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Un'isola sottovento
In un tempo e uno spazio indefiniti, su un'isola che non c'è, ma c'è sempre stata, Lucio Lana è un bel giovane, pieno di ideali e speranze, che combatte la sua lotta di dignità. La sua missione è il riconoscimento dei diritti fondamentali dei lavoratori, braccianti, come lui, o operai che siano. La sua lotta, la conduce contro i padroni, ma anche contro i suoi pari, che spesso difettano di coraggio e consapevolezza. Metafora della presa di coscienza dei lavoratori, trasposizione fantastica delle vicende storiche legate alla nascita del sindacalismo, un romanzo - arricchito di tavole a china - che sa parlare anche d'umanità e d'amore, di gioventù e passione. -
Cesare Maltoni cancerologo
Il Professor Cesare Maltoni (1930-2001) è stato uno dei più brillanti scienziati del Novecento: un pioniere nell'ambito della cancerogenesi ambientale e industriale, della prevenzione oncologica, della chemioprevenzione, ma soprattutto un uomo eccezionale che ha lottato per la difesa della salute pubblica e dell'ambiente con tutte le sue straordinarie capacità. Direttore Scientifico dell'Istituto Ramazzini e della Fondazione Europea di Oncologia e Scienze Ambientali ""B. Ramazzini"""" fino alla sua scomparsa, la sua carriera scientifica è stata costellata di grandi scoperte e successo. Questo volume offre ai lettori il testo dello spettacolo teatrale """"Come il Gatto con gli Stivali"""", testo che ripercorre la vita e la carriera di Cesare Maltoni come fosse un romanzo illustrato e, nella seconda parte, un ricettario trovato tra le carte del professore, una viva testimonianza della sua passione per la buona tavola associata alla cura della salute."" -
Vita di san Martino di Tours. Poemetto in ottave
"Il discorso sull'attualità della santità di Martino di Tours continua dopo sedici secoli a risplendere di fulgida luce. La ragione di ciò sta essenzialmente nella bellezza del racconto che dell'esistenza di questo vescovo propone Sulpicio Severo, suo primo e imprescindibile biografo. Non vi è infatti riferimento più sicuro di quello offerto da tale scrittore latino e cristiano della Gallia romana del IV-V secolo per comprendere la grandezza e la verità del nostro straordinario personaggio [...] Non resta che unirsi a Sulpicio Severo, che con questo augurio pone fine alla sua narrazione: «Martino, povero e modesto in terra, entra da ricco in cielo. Di là, proteggendoci, lo spero, volge il suo sguardo su di me che scrivo queste cose e su di te che le leggi» (Lettera a Bassula 21)."""" (Dall'Introduzione di Fabio Ruggiero)" -
Silenzioso e altre modalità
Come guarda un medico una città? Quali analogie possono darsi tra gli esseri umani e i luoghi che ospitano le loro vite? Esiste il concetto di salute perfetta? In questo contesto, che significato assumono le parole ""prendersi cura""""? Quali intenzioni, nuove relazioni richiedono per potersi realizzare nella vita di ciascun individuo? Chi può definirsi """"medico"""" oggi? Ponendo l'accento sui concetti di differenza e indifferenza, con uno sguardo rivolto all'etica della biologia e civile, in quello che potremmo chiamare un """"diario di bordo"""", Carlo Fabbri riflette sull'attualità di questi interrogativi proponendo inusuali connessioni tra il nostro stato di salute e quello della nostra società."" -
Stanza n. 12
"Un pensiero d'amore va in particolare alla mia famiglia poetica che come angeli custodi mi hanno accompagnato nel mio periodo di ricovero a Villa Barruzziana nella quale sono stato ricoverato per un esaurimento nervoso dal 24 di giugno al 19 di agosto. La cartella clinica parlava di disturbo bipolare, ansia generalizzata e sindrome narcisista. La mia cartella invece parlava di un' enorme fatica nello sposare la vita da artista con quella di un padre e lavoratore. Ad ogni modo questi angeli custodi sono stati Donato Di Pace, Nicola Vacca, Carla Cocchi, Alberto Casiraghy, Massimiliano Sarti, Riccardo Musacchi e Francesco Bacci. Questi amici mi hanno seguito giorno per giorno durante le visite consentite o telefonicamente, cercando di capire insieme a me il dolore che mi attraversava. Non lo temevano affatto poiché ognuno di loro conosceva bene il baratro nel quale ero finito. Mi hanno motivato, buttato giù dal letto e dato una ragione per continuare a scrivere e bruciare insieme a loro.""""" -
Alla ricerca dei «buoni europei». Riflessioni su Nietzsche
