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Caramelle dai conosciuti. Un'indagine di Emma Bonsanti
ldo Pagano, guardando al dramma con profondità e insieme ironico distacco, ci racconta un giallo perfettamente congegnato, ma ci mette anche davanti agli occhi tutte le contraddizioni e le false convinzioni di cui siamo vittime. Inconsapevoli?rnUn cadavere rinvenuto nella Manifattura dei Tabacchi, una fabbrica abbandonata nel degrado del quartiere Libertà di Bari, il corpo massacrato di botte e la gola recisa con un colpo netto, chirurgico: è questo il nuovo caso che il sostituto procuratore Emma Bonsanti deve affrontare in una primavera che il virus rende diversa da tutte quelle che l'hanno preceduta. La vittima, Matteo Cardone, è un uomo difficile da collocare. Un benefattore, per alcuni, l'unico che è arrivato nei luoghi dimenticati dalle istituzioni già prima del lockdown, distribuendo cibo a tutto il rione. Un fascista, razzista e pure violento, per altri, tra cui sarebbe facile annoverare anche Emma, se non fosse. Se non fosse che è stato ammazzato brutalmente e tocca mettere da parte i pregiudizi e rimangiarsi le facili sentenze. Tutto si complica quando spunta la pista di un possibile indagato: si tratta di Samuel Saleh, compagno etiope della figlia del più stretto collaboratore di Emma. Poche ore prima del delitto, infatti, Saleh aveva minacciato Cardone e i due, proprio quella notte, si sono incontrati davvero. Oltre a tutto, Samuel ora ha fatto perdere le tracce, moltiplicando quelle voci che già lo vedono colpevole. Spetterà a Emma districare la matassa aggrovigliata di questo nuovo caso. Spetterà a lei andare al di là dei preconcetti e delle facili verità dell'una o dell'altra fazione. Spetterà a lei frugare tra gli indizi e raschiare il fondo più abietto della ferocia. A -
Non di solo amore. La via dantesca alla felicità
«Aprite a caso la Divina Commedia e leggete pochi versi. Cercate di capirli con l'aiuto delle note, e rileggeteli finché non siete in grado di recitarli con buona intonazione. Domani mi racconterete cosa avete letto e cosa fantasticato. Parleremo di due cose, quest'anno, con particolare intensità, come Dante e Guido Cavalcanti a Firenze nelle notti stellate. Parleremo quasi solo d'amore. D'amore, e di felicità.»Il professor Deaglio, insegnante di lettere in un liceo di provincia, ha da sempre una grande passione per Dante. Non si tratta solo del timore reverenziale di un prof nei confronti del Vate, né di una fascinazione acquisita col lavoro. Dante gli ha salvato la vita, durante l'adolescenza, gli ha fatto comprendere di non essere l'unico a pietrificarsi di fronte alla donna amata, né di essere poco normale perché considerava la letteratura un rifugio. E, da quel momento, la sua esistenza è stata scandita da letture e riletture per cercare spunti sempre nuovi sul suo modo di concepire il mondo. Ora, quarantenne, autore di un romanzo di successo, ha deciso di provare a condividere ciò che Dante gli ha insegnato, e non si tratta solo delle sublimi parole con cui lo ha strabiliato, ma di veri e propri consigli per raggiungere la felicità, consigli modernissimi ed efficaci. Anche perché è Dante stesso, nella dedica della sua opera più celebre, la Commedia, che Boccaccio eternò come Divina, a dire di voler far dimenticare ai lettori la «miseria della loro condizione» e far raggiungere la beatitudine in hac vita, in questa vita, e non solo in quella eterna di cui narra nelle tre cantiche. L'amore, le parole, il dolore, la perdita, la spiritualità, tanti sono i temi affrontati da Dante con profondità ed efficacia rarissime. Così come il cielo stellato che possiamo rimirare fuori dalle nostre finestre oggi ci incanta e ci fa esprimere desideri pur essendosi spento centinaia di anni fa, così queste parole vecchie di 700 anni si rivolgono proprio a noi che oggi andiamo cercando una scintilla di felicità. -
Persone sbagliate. Un nuovo caso della detective Bradshaw della polizia di Cambridge
