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Vita di Enrico Berlinguer. Nuova ediz.
Enrico Berlinguer è stato un protagonista assoluto della vita politica italiana in un quindicennio denso di avvenimenti, dal 1969 al 1984. Un'età aperta dall'autunno caldo, proseguita con l'esplosione del terrorismo rosso e nero, i grandi successi elettorali del Pci, la solidarietà nazionale e il rapimento di Aldo Moro, chiusa alla fine con la rottura dell'unità sindacale e con lo scontro con il Psi di Craxi. In questa biografia, Giuseppe Fiori ci racconta quegli anni difficili dell'Italia repubblicana, la complessa separazione dall'Urss del Partito comunista, l'affacciarsi della questione morale. Ma anche l'intera vicenda di un uomo che ha lasciato il segno per il valore riconosciuto della sua qualità umana: uomo schivo, severo, coerente, geloso della sua privacy, attaccato alla sua Sardegna, a Sassari, a Stintino. A cento anni dalla sua nascita, il ritratto appassionato di un protagonista indimenticabile e indimenticato della vita politica italiana. -
Storia degli Stati Uniti
Una storia degli Stati Uniti che, partendo dalle origini, dedica particolare attenzione alle vicende degli ultimi anni, dai drammatici avvenimenti dell’11 settembre alle presidenze di Barack Obama e Donald Trump, fino alle sfide epocali che caratterizzano quella di Joe Biden. -
Monte Bianco. Il gigante delle Alpi
I ghiacciai e le vette del Monte Bianco, le sue pareti di granito e le sue creste di neve dove s'incontrano Italia, Francia e Svizzera, formano paesaggi di straordinario fascino. La prima ascensione ai 4810 metri della cima è stata compiuta nel 1786 da Jacques Balmat e Michel-Gabriel Paccard. Da allora, uomini e donne d'avventura come Edward Whymper e Albert Frederick Mummery, Giusto Gervasutti e Walter Bonatti, Christophe Profit, Catherine Destivelle e tanti altri hanno compiuto imprese straordinarie. Il libro racconta le loro speranze, i loro trionfi, le tragedie che hanno segnato questi due secoli e mezzo. E ancora, l'evoluzione dei materiali e delle tecniche di progressione, dei rifugi e degli impianti di risalita. Il Monte Bianco, da secoli, è anche un perno della storia d'Europa. Per il Piccolo San Bernardo sono passati soldati, pellegrini e mercanti. Nel 1924, a Chamonix, sono nate le Olimpiadi invernali. Attraverso il Col de la Seigne, nel 1940, l'esercito dell'Italia fascista ha attaccato la Francia già invasa dalle armate di Hitler. Infine sono arrivati il Traforo del Monte Bianco, il boom del turismo estivo e invernale, le corse in montagna e il cambiamento climatico con il drammatico ritiro dei ghiacciai -
Tutte storie di maschi bianchi morti...