Il volume mette in luce il tema dei buoni europei, che affiora in numerosi passi delle opere di Friedrich Nietzsche. Gli autori non intendono proporre un'attualizzazione politica del pensiero nietzschiano quanto, piuttosto, puntare l'attenzione sul significato illuminista ed europeo di questa riflessione. Si tratta di un aspetto che l'interpretazione tradizionale ha trascurato, ma che è ora al centro della discussione internazionale, che vede in Nietzsche l'esempio di un pensiero aperto e sperimentale, lontano da ogni pathos proclamatorio. -
No
Chissà quanti lettori non professionali ha oggi lo scrittore faentino Alfredo Oriani (1852-1909). Pochissimi, crediamo: da più di mezzo secolo le sue edizioni sono rare, e gli omaggi critici mai clamorosi. Spicca, però, nella sua opera il romanzo giovanile ""No"""", presentato qui nel testo della prima edizione, uscita da Galli nel 1881 sotto lo pseudonimo di Ottone di Banzole. In un'Italia insieme provinciale e fiabesca, tra un borgo, una campagna e una città senza nomi, cresce Ida, ragazza di famiglia quasi povera ma educata nella tenuta di Jela, una fanciulla nobile divenuta presto per lei una sorella. Divisa tra il marchio delle origini e le aspirazioni maturate in un ambiente sfarzoso, Ida rifiuta coi suoi esibizionistici «no» il mediocre posto assegnatole nel mondo, e si avvia così verso un destino mostruoso. Capitolo dopo capitolo, scopriamo una figura nei cui tratti la volontà di emancipazione e la volontà di potenza, la ribellione e il bovarismo si fanno indistinguibili. Questa protagonista è una superdonna dannunziana ante litteram, e del dannunzianesimo evidenzia le radici piccolo-borghesi. Somiglia, in fondo, a un Oriani femmina: ha le stesse titaniche ambizioni di provinciale isolata, la stessa oratoria di chi usa le idee per nobilitare un velleitario desiderio di rivalsa. Ma l'autore, in più, sa oggettivare questo desiderio in una narrazione di febbrile intensità, che fa pensare a lui come a un romanziere russo nato per sbaglio in Romagna."" -
La strega del mulino e altri racconti
"Questi racconti hanno fermato il rumore. Hanno fatto il silenzio attorno a me e mi hanno permesso di immergermi in un'atmosfera d'altri tempi, dove pure la presenza della malattia, della morte, della guerra, del dolore giunge ovattata da una percezione tutta femminile del tempo e della sua ciclicità. Femminile è dunque questo libro, all'ennesima potenza: ciascuna stagione della vita femminile vi è rappresentata, cosi come ciascuno dei rapporti importanti nella vita relazionale e affettiva delle donne. [...] Un """"io ricordo"""" pervade queste pagine, avvolgendole nell'alone della lontananza e del mito. Una scrittura sicura e piana, potente, tiene ben dritto il timone di questo viaggio à rebours. Svela con parole """"semplici"""" (e la semplicità è la dea protettrice invocata da queste pagine) l'aria di mistero che sta dietro ogni apparenza. La discrezione è l'altra grande presenza segreta: il garbo dei modi, altra dimensione svanita dalle nostre vite accelerate, così come la solitudine, semplicità, sensibilità, sincerità che vi si incontrano spesso accanto a parole esse stesse silenziose, discrete, gentili."""" (dalla Prefazione di Loredana Magazzeni) """"Dalla lettura degli undici racconti di questa raccolta emergono, come fonte di ispirazione e presenza costante, la vita, l'ambiente, la natura, i rapporti interpersonali propri della civiltà contadina nella quale i personaggi sono immersi. [...] L'amore per le proprie radici e la struggente nostalgia per il distacco accompagnano i personaggi che la scrittrice e poetessa Roberta Parenti Castelli sparge lungo quella geografia affettiva, come ha definito lei stessa - con espressione originale e delicata - i luoghi dell'infanzia e dell'ispirazione poetica gravitanti intorno a Sant'Andrea e agli altri centri lungo la valle del Savena."""" (dalla Postfazione di Domenico Benni)" -
Antiche storie di libri e di vita. Bologna, 1934-1955
Romanzo autobiografico sugli anni della propria formazione, il racconto di Zucchini, ambientato a Bologna tra il 1934 e il 1955, descrive l'avvio di un'esistenza che non si prospetta facile: la povertà, la guerra, la morte della madre, l'abbandono forzato della scuola e il precoce avvio al lavoro, le prime equivoche e frettolose scoperte del sesso e poi il ritorno agli studi e ai libri. E sono proprio i libri il leitmotiv del romanzo: citati, evocati da ricordi, suggestioni, sinestesie, compagni di una maturazione scombinata, in precario equilibrio tra lo squallore delle condizioni di vita e la ricchezza della propria interiorità. -
Ladri di libri e altri racconti di bibliofilia
