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Essere madre
"Rifuggo dalla freddezza del tuo distacco facendomi spazio nel solco vuoto lasciato dalle tue radici""""." -
Voltacielo. Nuova ediz.
«La raccolta di poesie di Fernando Della Posta si chiama ""Voltacielo"""", ed è un titolo curioso, perché suggerisce molteplici connotazioni. Proprio l'incertezza del significato del termine doppio lascia nel lettore la chiave d'accesso al mondo del poeta e ai suoi quadri brevi e leggeri, quasi dal sapore alessandrino e oraziano.» (Dalla prefazione di Roberta De Luca)"" -
Cliff (il dirupo)-La pietra oscura
Cliff (Il dirupo) e La pietra oscura sono due testi apparentemente incommensurabili tra loro: uno porta in scena il dramma dell'inesorabile caduta di un idolo, l'altro è motivato dalla volontà di recuperare una figura sul punto di precipitare nell'oblio; il primo testimonia del progressivo sgretolamento di un'identità nota, il secondo del tenace tentativo di farne emergere una che rischia di rimanere schiacciata dalla Storia. I personaggi di entrambi si offrono tuttavia allo spettatore come figure fantasmatiche, esseri nebulosi, dotati di un'esistenza incerta e fragile, che emergono a malapena dalle brume delle proprie coscienze torturate. -
Il corpo di Moro. Nuova ediz.
"Il corpo di Moro"""" è quello edito nel 2001, con la suggestione della grafica di Gelsomino D'Ambrosio, per le edizioni 10/17 (nel 2002, Primo premio """"Deltapoesia""""). In quarta di copertina vi erano queste parole: """"Il corpo di Moro e il suono della poesia. L'orrore di quella lenta morte, le parole estreme per dirla"""". Da registrare, in questa nuova edizione, leggere variazioni: nella prima (Mettersi in posa davanti a chi ti uccide), nell'undicesima (Il leone e le antilopi hanno messo le ali, stanno in alto) e nell'ultima stazione (Cinque automobili, cinque volte un volare volto in basso avvolto in onde nere, volgersi naufrago nel buio, coincidere col nulla in uno spazio sempre più stretto). Anche l'ordine è in parte mutato per quattro di esse: La metamorfosi di Aldo Moro, Con chi parlava Moro, La poesia e, infine, La bicicletta di Moro. Per la regia di Nuccio Siano, e col suo gruppo romano, Porta Nova e Beat 72, Il corpo di Moro fu rappresentato nel cortile del Palazzo della Provincia di Salerno il 3 giugno 2003. Poi, sempre nell'interpretazione scenica di Siano, al Teatro Verdi di Salerno il 24 aprile 2004 e al Teatro Il Vascello di Roma dal 4 maggio 2004." -
La verità sepolta
"So che è notte. Lo so per il silenzio della selva gentile che mi parla con una lingua fatta di suoni sommessi e cupi, gli stessi che sentivo quando ero ancora in vita...""""" -
Da «Documento-Sud» a «Oltranza». Tendenze di alcune riviste e poeti a Napoli 1958-1995
"Che Napoli sia stato il centro di un lungo dibattito di cultura sperimentale, già a partire dagli anni '60 - più marcato, se vogliamo, nelle arti figurative (grazie al lavoro del pittore Mario Colucci), e certamente non secondario a quello del resto del mondo occidentale, nonostante uno stagnante e asfittico oscurantismo culturale post-bellico imperante, confuso e acritico -, è argomento fin troppo noto. Forme sempre più nuove si divulgano negli ambienti culturali coinvolgendo un po' il Centro-Meridione che, «proverbialmente connotato da pulsioni spudoratamente liriche e trafitto da vettori elegiaco-viscerali, [...] ritrova [...] le proprie sources illuministiche e si [...] ricongiun[ge] (criticamente, dialetticamente) con la grande esperienza futurista e sperimentale» (M. Lunetta).""""" -
Il genio maligno
Cosa dici, insensato? Già abbiamo stabilito la regola che una storia è come uno la riferisce. - Voglio chiarirti un dettaglio sul quale hai preferito tacere. - In un racconto conta anche quello che si tace. Contano i silenzi. I vuoti tra le parole sono pieni di mormorii. -
Fuori dalla città
«Tu sei quel tempo immobile Lo iato sospeso Tra due estremi scoscesi - La proiezione del presente all'eterno, l'istante consumato E ora viva presenza Ma impostura, simulacro». -
Polveri nell'ombra
«[...] Finalmente raggiungere i silenzi in questo esilio di me in mezzo agli uomini. Fanatica la maschera della malinconia, nella strada che cade e annebbia ed esclude l'idea della nuda tua figura, mi accarezza ogni sera. Il segreto a malapena alterna trasparenze, sorpreso dai colori dell'arcobaleno, tra l'orizzonte e il mio letto, quasi a ghermire l'impazienza che corre nella bocca improvvisa. [...]». -