Negli ultimi anni il tranquillo mondo delle discipline classiche è in subbuglio. Annibale è alle porte? Non proprio: questa volta il nemico sembrerebbe arrivare da oltre le colonne d’Ercole. Dagli Stati Uniti, infatti, giunge la richiesta di una radicale messa in discussione di questo campo, che affronti innanzitutto quelli che sembrano essere i suoi due maggiori limiti.rnIl primo è il ruolo che lo studio del mondo antico avrebbe svolto al servizio dell’idea che i valori della società bianca occidentale siano superiori agli altri e, di conseguenza, vadano diffusi anche con la forza. Il secondo è di tipo demografico: questi studi sono stati e sono sostanzialmente nelle mani di uomini bianchi in giacca di tweed, mentre le altre minoranze sono fortemente sottorappresentate. Spalancare le porte favorirebbe la nascita di approcci nuovi, necessari a liberarsi di queste ‘colpe’. È questo un invito, un gentile consiglio? In realtà è più un’offerta che non si può rifiutare. Il problema, però, è che mentre si discute, gli studi classici rischiano di essere espugnati anche da questa sponda dell’oceano. Sì, ma da chi? Da un fantomatico uomo nero che viene da oltreoceano oppure da qualcosa di molto più vicino a noi? -
Il lato oscuro del Sole. L'esplorazione spaziale della nostra stella
L'avvento dell'era spaziale ha permesso agli scienziati di inviare sonde interplanetarie a studiare il Sole dallo spazio, al di sopra dell'atmosfera terrestre, e poi anche di andare a osservarlo da vicino, sfidando l'enorme flusso di calore e di radiazioni. L'Europa, attraverso l'Agenzia spaziale europea, ha partecipato fin dall'inizio all'enorme sforzo scientifico e tecnologico di inviare sonde spaziali sempre più sofisticate in missioni sempre più ambiziose. A cominciare da Ulysses, Soho e Cluster, per poi osare avvicinarsi sempre più al nostro astro, prima con Venus Express, poi BepiColombo verso il pianeta Mercurio e infine con Solar Orbiter, la missione più ambiziosa mai ideata per lo studio ravvicinato della nostra stella. Questa esplorazione del Sole dallo spazio è anche una grande avventura che ci viene raccontata direttamente dall'uomo che, nell'arco di trent'anni, ha contribuito direttamente alla preparazione e all'esecuzione delle operazioni di volo di queste missioni spaziali. Conosceremo così le sfide tecnologiche e umane, le difficoltà incontrate, e scopriremo quale rivoluzione scientifica sta nascendo dall'osservazione dei lati nascosti del Sole. -
Francesco e Isabella. L'età d'oro dei Gonzaga
Nel passaggio tra Quattro e Cinquecento i Gonzaga e Mantova raggiunsero la loro età dell'oro. Di questo periodo, in cui la città virgiliana si trasformò in una delle capitali d'Europa, furono protagonisti incontrastati Francesco II e la moglie Isabella d'Este. I due sposi non potevano essere più diversi: Francesco uomo d'armi e d'azione; Isabella raffinata, elegante e colta. Eppure le differenze si integrarono in una complementarità fondata sull'ambizione di accrescere il prestigio del marchesato e di vedere confermata la sua indipendenza nelle turbinose lotte tra principati e interventi delle grandi nazioni. Nell'intreccio di vicende strettamente umane (romanzesche, tuttavia mai romanzate) sfilano Leonardo, Perugino, Raffaello e Mantegna. E poi il Castiglione, Pico della Mirandola, Boiardo, Ludovico Ariosto, Poliziano e altri volti oggi dimenticati. Protagonisti diventano anche gli animali: uccelli, cani e cavalli che hanno contribuito a scrivere la storia della Dinastia. Come in un affresco, è restituita l'anima a volti, personaggi e luoghi oggi irriconoscibili, ridestandoli dal sonno delle carte e dei troppo spesso astratti libri. -
L' alba del Novecento. Alle radici della nostra cultura
