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Il mio Idroscalo (Orbetello). La storia, l'epopea delle crociere atlantiche, un monumento da salvare
"Mi ha sempre attratto l'Idroscalo! Se ne parlava in casa ricordando quando mio padre """"volava"""", quando, dopo qualche missione faceva una breve picchiata sulla nostra casa facendo riconoscere la sigla del suo Kant Z 506: era arrivato! Quando, un po' più grande, entravo con gli amici, """"di straforo"""" nell'area militare ed esploravamo quei luoghi e quei fabbricati fatiscenti evocando imprese che accendevano il desiderio della professione da fare da grande... tutti volevamo fare l'aviatore!""""" -
Lo scrigno di Sharon
"come in un album fotografico, ricorda, rivive, schiude il suo contenitore della memoria. Una memoria che proviene dalla sua particolare attenzione alle relazioni umane senza 'scomporle', senza turbarle, ma facendole vivere al lettore in modo estremamente corretto ed attento verso i protagonisti, i loro stati d'animo e le loro più recondite richieste.""""" -
Il monello. Storia del partigiano Aldo Casotti
Il ""Monello"""", nome di battaglia del partigiano Aldo Casotti, morì combattendo - all'età di quindici anni - il 24 luglio 1944. Questo testo, curato dagli alunni della Scuola Primaria di Gorfigliano, vuole ricordare il valoroso giovane e l'eroico gesto compiuto per la conquista della libertà della nostra Patria."" -
Quaderno del nulla e altri testi
"Prativigne, la casa dove nacque (29 settembre 1908) Dina Ferri non sarà, tra poco, che una macìa di travi e di mattoni, sòrte delle abitazioni dei mezzadri toscani spariti dalle campagne. I rovi la ricoprono per metà e una vegetazione rabbiosa e spinosa la incalza da tutte le parti: non sarà, tra breve, che un nido di vipere insidiose e di serpi. Apparteneva, ai tempi dei Ferri, alla fattoria di Anqua, dei conti d'Elci, passò ai Malenchini di Firenze, poi al Demanio forestale: ce lo spiega il giovane asciutto e segaligno che ci accompagna, assuefatto a forare boschi e stanare tassi."""" (Dall'Introduzione)" -
David Lazzaretti. Scritti 1871-1873
Scritti inediti di David Lazzaretti escono dall'oscurità dove erano stati relegati per un secolo e mezzo, trascritti fedelmente dagli originali e dalle copie manoscritte dei seguaci. -
Palazzo Sforza Cesarini a Santa Fiora
"(...) Il palazzo dimora degli Sforza, testimonia in maniera evidente caratteristiche singolari nel territorio italiano e soprattutto in una posizione isolata come la montagna amiatina. Non si tratta infatti solo della dimora prestigiosa di una famiglia inserita tra le grandi casate europee: è il luogo dove la Comunità ha accesso per colloqui con i duchiconti in una forma più familiare e per manifestare direttamente specifiche esigenze. Davvero curioso è stato leggere della richiesta dei """"giovani"""" santafioresi, nel '700, di utilizzare il salone del palazzo come teatro cittadino, richiesta accolta subito dai duchi, che poco dopo ristrutturano il palazzo stesso per ricavarvi un vero e proprio teatro (analogo al Teatro Argentina a Roma, finanziato dalla stessa famiglia). (...) La cittadina e il palazzo diventarono luoghi di attività politica di Lorenzo Sforza Cesarini e del figlio Francesco, che partecipavano con determinazione alle nuove istituzioni parlamentari dello Stato italiano subito dopo l'unità, in qualità di fautori di riforme progressiste e laiche, come dimostra anche la corrispondenza con Massimo d'Azeglio. Le alterne vicende economiche della casata si conclusero con il passaggio del palazzo, molto deteriorato, al Comune di Santa Fiora, che provvedè ad effettuarne il restauro. A partire dal 1985, il palazzo diventa sede del Comune."""" (Federico Balocchi, Sindaco di Santa Fiora)." -
Una montagna d'acqua. Dall'Amiata a Grosseto. L'acquedotto delle Arbure