Osceno mobile
«Perché non raccogliere il pianto delle storie dai giornali, dove si incrociano morte e estinzione, dove consuma la vista l'indaffararsi in qualunque cosa? Perché restare incerto fra tanto pianto messo per iscritto?». -
Poesie di ieri
«l'angoscia di non essere di non esistere se non nel tragico astratto di questa carta che macchia le dita.» (Da «Scritto sul biglietto per Milano») Stefano Bottero è nato a Roma nel 1994. Si è laureato in lettere, studia filologia moderna. Allievo di Biancamaria Frabotta, scrive di critica letteraria. -
Devi ancora inventare Euridice
«[...] Euridice da viva presiede una foresta segreta e selvaggia, aranya direbbero i saggi vedici; da morta è imprigionata negli incerti e appena accennati confini di chi, senza più la gravità del sangue, è disancorato dalla terra. [...] Forse Euridice aspettava l'amato, sapeva che il segno di Orfeo - la sua lira che è anche un arco - non può esistere davvero senza la discesa nell'Ade; forse Euridice sapeva che Orfeo doveva perderla una seconda volta. [...]» (Dalla Prefazione di Lorenzo Chiuchiù) -
Il silenzio dei fiumi. L'epifania della natura in Heidegger
«(...) La macchinazione provoca lo sfruttamento della terra e la distruzione della natura, la tirannia della tecnica favorisce il turismo di massa che trasforma i viandanti consapevoli in forestieri alienati senza un rapporto essenziale con la natura e la cultura (...)» -
Querencia
"Querencia vale tanto per la vita animale umana quanto per la vita animale non umana. Nel primo caso, ha a che fare con il verbo querer (nella sua etimologia latina, dove quaer?re significa """"cercare"""" o anche """"chiedere per sapere"""") e, per vari slittamenti semantici, con un percorso di ritorno ai luoghi amati (...). Nel secondo caso, è un termine che ha avuto fortuna nel linguaggio della tauromachia, indicando l'area dove si posiziona il toro, durante la corrida, mettendosi temporaneamente al riparo da ogni contatto con le armi dell'uomo (...)""""" -
Come un granello di senape.... Il Regno dal cielo alla terra
«(...) La proposta di questo libro è duplice e drastica: per un verso mettere da parte (dopo averla criticata) la fondazione filosofico-ontologica tradizionale del cristianesimo, di derivazione platonico-aristotelico-tomistica, per sostituirla con una fenomenologia radicale; per un altro verso relativizzare storicamente la grande costruzione teologica inaugurata da Paolo di Tarso, rifinita da Agostino d'Ippona e portata a compimento da Tommaso d'Aquino, ripartendo dal dettato biblico e prescindendo dalla metafisica platonico aristotelica.» -
In lontananza
In una di quelle bellissime città dove il fiume non fa rumore perché niente qui fa rumore al crepuscolo ti metti a starnutire un sigillo sul momento e lo consegni alla nostra memoria senza più il bisogno di resistere -
Uno straniero nella propria lingua. Scritti per Carmelo Bene
Si propone una chiave di lettura di questa raccolta collettanea secondo tre direttrici fondamentali: la prima raccoglie i saggi che si prestano a inquadrare il periodo storico e le condizioni in cui esordì Carmelo Bene nei vari ambiti artistici. Il secondo filone di interventi mira, invece, a ricostruire e a definire alcuni aspetti del modus operandi di Bene, analizzando alcuni dei suoi nodi teorici più importanti, come quello di phoné.La terza sezione racchiude, invece, interventi di taglio più specifico, che tendono ad analizzare una singola opera, pure se approfondita negli anni. -
Simili e dissimili
Prefazione di Antonio Spagnuolo. -
Diverse congiunzioni
"Si può campare anche senza mendicare. Succede che molte cose si perdano nella canicola degli uffici deserti (che allungheranno le labbra). Non è facile da digerire ma, un giorno o l'altro, i protettori dovranno tornare a casa, riponendo nelle borse i sermoni, le accuse, i proclami, le azioni di soccorso.""""" -
Oro
"A casa non sono tornata non c'era più la strada un serpente d'aria accecante modella la terra e sconvolge le tracce. Nella tempesta chiudi gli occhi e la via si disegna coi piedi. Nei piedi e negli occhi è un soffio la via fra voci che si confondono a un mare invisibile e profondo."""""