Sfoglia il Catalogo feltrinelli044
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7161-7180 di 10000 Articoli:
-
I cento giorni del duca
Anno 1499: per un quarto di secolo il ducato di Milano, governato da Ludovico il Moro per conto del nipote Gian Galeazzo Maria Sforza, ha imposto la sua ricchezza e la sua potenza. In una corte raffinata e gaudente, che ospita Leonardo da Vinci e Bramante, la magnificenza del Moro è però densa di ombre: si dice che il nipote sia morto avvelenato per suo ordine. Quando cominciano ad apparire cadaveri e strani messaggi in codice, tutto crolla e un nuovo giro della ruota della Fortuna decreta un tempo molto diverso. I Francesi sono alle porte di Milano e costringono Ludovico il Moro alla fuga: li guida un condottiero milanese, Gian Jacopo Trivulzio, vecchio amico del Moro, che ora odia il Duca perché ha tarpato i suoi sogni di gloria, preferendogli un mediocre comandante, il genero e bel giostratore Galeazzo Sanseverino. Il Moro, ormai piegato dalla paura, dal rimorso e dagli incubi, per un breve tempo (cento giorni, appunto), affidandosi all'aiuto dei mercenari svizzeri, riesce a tornare a Milano. Ma attorno a lui gli omicidi continuano e occulte presenze lo fanno dubitare di tutti, richiamando le sue responsabilità non solo sulla morte del nipote, ma anche sull'assassinio di suo fratello maggiore, il Duca Galeazzo Maria Sforza, ucciso trent'anni prima in una congiura mai del tutto chiarita... -
Il Nuoro e gli #altri
Se avete voglia di vivere qualche giorno all'ombra del dubbio, allora dovete assolutamente fare la conoscenza del Serranus Tortugarum un pesce che, fortunatamente, possiede un nome preciso tra le variegate famiglie ittiche. Invece altre persone che, insieme a lui, entreranno nel vostro immaginario, non hanno al momento una denominazione precisa perché i linguisti non sono ancora riusciti a studiare delle possibili varianti per i molteplici nuclei familiari che si animano sotto gli #altri. Una convinzione però si farà strada nello sbalordito lettore, ovvero che la natura e la storia sono cose diverse da come le viviamo quotidianamente. Spessissimo, scambiamo per naturale ciò che è consuetudine e per stona quello che ci viene tramandato dai vincitori. Vi accorgerete, continuando nella lettura, che anche gli anatemi religiosi sono completamente fuori posto, perché Dio altro non può essere che amore e inclusione e i libri sacri, letti senza la lente del bigottismo, forse ci vorrebbero insegnare la bellezza del dono e della felicità. Possono i ""diversi"""" aspirare a questa felicità oppure resteranno sempre figli di un Dio minore""""? Voglio credere di sì e, attraverso questo libro, cercare di dare una mano affinché questo avvenga. Come dice la mia amica Barbara X, nel suo romanzo Resistenze: """"Ma il tempo leviga le montagne, e le onde modellano le rive. Ci vuole pazienza. L'uomo è un bruscolino, la ragione è nulla. Alla fine il sole vincerà""""."" -
La guerra di Nora
Gennaio 1945. La guerra di Liberazione dai nazifascisti volge alla fine. Ancora quattro mesi di sofferenze, atrocità, massacri, rastrellamenti, rappresaglie, attentati. Sarà il periodo in cui gli scontri diverranno più cruenti e le azioni di spionaggio decisive per l'esito del conflitto. Nora proviene dall'entroterra ligure. È una giovane staffetta partigiana, fedele alla causa, coraggiosa e intrepida. Per la prima volta le viene assegnato un incarico importante e pericoloso. Dovrà recarsi a Genova e identificare una spia che si nasconde fra i clienti di una trattoria del centro storico, frequentata dalle brigate nere, dalle SS e dagli ufficiali della Wehrmacht. La difficoltà della missione si complica e adombra, quando Nora s'innamora di un ufficiale dell'esercito tedesco, da lui corrisposta e ignaro che la ragazza operi segretamente per la Resistenza. Fra trasalimenti, intermittenze del cuore, imboscate, colpi di scena, incontri con famosi personaggi della Resistenza ligure, fra cui Aldo Gastaldi (Bisagno), e personaggi ecclesiastici di spicco quali il cardinale Siri e don Berto, Nora affronterà una doppia guerra: quella civile, politica, armata, e quella personale che mette in conflitto sentimento e coscienza con la ragione degli opposti schieramenti. Si può amare un nemico al di là del bene e del male, fino a denudarsi di tutte le divise? La risposta si annida e rimbalza nella mente della protagonista, nelle sue contraddizioni di donna e di essere umano estremamente combattuto, in previsione di un epilogo a dir poco sorprendente e sconcertante. -