La storia della costruzione di un acquedotto che ha cambiato il destino di Grosseto e della Maremma. -
Rexpira. Elisir di vita
Molte malattie hanno origine nella mente; la malattia è un avvertimento, è un modo che ha la mente per attirare l’attenzione su un pensiero che non è in armonia. Ogni guarigione è provvisoria fintanto che non abbiamo guarito i pensieri negativi. La guarigione consiste sempre nel comprendere il messaggio che il corpo ci dà, nel correggere il difetto informativo e nell’interpetrarlo. Respirando correttamente impareremo ad ascoltare la saggezza interiore, trovando quelle risposte che già sono dentro di noi. -
Cavalieri della non rotella. La casa famiglia, un'esperienza di cura in salute mentale a Monticchiello
Negli anni '80, l'USL 31 Zona Val di Chiana Senese, iniziò ad organizzare, nell'alveo del DSM, nel Comune di Pienza, una Casa Famiglia per pazienti dimessi dall'Ospedale Psichiatrico S. Niccolò di Siena. Decisioni politiche e amministrative individuarono nella frazione di Monticchiello il luogo privilegiato per tale attività. L'incontro di diversi operatori di spicco, nel campo del pensiero filosofico, psichiatrico e psicologico, di quegli anni, con la piccola comunità monticchiellese, che dal 1967 portava in piazza, autodrammi scritti e interpretai da loro stessi, fu decisivo per sviluppare uno spettacolo su tale argomento. L'autodramma ""Cavalieri della non rotella"""", del 1989, fu scritto e interpretato, al servizio della preparazione di un terreno ottimale per agevolare la conoscenza del disagio mentale e l'accoglienza degli ex ricoverati nel tessuto sociale. La Casa Famiglia funzionò dal 1994 al 2004. I pazienti recuperarono la propria vita e storia e simbolicamente si ripercorse le fasi che si erano svolte al S. Giovanni di Trieste. La collettività di Monticchiello è stata un ambiente altamente """"ecologico"""", una comunità competente che può collocarsi nella dimensione della recovery. Ciò dimostra, come prioritaria, la costruzione di Servizi di Prossimità, come spazi sociali disponibili all'incontro, con tempi dedicati ali'attività psico-teatrale, utili per la costituzione di famiglie e costruzione di case per le famiglie, in ambito di salute mentale, coerenti tra le scelte umane, poli e sanitarie."" -
Le mie chiese di Minucciano
Le chiese e gli edifici di culto del Comune di Minucciano racchiudono anni e secoli di storia, tradizioni ed un patrimonio culturale ed artistico di notevole pregio ed importanza. Questo volume vuole mettere in risalto le chiese, la loro storia, la loro natura ed i loro valori permettendo al lettore di avvicinarsi all'argomento in modo non troppo sofisticato e complicato. -
La santità nella Maremma grossetana. Santi, beati, venerabili ed eremiti
Santi, beati, venerabili ed eremiti della terra di Maremma. Chi sono? Che tributo di amore viene riversato loro nella devozione locale? Quanto conosciamo delle loro fisionomie e dei loro affanni di vita? Che esempio di santificazione di umiltà possono fornire ad ognuno di noi? In questa guida, alunni di teologia, catechisti, insegnanti di religione, ministri parrocchiali che si occupano di formazione e lectio divine, possono trovare utili indicazioni per conoscerli un po' di più e per rivolgersi opportunamente ad ognuno di loro con le proposte di letture, preghiere e canti inseriti dopo le agiografie, e con i giochi e le schede grafiche ideate per l'oratorio dei più giovani. -
Ci giurammo eterno amore
Lui uccide lei, che considera sua, per non perderla. ""L'anima tua appartiene a me"""", le aveva scritto poco tempo prima. E la logica primordiale del femminicidio, un delitto nel quale la donna è sempre vittima di un marito, di un fidanzato, di uno spasimante e a causa di qualcosa che l'assassino (e troppo spesso lei stessa) si ostina a chiamare amore. Siamo nel 1919 e si parla di Ida, la vittima, ma soprattutto di Eugenio, l'assassino, ostinatamente incredulo di dover finire in carcere ed al manicomio giudiziario senza aver commesso alcun crimine se non, secondo lui, aver tentato di uccidersi."" -