All'alba del Novecento, durante il ventennio dal 1895 al 1914, in ogni campo del sapere umano si produsse una vera e propria 'rivoluzione culturale'. Nel giro di pochissimi mesi del 1900, ad esempio, si passò dall'inaugurazione della Esposizione Universale di Parigi alla pubblicazione de ""L'interpretazione dei sogni"""" di Freud o alla teoria dei quanti di Max Planck, fino al """"Concerto per pianoforte n. 2"""" di Sergej Rachmaninov. Allo stesso modo, nel 1913, mentre in Europa si scatenava la seconda guerra balcanica, a New Orleans il dodicenne Louis Armstrong già intonava su una tromba i suoi primi temi musicali. Così il tragico naufragio del Titanic - che nell'aprile 1912 già segnava la fine di un'epoca - si collega, quasi magicamente, al cupo incipit de """"La montagna incantata"""" di Mann, 'il grande poema della morte' iniziato quell'anno. Oppure i colpi di cannone che dettero l'avvio alla prima guerra mondiale rinviano alle riflessioni di Kafka che, proprio nell'agosto 1914, iniziava la stesura de """"Il processo"""". Una 'nuova storia' della Belle époque che ha l'ambizione di raccontare sincronicamente il terremoto che travolse una cultura e la sostituì con una diversa."" -
Non è un Paese per madri
In Italia nascono sempre meno bambini, aumentano le donne senza figli, chi diventa madre lo fa sempre più tardi. Perché una dimensione della vita che dovrebbe essere semplice è diventata così complicata? Per rispondere bisogna affrontare sia gli aspetti culturali sia quelli strutturali che pesano sulle spalle delle italiane. Tra i primi, il mito della maternità che esercita una pressione fortissima nel nome di un ideale di perfezione. Tra gli aspetti strutturali, mancanza di servizi per l'infanzia, congedi parentali non equamente distribuiti e incertezza lavorativa. In questo saggio - informatissimo e ricco di dati - idee e proposte per superare la crisi demografica e per immaginare una società in cui vita professionale e vita privata siano in armonia. -
Annuario Accademia di Belle Arti di Venezia 2018. Pittura «oggi»: da Emilio Vedova alle ultime tendenze
Come usuale per l’Annuario dell’Accademia, il Dossier prende in esame la produzione didattica di una delle componenti l’offerta formativa dell’Istituzione veneziana, in questo caso quella inerente la Scuola di Pittura. Vengono qui proposti due percorsi, nettamente distinti.rnrnIl primo percorso è dedicato a uno dei più importanti artisti veneziani contemporanei, con i contributi di studiosi che hanno partecipato al convegno “Emilio Vedova (1919-2019). Arte, didattica, impegno civile”.rnrnIl secondo percorso riguarda invece le vicende recenti e recentissime, a partire dal trasferimento dell’Accademia dalla sede storica alla nuova sede nell’ex Ospedale degli Incurabili nei primissimi anni del XXI secolo. È composto di tre articolati interventi scritti da persone che hanno direttamente partecipato e partecipano alle vicende delle nuove generazioni di artisti che escono dalle aule accademiche per aprirsi al mondo dell’arte. A volte, come mettono in luce queste pagine, con risultati di sorprendente qualità. -
L' oceano di mezzo. Un viaggio lungo 24.539 miglia
«Nella mia vita di nomade non ho mai smesso la ricerca di radici. Immaginarie, costruite, conquistate. Ma indispensabili.» Le austere memorie di Genova, le atmosfere nordiche di Bruxelles e le sorprese di Parigi, l'iniziazione all'Oriente in Indonesia, poi verso Ovest a respirare l'aria decadente di New York, lo spaesamento di San Francisco, a riscoprire un'armonia celeste di Pechino, i bambini del Sichuan, le case a fior d'acqua del Kerala, il destino marittimo di Tokyo, le sorgenti del Nilo... Tre oceani e quattro continenti. Federico Rampini ci racconta grande storia e vita quotidiana di tanti luoghi e personaggi indimenticabili. E forse qualche lezione appresa. -
Dei e artigiani. Archeologia delle colonie greche d'Occidente