Estetica anestetica. Il corpo, l'estetica e l'immaginario nell'Italia del Boom economico e verso gli anni di Piombo
Dall'immagine di copertina di Valter Sambucini, al contenuto del libro di Carla Guidi, una memorialistica a rappresentare soprattutto la gioventù del dopoguerra, resiliente e, nonostante tutto, affamata della vita, sottoposta alla mortificazione estetizzata di un periodo storico-sociale in cui iniziava la vera guerra commerciale ed il bombardamento dell'immaginario collettivo con nuovi accattivanti prodotti, anche addirittura stupefacenti, l'invasione delle plastiche e la distruzione dell'ambiente, l'ambiguità della Pop Art e dei media. Non a caso il libro inizia citando La società dello spettacolo di Guy Debord, che aveva già intuito che proprio la spettacolarità anestetizzante sarebbe diventata ""il cattivo sogno della società incatenata"""". La narrazione passa, tra avvenimenti epocali, attraverso una realtà stratificata che copre molti segreti. Dagli anni '50/'60 il sesso e la procreazione, insieme alla terribile verità sulla recente guerra che l'Italia contadina aveva perso, insieme alla propria dignità, abbandonata all'interno di un'agonia lunghissima, per infine rivelare come l'occultamento riguardasse i servizi segreti, i Colpi di Stato, gli uomini di Mussolini ancora al potere e mai processati, il vero scopo degli attentati e l'uccisione di personaggi divenuti scomodi."" -
L' Ordine dei Silenziosi
Fine Settecento: un colonnello dell'armata napoleonica, Maubert De Chantier, diserta durante le campagne militari in Cispadana e torna a vestire il saio dei monaci cistercensi, facendo scomparire con sé tesori e reliquie depredati nel Nord Italia su ordine diretto di Napoleone Bonaparte. Anni 2000: l'abate di Chiaravalle, un broker della Milano ""bene"""", un avvocato-faccendiere e una ricercatrice universitaria sono al centro di una storia che si ricongiunge alla vicenda vissuta due secoli prima e al centro delle mire di un ex-legionario e mercenario prezzolato, alla spasmodica ricerca degli oggetti sacri celati dall'Ordine dei Silenziosi. Il Capitano dei Carabinieri, Gianluca Anesini, insieme al collega, Nicola Testa, del Nucleo Patrimonio Culturale, ne dovranno venire a capo, indagando sui personaggi le cui vite si intrecciano e legano indissolubilmente. Al centro di tutto, il diario del colonnello napoleonico ove sono riportati eventi e misteri che si tramandano fino ai giorni nostri e che si sveleranno nel corso dell'intera trilogia."" -
Think tank
Il romanzo, scritto sotto forma di io narrante, vorrebbe appartenere al genere Bildsungroman, vale a dire a un romanzo di formazione o, meglio, di de-formazione o, se si vuole, di saggio psicologico ibridato a romanzo. Infatti la storia, che si svolge in pochi mesi, non ha un vero centro di senso, non ha volutamente una trama, poiché si tratta di una storia come tante, di un quarantenne dei nostri giorni, di un appartenente alla X generation. Il romanzo è giocato sul registro grottesco, che può apparire ridondante, e sulla figura del paradosso per cercare di attenuare la perdita da parte del protagonista. Perdita di affetti, di empatia, di equilibrio, in una parola: di senso. La narrazione appare quindi verosimile, poiché a ognuno è capitato di incontrare, anche superficialmente, personaggi contraddittori, smarriti, dispersi e disperati, così come avviene in tante storie che non sono avvincenti né concrete, non interessanti né eroiche, ma di pura sofferenza. Un elemento importante, che deve sempre essere presente in un romanzo, è l'amore; qui invece manca, poiché questo vuole essere un racconto di povertà affettiva, di solitudine, di disturbo, di narcisismo misto a una sorta di autismo sotto soglia. -
