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Montecucco tra la terra e il cielo
Un progetto editoriale sul territorio di Montecucco con percorsi archeologici, storici, artistici, religiosi ed architettonici, legati alla vita di fede cristiana della montagna maremmana curato dall'Ufficio Diocesano per i Beni Ecclesiastici di Grosseto. -
Giovanni Maria Viti. Un santostefanese d'adozione innamorato dell'Argentario
Nel 50º anniversario della morte emerge il quadro completo della vita e delle opere di questo illustre personaggio, grazie allo sforzo dei curatori della mostra documentaria e dell'annesso opuscolo realizzato con l'aiuto dei discendenti dell'artista. Sono state numerose le testimonianze rese dai santostefanesi, che in questo anniversario rendono omaggio al Viti dedicandogli il dipinto sul drappo del 71º Palio Marinaro dell'Argentario. Porto S. Stefano fu quasi completamente distrutto dai bombardamenti alleati. Con la ricostruzione del paese, si avviò anche la ripresa delle iniziative legate alla promozione turistica dell'Argentario. In questo senso, la figura che più di ogni altra si distinse per capacità, fantasia e intraprendenza fu senza dubbio Giovanni Maria Viti. -
Orbetello. Ediz. illustrata
Orbetello negli acquerelli di Alessandra. Tra terra e mare, si distende sul Tirreno e sorregge come un fiore l'Argentario. -
10 nomi in 10 birre. Storia dell'Amiata in etichetta
Già gli etruschi avevano chiamato questo monte con il nome della loro massima divinità, il dio Tinia, da cui poi è derivato il nome Amiata. Anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo voluto dedicare a questo splendido territorio non solo il nome, ma l'intera produzione brassicola, fatta di passione, attenzione alla qualità e rispetto dell'ambiente. A ispirarci, i prodotti tipici locali, i luoghi, la storia e le leggende legate a questa montagna incantata. Sveliamo la nostra terra non da poeti, non da pittori, non con la penna o col pennello, ma ciò che ci riesce meglio: la birra. Perché la birra non va solo bevuta, va anche raccontata... -
La fortuna di un artigiano nell'Etruria romana
A partire dalla metà circa del I secolo a.C. la storia di Arezzo è strettamente legata alla fortuna della sua celebre produzione ceramica. Nel giro di pochi decenni gli arretina vasa ottengono un successo e una diffusione commerciale immensi cui corrispose un intenso sviluppo economico e una consistente e rapida espansione urbanistica. Attraverso lo studio delle tecniche di lavorazione e cottura dei vasi a vernice rossa, viene illustrata la storia di Cn. Ateius, il più noto produttore di terra sigillata italica della prima età imperiale. -
Mangiare di Maremma
La Maremma che va da Cecina a Corneto è un'invenzione? Esiste una cucina maremmana? Di certo esiste una minuta civiltà del dolce parlare toscano, della cucina di casa che attinge ad una tradizione antichissima e di popoli mescolati. Buone abitudini da preservare e utilizzare... con un pizzico di fantasia... -
Roselle. Le monete dagli scavi archeologici (1959-1991) e dal territorio
Città etrusca, romana e poi medievale, Roselle ha restituito, nell'arco di più di cinquanta anni di attività della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, una grande quantità di dati e materiali. A partire dalle più antiche attestazioni di esemplari di zecche campane ed etrusche (IV-III secolo a.C.) le monete recuperate contribuiscono a delineare i contesti socio-economici nei diversi periodi storici e a ipotizzare movimenti di uomini e scambi di merci. Una parte consistente dei rinvenimenti è pertinente al periodo repubblicano, quando Roselle conobbe un rinnovato sviluppo (II sec. a.C.) successivo alla conquista romana del 294 a.C., e alla prima età imperiale, in concomitanza con la monumentalizzazione della città (I sec. d.C.). La presenza di moneta è abbondante per tutta l'età