Mario Torelli, fra i maggiori archeologi italiani, analizza e ricostruisce l'insieme delle forme religiose, i culti, le pratiche della devozione dominanti nel mondo greco, quelle che i coloni hanno recato con sé dalla madrepatria. Ne esamina le successive trasformazioni, mostrando anche come queste forme religiose - articolandosi secondo specifici rituali - hanno informato edifici, monumenti e materiali artigianali. Sulla base di una ricchissima documentazione e un vasto materiale di ricerca sul campo durata due secoli di scavi, si sono potuti ricostruire alcuni comportamenti sociali, come il simposio, o la cerimonialità di rituali, come il matrimonio, le dediche votive e le tradizioni patrie di religiosità domestica o funeraria. Le città e le produzioni della Magna Grecia e della Sicilia durante la colonizzazione greca: il racconto di una 'cultura delle colonie' fatta di pratiche, consuetudini e simboli che combinano insieme saperi, tecniche e modelli culturali originati nella madrepatria. -
Nazionalisti e patrioti
Il nazionalismo va combattuto con intransigenza perché esalta l'omogeneità culturale ed etnica, giustifica il disprezzo per chi non appartiene alla nostra nazione e, come ha già fatto in passato, può distruggere i regimi democratici e aprire la strada al totalitarismo. Se vuole porre freno al nazionalismo, la sinistra democratica deve in primo luogo rispondere al bisogno di identità nazionale, di cui ha sempre lasciato il monopolio alla destra. Per farlo, deve apprezzare la cultura nazionale e i legittimi interessi di ciascun cittadino ma anche elevare l'una e gli altri agli ideali del vivere libero e civile: è il patriottismo repubblicano, che tiene unite nazione, libertà politica e giustizia sociale. -
Riforma protestante ed eresie nell'Italia del Cinquecento
Nell'Italia del Cinquecento, divisa tra lo splendore delle corti e delle arti e la tragedia delle guerre e delle pestilenze, nuove dottrine religiose diffondono gli umori inquietanti del dubbio e della ribellione, insieme con le speranze di un profondo rinnovamento. Il fervore del dissenso e della libera critica percorre strati sociali di ogni condizione, tocca il vertice e la base ecclesiale della cattolicità, investendo tanto le dottrine teologiche quanto le pratiche religiose quotidiane. Massimo Firpo delinea una densa sintesi della diffusione in Italia di dottrine eterodosse scaturite dalla Riforma protestante ma con tratti di peculiare originalità. Pressoché cancellate dalla repressione controriformistica, esse furono tuttavia capaci di alimentare importanti filoni del radicalismo religioso europeo. -
Ritorno alle Foreste Sacre
«Il Giappone è quel luogo dove i fantasmi sono reali. È un paese che nasconde la propria spiritualità dietro alle luci brillanti dei malls, al cemento degli uffici e delle autostrade, al fumo dei bar e degli izakaya. È nelle campagne silenziose, nell'intimità delle case, che appaiono i fantasmi della tradizione, gli dèi dello shintoismo e gli eroi delle leggende, i tengu e gli spiriti dispettosi che interagiscono con gli umani. Conoscere questo Giappone è molto complesso per un gaikokujin, uno straniero, perché è difficile esserne accettato, è difficile da comprendere, difficile da trovare. Ho dovuto lasciarmi alle spalle la città, le guide, i reportage scritti in inglese per gettarmi nel vuoto. È così che li ho incontrati, questi spettri reali, per la prima volta in una foresta tanto imponente quanto dimenticata, dove i primi passi mi hanno lasciato letteralmente senza fiato. E da lì questi fantasmi mi hanno seguito per tutto il mio viaggio, tra le decine di villaggi abbandonati, gli ultimi monaci animisti al mondo, gli alberi millenari grandi come torri e venerati come dèi. Erano con me tra le case piccole, dai tetti blu, immerse nelle nebbia, circondate dal tè profumato di rugiada, negli altari nascosti dal muschio, nella foresta che divora la vallata e i suoi abitanti». -
Alla conquista del potere. Europa 1815-1914