Un nuovo caso della detective Bradshaw della polizia di CambridgeTutti siamo capaci di tutto.rnUn parco nel Cambridgeshire. È un giorno di dicembre e un uomo si trascina in avanti, barcollando visibilmente. Qualcuno l'ha urtato: forse l'hanno derubato? Controlla le tasche, ma portafoglio e telefono sono lì. Però la camicia è bagnata... e non piove affatto. Non è acqua quella che sente su di sé. È sangue. Mentre si accascia, vede il viso di una donna e, tra le sue braccia, insieme all'ultimo respiro, sussurra un nome. O l'inizio di un nome: Sass In quello stesso momento, la detective Manon Bradshaw è alla stazione di polizia di Cambridge, dove è tornata dopo una breve parentesi a Londra, sicura di fare la cosa giusta: come potrebbe far sospettare il suo grande appetito dell'ultimo periodo, è incinta. In più, ora con lei c'è Fly, il dodicenne che ha adottato e portato via con sé, decisa a salvarlo da un futuro di bullismo e discriminazione per via del colore della pelle. Certo, le cose nella Squadra omicidi sono molto cambiate, e Manon si sente tagliata fuori. Ma presto rimpiangerà quella quiete. Infatti, la morte di un uomo, assassinato nel parco della città, sta per sconvolgerle la vita, minacciando tutto ciò che ha di più caro. E quando le telecamere mostrano un'altra persona sulla scena del crimine, un ragazzo che sembra proprio essere Fly, un orribile dubbio si insinua nella sua mente: è davvero sicura di conoscere suo figlio? Allontanata dal caso, Manon dovrà indagare da sola per dimostrare l'innocenza di Fly e scoprire la verità su un omicidio che è solo la punta dell'iceberg di una realtà brutale. Perché, spesso, quello che mostriamo in superficie è molto diverso da ciò che siamo davvero. -
Piccole cose preziose
Un romanzo che è un'altalena di colpi di scena, in cui il bene si confonde con il male, le verità con le bugie, e l'inganno più grande non è la perenne finzione di Instagram. L'inganno più grande siamo noi.«La nuova Patricia Hoghsmith» - The Washington PostNina vive a Los Angeles. Cresciuta con la madre, un'esperta truffatrice, da sempre osserva le vite dei ricchi come uno spettacolo a lei precluso. Neanche la laurea in Storia dell'arte, ottenuta nonostante numerose difficoltà, le è valsa il riscatto che si aspettava. Ma ora che la madre si è ammalata, Nina ha bisogno di soldi. E così trova, finalmente, il modo di sfruttare quel pezzo di carta e il tempo passato a guardare quelle sfavillanti vetrine. Del resto, sono gli stessi ricchi di L.A. a fare sfoggio del lusso di cui sono circondati. E quella che sembra solo una foto su Instagram, per Nina diventa una finestra da cui identificare mobili, quadri, pezzi d'antiquariato di enorme valore.rnDopodiché, per lei e il fidanzato Lachlan è fin troppo facile intrufolarsi nelle vite − e nelle case − delle vittime, e portare via oggetti da cui ricavare milioni di dollari.rnEppure c'è un profilo che Nina, da tempo, si limita a osservare: quello di Vanessa Liebling, ereditiera e influencer. Quando Nina scopre che la ragazza si è ritirata a Stonehaven, la sua magione sulle fredde rive del lago Tahoe, capisce di aver trovato la vittima perfetta. Ma l'incontro tra Nina e Vanessa porterà a galla un passato comune e mai risolto, sepolto per anni nei meandri di Stonehaven. E la stessa Nina, così esperta delle vite altrui, dovrà riconoscere che in fondo anche la propria non è che una sequela di abili finzioni. -
Sparire a Buenos Aires. Un'indagine dell'ispettore Alzada
Un'indagine dell'ispettore AlzadarnIl passato si sconta vivendo Una giovane donna scomparsa nel nulla. Un'Argentina divisa tra passato e futuro. Un giallo forte e intenso, come l'amato café cortado dell'ispettore Alzada. È il 19 dicembre del 2001, e per l'ispettore Joaquín Alzada quella non sarà una giornata come le altre. L'Argentina è stravolta da una delle crisi economiche più gravi di sempre, e per le strade di Buenos Aires, tra i manifestanti che minacciano di raggiungere la Casa Rosada e le forze di polizia dispiegate per fermarli, dilaga il caos. In quel clima di fervore, per l'ispettore è impossibile non ripensare ai terribili giorni del 1981, quando il regime militare portava via gli oppositori politici dalle loro case, desaparecidos in una notte, mentre le Madres si riversavano in Plaza de Mayo. Alzada, all'epoca un promettente giovane poliziotto, aveva provato sulla propria pelle il dolore di vedersi portare via qualcuno che si ama, e non poter fare niente per impedirlo. Gli anni sono passati e Joaquín, ormai prossimo alla pensione, ha imparato a rimanere a galla, andando avanti a testa bassa. Ma quando inizia a indagare sulla scomparsa della rampolla di una delle famiglie più ricche della città, grazie all'aiuto del giovane collega Orestes Estrático e ai geniali suggerimenti della moglie Paula (è lei, si ripete sempre Joaquín, che avrebbe dovuto fare la detective), Alzada scopre che dietro quel mistero si nasconde qualcuno di potente, uno di quelli considerati intoccabili. E, questa volta, l'ispettore non ha intenzione di restare in silenzio. Sullo sfondo di una Buenos Aires ribollente di rabbia e passione, Eloísa Díaz ci presenta Joaquín Alzada: scontroso, irascibile, non esattamente amante delle regole, costretto a fare i conti con un passato in sospeso e un mondo che cambia - ma, forse, non poi così tanto. -