imperiale, con un picco di attestazioni nella seconda metà del III secolo e una riduzione evidente nel IV secolo, quando in città cessarono attività edilizie ex novo. L'assenza di nominali coniati dopo il 388 d.C. rende plausibile l'ipotesi che anche a Roselle si utilizzassero, tra la fine del IV ed il V secolo, emissioni coniate precedentemente. Dopo un vuoto di alcuni secoli, l'evidenza numismatica riappare alla fine dell'VIII secolo con un denaro di Carlo Magno e più tardi con esemplari di XI e XII secolo, a ricordare il ruolo avuto da Roselle come sede vescovile fino al 1138 prima di cadere definitivamente in rovina. -
Doppio giallo: Bergamotto, gelsomini e Champagne-Gianluigi Ramazzini e il mistero dei fermodellisti suicidi
Due vicende dai risvolti misteriosi raccontate entrambe in prima persona da due singolari protagonisti. Nel primo racconto, Vincenzo, alla ricerca del socio scomparso in Tunisia, si trova improvvisamente implicato in una serie di avventure sullo sfondo della ""rivoluzione dei gelsomini"""". Nel secondo, Gianluigi indaga su due inquietanti suicidi che mettono in subbuglio il mondo dei fermodellisti."" -
Le risorse naturali come beni comuni
La storia dei beni comuni è anche la storia antichissima del rapporto tra l'uomo e le risorse naturali, una storia fondamentale, che custodisce una chiave di lettura dello sviluppo della nostra civiltà. Essa si intreccia in modo indissolubile con la storia della proprietà privata e pubblica, dello Stato e del suo rapporto con le comunità territoriali, dello sfruttamento e della conservazione dell'ambiente. Pur sconosciuto ai più, il tema dei beni comuni è stato oggetto di decine di pubblicazioni negli ultimi anni, anche nell'ambito del dibattito sulle possibili alternative alle voraci privatizzazioni liberiste e all'inefficiente statalismo burocratico, in direzione di una società ecologica e solidale, che recuperi momenti effettivi di democrazia partecipata. Questo libro di Alessandro Dani, storico del diritto medioevale e moderno presso l'Università di Roma Tor Vergata, propone una sintesi divulgativa dell'esperienza storica dei beni comuni nei territori italiani e della situazione attuale, nonché un orientamento nella vasta e recente bibliografia interdisciplinare sull'argomento. -
Il Risorgimento di Guido Gianni
Nonostante Guido Gianni (1926-2006) sia stato autore prolifico - in buona parte editore di se stesso -, le sue opere di narrativa non hanno avuto una circolazione corrispondente al loro valore. Così, si è colto il pretesto di un recupero delle memorie risorgimentali, in coincidenza con il 150° dell'unificazione dell'Italia, per ripubblicare due storie, costruite intorno al passaggio nel territorio grossetano dell'impresa dei Mille, pregevoli per raffinatezza e ironia, lontane dal linguaggio delle retoriche celebrative. Accanto ai due racconti ""Talamone 1860"""" e """"Il baule di Nullo"""", un repertorio delle opere e contributi di memoria disegnano intorno al nostro autore una cornice, utile a sollecitare una rilettura della sua produzione narrativa e dell'ambiente in cui si mosse. Le note storiche rispondono invece all'intenzione di interrompere la consuetudine di rappresentare il Risorgimento in Maremma in prevalenza attraverso i luoghi del passaggio della """"grande storia"""". Partendo dai molti vuoti di conoscenza ancora esistenti, soprattutto sul capoluogo, Grosseto, emergono nuove domande e la prospettiva di ottenere chiavi interpretative delle trasformazioni della Maremma nel lungo tempo che va dal Granducato lorenese al presente."" -
Saluti da Castiglione. 100 cartoline mille ricordi
