Sfoglia il Catalogo ibs037
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8521-8540 di 10000 Articoli:
-
Dafne. La soluzione
L'autore del romanzo, che si colloca nel novero dei ""noir"""", affronta in un'ottica insolita e fortemente drammatica il tema della violenza esercitata dagli uomini sulle donne, quasi sempre prive di possibilità di autodifesa. La storia si sviluppa intorno a vicende diverse di cui sono vittime giovani donne. Quest'ultime troveranno solo nelle persone del loro stesso sesso la solidale comprensione e il sostegno morale e materiale che le aiuterà a sottrarsi al massacro."" -
Il fascino del racconto. Antologia di racconti. Edizione 2017
Raccolta di racconti di autori italiani. Selezione dei migliori racconti del Premio letterario A.L.A. ""Il fascino del racconto"""" edizione 2017."" -
Epistolario favolistico. La verità del lupo e altre rimostranze
Che cosa succede quando i personaggi di fiabe e favole classiche prendono foglio e penna e scrivono infuocate lettere di protesta ai loro autori oppure missive minacciose, personali, confidenziali ad altri personaggi delle stesse fiabe e favole? Lupi, cicale, topastri, brutti anatroccoli, ma anche principesse, streghe e vedove turlupinate si sfogano raccontando verità diverse da quelle che siamo abituati a leggere. -
Racconti elementari. Ecostorie 2018
Racconti sull'ambiente scritti dai bambini della scuola elementare di ""Villa Corridi"""" di Livorno. Età di lettura: da 8 anni."" -
Meduse & ricci. Riflessioni e rimembranze livornesi urticanti e pungenti, anche in cucina
Egocentrico è chi considera se stesso il centro del mondo, riferendo e attribuendo tutto al proprio io. Tutti un po' lo siamo e vorremmo piegare il mondo ai nostri voleri. La cosa quasi mai ci riesce. Allora frustrazioni, invidie e quanto di più saporito nella vita ci aspetta come premio. A Livorno succedono cose strane proprio perché il livornese, non riuscendo spesso a superare i propri limiti, si allarga e si appoggia ad un egocentrismo cittadino. Ecco allora un modo di pensare e di agire che pone la riottosa città al centro del mondo e che non disdegna di sbeffeggiare le grandi della Terra (Parigi, New York, Londra), finendo per trovare l'ultimo oggetto di scherno, più o meno bonario, nei vicini di casa, i pisani guarda caso. Patrizia Salutij è un'osservatrice delle cose minute e dei grandi temi, li analizza entrambi e li accosta con sagacia, cura e ironia. Come gli incontri incidentali con le bestie marine raffigurate in copertina, ""Meduse & Ricci"""" vuole essere un urticante commento alla vita di tutti i giorni e alle incongruenze che il microcosmo della piccola società di provincia è costretta a mandare giù."" -
A cavallo del tempo
Una signora non più giovane, nonostante gli ostacoli e i dolori incontrati nella vita, comuni a moltissime altre donne, riesce a tornare piena di interessi, attiva, dinamica e volitiva. Una breve autobiografia che è un'esortazione diretta a tutte le persone che hanno superato i cinquant'anni a mettersi l'animo in pace e a vivere giorno per giorno, cogliendo (o inventando) sempre e comunque un lato positivo. -
Storie di fate, di gatti, di fatti strani e castelli in aria
Fiabe per bambini. Età di lettura: da 7 anni. -
Giancarlo Cocchia e la sua narrazione pittorica nella chiesa di N.S. di Lourdes di Livorno
"Quando la mano di un pittore entra in una chiesa... è mano di credente che rende visibili e fa incontrare le realtà più importanti della vita: quella di Dio, dei Santi, dei tanti valori [...] è mano che, quasi segno di eternità, raccoglie il tempo sposando la tradizione, nel nostro caso 'giottesca', con la modernità coraggiosa di linee essenziali... è mano di evangelista.""""" -
Hotel Park. Da Livorno alla Bosnia
Rogatica, cittadina a 70 Km a est di Sarajevo della Bosnia Erzegovina, è lo scenario di questa storia. L'autore è un ufficiale italiano in missione di pace, inquadrato nella forza multinazionale della NATO. Al termine di una sanguinosa guerra interetnica, Bruno Rizzo racconta, come in un diario, gli avvenimenti accaduti in un breve periodo quando ricopriva il ruolo di ufficiale distaccato presso un'unità militare portoghese. A dispetto della violenza e del sangue, i sentimenti veri e l'amore emergono nelle vite dei personaggi che appaiono sulla scena: il capitano Ribeiro e l'interprete Jelena. Nonostante le difficoltà della vita di ogni giorno, ognuno cerca di compiere la propria missione nel migliore dei modi, riuscendo comunque alla fine a trovare il senso vero della vita. -
Ros-marino e Margherita
