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East. Vol. 26: Effetto minoranze.
La rivista, diretta da Vittorio Borelli, dedica la copertina all'effetto minoranze. Sono 120 le minoranze etniche ufficialmente riconosciute in Russia. In Cina, invece, sono 50. La gran parte di esse si trova in Asia, ai confini tra i due ex imperi comunisti. Negli ultimi anni le rivendicazioni di questi gruppi - a volte anche violente - hanno creato seri problemi di governance politica a Mosca come a Pechino. ""East"""" ha cercato di disegnare per la prima volta una mappa dettagliata delle minoranze asiatiche. Rimandiamo i lettori agli articoli di Fernando Orlandi e di Claudia Astarita. Prosegue, anche su questo numero della rivista, la riflessione sulla caduta del Muro di Berlino a cui avevamo dedicato il Dossier del numero 25. A occuparsene, questa volta, sono due studiosi di fama internazionale, entrambi membri del Comitato dei Corrispondenti della rivista: il russo Lev Gudkov e il romeno Vladimir Tismaneanu. I reportage sono firmati da Emiliano Bos (Bangladesh), da Massimiliano di Pasquale (Zaporizhia) e da Emanuele Confortin (Kashmir). Infine, il Dossier è dedicato alla Cina, in particolare al suo ruolo per far fronte alla crisi economica che ha coinvolto l'economia globale. Gli articoli sono a cura di Alessandro Arduino, Cristina Bombelli, Giampiero Garioni e Rita Fatiguso. Il Dossier si apre con un'intervista all'economista Mario Deaglio."" -
East. Ediz. inglese. Vol. 26: Minority effect.
La rivista, diretta da Vittorio Borelli, dedica la copertina all'effetto minoranze. Sono 120 le minoranze etniche ufficialmente riconosciute in Russia. In Cina, invece, sono 50. La gran parte di esse si trova in Asia, ai confini tra i due ex imperi comunisti. Negli ultimi anni le rivendicazioni di questi gruppi - a volte anche violente - hanno creato seri problemi di governance politica a Mosca come a Pechino. ""East"""" ha cercato di disegnare per la prima volta una mappa dettagliata delle minoranze asiatiche. Rimandiamo i lettori agli articoli di Fernando Orlandi e di Claudia Astarita. Prosegue, anche su questo numero della rivista, la riflessione sulla caduta del Muro di Berlino a cui avevamo dedicato il Dossier del numero 25. A occuparsene, questa volta, sono due studiosi di fama internazionale, entrambi membri del Comitato dei Corrispondenti della rivista: il russo Lev Gudkov e il romeno Vladimir Tismaneanu. I reportage sono firmati da Emiliano Bos (Bangladesh), da Massimiliano di Pasquale (Zaporizhia) e da Emanuele Confortin (Kashmir). Infine, il Dossier è dedicato alla Cina, in particolare al suo ruolo per far fronte alla crisi economica che ha coinvolto l'economia globale. Gli articoli sono a cura di Alessandro Arduino, Cristina Bombelli, Giampiero Garioni e Rita Fatiguso. Il Dossier si apre con un'intervista all'economista Mario Deaglio."" -
Berlino Zoo station
Berlino come non l'abbiamo mai attraversata. Cosa c'entrano Hegel e la sua ""Fenomenologia dello spirito"""" con gli U2? E Walter Benjamin con David Bowie? A Berlino c'è un luogo pop, eversivo, stratificato, che forse racconta questa città meglio di tutti: si chiama Zoo station. Come una famosa canzone degli U2 registrata qui dopo la caduta del Muro. Il suo testo disegna una linea immaginaria che dall'800 porta ai nostri giorni, una costellazione di intellettuali e artisti, pietre e animali, in cui Hegel dialoga con Bono Vox al Tiergarten, Benjamin passeggia con Bowie a Potsdamer Platz, Lou Reed beve whisky con Christopher Isherwood su Friedrichstrasse. C'è però anche la Zoo station di Christian F. e i """"Kinder"""" eroinomani. C'è il Muro e la sua caduta, l'Est e l'Ovest, i nazisti e la Stasi, i tanti prima e dopo di Berlino. Bestiali. Lo Zoo è una grande metafora che racconta l'animalità di Berlino, ma anche il suo spirito. Perché tutto a Berlino fa pensare al """"regno animale dello spirito"""". Una guida non conformista, pop-rock alla città di Berlino che mette insieme i suoi luoghi, la filosofia, la musica, l'arte, in un gioco di provocazione e umorismo."" -
East. Vol. 27: Il Pil non fa la felicità.