La strada dell'inganno
Un nuovo caso dell'ispettore Frost Easton: squadra Omicidi di San Francisco.Nella fredda oscurità delle strade di San Francisco, un uomo si sente braccato. Sa di avere i minuti contati: tutti quelli intorno a lui sono già morti. Corre, in cerca di un posto sicuro. Ma quando capisce come salvarsi, è troppo tardi. Di lì a poco, il detective della Omicidi Frost Easton sente suonare il campanello. Aprendo la porta, non può nemmeno immaginare ciò che lo aspetta dall'altra parte. Non vedeva il suo vecchio amico Denny da dieci lunghi anni, e ora è lì, proprio davanti a lui. Ma sta morendo. Con tutto quello che ci sarebbe da dire, Easton può solo stringerlo tra le braccia, e sentirlo sussurrare una parola, l'ultima: Lombard Al detective è chiaro fin da subito che quella non sarà un'indagine come le altre. Lombard è la strada che attraversa San Francisco, definita la più tortuosa al mondo. La sua forma ricorda quella di un serpente. E, in giro per la città, hanno iniziato a comparire strani simboli, serpenti rossi, proprio nei punti in cui diverse persone sono morte. Tutto fa pensare all'opera di un serial killer. Se è così, bisogna fare in fretta. Perché i serpenti sembrano aumentare, giorno dopo giorno. Per scoprire la verità, Easton dovrà riuscire a districare una fitta rete di conoscenze e segreti, che si estende dai quartieri più malfamati fino all'alta società di una San Francisco corrotta e pericolosa, dove quella parola, Lombard, passa di bocca in bocca, tra timore e reverenza. Un nome? Un messaggio? Quel che è sicuro è che c'è qualcuno, appostato negli angoli più oscuri della città, pronto a colpire di nuovo. Letale, come il veleno di un serpente. -
Bastarde di Francia. La figlia del cardinale
Nella Francia di Louis XIII e del cardinale Richelieu, due giovani donne vivono gli stessi aneliti di ribellione, cercando di non piegarsi a chi le vorrebbe pedine in una partita giocata da altri.rn«C'era un qualcosa di libero e selvaggio in quell'acqua torbida che la rendeva cento volte più desiderabile del mio bagno tiepido del sabato sera. Ma era un'illusione il suo incresparsi: non era acqua libera, come non ero libera io.»rnTenuta di Meaux, Francia, 1630. La giovane Madeleine Pidoux, nipote del cardinale Richelieu, primo ministro del Re, temeva quel momento più di ogni altro: a Parigi stanno decidendo del suo destino e la sua vita cambierà per sempre. Sono due moschettieri giunti di gran carriera dalla capitale con l'ordine di scortarla a casa a farle capire che l'attesa dell'inevitabile è finita. Un anno prima, Vittorio Amedeo I, erede del ducato di Savoia, si era invaghito di lei, arrivando a pretendere dal re Louis XIII che la fanciulla rientrasse tra le clausole del trattato di pace tra Francia e Savoia. E ora è tornato a chieder conto di quella richiesta. Madeleine è diversa dalla gran parte delle giovani del suo tempo: colta e anticonformista, considera deplorevole il ruolo di favorita, al quale i giochi politici la vorrebbero spingere. Durante il rocambolesco viaggio di ritorno, conosce uno dei soldati della guardia reale, Hauteville, tenebroso e sfuggente, deciso a resistere ai suoi capricci, ma ora dopo ora la vicinanza forzata sembra unirli in un legame speciale. Forse anche per questo, Madeleine decide di giocare l'unica carta che ha per essere libera: lo scandalo. Conosce un segreto del cardinale e potrebbe rivelarlo per farlo cadere in disgrazia. È a questo punto che la vicenda di Madeleine si intreccia a quella di un'altra giovane donna, Cécile de La Baume, imprigionata in un forte a scontare l'atto di disobbedienza della sua famiglia al re di Francia. I destini di due donne coraggiose e indomabili si snodano in questo appassionante romanzo, costruito con la struttura del feuilleton ottocentesco, che ci riporta al tempo violento in cui comandavano le spade e solo le ribelli facevano sentire la propria voce. Prima di essere ricondotte al silenzio. -
Vicine di casa
