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Pietro Fortuna. Glory III. Il primo cielo
Il primo cielo è la nudità stessa della cosa, la pura evidenza che fa di ogni cosa qualsiasi cosa, forma, materia, movimento. È lo stare senza volontà delle cose trattenute in se stesse, né remote né in anticipo rispetto alle nostre intenzioni, ma solo date al loro stesso apparire. Un apparire insieme al loro cielo mutevole e, allo stesso tempo, unico e necessario; per un contatto imperfetto, per un incontro senza tempo, per una sosta sempre revocata da quella stessa libertà di cui sono fatte. Un apparire che non ammette vuoti, amnesie o ritardi, né un fondo a cui ancorarsi. -
La malaria in Calabria tra fine Ottocento e primo Novecento. Una storia tragica tra miopie istituzioniali e impegno dei singoli
La malaria rappresenta, in definitiva, il sottile filo conduttore che permette di ricostruire, attraverso il suo andamento, la storia del proletariato e sottoproletariato italiano tra Ottocento e Novecento, che è storia di lotte, di sofferenze, di morte e di un diverso destino. Le mondine del Nord - che con i loro canti esprimevano una vibrata protesta verso i padroni e che godevano, in virtù delle loro battaglie, di condizioni assistenziali decenti - e i braccianti del Sud - che nella stessa epoca morivano per malattie e stenti, in assenza di qualsivoglia forma di assistenza - rappresentano le due facce di una stessa medaglia. E testimoniano di un Paese che è cresciuto in maniera asimmetrica. Il libro rappresenta, inoltre, un doveroso tributo a personalità di alto profilo umano, culturale e professionale, che, disinteressatamente, hanno speso la loro vita per fornire aiuto e garantire assistenza in un periodo non facile, supplendo spesso a un ""vulnus"""" istituzionale."" -
Sull'altopiano. Presenze, racconti, immagini della Sila
Questo libro presenta scritti e fotografie originali sulla Sila. Case, baracche, casolari abbandonati, laddove un tempo c'è stata vita, e quindi c'è vita ancora oggi: presenze. Per sempre? Raccogliendo le suggestioni delle immagini, attingendo alle memorie personali e collettive, affondando nella tradizione storica e antropologica calabrese, gli autori propongono, attraverso pagine che narrano e trasfigurano, con linguaggio vivido e immediato, con tagli di immagini accuratamente selezionate, una lettura di storie, all'interno della storia di tutti noi, perché si guardi al domani con consapevolezza, senza nostalgie. Prefazione di Luigi M. Lombardi Satriani. -
Fiducia e sicurezza. Un confronto pluridisciplinare
Fiducia e sicurezza, due parole chiave per il lessico del nostro tempo, vengono qui analizzate nei diversi contesti culturali in cui oggi con frequenza ritornano. Questo confronto, proprio per la pluralità delle voci alle quali dà spazio, supera gli steccati delle singole provenienze disciplinari e degli orientamenti metodologici espressi, per ruotare intorno a una questione di fondo: a quali condizioni la società umana è possibile, e può perdurare? Anche se fidarsi implica sempre un rischio, spesso non possiamo farne a meno. D'altro canto, però, affinché quel rischio sia calcolato (o almeno calcolabile), c'è bisogno di sicurezza. Così, due parole apparentemente lontane si intrecciano nei più diversi ambiti della nostra convivenza sociale: sia in quelli relazionali a più alta incidenza fiduciaria (qui diffusamente indagati, con particolare riguardo alla relazione medicopaziente) sia in quelli istituzionali, dove con maggiore problematicità si evidenziano gli aspetti politici, economici, sociali della fiducia, come nel caso della sicurezza dei diritti. -
Guerre vaticane
Cosa hanno a che fare corvi, talpe e veleni con l'annuncio di Cristo, cioè con l'unica cosa che dovrebbe contare per la Chiesa? Niente, in apparenza. Ma il denaro, il potere, gli scandali, i pettegolezzi e anche le guerre sono parte della storia dell'umanità, nella quale la Chiesa è immersa. Essa tiene insieme le due dimensioni di popolo di Dio e di gerarchia. Base e vertice formano un'unica comunità, cosicché la piramide diviene un cerchio. Ma non è un cerchio giottesco, è pieno di imperfezioni e difetti. Per il credente, del resto, sono proprio la debolezza e il peccato a mostrare l'aspetto soprannaturale e ad aprire al divino. La Chiesa cammina con i fallimenti, che rimandano al bisogno di convertirsi continuamente al Vangelo. E dovrà trarre lezione anche dalle ultime vicende, accelerando quel rinnovamento indispensabile per parlare all'uomo moderno e sottrarlo così all'oblio del trascendente. Che è poi l'obiettivo dell'Anno della Fede voluto da Benedetto XVI. -
Per l'Italia. Un'idea nazionale, un'idea liberale