La rivista dedica la copertina al Pil. Se ne discute da qualche anno ma, dopo la grande crisi mondiale innescata dai mutui subprime, la riflessione sulla adeguatezza o meno del Pil (Prodotto interno lordo) nel misurare il benessere delle persone e delle nazioni ha subito una forte accelerazione. Il mese scorso a Sadun, in Corea, si è svolto un convegno che ha cercato di gettare le basi per nuove metodologie di calcolo del reddito e della qualità della vita. Per East ha seguito il convegno Donato Speroni, a cui è stato affidato il coordinamento del Dossier. Ampio spazio su questo numero della rivista alla Russia di Medvedev e Putin, tornata protagonista sulla scena mondiale. -
East. Ediz. inglese. Vol. 27: Finding happiness outside GDP.
La rivista dedica la copertina al Pil. Se ne discute da qualche anno ma, dopo la grande crisi mondiale innescata dai mutui subprime, la riflessione sulla adeguatezza o meno del Pil (Prodotto interno lordo) nel misurare il benessere delle persone e delle nazioni ha subito una forte accelerazione. Il mese scorso a Sadun, in Corea, si è svolto un convegno che ha cercato di gettare le basi per nuove metodologie di calcolo del reddito e della qualità della vita. Per East ha seguito il convegno Donato Speroni, a cui è stato affidato il coordinamento del Dossier. Ampio spazio su questo numero della rivista alla Russia di Medvedev e Putin, tornata protagonista sulla scena mondiale. -
Manuale italiano di sppravvivenza. Come fare una televisione monolocale e vivere felici in un paese perduto
Un libretto di volo sulla terra della libertà d'informazione, quasi di autogestione mediatica, per diventare padroni assoluti delle nostre idee, della nostra fantasia, della nostra vita. Grazie alla televisione monolocale. Capitolo dopo capitolo, Fulvio Abbate racconta in che modo realizzare felicemente la propria tv, dal nome da dare all'emittente a come arredare gli ""studi"""", dalle soluzioni telematiche ai contenuti, fino a una varietà di modelli cui ispirarsi e alla motivazione. Una su tutte: sfuggire al pensiero unico televisivo, all'omologazione e sentirsi finalmente liberi. Un manuale pratico e poetico capace di sorvolare i tetti dei ricordi familiari e personali del suo autore, come quelli della storia d'Italia, dei suoi artisti, della sua televisione, della sua politica, e pure dei suoi morti e dei suoi gatti. Senza freni. Un modo per dire: puoi raccontare le ingiustizie che vuoi, da quelle di Stato e mondiali a quelle rionali e condominiali. Un libro senza precedenti. Un'Italia senza precedenti."" -
Il bagno rituale
È una calda notte d'estate. Nel quartiere ebraico ortodosso di Los Angeles, appena fuori la mikvah, dove le donne ebree fanno il loro rituale bagno di purificazione, si consuma un brutale e inspiegabile stupro. Il detective Peter Decker non ha mai avuto a che fare con un caso così strano: nessun indizio, nessun testimone, nessun movente nel quartiere più discreto e pacifico della città. Forse un attacco di natura antisemita. Rina Lazarus. la donna che gestisce la mikvah e che ha trovato il corpo della sua amica, aiuterà Decker a scoprire la verità ritrovandosi coinvolta in un vortice di sospetti e violenza. Tra i due nasce un'intensa collaborazione e un'attrazione sofferta, che cresce tra le difficoltà dei rigidi precetti religiosi e la paura, fino ad arrivare a una rivelazione terrificante. -
I numeri della felicità. Dal Pil alla misura del benessere
L'ha detto per primo Bob Kennedy: il Prodotto interno lordo non è uno strumento adeguato di misura del progresso umano. Se ne parla da quarant'anni, ma solo adesso studiosi e politici stanno passando dalle parole ai fatti. Nel giro di pochi mesi, a fine 2009, in Francia una Commissione guidata dai premi Nobel Stiglitz e Amartya Sen ha avanzato al presidente Sarkozy proposte concrete; l'UE si è impegnata ad andare ""oltre il Pil""""; il G20 di Pittsburgh ha raccomandato di trovare nuovi indicatori e gli esperti di tutto il mondo si sono incontrati in Corea per mettere a punto le """"statistiche del XXI secolo"""". Anche in Italia si discute: il Pil deve essere davvero rottamato o è solo un trucco per aggiustare le statistiche nazionali? Dalla Felicità nazionale lorda del lontano Bhutan all'Indice del benessere elaborato in Canada, dallo Human development index dell'Onu all'Impronta ecologica: tutti i tentativi in corso per misurare la ricchezza, la felicità e la sostenibilità; senza tecnicismi, ma con un occhio alle implicazioni politiche globali e nazionali."" -