La sua vita sembra perfetta. E ora qualcun altro la vuole per sé.«Avvincente» - Stylist«Eccezionale» - Cass Green «Lei non sa di cosa sono capace. Non ha idea di cosa ho fatto; di chi sia, veramente, la sua vicina di casa.» Lexie e Harriet non si sono mai incontrate, eppure pensano di sapere tutto l'una della vita dell'altra. L'hanno ascoltata, idealizzata attraverso la sottile parete che divide i loro appartamenti, in una delle zone più esclusive di Londra. E ognuna delle due si è convinta che la vicina abbia un'esistenza perfetta. In realtà, Lexie, che ha deciso di lavorare come freelance per poter dedicare più tempo ai propri problemi di fertilità, è sempre più chiusa in se stessa e depressa. Neanche l'amore di Tom riesce a distrarla, almeno per un momento, dal desiderio disperato di essere madre. Nelle lunghe giornate tutte uguali, passa ore ad ascoltare i suoni della vita piena e spensierata di Harriet, sprofondando in un abisso di risentimento. Harriet, dal canto suo, si sente sola, abbandonata da tutti: è vero, a casa sua c'è sempre un gran viavai, ma circondarsi di persone è solo un modo per riempire un vuoto che si allarga ogni giorno di più. Dal suo lato del muro, non può fare a meno di invidiare la coppia felice che le vive accanto, e che le ricorda un passato in cui persino a lei era sembrato possibile sentirsi amata. Finché qualcosa di terribile non ha distrutto quell'illusione. Due appartamenti, due storie diverse, divise da un fragile confine. Così fragile, che non ci vorrà molto prima che qualcuno decida di infrangerlo, e prendersi ciò che gli spetta. Oggetti che spariscono, cassetti lasciati aperti, certezze che vacillano: dove fuggiamo quando non siamo più al sicuro nemmeno in casa nostra? -
Storia di Anita
Ognuno di noi ha un destino. Basta avere il coraggio di seguirlornMadre, moglie e guerriera, Anita è stata, soprattutto, una donna libera. Santa Catarina, Brasile, 1829.Anna ha otto anni, e un temperamento ribelle che la induce a opporsi alle regole della società in cui vive. Mentre i suoi coetanei siedono ai banchi di scuola, a imparare nozioni che un giorno permetteranno loro di inserirsi nella comunità, lei apprende dal padre a essere un vero gaúcho, a usare le armi e cavalcare. Ma quando un tragico incidente le porta via il suo papai, l'unico capace di comprendere la sua natura selvaggia, Anna è costretta a fare ciò che ci si aspetta da una donna come lei: sposarsi e dedicare se stessa al marito e ai figli. Così, la giovane è concessa in moglie a un uomo che disprezza. Ha solo quattordici anni, ma per lei la vita sembra già finita.rnTutto cambia nel 1839. Gli Stati meridionali del Brasile si sono ribellati al governo centrale, ed è guerra tra l'esercito imperiale e i farrapos, che combattono per l'indipendenza. A sostenere la causa degli insorti, arriva un uomo già considerato una leggenda: Giuseppe Garibaldi. Esiliato dalla propria patria, ha deciso di solcare i mari e sostenere quei popoli che, come lui, si battono per un ideale di libertà. Quando le strade di Giuseppe e Anna si incontrano, basta loro uno sguardo per capire che non potranno più vivere l'uno senza l'altra. Spinta dalla passione e da quello spirito ribelle che non l'ha mai abbandonata, Anna diventa Anita - così la chiama affettuosamente Giuseppe - e lascia tutto per lottare al fianco del suo amato, in un'avventura che la condurrà attraverso gli oceani e i continenti e che cambierà per sempre la sua vita e la storia del mondo. -
Lo schema Ponzi. Romanzo di una truffa
Il 15 gennaio 1919 un serbatoio con otto milioni e settecentomila litri di melassa esplose e si riversò sulla città di Boston provocando ventuno morti e cinquecentodieci feriti. Quest'onda − vischiosa e nera − fu solo la prima a travolgere la città. La seconda, invece, fu invisibile, ma causò danni incalcolabili. Un'ondata di ricchezza e benessere improvvisi che in pochi mesi fece piovere milioni di dollari sugli abitanti di Boston, coinvolgendo tutti i quartieri, le razze e le classi sociali. Il merito, o la colpa, fu di un solo uomo: Carlo ""Charles"""" Ponzi. Giunto in America dall'Italia all'inizio del Novecento, con mezza laurea in Giurisprudenza e il desiderio di un riscatto sociale che l'amata madrepatria non sarebbe mai riuscita a dargli indietro. La strada più veloce passava dai francobolli e dai Buoni Postali di Risposta Internazionale che gli permisero di pagare interessi stellari a tutti coloro che scommettevano su di lui affidandogli i loro soldi e i loro sogni. Sempre sorridente − anche nei momenti più bui − carismatico e visionario, in soli nove mesi rese ricca la quasi totalità degli abitanti di Boston. La sua epopea, tuttavia, s'incrociò con quella di Richard Grozier, il quale, succeduto al padre nel momento più difficile del Boston Post, intuì che c'era un'unica storia che gli avrebbe permesso di salvare il giornale di famiglia, e quella storia si chiamava: Charles Ponzi."" -
I Venturieri. La saga degli Sforza