Il canto dell'oca
L'incontro tra un uomo e una donna, in un luogo ricco di ricordi, dopo una lunga e tormentata relazione, è per lei l'occasione di ripercorrere gli anni trascorsi e raccontarsi la storia con le parole che non ha mai detto. Ritornano lo sgomento della vita sottosopra, i momenti appassionati e quelli amari, i sogni e le emozioni, le difese alzate per salvarsi, le fughe; come storie dentro la storia, riemergono i ricordi di famiglia, la cartomante che vende illusioni, la collega di lavoro che racconta i fatti degli altri. L'inaspettato ritrovamento di uno scritto della madre, da poco scomparsa, apre una porta sui segreti di un tempo e sembra indicare una possibile via d'uscita, addirittura una redenzione. La storia si srotola tra passato e presente, verso un epilogo che può sembrare un inizio, ma è forse soltanto uno sguardo nuovo, il riconoscimento delle contraddizioni di ognuno, l'accettazione dell'imprevedibile come elemento vitale nelle storie degli uomini e delle donne. -
Il ritorno del nativo
Romanzo degli elementi, ""Il ritorno del nativo"""": in esso, terra aria acqua e fuoco si intersecano e interagiscono – ciascuno protagonista a suo tempo e a suo modo – secondo un eterno pòlemos, senza requie. Dramma universale degli elementi, allora; e dramma microcosmico dei desideri dei protagonisti, i quali, in una sorta di alchimia imperfetta, formano una quaterna giammai ricondotta all’unità, secondo lo spirito dei più profondi moduli tragici, da Hardy sempre amati e praticati. Sì, perché di ciò si tratta: non di un semplice pessimismo, come pure spesso è stato inteso, ma di una visione tragica che investe la struttura stessa di tutto ciò che esiste, e che nella vita umana si manifesta nella maniera più dolorosamente evidente. Di questo che, forse, dal punto di vista letterario, è il capolavoro dell’autore, si è cercato di fornire una nuova traduzione che rispettasse il più possibile lo stile dell’originale, con la sua complessa sintassi che tenta di riprodurre l’articolata dinamica elementare del mondo, il suo frequente impiego di termini rari e tecnici, il suo andamento consapevolmente poetico, la sua coinvolgente temperie emotiva. Si è voluto quindi rimanere il più possibile fedeli e aderenti al dettato hardyano, senza che questo incidesse sulla scorrevolezza dell’italiano. Il volume è inoltre arricchito da un’introduzione, che punta a fornire una lettura complessiva e in parte originale del romanzo, e da un ricco apparato di note, inteso a esplicare i punti poco chiari, i vocaboli desueti e alcune delle suggestioni nascoste che potrebbero sfuggire a una lettura superficiale."" -
Il supplemento come sofisma
Attraverso la tradizione medievale è stata tramandata una versione moderna della lingua greca durante la cui evoluzione i numerosi neologismi di cui è composta hanno determinato la contestuale riduzione dell'intensione dei lemmi. La sovrapposizione nello stesso contesto epigrafico di opere scritte in epoche differenti ingenera problemi interpretativi notevoli quando addirittura non induce a commettere errori comici e letture completamente fuorvianti. In gran parte i testi remoti rendono possibile comprendere quale fosse il significato corretto dei termini del discorso all'epoca in cui sono stati scritti. Ricostruirlo riconduce nell'alveo della razionalità anche quanto altrimenti sembra un'opera ebbra e priva di ogni logica, come nel caso paradigmatico dei papiri di Ossirinco attribuiti al sofista Antifonte. -
Riflessi di fiume