I diavoli di via Padova. Cronaca di un inferno annunciato
Via Padova a Milano è un quadrilatero di vie a un passo dal centro. Via Padova è un quartiere-laboratorio dove si sperimenta l'integrazione, ma più spesso l'intolleranza come nei recenti fatti di sangue costati la vita a un egiziano diciannovenne. Via Padova è un mosaico di umanità che parla lingue diverse: Ascera la cassiera, Marcone, Bel e Mel, Gjaul, l'Adri, Bach, Madou, Rott, Vanessa il trans. Mano alla mano con Tes, il protagonista di questo romanzo, un perdigiorno come tanti, senza lavoro e senza meta, impariamo a conoscere le storie degli abitanti di questo angolo di mondo a suo modo straordinario. Storie che si trascinano nei bar gestiti da cinesi e frequentati fin dal mattino da latinos e marocchini. Che entrano ed escono dagli empori degli indiani aperti fino a notte fonda. Che si spingono fino alle case fatiscenti dove vivono i pusher, i trans, i tossicodipendenti e i fantasmi dei clandestini. Storie spesso dure, fra disperazione e riscatto, fra sesso a pagamento e violenza, passioni, droga, azzardo e miseria. Un romanzo spietato che quasi non si preoccupa del lettore. Un racconto che lascia lo spazio a qualche risata (amara) e che sorprende per la sua cruda verità. Matteo Speroni conduce il lettore al centro di questo quartiere maledetto e tristemente noto senza lasciargli via di scampo e che ognuno si arrangi come può. -
East. Vol. 29: La difficile partita di Dimitrij.
C'è una domanda ricorrente a cui una rivista come east non può sottrarsi: a che punto è il processo di costruzione dell'Europa? Nei mesi scorsi la crisi finanziaria della Grecia ha fatto temere per la solidità del Sistema Monetario Europeo. Erano soltanto esagerazioni? Che vi siano state anche esagerazioni più o meno ""speculative"""" ai danni dell'euro è certo. Ma è altrettanto evidente che la crisi fiscale greca ha reso palesi alcune incongruenze dello Sme e la mancanza di strumenti idonei a far fronte con efficacia e tempestività a situazioni di emergenza. Non a caso tra febbraio e marzo si è molto discusso dell.opportunità o meno di far intervenire il Fondo Monetario Internazionale e successivamente della creazione di un Fondo Monetario Europeo. Il Dossier di questo numero (curato da Andrew Wilson, Matteo Ferrazzi, Francesca Nenci, Fabio Mucci, Fernando Orlandi, Stefano Bottoni, Matteo Tacconi e Luciano Monzali) affronta anche queste problematiche, ma in una prospettiva più ampia. Cercando cioè di connettere crisi economica e finanziaria con l'endemica crisi politica dell'Unione e con le ricorrenti crisi di instabilità politica di alcuni suoi partner."" -
East. Ediz. inglese. Vol. 29
C'è una domanda ricorrente a cui una rivista come east non può sottrarsi: a che punto è il processo di costruzione dell'Europa? Nei mesi scorsi la crisi finanziaria della Grecia ha fatto temere per la solidità del Sistema Monetario Europeo. Erano soltanto esagerazioni? Che vi siano state anche esagerazioni più o meno ""speculative"""" ai danni dell'euro è certo. Ma è altrettanto evidente che la crisi fiscale greca ha reso palesi alcune incongruenze dello Sme e la mancanza di strumenti idonei a far fronte con efficacia e tempestività a situazioni di emergenza. Non a caso tra febbraio e marzo si è molto discusso dell'opportunità o meno di far intervenire il Fondo Monetario Internazionale e successivamente della creazione di un Fondo Monetario Europeo. Il Dossier di questo numero (curato da Andrew Wilson, Matteo Ferrazzi, Francesca Nenci, Fabio Mucci, Fernando Orlandi, Stefano Bottoni, Matteo Tacconi e Luciano Monzali) affronta anche queste problematiche, ma in una prospettiva più ampia. Cercando cioè di connettere crisi economica e finanziaria con l'endemica crisi politica dell'Unione e con le ricorrenti crisi di instabilità politica di alcuni suoi partner."" -
East. Vol. 31: Speciale reportage. L'altra Kabul.