Un secolo di storia dell a famiglia Sforza, tre generazioni all a ribalta, una grande e avventurosa saga familiare, ricca di mill e indimenticabili personaggi.Con innegabile modestia, Francesco, Bianca e Galeazzo entrarono in groppa a un cavallo, che sfilò in modo semplice e pacifico tra il popolo acclamante. Gli antichi venturieri, un tempo rozzi contadini, erano diventati i signori del ducato di Milano.Muzio Attendolo è un ragazzone alto e robusto, ma anche sveglio e acuto, costretto dal padre, uomo intransigente e violento, a fare il contadino. Nel segreto più assoluto si incontra con Imelda, che è innamorata di lui ma non lo sposerà mai, perché appartiene alla potente famiglia dei Pasolini, nemica capitale degli Attendolo. Una sera, a cena, Muzio percepisce che la tresca con Imelda è giunta alle orecchie del padre e rischia di pagare carissimo la sua imprudenza. Senza pensarci un istante, abbandona la tavola e fugge, arruolandosi come venturiero nelle schiere di Boldrino da Panicale. Quella scelta improvvisa e precipitosa imprimerà alla sua vita una svolta, che, attraverso pericolose vicissitudini, guerre feroci, nemici irriducibili e il grande amore per la popolana Lucia, lo porterà a diventare Muzio Sforza, il temutissimo capitano di ventura conteso e ricercato da tutti i signori d'Italia. Lucia gli darà molti figli, ma il più amato resterà sempre il primogenito Francesco, per il quale il padre sogna un destino ancora più felice e fortunato del suo. Pur non mancando fra loro divergenze e contrasti, padre e figlio si amano e si stimano reciprocamente ma Francesco, grazie anche alle opportunità che ha potuto cogliere nella vita, rivela doti persino maggiori di quelle di Muzio, non solo militari ma anche di lungimiranza, diplomazia, acume politico e fascino personale, che gli consentiranno, attraverso percorsi avventurosi e spesso difficili, di conquistare l'amore appassionato e indomabile di una grande donna e il titolo di duca di Milano, strappandolo all'ambiguo e inquietante Filippo Maria Visconti. Carla Maria Russo, con la maestria che la contraddistingue, riesce a riportare alla vita personaggi celebri, a mostrarceli nei loro tratti più umani, nelle ombre che, come spesso accade, danno maggior risalto alla luce, e ci permette di comprendere chi siano nella realtà gli uomini e le donne celati dietro al mito. -
Fine della corsa. Un'indagine di Marco Luciani
Un'indagine di Marco Luciani. Una maratona da correre in progressione, a rischio della vita.Nessun rimpianto. È esattamente questo che ogni giorno si ripete Marco Luciani nella sua nuova vita a Barcellona. Niente più gerarchie, capi a cui dire sì anche quando non si vorrebbe, burocrazia. Adesso ha una nuova routine, tra la gestione del figlio Alessandro, della casa, e un lavoro part-time che gli dà da vivere. Senza dimenticare il tempo che ogni giorno può dedicare agli allenamenti per la prossima maratona. Ed è proprio con questa scusa che Luciani decide di tornare a Genova per partecipare alla corsa in memoria delle vittime del ponte Morandi, un gesto dovuto e insieme una sfida. Adesso finalmente è pronto. Forse. Arrivato a Camogli a casa di sua madre, però, qualcosa cambia. L'omicidio di una donna riaccende una fiamma che l'ex poliziotto pensava si fosse spenta per sempre. Perché la verità è questa: le indagini gli mancano da morire. Così, con una nuova scusa, decide di rimandare la partenza e di dare una mano al vecchio compagno, il commissario Calabrò, che sembra già avere il colpevole perfetto: un ragazzo di colore senza uno straccio di alibi. Si troverà coinvolto in un'indagine che lo toccherà molto da vicino, combattuto tra innati pregiudizi e facile pietismo. -
Kobe. La meravigliosa, incredibile e tragica storia del Black Mamba
A un anno dalla prematura scomparsa di Kobe Bryant, Simone Marcuzzi racconta una meravigliosa, incredibile e dolorosa storia di sport e di vita, partendo dai primi passi italiani, passando per i successi, il ritiro e la tragica fine che lo ha reso immortale. Questa non è solo una biografia sportiva, ma una grande narrazione sulle emozioni e i misteri di uno dei più grandi giocatori NBA di sempre.La vita sportiva e privata di uno dei più grandi sportivi di sempre. Un personaggio complesso, sfaccettato e affascinante: padre e marito amorevole o uomo egoista? Leader o tiranno? Kobe Bryant è stato, è e sarà per sempre un'icona dello sport. Unico figlio maschio del talentuoso e atipico giocatore di basket Joe ""Jellybean"""" Bryant, è stato educato ad avere una totale fiducia nei suoi mezzi. Kobe ha immaginato molto presto di poter diventare il migliore, come forse fanno in tanti, con la differenza che lui ci è riuscito davvero. La