La smodata passione per i libri può manifestarsi in innumerevoli modi: rubarli è appunto uno di questi. E spesso, per quanto nobili possano essere i sentimenti che muovono la sua mano, al ladro di libri non manca la spregiudicatezza del più accanito malvivente. Nella Parigi della belle epoque, un protagonista della vita culturale europea del XIX secolo ci conduce sui quais del lungosenna, a passeggio tra i banchetti dei bouquinistes, luogo ideale per osservare da vicino le svariate, curiose e non di rado bizzarre manifestazioni della bibliofilia. Una spassosa, colta disamina di strategie di accaparramento, manie e vezzi tipici dell'universo dei bibliofili, ""cacciatori dal fiuto sottile e acuto e dal sangue ardente""""."" -
C'è gente in giardino. Le piccole storie verdi del maestro giardiniere
La gente, nient'altro che la gente - cioè tutti noi con la nostra storia - raccontata da un maestro giardiniere che ama l'umanità, conosce la pietas e vuole interagire con l'universo mondo perché il paradiso appartenga a tutti. Da qui il titolo di questa raccolta di storie vere, comparse in quasi vent'anni nella rubrica del maestro giardiniere sul mensile «Gardenia». Un titolo che è anche un richiamo indirizzato a coloro (paesaggisti, collezionisti di piante, amministratori pubblici, proprietari di grandi giardini storici...) che plaudono alla bellezza dei giardini, ma si dimenticano dell'umanità senza la quale questi non hanno senso e non potrebbero esistere. -
Quindici anni di riflessioni sull'euro
L'istituzione di una moneta unica può funzionare solo in un sistema economico omogeneo. Quando invece il sistema è eterogeneo, con fattori di costo e strutture diversificate, la moneta unica può provocare danni e gravi rallentamenti allo sviluppo delle aree più deboli che l'hanno adottata. -
Cento ragazzi e un capitano. La brigata Giustizia e Libertà «Montagna» e la Resistenza sui monti dell'alto Reno tra storia e memoria. Ediz. ampliata
Il volume ricostruisce la cronaca di venti mesi di guerra partigiana e la storia della brigata Giustizia e Libertà ""Montagna"""" e delle altre formazioni che agirono sui monti dell'alto Reno. Fu nei territori di Gaggio Montano, tagliati a metà dalla linea difensiva tedesca messa in piedi dopo il superamento della Linea Gotica, che un gruppo di giovani diede vita alla brigata Gl """"Montagna"""" nel giugno '44. In quel gruppo c'erano, tra gli altri, Gigino Amaduzzi, Enzo Biagi, Renato Frabetti, Leonardo Gualandi, Sisto Ardeni (padre dell'autore), il diciottenne Francesco Berti Arnoaldi Veli - il partigiano Checco - e suo fratello minore Paolo. Sulla base di fonti documentali, dei registri e delle rubriche originali della brigata e di molte altre testimonianze - tra cui i ricordi e gli scritti di Checco e Renato Frabetti e il prezioso diario di Paolo -questo libro traccia il percorso compiuto da quei """"cento ragazzi"""" al comando del capitano Pietro Pandiani nei lunghi mesi alla macchia e descrive gli scontri con i tedeschi, la morte di Toni Giuriolo e di altri partigiani, le stragi naziste, la liberazione di Gaggio e dei paesi limitrofi, l'amministrazione di guerra delle giunte nominate dal Cln e il primo dopoguerra, con i suoi strascichi di miseria e sangue."" -
Il pianto della strega
Teresa, la strega, è una ragazza timida e introversa, espertissima di erbe aromatiche. Anche per questa sua passione è da sempre vittima della maldicenza e dell'ignoranza imperanti nel paesino di Mezzocampo. La giovane porta con sé una maledizione già nel nome, rinnovata di generazione in generazione: è una Del Monaco, cognome su cui gravano accuse infondate di una paternità dubbia e scandalosa. Il romanzo ci accompagna attraverso il percorso della vita di Teresa, scandita da difficoltà, lutti e continua voglia di rinascere. Sola, ripudiata da tutti, potrà contare solo sulle proprie forze per difendersi dai soprusi di padron Tonio, un signorotto senza scrupoli. Ma troverà anche alleati preziosi come Don Mario, il prelato che le offre ospitalità in parrocchia, e la perpetua Carmela. Insieme a loro riesce a comporre un equilibro che ben presto sarà incrinato da nuovi pericoli. Si ritroverà così a combattere una battaglia infinita, sfidando la malasorte, disposta a tutto pur di affermare se stessa e proteggere le persone che ama. -
La vergine dei fondali
