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Fiori nell'anima
Si leggono d'un fiato le raffinate poesie di questa silloge, mentre ci si attarda volutamente ad assaporare versi che spaziano metaforicamente in un cielo pieno di nuvole, colme di nostalgia e di attesa pioggia in autunno, per enfatizzare odori, colori e sapori che si ricollegano a immagini di vita tra realtà e sogno. Tutto nei versi di Cinzia riconduce alla speranza, al sole, alla vita da vivere se mai vissuta, ancora con aspettative colorate d'infinito. Nelle sue liriche, Cinzia si dona agli altri mettendo a nudo sentimenti dal sapore unico di Donna alla ricerca di una propria dimensione reale, desiderio umano imprescindibile che nasce dai sogni più reconditi e intimi, divenendo polvere di stelle dentro preziosi versi di sublime poesia. -
Nomade tra la bellezza. Viaggio per musei, mostre e siti all'alba del terzo millennio
"Colorare i colori, idea da moltissimo tempo individuata e coltivata, è una conquista da perseguire sotto l'incalzare di sua maestà il tempo oppure il desiderio di vedere riannodati gli atavici e, troppo spesso, ignorati legami tra realizzazione artistica e realtà di tutti i giorni? Colorare i colori è, alla fin fine, il viaggiare attraverso una realtà sicuramente immateriale ma senz'altro viva; è il danzare da occasionali percezioni a singolari suggestioni; è l'andirivieni sistematico dal dubbio metodico alla profondità di un'emozione; è in definitiva un invito a vivere ciò che spesso nella quotidianità non trova spazio perché si perde nella celerità dei tempi sempre più ossessivi e sempre meno padroneggiabili"""". (Leonardo Vecchiotti)" -
Indaco
La silloge poetica di Emma Scardilli ""Indaco"""" raccoglie, in un mosaico di frammenti, reali circostanze di vita, alcune vissute fra i banchi di scuola e rielaborate in immagini fresche di ironica malinconia. Lo stile si staglia su un mosaico di percezioni che delineano ombre e luci in una ricerca idilliaca di coerenza e bellezza. Una voce di trasparenze dolenti che penetra l'ansia di un vivere inquieto, proteso a ridefinire sul piano della speranza l'equilibrio fra sentimento e ragione."" -
Antologia critica delle opere di Pietro Nigro. Vol. 2
Il volume attraverso una polifonia critica conserva nella memoria e nel tempo, oltre che approfondisce, il pensiero critico ed emotivo di un poeta a noi contemporaneo, che ha saputo esprimere meglio di altri quanto cova entro l'animo umano e nello stesso tempo ne conserva la memoria e ne stimola gli impulsi alla ricerca. Prefazione di Angelo Manitta. -
Storia del declino e del crollo della scuola italiana. Attraverso l'esperienza di una docente «gufo»
Un libro da vera polemista, questo scritto da La Rosa Rossa, talmente schietto nella lettura della realtà scolastica da dover essere presentato sotto uno pseudonimo. Anche i luoghi e le persone hanno nomi di fantasia, ma i fatti, purtroppo, sono veri. Tale scelta è necessaria, perché l'autrice, che ha operato negli istituti d'istruzione per tutta la vita, parte dalla propria esperienza per denunciare cattivi esempi e malcostumi, azioni e villanie ai limiti della legalità, se non illegali, tutti atteggiamenti che hanno minato e minano tuttora la formazione. Un marciume diffuso che va dalle alte sfere politiche, e di conseguenza dalle loro riforme, per giungere ai dirigenti-manager, ai sistemi di aggiornamento e di recupero, per finire ai docenti lecchini. Questo a scapito dei giovani, cioè a scapito del futuro di tutti. -
Leggi rifletti esprimi le tue emozioni. I racconti della nonna
"Leggi rifletti esprimi le tue emozioni"""" nasce come atto d'amore di una nonna e, in quanto tale, trasmette tutta la generosità dei sentimenti e la genuinità del dettato. Ma questa è solo una caratteristica dei racconti che Rosaria Vitale ci presenta, perché essi sono animati da una profonda forza propedeutica che fa nascere nel bambino la """"coscienza"""" di ciò che è buono e di ciò che non lo è." -
Esortazioni solitarie
Tutto quello che Myriam De Luca esprime nella raccolta ""Esortazioni solitarie"""" arriva diritto al cuore; prende e sorprende la spontaneità e la lucidità con cui riesce a scavare nella realtà in cui si trova ad agire, qualche volta anche a subire, ma sempre pronta a reagire alle sue paure e alle sue fragilità, decisa a non soccombere, a non farsi inghiottire nel buco nero del """"vacante vuoto"""" dell'esistente. Lo si comprende subito, tenendo in mano il volumetto dal titolo """"Esortazioni Solitarie"""" dalla copertina, opera dell'artista Cinzia Romano La Duca. Una fanciulla, ritratta di spalle intenta ad ammirare il sole che tramonta, sembra fondersi e con-fondersi in un abbraccio panico con la natura che la circonda. Soltanto nel silenzio, infatti, è possibile recuperare parole speciali che splendono della luce della verità, """"verità che non sono assolute ma danno concretezza alla mia anima""""."" -