sua brama di agonismo, il suo desiderio di andare oltre – oltre gli avversari, oltre i suoi limiti, oltre il mito di Michael Jordan, che da sempre ha fatto da pietra di paragone per le sue imprese – lo hanno portato a voler vincere a tutti i costi e alla fine della carriera i trofei sollevati saranno in effetti molti: cinque titoli nba e due ori olimpici, più svariati riconoscimenti individuali. Ma qual è stato il prezzo di queste vittorie? A un anno dalla sua prematura scomparsa, Simone Marcuzzi racconta una meravigliosa, incredibile e dolorosa storia di sport e di vita, partendo dai primi passi italiani di Kobe Bryant, passando per i successi, il ritiro e la tragica fine che lo ha reso immortale. Questa non è solo una biografia sportiva, ma una grande narrazione sulle emozioni e i misteri di uno dei più grandi giocatori NBA di sempre."" -
Il vento in faccia e la tempesta nel cuore
«La partita più tosta, più ignorante della mia vita? Contro il cancro al colon, un nemico sconosciuto.»Uomini come Sebastiano Nela, conosciuto e amato dai tifosi della Roma e non solo col nomignolo di Sebino, pretendono una sola cosa da se stessi alla soglia dei sessant'anni: non avere vissuto invano. In questa autobiografia senza compromessi, Nela si mette a nudo come mai aveva fatto, prima di tutto davanti a se stesso. ""Picchia Sebino!"""" lo incitavano allo stadio: è arrivato il momento di raccontare come Sebastiano è stato picchiato. """"L'incredibile Hulk"""", altro soprannome coniato dai tifosi che lo hanno visto sfrecciare e lottare in campo per un quindicennio, si strappa per l'ultima volta le vesti e si trasforma nell'opposto di un supereroe. E, proprio per questo, in un eroe definitivo e definitivamente credibile. Il vento in faccia è un viaggio spericolato tra vittorie e – soprattutto – sconfitte, gli applausi dello stadio e gli sfregi del destino, l'abbraccio dei tifosi e gli amori sfortunati, l'impeto e le debolezze, la salute prorompente e la malattia spaventosa, la gioia impossibile da manifestare e quelle lacrime che non bisogna vergognarsi di versare in pubblico. Sebastiano è uno strano impasto di uomo, gentile e insieme selvaggio. In conflitto permanente con se stesso. Ha visto e vede la morte negli occhi, se ne frega dei convenevoli. «La partita più tosta, più ignorante della mia vita? Contro il cancro al colon, un nemico sconosciuto.»"" -
Il profumo di mio padre. L'eredità di un figlio della Shoah
Il profumo di mio padre è il tentativo di un passaggio di consegne di una memoria preziosa e indimenticabile e una riflessione attualissima sul male e gli orrori del passato; e, allo stesso tempo, un esempio di come si possa trasformare la catastrofe in un messaggio straordinariamente educativo per le generazioni future, come è successo con i libri di Liliana Segre e Primo Levi.rn rn«Il libro è il frutto di un'autoanalisi sofferta, espressione di un grande amore figliare e nel contempo atto liberatorio che si compie nel trasmettere insieme memoria ed elaborazione delle ferite legate a quella memoria» - Simonetta Fiori, la Repubblicarn“Domani spariranno i testimoni e io racconterò a chi non può credere, che tutto ciò è successo. A noi spetta memoria. Sarà per sempre il nostro Kaddish.”rnrn“Noi figli dei sopravvissuti alla camera a gas di Birkenau non siamo normali. Lo sa bene la mia amata moglie e lo sanno i miei figli, e forse le mogli di tutti i figli della Shoah e i loro amati figli. Come prima le nostre madri o padri. Noi non abbiamo ascoltato solo parole dolci e tenere dai nostri padri, non solo favole ci è capitato di ascoltare, ma il silenzio impastato di lacrime e urla”. rnÈ così che Emanuele Fiano, oggi deputato del Partito democratico, in prima, linea da sempre, contro i rigurgiti del neofascismo e dell’antisemitismo, tratteggia in poche parole il senso di questo sentito memoriale. La storia della sua famiglia è segnata dalla tragedia degli scomparsi e dal dolore e dal ricordo dei vivi. Tra Nedo, il padre sopravvissuto ai campi di concentramento, ed Emanuele, il figlio “politico “, viene alla luce un rapporto fatto di silenzi, odori e mistero, Tenerezze reciproche e scoperte rivelatorie. -
Storia sentimentale del P.C.I. (anche i comunisti avevano un cuore)