Quando si ragiona di storia si pensa agli aneddoti grandi celati nell'infanzia. Muzio Scevola, Pietro Micca, Mazzini... alle azioni che l'hanno segnata e che dentro ai libri hanno capitoli interamente dedicati e sono il destino delle nazioni. Sappiamo ormai che di storia ce n'è un'altra, anzi moltissime, fatta di personaggi ""minori"""", di località """"minori"""", di un mondo subalterno, come dicono gli antropologi. A Castiglione non si è fermato il tempo come a Canossa, ma è vero che i pirati saraceni lo amavano particolarmente ed è vero che una minuta storia vi ha avuto inizio: quella del turismo balneare. Che è stato un fenomeno dell'Occidente e del benessere e che ha trasformato porzioni enormi di costa e tutti i centri in un simbolo di """"crescita"""", di economia pulita. Nella sfilata di immagini che Alessandro ci dona con la discrezione che lo contraddistingue e che Susanna, Luigi e Piergiorgio accompagnano con altrettanta delicatezza, questa storia è contenuta come in un album di ricordi ed è l'immagine che Castiglione si è costruita nel XX secolo. Di un luogo di piccole dimensioni dove il vivere è dolce, di una comunità non provinciale, capace di elevate espressioni imprenditoriali e civiche."" -
Lord Herbert di Cherbury. Alchimisti dialoghi e misteri. Gli oscuri risvolti di «A dialogue between a tutor and his pupil»
Un libro che segna una svolta significativa nei misteri di un'opera e nella disputa, che dura da più di cinquant'anni, sulla sua attribuzione. Con un'analisi stringente e colpi di scena degni di un thriller, l'autrice di ""La religione della mente"""" rivela i misteri di un manoscritto inglese anonimo del diciassettesimo secolo, """"A Dialogue between a Tutor and his Pupil"""", attribuito forzatamente e deliberatamente al filosofo e lord inglese Edward Herbert di Cherbury. Sullo sfondo di ancora oggi oscure dinamiche e lotte di potere, inerenti al tessuto sociale, religioso e politico-economico dell'Inghilterra post-herbertiana degli ultimi Stuart, l'autrice indaga tra deisti, libertini, rosacroce, massoni e druidi, ma in particolare tra veri e presunti alchimisti."" -
Mio nonno era comunista
"Mio nonno era comunista"""" è il racconto di un'educazione sentimentale, sociale, politica ed intellettuale; il racconto di una bambina divenuta donna tra il rigore della famiglia materna, operaia e comunista, e quello della famiglia paterna cattolica e contadina. Uno spaccato degli anni '70 in una delle province più rosse d'Italia: Siena. La figura del nonno intransigente ed idealista, onesto e lavoratore, è il cuore di questo libro. Un nonno con una diffidenza per il nuovo, un'avversione per gli intellettuali e un vero disgusto per l'America; ma anche una passione per Totò, uno sviscerato amore per la musica imparata da autodidatta e per i versi di Dante e dell'Ariosto mandati a memoria. Tra giri di consegna de L'Unità e turni alle feste, anche quelle rigorosamente dell'Unità, si dipana la storia complessa di un'adolescenza combattuta tra sentimenti di gelosia e precoci disturbi alimentari. Sullo sfondo, una generazione povera ma in cammino per l'emancipazione. Un flusso di coscienza che rompe gli argini della narrazione in uno stile sincopato e denso di emozioni dove ricordi e valutazioni si rincorrono come in una seduta di analisi." -
La gente della rocca. Memorie degli anni Sessanta (perlopiù)
"La gente della Rocca. Memorie degli anni Sessanta (perlopiù)"""" è opera memorialistica. Una piccola antologia del paese di Roccatederighi, capace di raccontare eventi e personaggi che hanno segnato un'epoca. L'ambientazione è quella di una realtà, il borgo e il paese novo, che nell'epoca del boom inizia a connettersi con il resto del mondo. I suoi figli - tutti - si mettono le gambe in spalla, studiano o lavorano, giocano e discutono, ma soprattutto dipingono trame e storie che l'autore fissa nero su bianco, pescando nella memoria, toccando tasti a volte dolenti, a volte piacevoli, a volte malinconici. Lo stile è quello che Bartolini ha già mostrato in """"La gente di Meleta"""". Le poesie, le fotografie, alcune vignette, aiutano a sorridere, emozionarsi, rammentare questo o quello. Chi legge, se ha vissuto la Rocca, si sente a casa, si identifica e alla fine non potrà che essere grato all'autore." -