"Riflessi di fiume"""" è un'opera poetica incentrata sull'indagine dell'interiorità umana, sulla consapevolezza della sua complessità e sul suo legame con la natura, la cui qualità consiste nell'approfondimento di numerose tematiche esistenziali. Nella prima parte sono fondamentali il desiderio dell'uomo di dissolversi nella natura, luogo di pace e bellezza. L'inquietudine deriva dall'incomprensione della sua profondità e dalla sua incapacità di capire il senso dell'essere, della vita, dei sentimenti, della sofferenza, generata dal ricordo e dal rimpianto. A lui, consapevole della propria fragilità, deluso dai suoi simili e da se stesso, si presenta un'inattesa meraviglia davanti all'esperienza dell'essere e della vita, da cui cerca la forza per reagire, indagando dietro alla forma quel vero che a ogni tentativo di assorbimento intellettuale e morale si sfuma ed allontana sempre più, senso fondamentale e indefinibile del suo esistere. Nella seconda parte l'uomo disilluso incontra nella semplicità la gioia, sorta dal dolore, dalla speranza di superarlo, dalla consapevolezza della possibile rinascita e dalla convinzione che essa è fondamento della stessa natura umana. Ammutolito, vi cerca un risanamento che non si realizza mai appieno, ma che indica come metodo per un'indagine più consapevole dell'essere il dovere improcrastinabile di viverlo criticamente. Espressione della sostanza di un attimo d'essere umano, questa raccolta sorge dal lungo tempo della crescita interiore, che produce un'assimilazione unica delle esperienze, sedimentandole nella coscienza, attendendo lo sviluppo opportuno della maturità capace di interpretarle e assorbirle, anche grazie all'osmosi formale, contenutistica e tematica tra la poesia che si sta creando e i suoi modelli, da cui deriva il nutrimento dell'intelletto e dell'anima, al fine di indagare uno spazio non più reale dell'esistente, ma uno simbolico dell'esistito, reinterpretato e interiorizzato nel flusso dell'esistere." -
Il centauro malato
"Il centauro malato"""" raggruppa le seguenti raccolte poetiche: """"Frecce di luce"""", """"Citazioni"""", """"Dardi avvelenati"""", """"Poesie sparse"""", """"Mille stille"""", """"Divagazioni intorno a duetti solisti"""", """"Passeggiando tra i colori"""", """"Maternità floreale"""" (I figli di Lir / Frammenti di donna), """"L'età dell'oro e della ruggine"""", """"Metastasi di rosa"""" (Metastasi di rosa - Omaggio alla ragazza di Arthur, La solitudine di Alex labbra verdi - Diario poetico, Omaggio a Rodolfo Valentino), """"Il principe di Raíbl"""". Nel 2016 Brina Maurer ha riunito, in questo volume, tutta la sua produzione poetica (edita e inedita), eccetto """"Architectures three-dimensional poems"""" e """"Neraneve e i sette cani"""". Ella ha distrutto molto di quello che ha scritto. Il percorso delineato dalla poetessa suggella il trionfo della bellezza sul dolore, a fronte di un'intera vita dedicata con passione allo studio e ai cani, i quali, più di ogni altro e sin dai suoi primi passi, hanno saputo instillarle l'amore profondo per la poesia, poiché """"Nel cuore dei cani/ alberga l'anima di poeti estinti""""." -
Il nero sguardo dei merli
È la calda estate del 1970 e qualcosa sta per accadere nella tranquilla città di H. Nel corso di una giornata come tante, prende il via una serie inarrestabile di eventi e uno strano intreccio di destini. Tutto ha inizio con l’incontro tra Marcus, un giovane musicista, e Megan, una creatura bizzarra, dalla voce bellissima e ammaliatrice. Un brutale atto di violenza separa presto le loro vite, facendole incrociare con quelle di altri protagonisti della storia. Si snodano così, tra le altre, le vicende di don Bartolomé Blanco, il parroco della comunità cattolica cittadina; quelle di Freddie, il fratello di Megan, un ragazzo dalle abitudini pericolose e con un conto in sospeso con l’aldilà; quelle di Juris, un misterioso uomo con un solo occhio. In una spirale di avvenimenti drammatici si affaccia, come un raggio di sole che buca una coltre di nubi, la storia d’amore di Tomasz e Marta, che affonda le sue radici in un periodo cruciale della storia umana e nasce dalla promessa mantenuta di una lettera. Ogni personaggio di questo romanzo nasconde un segreto, su tutti incombe un destino collettivo. Seguendo una linea narrativa che lega passato e presente, il racconto si allontana dalla città di H. per trasferirsi tra i suggestivi scorci di Riga, capitale della Lettonia, poi in Polonia e in una non meglio specificata località montana. Tutto però torna infine in quel microcosmo iniziale, sorta di centro ideale del mondo, per trovarvi l’inevitabile compimento. -