L'autore ripercorre in maniera critica i momenti salienti della storia dello Stato unitario, dal Risorgimento ad oggi. Prende spunto da queste fasi storiche e dai personaggi che ne sono stati i protagonisti per avanzare la tesi che la strada per uscire dalla crisi economica e tornare a essere competitivi sul mercato globale deve necessariamente passare attraverso il recupero della piena sovranità nazionale e la fine del progressivo indebolimento dell'identità italiana. Senza una forte idea nazionale che consenta il recupero della sovranità e dell'identità non si può essere presenti sulla scena politica ed economica globale. Non è possibile partecipare a pieno titolo alla realizzazione dell'unità politica europea. Non si riesce ad assicurare una tutela efficace della grande risorsa italiana rappresentata dal suo patrimonio ambientale, artistico e storico. E, soprattutto, non si riesce a trovare la strada capace di portare, attraverso lo smantellamento dello Stato burocratico-assistenziale costruito in decenni di dirigismo statalista, fuori dalla grande crisi economica. -
L' Italia e la lotta alla povertà del mondo. 2008-2012: cinque anni vissuti pericolosamente
Qual è lo stato di salute della cooperazione allo sviluppo italiana? A questa e altre domande prova a rispondere ""L'Italia e la lotta alla povertà nel mondo"""", un rapporto indipendente con il quale ActionAid offre una valutazione sul mantenimento degli impegni sottoscritti dal nostro Paese a sostegno di iniziative di lotta alla povertà nel mondo. La XVI legislatura è stata caratterizzata da profondi cambiamenti economici; sono stati anni di grandi difficoltà che non hanno risparmiato i Paesi in via di sviluppo, per i quali i margini di crescita si sono ridotti e i progressi nella lotta alla povertà sono stati messi a rischio. Alla fine della legislatura l'Italia si collocherà tra le ultime posizioni nella classifica dei donatori, con un rapporto APS/PIL per il 2012 dello 0,12%. Una tendenza, questa, da cambiare con decisione: il rilancio del nostro Paese a livello internazionale passa anche dal rispetto di un impegno fondamentale come quello della lotta alla povertà nel mondo."" -
Istantanee sul cinema italiano. Film, volti, idee del nuovo millennio
Una ricognizione a 360° sul cinema italiano per verificarne lo stato di salute e per segnalare le novità e i cambiamenti avvenuti nelle ultime stagioni, caratterizzate dalla definitiva affermazione di una nuova generazione di registi, attori, sceneggiatori, produttori e tecnici, che ha riportato la nostra cinematografia al vertice delle preferenze del pubblico in patria e conquistato importanti allori internazionali. È quanto propone il volume che raccoglie una serie di interventi di critici, docenti universitari e studiosi sulle principali questioni d'attualità, allo scopo di delineare il nuovo originale identikit dèi nostro cinema. Il volume è suddiviso in più sezioni: la produzione; gli interpreti; il cinema del reale, dedicato alla rinascita.del documentario; i rapporti con la letteratura contemporanea; il confronto fra autorialità e cinema di genere. -
Incontro di civiltà
Eventi recenti hanno riportato alla ribalta un problema familiare alla storia europea: la religione come strumento di violenza. Alla apparente crisi del paradigma della secolarizzazione, con il ritorno sulla sfera pubblica di fedi e culti, si accompagnano radicamenti di identità, atteggiamenti di chiusura, o persino azioni offensive. La prospettiva del cosiddetto ""scontro di civilità"""" è inevitabile? Si tratta di una questione evidentemente urgente, ma altrettanto complessa. Molteplici sono le prospettive da considerare: come rintracciare i presupposti teorici polemogeni nelle credenze? È possibile scardinarli senza intaccare il contenuto delle singole convinzioni e pratiche? Le idee di verità assoluta e di rivelazione divina sono intrinsecamente violente? Perché i conflitti prendono vesti religiose? Quali azioni concrete sono praticabili per sperare di promuovere sviluppo e convivenza pacifica? A queste domande sono chiamati qui a rispondere giovani provenienti da molti Paesi europei e di diversa appartenenza religiosa, impegnati nella ricerca accademica o direttamente sul campo, in associazioni e movimenti. Si tratta di una testimonianza, interconfessionale, interculturale ed interdisciplinare: giovane, appunto, come un seme gettato. Un gesto di buona volontà per il futuro. Ma anche un messaggio di consapevolezza della complessità dello scenario, che richiede punti di vista articolati, al di là di ogni utopia."" -
Ventunesimo secolo. Rivista di studi sulle transizioni. Vol. 29: Victor Zaslavsky (1937-2009).