Toscana sconosciuta. In unknown Tuscany
La traduzione del libro di Hutton, il monte Amiata visto da un viaggiatore inglese nel 1907. La descrizione di un tour che Hutton faceva, dopo essere stato incantato dalla visione della montagna vista dalla prospettiva di Siena, toccando tutti i paesi della cintura amiatina; e ne tracciava la storia, le tradizioni, i luoghi, le leggende, le persone, i misteri, compreso quello che si sente aleggiare ancora attorno a David Lazzaretti a cui Hutton dedica un intero capitolo e rispetto al quale incassa il giudizio per niente lusinghiero dello stesso Lazzareschi; il quale, quando pubblicherà il suo David, lo snobberà ironicamente. E forse anche per i giudizi un po' maligni di Lazzareschi, il Monte Amiata di Hutton non era stato mai tradotto. Per cui bisognava farlo. Occorreva andare a capire perché più di un secolo fa, l'Amiata aveva tanta attrattiva anche per i viaggiatori stranieri. ""Toscana sconosciuta"""", arriva a riempire un vuoto culturale e auspichiamo possa servire come strumento per future indagini storico-artistiche, antropologiche, sociali, religiose. L'elemento che ha fatto da collante per tutti i collaboratori è stata la consapevolezza della passione che Hutton mette in questo viaggio e dunque tutti quelli che si sono cimentati nella traduzione hanno sottolineato con forza la sua emozione quasi visionaria davanti al Monte Amiata."" -
Vitozza. La città di pietra. Storia, archeologia, natura
Resti di fortificazioni, chiese medievali e colombari. Oltre duecento grotte scavate nel tufo tra colli e dirupi, immerse nella natura selvaggia. -
Il pellegrinaio dell'ospedale di Santa Maria della Scala
Il ciclo pittorico istoriato alla metà del Quattrocento nel ""pellegrinaio di mezzo"""" dell'ospedale senese di Santa Maria della Scala rappresenta, per programma iconografico e ampiezza di visione, la più stupefacente testimonianza di storia figurata in ambiente ospedaliero che esista in Europa. Specialisti di discipline diverse, storici, storici dell'arte e dell'architettura, si interrogano sulle forme, il senso e il significato, alla luce del contesto storico e nel quadro di una generale riflessione sul ruolo che le sale adibite a pellegrinaio svolsero nella storia ospedaliera di Siena e d'Europa. Testi di R. Argenziano, G. Fattorini, F. Gabbrielli, M. Gavazzi, N. Montevecchi, I. Moretti, M. Pellegrini, P. Pertici, B. Sani, A. Sbardellati, B. Sordini."" -
La libreria delle ragazze. Agenda 2015
L'agenda contiene poesie di: Patrizia Valduga, Carol Ann Duffy, Paula Gunn Allen, Wislawa Szymborska, Lorella Ronconi, Alda Merini, Josiane De Jesus Bergey, Emily Dickinson, Iman Mersal, Mariangela Gualtieri, Silvia Martufi, Anne Sexton. -
Tirli. Cercando un paese nel bosco. Storia e tradizioni in Maremma
Da Tirli, così immerso nei boschi, il mare si avverte come un sogno prossimo, a portata di mano. Ma la natura rigogliosa della macchia prende il sopravvento e allude a fatti di boscaioli e cacciatori, di animali favolosi, di credenze e leggende, di una cucina forte e sana, forse la migliore di tutta la Maremma. -
Intellettuali e popolo. Il lavoro culturale in Maremma
"...Cosa significa intellettuale organico, oggi? E poi, cosa significa organicità, quel rapporto necessario tra intellettuale e società? Da qui il binomio che noi abbiamo messo come titolo dell'incontro, intellettuali e popolo, recuperando un famoso titolo 'Scrittori e popolo', ideato da Alberto Asor Rosa in un momento in cui il termine 'popolo' era decisamente meno scomodo di quanto non sia oggi. Oggi 'popolo' è una parola molto pesante, e non a caso è stata quasi totalmente sostituita dalla generica e allegrissima 'gente'."""" (Prefazione di Enrico Rossi)"