Così descrive il suo libro l'autrice: ""passeggiare tra gli alberi, sfiorare il muschio, parlare con una corolla, guardare le nuvole, è sempre l'incontro con il """"me"""" più intimo. Raccontare i miei due giardini, è stato come esprimere loro, a gran voce, il mio grazie, per il percorso di crescita, gioia ed amicizia che abbiamo fatto insieme."""""" -
Racconti elementari. Eco-storie 2019. Ediz. per la scuola
Disegni e racconti di natura ecologica scritti dai bambini della scuola primaria Villa Corridi di Livorno. -
L' universo di Alice
Per Alice, quello era un lunedì mattina come tutti gli altri. Era andata a scuola con il suo amato zainetto giallo, pronta ad imparare di più sul mondo e sulla storia. Quando la maestra Laura iniziò a spiegare però, la piccola bambina dai capelli rossi e dalle mille lentiggini non si sarebbe mai aspettata di sentir parlare per la prima volta di qualcosa che avrebbe segnato la sua vita: l'universo. -
Non sono una lavagna
L'attualissimo tema dell'integrazione culturale tra italiani e stranieri è ciò che anima e sostiene quest'opera. Come nel romanzo sociale ottocentesco, il vero protagonista è il contesto, la cui complessità e le cui sollecitazioni influenzano e condizionano le scelte e le emozioni dei personaggi. ""Non sono una lavagna"""" affronta la dinamica conflittuale e irrisolta tra integrazione/assimilazione e diritto individuale alle proprie credenze e identità culturale, con particolare riferimento a certe usanze rituali che non trovano posto nel bagaglio culturale e morale dell'Occidente."" -
La vita è una ruota
Dopo la morte del padre, Mara assume la responsabilità di quel che resta della sua famiglia. Un fardello troppo pesante per lei. Quando pare essere sopraffatta dalle vicende della vita, l'incontro con l'Amore e l'allontanamento dal luogo dove viveva sembrano una fuga. Non lo è. E', invece, l'inizio di una vita per lei e per tutta la famiglia. -
L' inganno
L'evoluzione della vita di una contadinotta della Bassa Trevigiana, che riesce ad entrare in un mondo che non è il suo, e rimane coinvolta in una vicenda scabrosa. -
Perle amaranto. Ovvero: non solo di triglie, ma di arte, tecnologia, natura, sport, spettacolo...
Questo volume vi sorprenderà dimostrandovi che a Livorno c'è molto, tanto ben oltre triglie, scogli, ponci e spruzzi d'onde. Vi si possono leggere confidenze, opinioni e curiosità emerse in occasione di conversazioni con eccellenze locali che spiccano in città, nel resto del Bel Paese e anche oltre confine. Le importanti ricerche e imprese di cui ci parlano sottolineano sforzi e successi di persone che si dedicano con passione allo sport, alla scienza, all'arte, ma anche all'alta cucina, alla botanica, al design, alla robotica, al teatro, alla satira... Perle amaranto insomma, genialità nostrane e a portata di mano, anche se non le uniche. -
Frammenti di metafisica del quotidiano
Il titolo a prima vista spaventa; la nostra mente corre alla Metafisica e ai grandi filosofi moderni e dell'antichità che si sono avventurati nei suoi territori complessi e misteriosi. Un po' più rassicurante la parola ""Frammenti"""" che la precede. """"La vita quotidiana - come dichiara l'autrice - con i suoi ritmi prevedibili, è forse l'antidoto che abbiamo alle nostre paure più profonde. In ogni caso è nella trama del quotidiano e ancor più nelle improvvise, inaspettate aperture di essa, che si può intravedere un senso dell'esistenza"""". Da qui la metafisica del quotidiano: immagini e personaggi che all'inizio sembrano inessenziali, passano da essere puro sogno a una visione diafana della realtà, dalle gemelle vestite di grigio al pescatore muto, al guru e tanti altri. Il mistero, l'ambiguo, il tragico, la ricerca di se stessi ci appaiono sotto una luce particolare """"... è il momento in cui - citando Montale - sembra che le cose si abbandonino e stiano per svelare il loro ultimo segreto""""."" -
Gli avori del Museo Nazionale del Bargello. Ediz. illustrata
Gli avori, capolavori di un mondo lontano e raffinato, costituiscono una delle collezioni più importanti del Museo Nazionale del Bargello, con uno straordinario repertorio di altissima rilevanza storico artistica, esteso dall'antichità al Rinascimento. Per la prima volta se ne pubblica il catalogo completo, che presenta circa 250 esemplari attraverso saggi e schede redatti da specialisti del settore, con un ricchissimo corredo di illustrazioni frutto di un'apposita campagna fotografica da cui emergono dettagli inediti e di inaspettata bellezza. La varietà delle opere è entusiasmante, con una molteplicità di tipologie, generi stilistici ed iconografici che ripropongono secoli di storia con immagini di sovranità, di devozione e di vita cortese. Appartenenti per la maggior parte alla collezione lasciata in eredità al museo da Louis Carrand nel 1888, gli avori del Bargello comprendono opere di eccezionale rarità, come la celebre Imperatrice Ariadne, o il Flabellum di Tournus, oggetto liturgico del IX secolo di cui esistono solo altri due esemplari noti al mondo. Le diverse sezioni si aprono con una breve introduzione del periodo storico artistico di riferimento: avori romani, avori bizantini, avori del Basso Impero (IV-VI secolo), avori dell'Alto Medioevo, avori romanici (XI-XIII secolo), tric trac e scacchi, avori gotici e rinascimentali, avori islamici. -