«Questa è una storia parziale e non ha la pretesa di ricostruire alla perfezione gli accadimenti storici. È una storia d'amore personale, a tratti assai stramba e picaresca, che però somiglia a quella di tanti altri. Una storia, quella del comunismo italiano, tanto forte da far tremare i polsi.»Sergio Staino è uno dei più importanti vignettisti italiani. Attraverso la sua creatura di fantasia, Bobo, panciuto, scettico, amletico, ironico, prototipo di un certo tipo di comunista, ha raccontato i passaggi fondamentali della storia del P.C.I., gli snodi cruciali, le battaglie campali, gli errori madornali e le ipocrisie. Dalle campagne toscane del secondo dopo-guerra, in cui avviene la sua formazione politica fino ad oggi, alla tanto odiata età del populismo, quello di Sergio Staino è un viaggio nella sua memoria che tiene dentro tutto: Togliatti e Berlinguer, Brecht e Che Guevara; l'Unione Sovietica e la Cina; le differenze tra il comitato centrale del partito e le masse, sempre indomite e pronte alla rivoluzione; gli anni a «l'Unità» di Macaluso, il crollo del Muro di Berlino e la fine del mondo comunista. E soprattutto aneddoti sconosciuti ai più, vicende personali e riflessioni a voce alta. La sua storia sentimentale è una lettura moderna e ""ripensata"""" di tutto ciò che è stato e ciò che poteva essere. Un atto d'amore verso un'idea che non tramonta e che seppur in forme diverse chiede ancora conto alle società di oggi e di domani."" -
Gli scrocconi. Per ogni italiano che lavora, dieci vivono sulle sue spalle
In questo libro tagliente e documentatissimo, Francesco Vecchi dimostra che gli scrocconi si moltiplicano mentre il nostro paese «Questo libro nasce da una domanda che non si può più ignorare: potremo tornare al livello di benessere che abbiamo raggiunto e mantenere i diritti che consideriamo acquisiti se tutto il peso poggia sulle spalle di pochi? Se sono così tanti gli italiani che non lavorano, se sono così tanti quelli che lavorano ma non pagano le tasse, potremo mai salvarci?» In Italia vivere sulle spalle degli altri è piuttosto semplice. Sono moltissimi quelli che scelgono di non lavorare, oppure di farlo ma senza dichiararlo. Sono quelli che non fanno mai la loro parte, che alzano le mani quando c'è da saldare i conti. Sanità, scuole, pensioni: per loro è tutto gratis. Bonus, aiuti e sgravi fiscali: un tesoretto da arraffare. È giunto il momento di chiamarli con il loro nome, Gli scrocconi. In questo libro tagliente e documentatissimo, Francesco Vecchi dimostra che gli scrocconi si moltiplicano mentre il nostro paese, con i suoi 60 milioni di abitanti, si regge ormai su un manipolo di italiani operosi che ""tirano la carretta"""" per tutti: 5 milioni di individui che si spaccano la schiena e che dallo stato ricevono molto meno di quanto versino in tasse (di solito, almeno la metà dei redditi). Tra sgobboni e scrocconi c'è naturalmente un'ampia via di mezzo, fatta di onesti lavoratori, disoccupati veri e famiglie in reale difficoltà. Ma in un paese che non sa distinguere tra chi è davvero povero e chi no, anche le misure di giustizia sociale rischiano di alimentare nuova iniquità: iniquità nel premiare il merito, iniquità nel distribuire i carichi, iniquità nel chiedere sacrifici. Ora che la pandemia di Covid-19 rischia di spezzare la schiena produttiva del paese, l'esigenza di un fisco finalmente equo e sensato è più pressante di qualsiasi altra. Redistribuire gli oneri dell'attività economica è urgente tanto quanto la lotta alla povertà, che spesso è solo la maschera del lavoro nero e dell'elusione fiscale. Certo, per i politici è più facile promettere redditi, assegni, bonus e altri aiutini. Ma non potremo mai più aiutare nessuno se gli italiani che lavorano e pagano le tasse si avviano all'estinzione."" -
Guardavo il cielo. Ostaggio dei terroristi islamici: la vera storia di un uomo libero
Sei mesi nelle mani dei terroristi islamici Abu Sayyaf, nella giungla filippina. Sei mesi di angoscia, paura e privazioni, ma anche di speranza, fede e libertà. Una storia vera che lascia senza fiato. Per anni Rolando Del Torchio è stato un padre missionario, in prima linea tra remoti villaggi filippini per difendere gli abitanti dallo sfruttamento di affaristi senza scrupoli. Smessa la tonaca, gestisce un ristorante a Dipolog, una delle località più tranquille del paese asiatico. Ma durante una sera di festa, mentre tutti sono per le strade a far baldoria, sette uomini armati irrompono nel ristorante e lo trascinano via. È l'inizio di un incubo durato 181 giorni. Tramortito dallo shock e dalle botte, Rolando viene portato nella giungla, ostaggio dei fondamentalisti islamici del gruppo Abu Sayyaf. Ogni giorno è costretto a camminare per ore e ore su sentieri impervi, al seguito di centinaia di terroristi braccati dall'esercito. Deve dormire per terra, nutrirsi poco e male, resistere al freddo e ai dolori alle gambe. Deve assistere ai frequenti scontri a fuoco