Antonia Izzi Rufo nella critica. Vol. 3
Se ben consideriamo quanto i ""critici"""" hanno affermato, Antonia Izzi Rufo nasconde dietro la sua semplicità e leggibilità un universo complesso, rivolto all'attenzione della parola. Da questo concetto forse deriva anche la visione della letteratura come recupero del passato, analisi del presente ed espressione dei moti interiori. Sono tutti aspetti rintracciabili, ma che veicolano la produzione entro un orizzonte di pensiero ben preciso, al di là dei preconcetti, indirizzato verso una scrittura onesta."" -
Miti e leggende dell'Etna
In ""Miti e leggende dell'Etna"""", l'autore narra, filtrandoli con una sensibilità moderna, alcuni dei più noti miti che avvolgono, in un alone di mistero e di fascino, il più grande vulcano d'Europa: la fucina di Efesto, l'amore sensibile tra Rosemarine e Masc Alì, il leggendario Artù e la sua reggia, il cavallo bianco del vescovo di Catania, appassionanti figure femminili come Galatea, Angelina, Agata ed Elisabetta."" -
Appena ieri!
"Appena ieri!"""" ci presenta, con un narrare quotidiano, il confronto tra ieri e oggi, in una sorta di spartiacque tra un passato sereno, umile e sofferto ed un presente agitato, egoista e per niente solidale. L'autore ci fa immergere in piccoli quadri di idilliaca vitalità affinché, permeati e intrisi da questa sapienza vivificante ed edificante, possiamo uscirne rigenerati. I personaggi non sono degli eroi, ma semplici uomini che hanno vissuto dignitosamente il loro pellegrinaggio su questa terra, dando, anzi offrendo, virtuosi esempi da imitare." -
La Sicilia nelle opere minori di Giovanni Boccaccio
Corre, attraverso il volume, quel Boccaccio tipico, ma forse dimenticato, di episodi, fatti, circostanze mai secondari, propri del suo scrivere realistico-borghese, che mette in luce non solo il vario comportamento dell'uomo dall'animo nobile, ma soprattutto delle figure femminili siciliane del De claris mulieribus. L'indagine critica ha quindi come meta o traguardo un oggetto illustre e alto, la Sicilia, dinamica realtà che entra nella complessa partitura dello studioso con uno spicco di pregio pertinente a una Terra, che è cuore della civiltà nostra e dell'Europa, e lo fu già del Mediterraneo pregreco e greco, attraverso una ricerca attenta e non univoca, in quanto vengono analizzate le fonti dei motivi che s'intrecciano e richiamano la contestualità narrativa. -
Il peso della colpa
Nel romanzo di Maria Teresa Rossitto s'intrecciano due storie d'amore i cui personaggi intraprendono un viaggio all'interno della propria coscienza per recuperare se stessi: Edoardo Ballone e Clara, il giovane professore Alessandro e Masako. La colpa e la sottrazione sono parole chiave, ma sono anche la materializzazione della sofferenza. A causa di eventi imponderabili, difatti, ognuno dovrà fare i conti con il proprio passato per gettare le basi di un'esistenza senza maschere. La comprensione dei luoghi in cui vivono, o nei quali dovranno spostarsi, ha un ruolo altrettanto importante: il piccolo appartamento di Clara al centro di Genova è espressione di simboli, di carenze e di forza, così come la Sicilia, isola nella quale viene dapprima catapultato Alessandro, docente di italiano all'estero ma anche sub, che insegna a guardare non solo gli abissi del mare, ma anche ciò che ci sta al di sopra. -
Canzoni al vento
Le poesie e le canzoni di Alfio Cristaldi, qui pubblicate, sono state raccolte dal figlio Giovanni. Tre sono le tematiche principali che vengono trattate: l'amore, la giustizia, la religiosità popolare; ma vi compaiono soprattutto la Sicilia e i suoi numerosi personaggi con le loro usanze e tradizioni. Di solito l'autore, come i vecchi cantastorie, racconta fatti effettivamente accaduti, magari filtrati da un personale punto di vista, mettendosi nei panni del protagonista e cantandone lo stato d'animo. In questo modo da una parte evidenzia uno stile di vita semplice, ma dall'altra si denunciano le ingiustizie sociali. -
Il grano