Erranze e altri demoni-Driftings and other daemons
Questa raccolta di poesia e fotografia ci porta attraverso vari continenti in un viaggio reale, interiore e della memoria, ma uno dei luoghi dove sembra addentrarsi soprattutto è una terra chiamata ""Narcotika"""", infatti molte delle poesie sono dedicate alle droghe, alla loro attrazione e ai loro effetti."" -
La scoperta del doppio
Il giovane e irruento commissario Gabriele Matarazzo, in partenza a Ferragosto per il mare, si trova ad assistere ai suicidi, in rapida successione, di un adulto e di un giovane. Nonostante tutti cerchino di dissuaderlo dal farlo, decide di indagare sull’accaduto. Intanto, nella zona del centro storico abbandonato di Avellino, in cui ha scelto di vivere, incrocia ogni sera un vecchio, che abita lì vicino. È il commissario Mario Melillo, il ricordo della sua bravura investigativa e dell’intransigenza morale è ancora vivo nella Questura. Tra i due si stabilisce un rapporto di amicizia e il vecchio, dopo molti indugi, decide di aiutare Matarazzo nelle indagini. All’improvviso un misterioso delitto cambia tutto. Nuovi inquietanti protagonisti si affacciano sulla scena. Sarà l’amore perduto del commissario, Licia, che si è allontanata dalla città per dimenticarlo, a fornirgli casualmente gli elementi per risolvere il caso e per squarciare il velo di complicità e di rassegnazione che domina su tutto. -
Mefisto
"Guido Mazzella ha un amore speciale per il medioevo. È un mondo in cui ama ritrovarsi e sguazzare con gioia per reinventarlo, raccontando la storia che gli sta a cuore. In questo caso la storia è l'impossibile 'armonia' tra l'uomo e il potere. Armos indica, appunto, una specie di lotta senza vincitori. Sono tutti vinti nell''armonia', nel legame indissolubile della lotta dei contrari. Da armos deriva la parola 'arma'. La documentazione storiografica rigorosa serve all'autore per compiere il suo 'tradimento' storico fino in fondo, senza tirarsi indietro nemmeno dalla lingua che deve 'mascherare' di un'antichità appena velata da un'eco ironica e di pura fantasia (indomabilmente giovanile!) per raccontare la sua favola 'antica' e, quindi, 'contemporanea'."""" (dalla prefazione di Gabriele Lavia)" -
Finestre incendiate
Locked-in syndrome non significa assenza di sentimenti. Non significa assenza di ricordi ed emozioni. Non significa non essere vivi. Chiuso nel silenzio della voce, Antonio si racconta alla nipote adolescente Alice, attraverso il movimento delle palpebre. Con la sua penna ribelle eppure lieve, Alice riscrive la vita dello zio, che si dipana lungo il filo rosso di rabbia, dolore, cadute e rinascite. L'amore per Flavia, il senso di colpa per aver ""rubato"""" la moglie al suo migliore amico, il dramma della piccola Lara. La perdita straziante. La vendetta inesorabile. Il carcere, e l'incontro con un personaggio tanto saggio quanto oscuro e misterioso. Una storia fatta di tante storie, dove l'arte si fa strumento di riflessione sulla vita e sulla morte, estrema catarsi e via maestra verso la resurrezione."" -
Che sia anche la notte
Conoscere una persona è come fare un viaggio, dove ogni cosa è continua scoperta, rivelazione, un incessante svelamento. Quando sente per la prima volta la voce di Vì, Alis non sa cos'ha in serbo per lei il destino. Una giovane donna alla ricerca di se stessa e un'anima dannata, tesa solo al piacere personale, sono i protagonisti di questa storia. Un incrocio è il punto in cui due strade si incontrano per poi tornare a dividersi, ma è anche l'esito di una contaminazione. Questo racconto, inizialmente a due voci, è una narrazione delicata e profonda, in cui attorno alla protagonista si avvicendano molte figure femminili con un ruolo fondamentale, a volte risolutorio, e che, nel suo finale, rivela l'assoluta imprevedibilità della vita. -