"Mi si chiede di tornare ad occuparmi della poesia di Amleto Tarroni, a distanza di circa sei anni dal precedente libro 'I profu¬mi della notte', per questa nuova raccolta 'La vergine dei fondali'. All'epoca scrissi che la voce poetica di questo autore era destina¬ta a rimanere nel tempo, soprattutto per l'unicità dello stile linguistico, introvabile nel panorama della poesia contemporanea. E questa prima affermazione non può che essere confermata anche per questa nuova prova."""" (Dall'Introduzione)" -
L' inaugurazione della piscina del littoriale
Inverno 1926. A Bologna si inaugura la piscina del nuovo stadio Littoriale alla presenza delle autorità e di un nutrito pubblico. A un certo punto della cerimonia, però, un uomo cade in acqua. E Ermanno Bonaccorsi, ferroviere e piccolo ufficiale della Milizia volontaria fascista: quello che sembrava un incidente si rivela un delitto a sangue freddo. Il ritrovamento dell'arma utilizzata dall'assassino aprirà scenari inaspettati. A corollario di questo classico racconto giallo, cinque ritratti non usuali legati alla vita dell'autore. -
Wolfgang Amadeus Mozart. Die Entführung aus dem serail. Il ratto dal serraglio. Testo tedesco a fronte
"Costanza, promessa sposa di Belmonte, è stata rapita insieme alla cameriera Bionda e al servitore Pedrillo durante i disordini causati dallo scoppio della Prima guerra mondiale. Essi sono nelle mani del Pascià Selim e di Osmino - il capo delle sue guardie - che sperano, con tali ostaggi, di riuscire a esercitare delle pressioni nella loro lotta per il potere. Il luogo dell'azione è un deserto minaccioso e invalicabile nei pressi della frontiera di un decadente Impero Ottomano.""""" -
L' ultima stagione in paradiso
Anni Ottanta, riviera romagnola: protagonisti della dolce vita sulle sponde dell'Adriatico sono imprenditori e playboy, ricche signore e prostitute, mantenuti e rampolli perdigiorno, celebrità e sconosciuti. Tutti accomunati da un unico scopo: divertirsi. Al Mago e alla sua banda, un manipolo di viveur filibustieri e sprovveduti nello stesso tempo, spetta il primato delle notti rivierasche. Corteggiati e coccolati dai proprietari dei posti più alla moda, hanno sempre un tavolo in prima fila e afferrano al volo ogni possibilità che offre la movimentata e spesso frenetica scena estiva... Finché il gioco non diventa pericoloso: quando il Mago realizza di essere caduto in un'enorme trappola, forse è già tardi per tornare indietro. Tra locali leggendari, champagne e cocaina, brucia l'esistenza degli ultimi vitelloni di Romagna: con loro, un'intera epoca è destinata a scomparire. -
La voix humaine. Dal monologo di Jean Cocteau alla musica di Francis Poulenc
Il volume è un'originale analisi testuale e musicale della 'tragèdie lyrique' ""La voix humaine"""" di Francis Poulenc, condotta attraverso l'indagine dei significati assunti dall'oggetto che incarna il trionfo del progresso tecnologico e, insieme, l'immagine di un mondo meccanico e meccanicistico: il telefono. La particolarità del testo risiede nel copione teatrale in esso contenuto: la parte biografica riguardante il librettista Jean Cocteau e il compositore Francis Poulenc è raccontata attraverso un'immaginaria, ma verosimile, intervista telefonica. Una giovane giornalista telefona la mattina dell'11 ottobre 1963 a casa di Monsieur Cocteau e, ignara del fatto che l'artista morirà di lì a poco, raccoglie le sue ultime testimonianze. Scritto con lo stesso artificio letterario utilizzato nel libretto della 'tragèdie' - dove l'intera storia viene narrata attraverso le parole di una donna al telefono e i puntini di sospensione implicano le risposte di un interlocutore che non compare in alcun modo - il capitolo racconta la vita di due grandi geni che hanno animato il panorama letterario, artistico e musicale francese della prima metà del Novecento."" -
Figlia della colpa
Appennino tosco-emiliano. Nel giorno di Natale del 2060, Irene Covoni ritrova un vecchio quaderno nero con la costola rossa, appartenuto a sua madre, in cui legge una storia accaduta molti anni prima ma che, come in una ciclica maledizione, presagisce nuovi strani avvenimenti. Le pagine scritte non lasciano scampo. Raccontano i giorni della follia e della droga contenuta nei funghi, i quali provocano uno stato di vaneggiamento capace di trasportare gli uomini nell'aldilà per poi fare ritorno e infrangere l'ultimo dei tabù: il confine tra vita e morte. Raccontano dell'atroce guerra che alcuni ""resistenti"""" ingaggiano contro altri montanini al soldo dei nuovi padroni della montagna, i cinesi, che arrivano e comprano tutto e tutti, stravolgendo la millenaria pace di questi luoghi. Il Male dilaga senza freni in un'escalation di violenze, ripicche e stravolgimenti che sembra irreversibile. Ma forse non tutto è perduto...""