La Sicilia è luogo di storie che diventano nella mente di chi le ascolta sempre più affascinanti e coinvolgenti, ma una in particolare costituisce il corpo essenziale del libro: la vicenda del pastore don Carmelo e del contadino Massa' Papè (Massaio Giuseppe). Appartenenti a famiglie rivali, il loro contrasto sfocia in una vera e propria tragedia, narrata con passionalità e partecipazione, ma soprattutto dai risvolti impensabili. Emerge un mondo, quello della Sicilia rurale, con i suoi problemi economici e con i suoi usi, costumi e modi di pensare, ma soprattutto con lo spirito e la volontà di non arrendersi mai di fronte alle difficoltà. -
Rosalia De' Sinibaldi (dramma in tre atti)
Rosa Mingoia ripercorre attraverso la sua pièce teatrale la vicenda, avvolta tra storia e leggenda, di Rosalia De' Sinibaldi, ovvero santa Rosalia protettrice dei palermitani, che liberò il capoluogo siciliano dalla peste. Eppure la storia di Rosalia non è solo un atto di amore nei confronti della 'chiamata', ma anche un atto di ribellione contro i soprusi e le violenze dell'uomo, un inno a ritrovare la giusta dimensione del sacro e dell'umano. -
Preghiere laiche ed altro
"Preghiere laiche ed altro"""" è una silenziosa e continua indagine psicologica calata in un pensiero che cerca intuitivamente ed emotivamente di sentire dentro di sé la pienezza delle riflessioni religiose, senza abbandonarsi alle seduzioni metafisiche tradizionali di facile appiglio, che sempre si rinutrono nella precarietà della vita, che pare voler trovare soccorso alle proprie abitudini di nichilismo ibrido in un più alto rifugio di compensazione, per il tramite della preghiera." -
Una valchiria di nome Frine
"Una valchiria di nome Frine"""" di Roberto Barbari si immerge nell'ossimoro dell'esistenza e dell'amore, in modo chiaro ed evidente sin dal titolo. La valchiria, difatti, è colei che, nella mitologia norrena, aveva il potere di decidere della vita e della morte in battaglia e Frine, invece, rappresenta l'altra metà della figura femminile, legata alla bellezza e alla soavità, sebbene la sua vita ebbe un esito tragico. Frine, difatti, era la modella di Prassitele che poi, per questo motivo, fu vittima di un processo storico. La guerriera e la musa sono due facce della stessa donna, nel caso di Barbari, perché il sentimento, nella sua poetica, assume un valore salvifico, ma allo stesso tempo ripropone la dialettica dell'Io tra salvezza e perdizione." -
Più a sud di me stessa
«In questa raccolta di racconti appare tra le righe l'urgenza del sentimento che martella inarrestabile: un io ancorato al passato che scava in esso tra terre battute da rimpianti. Nell'indagine esegetica della vita, l'autrice rivolge lo sguardo su chi la circonda; figure traslate dalla prigione interiore, avvolte in una nebbia ombrosa e fagocitate da un distacco insanabile.» (Rosalda Schillaci) -
Lo spolverio delle meccaniche terrestri
«Maurizio Soldini è una voce originale della poesia italiana, sia per la vivacità stilistica, sia per il modo con il quale affronta le problematiche della contemporaneità. ""Lo spolverio delle meccaniche terrestri"""" rivela, già nel titolo, la molteplicità tematica dell'opera, che avanza per scorci e per visioni. Non si tratta, però, di frammentazione, perché alla base di questo procedere, che potremmo definire gnoseologico, esiste l'unità della ricerca, il desiderio cioè di varcare lo strato di polvere per vedere ciò che esiste al di sotto di essa. Soldini indaga l'identità e l'alterità delle cose e del mondo, ma non per questo dimentica i moti personali e le immersioni nella propria quotidianità, sino a contemplare la ricchezza di ogni dettaglio e di ogni manifestazione.» (Giuseppe Manitta)"" -
Profumo di Murgia
"Il viaggio che compie Dante Maffi a è un percorso a ritroso, si presenta cioè alla stregua del ritorno ad Itaca da parte dell'eroe omerico, ma con dovute differenze. Le tappe del """"nostos"""" rientrano nelle finestre del corpo che lo tormentano e lo accompagnano, nell'umanità del poeta stesso. Tuttavia, il cammino di riappropriazione di una determinata geografia culturale e umana manifesta ciò che potremmo definire una """"topografia allargata e metaforica"""", in quanto i luoghi (Roseto Capo Spulico, Matera e la Murgia) sono il viatico verso una riflessione complessa sull'appartenenza, lo specchio di una genia del quale l'autore è cantore ed elemento consustanziale, ma anche la rappresentazione di una più generale condizione umana. La Murgia è la scena, se si preleva dal lessico teatrale, dell'incontro con la protagonista femminile, quella che gli scrittori classici avrebbero indicato come musa: Matera"""". (Giuseppe Manitta)"