Scritti incompiuti
Almeno dalla metà degli anni '80 - il ricordo che ne ho più remoto - mi sono trascinata dietro mucchi di fogli scarabocchiati, senza mai dare la forma di ""incompletezza"""" (che allora, inconsciamente, desideravo) a questi scritti, di semplice """"idea"""" per scrittori coraggiosi, desiderosi di svilupparli senza pagare i diritti d'autore. La mia professione, la pittura, ostacolava la scrittura... """"...una notte, per sbaglio, una insegna si illumina e si riflette, coloratissima, nella pozzanghera vicina alla ragazza... ma era voltata, non la vedrà. È consigliabile non abbondare in flash back sulla vita del marinaio e la sua infanzia tormentata o in grigie descrizioni sull'appartamento di periferia dove vivono padre e figlia, a meno di non desiderare un immediato successo con la pubblicazione del vostro romanzo. Ora mi accorgo che, a piene mani, ho sparso materia per almeno due racconti...""""."" -
Terre deserte
Il protagonista di ""Terre deserte"""" è un uomo poco più che trentenne che, avendo perso lavoro e affetti nella sua città natale, decide di accettare un impiego come aiuto cuoco su una nave mercantile e imbarcarsi alla volta delle esotiche terre d'Oriente. Dopo un breve periodo, durante il quale il giovane riesce a trovare una certa armonia con i compagni di viaggio, tanto che l'ombra della depressione che sembrava avvolgerlo alla partenza comincia a diradarsi, il Felicia (questo il nome beffardo della nave mercantile) si imbatte in un tremendo maremoto nel mar Nero e fa naufragio. Il protagonista, ferito, solo e in stato di shock, si ritrova così, miracolosamente vivo, sulle coste di quella che gli sembra a prima vista essere una piccola isola disabitata. Qui, poco dopo, ritroverà il cane Jef e il pappagallo Popòl, le umanissime mascottes del Felicia, in compagnia dei quali inizierà l'esplorazione della terra in cui è approdato. Ciò che gli si presenta agli occhi è una situazione incredibile, poiché nel suo vagabondare in una terra sconfinata incontra città e villaggi completamente deserti i cui abitanti sembrano essere svaniti all'improvviso, senza aver avuto il tempo di portare nulla con loro. Comincia così una lunga avventura solitaria, alla ricerca della spiegazione di un mistero che si infittisce sempre di più, soprattutto dopo il lungo, vano inseguimento di quella che gli pareva essere una colonna umana diretta verso un punto imprecisato di una vallata, che finirà poi per essere apparentemente inghiottita da una montagna lontana. Stremato, il giovane decide dunque di arrendersi e insediarsi in un piccolo villaggio in cui, come moderno e tormentato Robinson, organizzerà la sua nuova vita, scandita da rituali e abitudini, caratterizzata da una solitudine disperata, dalla frammentazione dell'identità e dalla minacciosa ombra della follia che incombe su di lui nel tentativo di edificare un """"suo"""" universo. Finché, molti anni dopo, arriverà un gruppo di soldati a rivelare il motivo di quella desertificazione nella quale era finito dopo il suo naufragio, svelando il mistero a cui il protagonista ha sacrificato gli anni migliori della sua gioventù."" -
Un angelo in canonica
Da sempre nel paesotto montano di Sanfruttone la vita scorre tranquilla, quasi noiosa. Tra un tressette e l'altro, i pettegolezzi languono, con grande disappunto delle comari; finché nella canonica della parrocchia non accade qualcosa che nessuno si aspetta e nella routine dei sanfruttonesi piomba un angelo. Da quel momento il paese va in ebollizione: paternità misteriose, rumene prorompenti, religiosi ai fornelli, una pensione che proprio pensione non è, e talmente tante altre cose, che in paese ancora oggi se ne parla! Volete sapere di cosa si tratta? Non vi resta che cominciare dalla prima pagina.