Campane di silenzio e vento. Poesie (2006-2016)
Poesie dal 2006 al 2016. -
Qualcosa di bianco in Maremma. Incontri con l'irreale e la paura nella campagna grossetana
Molti della generazione che s'avvia al traguardo dei sessant'anni, appartenenti alle classi popolari con ascendenze contadine o campagnole più o meno lontane, hanno fatto ancora in tempo, quand'erano ragazzi, a sentirsi raccontare, nelle sere di veglia intorno al fuoco o a letto, prima di addormentarsi, dai vecchi di casa, favole, novelle e storie, molte delle quali di contenuto pauroso o fantastico. Quest'ultime erano quelle che ricorrevano più spesso sulle bocche degli anziani e che venivano richieste ed ascoltate col più gran trasporto. Roberto Ferretti e Piergiorgio Zotti, con competenza di folkloristi ed animo di maremmani, hanno fermato in questo libretto,per quelli che non hanno avuto la ventura di ascoltarli dalla viva voce di un ""fabulatore"""", alcuni di questi racconti, non tutti per altro di paura (terminologia,del resto, che il Ferretti non condivide e che qui si usa sbrigativamente) ancora qua e là ricordati in certe zone della nostra provincia, dei quali il Ferretti ha anche elucidato, in una dottissima prefazione, i caratteri e le radici antropologiche. È una fatica, la loro, tesa alla conservazione e al restauro di questi che possono definirsi relitti di una sensibilità popolare una volta ricchissima ed ormai in via di estinzione, che s'affianca ad altre iniziative, loro e di altri, volte a dar vita a quell'Archivio delle tradizioni popolari della Maremma, la cui utilità è indubbia per quanti non considerano il passato un vuoto feticcio da dimenticare."" -
La terra promessa. La Garfagnana nella seconda metà del XX secolo. 1945-1970
La collana editoriale Banca dell'identità e della memoria dell'Unione Comuni Garfagnana è parte di un più ampio progetto di ricerca, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e culturale del territorio che ha visto anche l'istituzione, presso la sede dell'Ente, di un centro di documentazione sulla Garfagnana aperto al pubblico. Nella collana viene pubblicato materiale documentario su varie tematiche legate alle tradizioni, all'economia, alla storia, alla cultura della Garfagnana cercando di coniugare il carattere divulgativo con l'approfondimento scientifico e l'interesse crescente intorno a tali argomenti. Con la pubblicazione di questo volume la collana sui arricchisce di un di un contributo di tutto rilievo, in cui si cerca di ricostruire la storia della Garfagnana tra il 1945 ed il 1970. Vengono presi prevalentemente in esame gli aspetti sociali, economici e politici che hanno caratterizzato la zona in questo periodo. Un grande risalto è riservato agli anni immediatamente successivi al dopoguerra (primavera 1945-1950): dalle distruzioni ai primi rapporti degli Alleati, il periodo dei CLN, i disagi, i lutti, il clima di insicurezza, la disoccupazione, la mancanza di abitazioni, la rinascita dei partiti, dei sindacati e dell'associazionismo, le non poche tensioni amministrative, le fondamentali tornate elettorali e referendarie del 1946 e del 1948. Successivamente vengono analizzati gli Anni '50, mettendo in evidenza l'abbandono dell'agricoltura e della montagna, la ripresa dell'emigrazione definitiva, il difficile percorso della ricostruzione, e gli Anni '60, con la nascita di un organismo amministrativo unitario e l'arrivo di nuove industrie sulla scia della legislazione a favore delle aree di montagna. Il tentativo di analisi è condotto facendo ricorso anche ad un abbondante apparato statistico, all'interno del quale vengono continuamente operati confronti con l'area della Mediavalle e la provincia complessivamente intesa, il che permette, da una parte, di approfondire la specificità della Garfagnana, e dall'altra di tracciare almeno un abbozzo di storia della Valle del Serchio nei decenni considerati. -