Il secolo che va dalla battaglia di Waterloo allo scoppio della Prima guerra mondiale è stato una fase decisiva per la storia del mondo. In questi cento anni l'Europa ha allargato il proprio dominio a tutto il pianeta e ha tracciato un solco al cui interno ancora ci muoviamo: dalla nascita della civiltà industriale alla volontà di controllo sulla natura, dalle lotte dei lavoratori a quelle delle donne, dalle sfide degli artisti alle accademie sino alle rivolte dei servi contro i padroni. Questo affresco ci racconta l'Europa del XIX secolo, intrecciando storia politica, economica e culturale, a partire dai rapporti di forza interni ed esterni al continente. Particolare attenzione è dedicata alla ricostruzione della dimensione umana di questa storia, per cui ogni capitolo si apre con la vita di una persona, ognuna di un paese europeo diverso. «Verso l'inizio degli anni Trenta dell'Ottocento, lo scalpellino Jakob Walter si mise a scrivere le sue memorie. Era stato un soldato semplice nella Grande Armée dell'imperatore Napoleone Bonaparte, arrivando fino a Mosca. Dell'unica occasione in cui vide Napoleone scrive: ""Osservava passare il suo esercito, che era in condizioni disastrose. Impossibile immaginare cosa provasse. Il suo aspetto esteriore sembrava indifferente riguardo al miserabile stato dei suoi soldati; solo l'ambizione poteva fare effetto sul suo cuore.""""»."" -
Il cacciatore di comete. Diario di un'avventura nello spazio profondo
Nel 2014, per la prima volta nella storia, l'uomo è entrato in contatto diretto con il nucleo di una cometa. Lo ha fatto con la sonda Rosetta e il suo modulo di atterraggio Philae, dopo un volo di 7 miliardi di chilometri nello spazio profondo durato 10 anni. Paolo Ferri, lo scienziato che ha diretto la missione, racconta la straordinaria avventura che ha rivoluzionato le nostre conoscenze delle comete e della nascita del sistema solare. Una cometa è un piccolo corpo celeste che vaga nello spazio profondo. Irraggiungibile, intangibile, l'uomo l'ha resa nella sua immaginazione presagio di sventura o spirito guida. Questo fino al 2014, quando i cacciatori di comete dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) hanno raggiunto il nucleo di una di esse con la sonda Rosetta. Il touchdown, epico come l'allunaggio del 1969, è avvenuto dopo un viaggio durato 10 anni e 7 miliardi di chilometri nello spazio profondo. Un inseguimento che ci ha permesso di arrivare a studiare la scia della cometa, le sue code di gas e polveri e il suo cuore di ghiaccio. Per due anni l'hanno accompagnata, analizzata, osservata da ogni prospettiva, depositando persino sulla sua superficie il modulo di atterraggio Philae. Questa epopea viene oggi raccontata dal capo dei cacciatori, Paolo Ferri, che ha diretto il team di controllo della missione per più di vent'anni. Una storia emozionante che segue passo dopo passo un'impresa che non ha eguali nella storia della conquista dello spazio per le distanze percorse, i corpi celesti incontrati, le difficoltà della navigazione, i momenti di scoramento e di entusiasmo. Un diario di bordo che descrive le sfide tecnologiche e scientifiche della missione Rosetta, le emozioni di chi le ha dedicato una parte importante della propria vita e che, al contempo, racconta anche altro: la storia delle comete, i miti e le leggende, la ricerca millenaria di una spiegazione al fenomeno che ancora oggi affascina per la sua simbologia e la sua potenza ultraumana. -
Marco Antonio
Le nostre informazioni su Marco Antonio (circa 83-30 a.C.) derivano soprattutto da ciò che hanno tramandato i suoi nemici. Prima Cicerone e poi la propaganda augustea hanno alimentato l'immagine stereotipata di un uomo d'azione avido e arrogante, dedito ai piaceri e agli eccessi, e schiavo delle donne al punto da rinnegare la propria identità di romano. Questa immagine negativa affascinò il greco Plutarco, autore di una biografia che costituisce tuttora un riferimento obbligato, ispirando nei secoli la letteratura e le arti. Tuttavia, dalle fonti affiorano diversi elementi che ci aiutano a recuperare un'immagine diversa di questo grande vinto: oltre ai difetti e alle debolezze, Antonio appare allora anche come un acuto uomo politico e un avveduto diplomatico. Dalle prime esperienze politiche a Roma fino alla tragedia di Azio e al suicidio in Egitto, passando per le terre e i campi di battaglia di Gallia, Balcani e Armenia, il percorso di un giovane ambizioso giunto ai massimi gradi del potere, la cui fine segnò anche la fine di un'epoca. -