Contributi di: Gaetano Quagliariello, Vladislav Zubok, Vittorio Strada, Antonella d'Amelia, Veljko Vujacic, Stéphane Courtois, Lev Gudkov, Charles S. Maier, Andrea Guiso, Piero Craveri, Marc Lazar. -
Intorno a Ferrocinto. I grandi vini della Dop Terre di Cosenza Pollino incontrano l'alta ristorazione calabrese
Un lavoro che nasce dalla Terra dall'esperienza di alcuni importanti viticoltori del Pollino. Il Pollino, ovvero una delle zone a più alta vocazione vitivinicola della Regione, che unisce, alle rinomate e note bellezze paesaggistiche, anche un nuovo spirito imprenditoriale, attraverso il quale si rafforza il legame inscindibile tra il vino e il territorio. -
Verso un debito pubblico europeo
"Gli scritti di questo numero speciale del """"Politico"""" derivano dalle relazioni tenute al seminario organizzato dal Centro Studi sull' Unione Europea dell'Università di Pavia.""""" -
Dalla «coppola» agli swap: l'evoluzione della mafia e della 'ndrangheta globalizzata
L'aggressione dei patrimoni mafiosi attraverso il sequestro dei beni è stata una misura senz'altro efficace in una certa fase evolutiva del sistema criminale. Oggi però le organizzazioni criminali si sono evolute. Come un batterio che si abitua all'antibiotico e genera una nuova forma resistente al trattamento, così la mafia e la 'ndrangheta hanno preso le loro contromisure. Una nuova generazione di colletti bianchi cura gli affari delle organizzazioni criminali che oggi investono in maniera globale attraverso società legali, società offshore e banche di investimento. Le operazioni societarie che negli anni Ottanta venivano effettuate dai grandi gruppi industriali per spostare capitali all'estero, per creare fondi neri e per operazioni finanziarie borderline sono entrate nel patrimonio culturale della criminalità organizzata che le ha usate e le usa per sfuggire ai controlli dei governi. ""Ndranghetholding"""", indicando con questo termine l'insieme delle attività lecite gestite, attraverso partecipazioni finanziarie, da soggetti che appartengono od operano in nome e per conto di soggetti appartenenti a un'organizzazione criminale di stampo mafioso, è oggi in grado di investire in tutti i mercati utilizzando forme evolute di scatole societarie e operazioni finanziarie su derivati per riciclare i capitali che derivano dal traffico della droga. È la nuova dimensione globale della criminalità organizzata, ancora poco indagata."" -
La nazione tra i banchi. Il contributo della scuola alla formazione degli italiani tra Otto e Novecento
L'Italia è un Paese giovane dalla storia millenaria che non smette di interrogarsi sulla propria identità nazionale. Poiché il lessico della complessità storica italiana va ricercato nelle tradizioni culturali e civili del suo territorio, non vi è dubbio che la scuola, luogo della progettazione di saperi e memorie condivise, abbia svolto un ruolo essenziale nell'affermazione del sentimento di appartenenza degli italiani che è soprattutto il prodotto della loro storia e non solo la motivazione primaria degli entusiasmi patriottici che hanno contribuito a realizzarlo. I saggi raccolti in questo volume si interrogano sul rapporto tra appartenenza e identità e sulla coerenza storica della prospettiva del loro consolidamento nell'ambito di quel lavoro di progettazione istituzionale e culturale del quale il nuovo Stato è stato insostituibile artefice e ispiratore. Premessa di Giuliano Amato. -
Conservatorismo: sogno e realtà
Che cos'è il conservatorismo? Che cosa significa essere conservatore? Chi sono i conservatori più rappresentativi nella storia del pensiero politico occidentale? A queste domande Nisbet risponde attraverso una ricerca sul campo che illustra le origini, la dogmatica e le prospettive del movimento politico e culturale conservatore. Nisbet individua le basi filosofiche e dottrinarie del conservatorismo, per troppo tempo considerato come mera inclinazione caratteriale che spinge a rifuggire dal cambiamento e dall'innovazione a ogni costo, e lo eleva al rango di una delle tre più importanti ideologie della storia occidentale, essendo le altre due il liberalismo e il socialismo. Nato in contrapposizione alla Rivoluzione francese, che si è resa responsabile della confisca delle autorità e delle lealtà tradizionali al fine di legittimare uno Stato onnipotente e provvidenziale, il conservatorismo si è imposto come corpus organico di idee morali, economiche, sociali e culturali in cui si sono identificate generazioni di intellettuali e uomini politici tra i più influenti e carismatici degli ultimi due secoli, come Burke, Bonald, Maistre, Tocqueville, Coleridge, Disraeli, Hegel, Kirk, Spengler, Voegelin, Savigny, Churchill, Eliot, Oakeshott. Nella sua analisi Nisbet pone in risalto le principali proposizioni dei conservatori contro il radicalismo, l'egalitarismo, il progressismo, il relativismo, il razionalismo, con riferimento anche ai fenomeni sociopolitici di fine Novecento. -