Non chiamarmi col mio nome
«Purdi è un campione nel gestire intensità emotive elevate conservando un'eleganza che confina col decoro e lasciando allo stesso tempo tracimare sottotraccia un senso di sordido disagio che ogni volta suggerisce che non vi sono possibilità di redenzione.» - Vanni Santoni, La lettura - Corriere della SerarnJames Purdy e la sua scrittura rimangono un rebus oggi come ieri. Amato da autori che non potrebbero essere più diversi - tra gli altri Jonathan Franzen, Gore Vidal e David Means che firma l'introduzione a questo libro -, non ha mai incontrato il favore del grande pubblico né lo ha mai ricercato. Forse proprio perché non l'abbiamo capito meriterebbe ancora un'altra chance per confonderci e sviarci, per mostrarci come la letteratura possa ancora essere un oggetto misterioso che prescinde da regole di scrittura fissate come fossero le tavole del tempio. La prosa di Purdy potrebbe suonare anacronistica, con le sue didascalie, il suo marchiano ""tell don't show"""", questi personaggi che fulminano a bruciapelo gli interlocutori con domande sul senso delle cose, stridenti nella loro chiarezza e crudeli nel loro essere stralunate. I neon di un cinema notturno piuttosto equivoco squillano """"uomini uomini uomini"""", e nella sala buia qualche marchettaro è intento a conoscere col tatto corpi e fremiti propri e altrui. Così come gli Holden efebici che perlustrano gli anfratti più bui di un parco sordido varcano quel territorio di confine che è l'omosessualità, allo stesso modo la lingua di Purdy sta e si misura fra ciò che dice e ciò che esclude dall'esser detto, ciò che rimane fuori ma soprattutto sotto l'abito di parole confezionato da questo formalissimo sarto letterario. Sotto una spessa patina di urbanità e manierismi, pulsa una voragine di desiderio e gli interpreti azzimati e ossequiosi di queste turpitudini mai esibite, ma solo ruminate e vissute, hanno un'onomastica e una """"quirkiness"""" tutta dickensiana. Nell'America che ha fatto una patologia della sua purezza, Purdy si prende il rischio di addossare la colpa alle vittime, con una prosa perturbante che non disvela e non smaschera, ma anzi fa più buio quando ci sono tutte le luci accese."" -
Monito ai curiosi. Tutte le storie di fantasmi
Si racconta che la vigilia di Natale, al King’s College di Cambridge, in diversi, fra studenti e professori, si radunassero attorno a un fuoco vivace per ascoltare delle storie di fantasmi. Era diventata quasi una tradizione. Fuori doveva ululare il vento e forse anche qualcos’altro, le finestre facevano del loro meglio per tenere a bada gli elementi. Dentro la saletta, invece, la piccola cerchia era tutta raccolta attorno a questa voce che descriveva canoniche deserte e saloni ingombri di cianfrusaglie, e che si faceva più profonda quando in un manoscritto ritrovato si rintracciava quello che, a tutti gli effetti, sembrava proprio un presagio sinistro. Bastava il più piccolo degli scricchiolii per far balzare tutti sulle sedie. La voce nella penombra era quella di M.R. James, i racconti che leggeva, invece, erano quelli che trovate in Monito ai curiosi.rnProprio come quella voce, anche i narratori delle storie di M.R. James sono reticenti, sgranano a malincuore i fatti misteriosi accaduti in loro presenza o la notiziola di uno strano accadimento che hanno rintracciato nelle pieghe di un polveroso annuario, piuttosto lasciano che sia il lettore a colmare di inquietudine quei loro silenzi, quel brancolare nel buio da stanza a stanza, fino al materializzarsi delle paure più ancestrali e recondite. I protagonisti di queste vicende sono il più delle volte gentiluomini altolocati, frequentatori incalliti di aste antiquarie che in un pittoresco villaggio risparmiato dalla modernità si sono imbattuti in qualche curioso volume, oppure in marionette crudeli, o in una casa delle bambole infestata. Un affare che, come si è intuito, prevede immancabilmente un plot twist: ciò che si è acquistato conserva un suo segreto che, ahinoi, ci verrà rivelato.