e sopportare l'indifferenza dei carcerieri alla sua disperata solitudine. Deve convivere con la paura che ad attenderlo ci sia la sorte toccata ad altri ostaggi, a cui è stata tagliata la gola senza pietà. Ma è proprio mentre ci si prepara al peggio che si trovano forze inesplorate: nella fede, che pure a volte vacilla; nel cuore che al pensiero delle persone care si disconnette dalla paura. Neanche sotto sequestro un uomo può essere privato della sua vera libertà, quella interiore. Ed è guardando il cielo ogni notte con questa consapevolezza che Rolando ritrova la speranza, fino alla liberazione. La sua storia drammatica e stupefacente è anche la storia delle straordinarie risorse e contraddizioni dell'animo umano. La storia di un uomo libero. -
Il cuore indocile. Come amare Alessandro Manzoni ai tempi della trap
Forse non lo sapete, ma Alessandro Manzoni ha avuto un'infanzia come quella di Ghali e I promessi sposi segnano un'epoca, come Nevermind dei Nirvana. Certo, oramai siamo troppo connessi − e troppo distratti − per potercene rendere conto, ma Alessandro Manzoni ha ancora tanto da dirci. Molti degli eventi del nostro immediato presente e del nostro recente passato sono già raccontati nella vita e nelle opere del grande scrittore milanese. Viviamo in un mondo che stentiamo a capire, ma che ci può essere spiegato molto meglio da un autore nato più di duecento anni fa che da un opinionista televisivo. Prima che un autore, Manzoni è stato un uomo in carne e ossa, proprio come noi. Nel corso della sua esistenza, ha gioito e ha sofferto, ha riso e ha pianto, si è arrabbiato, si è innamorato, si è sconfortato e si è consolato. Ha vissuto abbastanza a lungo per meditare con grande acume su questa cosa tanto strana che chiamiamo vita e il suo pensiero è fluito nelle sue opere. Alessandro Manzoni non è sempre stato soltanto un ritratto stampato su un libro scolastico con accanto quattro dati da imparare per un'interrogazione. Anzi, lui è vivo e ci somiglia più di quanto possiamo immaginare. Timido e rabbioso, come molti rapper, creativo, distruttivo e geniale come una rockstar, Alessandro Manzoni è senz'altro uno di noi. -
Che fine hanno fatto i bambini. Cronache di un Paese che non guarda al futuro
Che fine hanno fatto i bambini è un testo necessario per capire cosa ci stiamo perdendo, come stiamo mettendo in pericolo il nostro futuro. E da dove bisogna ripartire. Un saggio a più voci, grazie ai contributi di Annalena Benini, Nadia Terranova, Giacomo Papi, Francesca Archibugi, Viola Ardone, Silvia Vegetti Finzi, Matteo Lancini, Chiara Saraceno, Alessandra Casarico, Alessandro Rosina, Wilma Mosca, Bruna Mazzoncini, Rachele Furfaro, Luigi Manconi.«Che fine hanno fatto i bambini?» chiedevano alcuni striscioni comparsi in diverse città italiane durante il primo lockdown, quando le scuole erano chiuse e i ragazzi erano spariti dal discorso pubblico. Quando il presidente del Consiglio e il comitato scientifico avevano dimenticato di decidere se un bambino, accompagnato, potesse fare almeno un giro intorno al palazzo, capire che il mondo non era scomparso, avere un'idea di quel che stava accadendo davvero. Annalisa Cuzzocrea, inviata di Repubblica, mamma di Carlo e Chiara, ha deciso di indagare sul perché bambini e i ragazzi non siano stati visti dal governo alle prese con l'emergenza Covid-19. Perché siano serviti mesi prima di rendersi conto di quanto pesante sarebbe stata la conseguenza della chiusura delle scuole, dell'isolamento nelle case, soprattutto per i più fragili e per chi vive in contesti difficili. Attraverso il dialogo con psicologi, scrittori, economisti, demografi, sociologi, registi, insegnanti, genitori, nel viaggio che la porta fino ai Quartieri spagnoli di Napoli e dentro la sezione nido del carcere di Rebibbia, l'autrice scopre le ragioni di fondo dell'invisibilità di infanzia e adolescenza nel nostro Paese. Dove le esigenze e i diritti dei più piccoli, dei più giovani, vengono sempre dopo. Messe dallo Stato a piè di lista, mentre troppo, quasi tutto, si delega alle famiglie di appartenenza. I bambini sono considerati ""bagagli appresso"""" dei genitori, appendici affidate alle loro cure, non cittadini degli spazi che abitano, quasi mai pensati per chi ha meno di 18 anni. È solo un problema politico o è anche e soprattutto un problema culturale? Perché l'Italia stenta a vedere i suoi figli per quello che sono, e si limita a studiarli attraverso quello che consumano? Se tutto è affidato alla famiglia, cosa si fa dove l'ambiente d'origine non funziona, non aiuta, non permette di """"fiorire""""?""