Il liberalismo preso sul serio. Libertà, proprietà, uguaglianza
Il tema del liberalismo è uno dei più inflazionati: concezioni e posizioni politiche disparate rivendicano la qualifica di liberali, la confusione è facilitata dalla molteplicità dei significati della nozione di libertà e dalla varietà dei modi in cui può essere intesa quella complementare di uguaglianza. Il volume si propone di mettere ordine nella materia e di prendere sul serio l'idea liberale, riavvicinandola alle sue formulazioni classiche dell'età liberale, partendo dall'individuazione sia delle forme fondamentali che la libertà assume, sia dei significati dell'uguaglianza come principio normativo. Su questa base esso sviluppa in forma chiara e analiticamente precisa una serie di implicazioni concrete per quanto riguarda i rapporti tra libertà individuali e collettive, i conflitti tra diverse libertà e in particolare i rapporti che esistono tra libertà e proprietà (privata), che non solo ne favorisce l'affermarsi ma ne è una diretta espressione e conseguenza. Ciò consente di individuare alcuni principi liberali semplici e traducibili in norme specifiche riguardanti la finanza pubblica e in particolare la tassazione. Le parti finali sono dedicate ai rapporti tra liberalismo e globalizzazione e tra liberalismo e democrazia. -
Come si manda in rovina un Paese
Sergio Ricossa, ineguagliato maestro di liberalismo, raccoglie in questo volume parti del diario da lui tenuto dal 1944 al 1994. È un commento schietto e dissacrante della vita pubblica italiana, realizzato con materiali di difficile reperimento: ironia, cultura, finezza critica. Ed è un confortevole viaggio nella storia del nostro Paese. La sua durata, cinquant'anni, può forse impressionare. Ma l'itinerario si percorre agilmente, senza fatica, tanto che si ha poi voglia, giunti alla fine, di ricominciare daccapo. La stazione di partenza è rappresentata dall'opera di ricostruzione compiuta nel secondo dopoguerra. Si giunge man mano in tante altre stazioni, che segnano però un radicale cambiamento dell'originaria direzione di marcia. Ricossa ci fornisce le istruzioni attraverso cui afferrare il senso di tale cambiamento. E la sua storia diviene un'incalzante narrazione dei danni provocati dalle interferenze del potere pubblico nell'economia. Si comprende allora che la crisi di oggi ha alle spalle una lunga incubazione. La sua dinamica, reiterativa, monotona, è quella dell'interventismo. Promette sempre di affrancarci dalle ""impietose"""" leggi del mercato. Realizza solamente la sistematica distruzione di una rilevante parte delle risorse prodotte dai cittadini. Prefazione di Lorenzo Infantino."" -
Profili fiscali dell'applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IAFR
Il presente volume rappresenta il risultato finale di una ricerca condotta inizialmente nell'ambito del Centro Studi di Diritto Tributario (CST) della Facoltà di Economia dell'Università di Torino e poi confluita in un convegno di Studi presso la sede decentrata di Cuneo. Il tema dei profili fiscali dei principi contabili IAS/IFRS è stato affrontato avendo riguardo (anche) alle connessioni con il diritto commerciale e l'economia aziendale. Gli aspetti fiscali sono stati analizzati dapprima con una ricostruzione storico-sistematica e in seguito attraverso l'approfondimento degli effetti sull'IRES, sull'IRAP. -
L' acropoli (2012). Vol. 5
Si tratta del quinto numero del 2012 della rivista bimestrale di politica e varia cultura diretta da Giuseppe Galasso. -
Giulio Telarico. Dialogo con l'ombra. Catalogo della mostra (Cosenza, 26 maggio-16 settembre 2017). Ediz. a colori
Cosenza omaggia uno tra i suoi artisti più interessanti e lungamente attivi sul territorio: Giulio Telarico.