Custodes sancti sepulchri
"È sorprendente vedere, sfogliando le pagine del presente volume che la cura storiografica di Alessio Varisco pone tra le nostri mani, con quale ricchezza artistica il culto del santo Sepolcro si irradi nel corso dei secoli, anche raggiungendo culture diverse e luoghi lontani tra loro. Ci pare, questo, un segno di come la forza luminosa della Resurrezione, accolta dalla fede vissuta di tante generazioni cristiane, non sia mai rimasta inoperosa non solo nel cuore di coloro che l'hanno fatta propria, ma anche nella perizia creativa di chi ha cercato i modi più adatti per esprimerla. Di questa forza che viene dall'alto, Gerusalemme è cifra e centro, vero 'omphalos' della nostra fede, capace di continuare a nutrirla con solerte costanza, nonostante l'alterno e aggrovigliato dipanarsi degli eventi storici, a volte tragicamente avversi. Con una collocazione che mi pare degna di nota, quasi a sigillare l'evoluzione di queste complesse vicende, nell'ultimo capitolo il prof. Varisco pone il Patriarcato Latino di Gerusalemme. Questa scelta sembra, infatti, alludere ad uno dei significati più importanti della presenza del Patriarcato Latino a Gerusalemme, città del Santo Sepolcro,quello - cioè - di essere garanzia sintetica di unificazione e di collegamento tra le molte realtà ecclesiali che la nostra fede cattolica qui inverano."""" (Dalla prefazione di Pierbattista Pizzaballa). Prefazioni di Pierbattista Pizzaballa, Angelo Mascheroni, Francesco Patton, Giandomenico Fanelli e Claudio Giardini." -
Parole sotto l'antica colonna
"...le poesie no, non le scrivo io, loro nascono da sole. Le lancio sul foglio, come un pittore fa con i colori sulla tela...""""." -
Disegni diversi. Ediz. illustrata
Un quadro e poi una poesia, una foto e poi i versi che da lì si ispirano. Le parole come gusci di un'intuizione che già si è espressa in un quadro o in uno scatto. E come se l'artista avesse trovato una strada da percorrere e conoscesse una straordinaria rinascita. Come se improvvisamente avesse compreso che era possibile incanalare a sintesi un'esplosione frattale di sensazioni, emozioni, ragionamenti. -
Giorni e notti sulla terra
«Ti avviso che questa poesia proviene da gioie e dolori ugualmente necessari alla comprensione della grandezza della vita e della, per me solo apparente, solitudine dell'Umanità. Questi versi sono a disagio nei salotti e nei cuori ipocriti e ti sconsiglio di provare a portarceli. Per il resto, appartenendo la poesia più a chi la legge che a chi la scrive, cerca quel che vuoi fra questi versi: è un tuo diritto!» (Stella Cappellini) -
Breve controstoria degli etruschi ovvero lotta senza quartiere alla fantaetruscologia italiana
Negli ultimi anni si è venuto a creare, per vie che non sempre appartengono alla ricerca ufficialmente riconosciuta, un panorama del passato e delle origini degli etruschi incompatibile con quello proposto dall'accademia. Contemporaneamente si è allargato a dismisura il distacco tra la visione proposta da quest'ultima e quella sentita come vera e vissuta dalla pubblica opinione più preparata. Mai come in questo campo l'ostinazione a difendere una linea errata di ricerca ha prodotto un divario tanto ampio tra il Palazzo - il Palazzo degli studi e della ricerca - e la piazza. Questo breve saggio vuole ricostruire i motivi di questo divario, proponendo al tempo stesso le ragioni del ritorno su una strada più corretta, che poi è quella largamente predominante e seguita fino all'avvento del fascismo e, con esso, di una visione ""autarchica"""" della storia d'Italia.""