangosi che affiorano nell'oggi da tempi remoti e oscuri, l'accendersi della fanghiglia, i """"respiri afosi all'occhio dei presenti"""", gli """"impasti originari"""" che emergono in """"torture quotidiane"""" e che lavorano in noi con ostinazione, gli abissi che improvvisamente si aprono e hanno """"parvenza di zanzara o mosca finita / sopra le serpentine elettriche""""." -
Fransè
Fransè, un anziano scrittore, ha lasciato il suo mare della riviera di Ponente per trasferirsi in una villa sul Lago Maggiore. La sua vita stanca è ormai tutta raccolta nella memoria e nell'amicizia per Hamar, un giovane immigrato nordafricano, e per un abitante del luogo. Nel fluire del tempo estremo e dei pensieri, Fransè è osservatore casuale di un misterioso traffico notturno di persone e forse di droga verso la montagna. Nei suoi occhi e nelle sue parole c'è la partecipazione dolorosa a un mondo che si avvia, senza possibilità di ritorno, verso la violenza e la tragedia. E la tragedia arriverà con uno sparo partito da una barca. Fransè morirà in quel preciso momento portandosi con sé i suoi silenzi, il suo passato, le sue nostalgie. -
Gli italiani in Svizzera. Un secolo di emigrazione
Tra la fine dell'Ottocento e la fine del Novecento cinque milioni di italiani si sono trasferiti in Svizzera contribuendo allo sviluppo economico, sociale, politico e culturale del Paese, lasciando tracce profonde e diventandone parte integrante, come mai nessun'altro popolo di immigrati. In ogni capitolo dell'opera si esamina un aspetto del fenomeno: dalla ristorazione al gioco del calcio, dall'edilizia e dall'industria ai movimenti sindacali, dalle organizzazioni scolastiche alla letteratura e al cinema, dai conflitti sociali alla criminalità. Un'attenzione particolare è riservata anche ai movimenti politici, dagli anarchici di fine Ottocento ai fuoriusciti del Ventennio fascista. -
Le trame della scrittura. Intervista di Matteo Bellinelli
Le trame della scrittura, le trame del caso e della volontà dentro e fuori dai libri, le trame della paura e della speranza nell'America del ventunesimo secolo. -
Il maestro Atomi
Anche se questo è un libro pazzoide, è tuttavia un libro di verità; su quell'età spersa e puzzolente che è la tarda infanzia. Età non fantastica, né molto pulita o idilliaca, ma traspirante rancido, sostanze sebacee, ormonali, e sentori di gomma. In questa magnifica aria chiusa il bambino scolastico si aggrega con altri estranei detti compagni, dotati di cognome e nome; e con altri estranei preposti, che qui sono il maestro Gennaro Atomi, il suo supplente, quegli esseri di rinforzo che sono i bidelli; e poi i genitori, ossia quei due esseri umani che godono ditale titolo in via provvisoria, e hanno l'inconfondibile e insalubre odore di vita famigliare domestica. -
Le forme linguistiche dell'ufficialità. L'italiano giuridico e amministrativo della Confederazione Svizzera
Quale italiano si scrive a Berna? E quali sono i criteri che guidano chi è chiamato a concretizzare il principio costituzionale della pari dignità dell'italiano in ambito federale? Studiosi e addetti ai lavori offrono in questo volume uno spaccato dell'uso della lingua italiana nel contesto istituzionale federale svizzero, analizzando alcune tipologie testuali chiave per i rapporti tra Stato e cittadini, come i comunicati stampa, le pagine Internet o gli atti normativi. Ne risulta, per la prima volta in modo così ricco e circostanziato, un quadro fedele della realtà ufficiale della terza lingua svizzera, la quale si trova a dover dialogare criticamente con le altre lingue ufficiali svizzere e con le altre varietà di italiano, ma anche a dover soddisfare precise esigenze di uniformità, certezza e chiarezza, e ad adeguarsi alle forme imposte dai nuovi mezzi di comunicazione. -
Il palazzo Riva di Santa Margherita a Lugano e la sua quadreria
Situato nel centro storico di Lugano, il palazzo nobiliare va annoverato tra i migliori esempi di architettura civile tardo barocca conservatisi in Ticino, insieme alle altre due dimore gentilizie già Riva, il palazzo di Cioccaro e quello di Canova. Il volume, a cura di Simona Martinoli, raccoglie i testi di Edoardo Agustoni, Valeria Frei, Anna Lisa Galizia, Simona Martinoli, Lucia Pedrini-Stanga, Elfi Rüsch, Marco Schnyder. Fotografie di Roberto Pellegrini e Stefano Spinelli. -
Hans Richter. Il ritmo dell'avanguardia. Ediz. illustrata
Hans Richter – disegnatore, incisore, pittore, cineasta e scrittore – fu prima di tutto un artista caratterizzato da una forte sensibilità sociale. I suoi fondamentali contributi spaziano dall'espressionismo al dadaismo, dal costruttivismo al surrealismo, fino a generi cinematografici completamente nuovi. -
Milò
Storie della Resistenza e storie di resistenza. Passato e presente si confondono e danno origine a un complesso mosaico i cui tasselli sono uomini e donne che tra Nord Italia e Svizzera hanno vissuto fragili esistenze. La banda di Milo, i ricordi di Giustina, il silenzio di Ultimo: una nota diversa in ogni racconto, ma un comun denominatore che si chiama coraggio. Coraggio di chi ha dato la propria vita in cambio della libertà di un altro, di chi sceglie la parola fine, quando continuare non ha più senso. ""Sarebbe necessario che dietro la porta d'ogni uomo soddisfatto e felice stesse qualcuno a rammentargli continuamente col battere di un martelletto che esistono degli infelici"""", scriveva Checov. Il nuovo libro di Alberto Nessi fa questo: ci ricorda, con grazia e sensibilità, che il mondo è pieno di esseri effimeri che vivono lo spazio di un giorno e conservano dentro di sé la luce tenue delle lucciole, che nel buio pesto del nostro tempo hanno la forza del sole.""