La filosofia e le arti. Sentire, pensare, immaginare
Il pubblico che affolla le grandi mostre e le biennali si aspetta dalla filosofia dell'arte e dall'estetica degli strumenti per comprendere meglio le opere d'arte. Ma ciò accade raramente: i filosofi si occupano di analizzare in generale i caratteri dell'esperienza estetica, di offrire una definizione dell'arte ma difficilmente si avventurano in un confronto diretto con le opere. Stefano Velotti accorcia le distanze e mette in contatto diretto le acquisizioni della filosofia e la produzione artistica, soprattutto quella contemporanea, considerata la più ""difficile"""" e sconcertante. Le domande a cui cerca di rispondere questo agile volume sono dirette e concrete: come mai, quando guardiamo una tela con sopra delle linee e dei colori riconosciamo cose, persone, paesaggi, eventi? Come facciamo a riconoscere dei personaggi fantastici che non abbiamo mai visto nella realtà? Perché mai ci emozioniamo, talvolta, fino a ridere o piangere davvero per situazioni, eventi e personaggi che sappiamo che sono frutto di finzione? Perché continuiamo a provare una certa suspense per un film che abbiamo già visto e che sappiamo come va a finire? Perché investiamo tempo, soldi, energie per seguire storie inventate, concerti, faticosi percorsi museali? Fra incursioni teoriche ed esempi concreti il testo è un ottimo strumento di base per comprendere la relazione fra filosofia e arte."" -
L' ultimo Michelangelo. Dal «Giudizio Universale» alla Cappella Paolina
Il libro racconta la parte meno conosciuta della vita e dell’opera di Michelangelo Buonarroti, quella che ha inizio con l’esecuzione del Giudizio Universale. Negli anni in cui realizza questo dipinto straordinario Michelangelo sviluppa una sensibilità religiosa radicale che lo porterà ad avvicinarsi al gruppo degli ‘spirituali’, composto da alcuni uomini e donne in lotta per una riforma religiosa e che per la loro militanza segreta saranno sospettati, accusati e perseguitati per eresia. La produzione tarda di Michelangelo, che annovera capolavori quali la tomba di Giulio II, la Cappella Paolina, la nuova basilica di San Pietro in Vaticano e i piccoli dipinti per Vittoria Colonna e Tommaso Cavalieri, non è comprensibile se non all’interno di questa vicenda spirituale che mette in gioco la vita stessa dell’artista.rnIn queste pagine, la ricostruzione dello scenario storico nel quale opera l’artista dopo il Giudizio Universale si accosta all’analisi minuziosa della sua produzione, così da permettere al lettore di entrare profondamente nell’opera del genio, comprendere appieno le sue emozioni e ancora più chiaramente, per le dettagliatissime indagini tecniche condotte dall’autore durante i suoi restauri, il suo prodigioso talento manuale. -
Democrazia miope. Il tempo, lo spazio e la crisi della politica
Le prospettive per il futuro sono piuttosto fosche: nonostante i progressi scientifici, la pandemia ha fatto morire milioni di persone; despoti come Vladimir Putin uccidono innocenti e minacciano l’annientamento nucleare; il degrado ambientale va avanti; la disuguaglianza ha raggiunto livelli senza precedenti; il capitalismo passa da una crisi all’altra. Il futuro è sempre più cupo perché la politica democratica non si presta a maneggiare il tempo e lo spazio in modo tale da proteggere gli interessi delle generazioni future e da travalicare i confini nazionali. È ovvio che per restituire significato al futuro e renderlo desiderabile abbiamo bisogno di politici con una visione ampia del tempo e dello spazio. Abbiamo bisogno di riformare e forse persino di reinventare la democrazia e di mettere in atto un nuovo sistema di governance globale, meno concentrata sull’adozione e sull’applicazione di leggi rigide e più aperta alla mediazione, al coordinamento. Insomma, possiamo ancora recuperare il futuro perduto e farlo nostro.