Con questo numero east si spinge anche a Sud, nel Sudafrica di Nelson Mandela con un articolo di Wojciech Jagielski e nel Burkina Faso, laboratorio di coesistenza fra etnie e religioni diverse, con un reportage di Donata Columbro. Si tratta di una novità in termini di contenuti che ne accompagna un.altra di carattere più strutturale: il passaggio a sei numeri l.anno anziché cinque. I risultati ci diranno se è stata una scelta giusta oppure no. Il carattere sperimentale di questo numero della rivista è dato anche dal fatto che abbiamo puntato su reportage e racconti di viaggio, mantenendo soltanto le rubriche di lettura (Cose dell.altro mondo e Libri). Abbiamo inoltre acquistato - ed è la prima volta che lo facciamo - i diritti di pubblicazione di tre articoli molto speciali. Il primo, di Robert Fisk, inviato di punta dell.'ndependent di Londra, introduce ai segreti della cucina dei Paesi mediorientali; il secondo, di William Butler, del Guardian, racconta le notti alla Sodoma e Gomorra della morigerata Dubai; il terzo è una piccola chicca storica: si tratta delle memorie di viaggio in Turchia di lady Mary Montagu, gentildonna inglese vissuta fra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento. Anche in questo caso sarete voi lettori a dirci se abbiamo fatto più o meno bene. Quello di cui siamo sicuri è che gli articoli scelti e pubblicati sono di ottima qualità e di facile lettura. -
East. Ediz. inglese. Vol. 31
Con questo numero east si spinge anche a Sud, nel Sudafrica di Nelson Mandela con un articolo di Wojciech Jagielski e nel Burkina Faso, laboratorio di coesistenza fra etnie e religioni diverse, con un reportage di Donata Columbro. Si tratta di una novità in termini di contenuti che ne accompagna un.altra di carattere più strutturale: il passaggio a sei numeri l.anno anziché cinque. I risultati ci diranno se è stata una scelta giusta oppure no. Il carattere sperimentale di questo numero della rivista è dato anche dal fatto che abbiamo puntato su reportage e racconti di viaggio, mantenendo soltanto le rubriche di lettura (Cose dell.altro mondo e Libri). Abbiamo inoltre acquistato - ed è la prima volta che lo facciamo - i diritti di pubblicazione di tre articoli molto speciali. Il primo, di Robert Fisk, inviato di punta dell'Independent di Londra, introduce ai segreti della cucina dei Paesi mediorientali; il secondo, di William Butler, del Guardian, racconta le notti alla Sodoma e Gomorra della morigerata Dubai; il terzo è una piccola chicca storica: si tratta delle memorie di viaggio in Turchia di lady Mary Montagu, gentildonna inglese vissuta fra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento. Anche in questo caso sarete voi lettori a dirci se abbiamo fatto più o meno bene. Quello di cui siamo sicuri è che gli articoli scelti e pubblicati sono di ottima qualità e di facile lettura. -
East. Vol. 32: Dove va la Turchia.
Dove va la Turchia? Viene verso l.Europa o sta per essere risucchiata dal mondo islamico? E che tipo di Islam sarà quello turco, moderato e dialogante come lo è oggi quello di Erdogan o pericolosamente simile a quello iraniano e pakistano? Questi interrogativi si rincorrono e si accavallano da mesi nelle diplomazie occidentali e nel mondo dei mass media. Prima e dopo il referendum costituzionale del 12 settembre. La risposta di un analista turco di grande lucidità ed esperienza come Soli Ozel è che i timori occidentali sono in gran parte infondati. Per Ozel la Turchia, che sta crescendo a una velocità tripla rispetto ai Paesi europei, sta semplicemente cercando di svolgere un ruolo autonomo nell'area. L'ambizione è quella di diventare una ""potenza regionale"""" in grado di dialogare alla pari sia con l'Occidente che con il Medio Oriente, con l'Iran in particolare. Ci riuscirà o no? Molto dipende anche da quello che faranno gli altri protagonisti della scena mondiale, a partire dall'Europa. Questo numero di east si occupa anche di un altro tema di portata storica: la Cina che comincia a scioperare. Non occorrono molte parole per dire che le conseguenze di una simile tendenza, qualora prendesse piede e non venisse stroncata sul nascere, sarebbero incalcolabili per tutto il mondo globalizzato. Il Dossier è invece dedicato ai flussi e ai riflussi demografici."" -
East. Ediz. inglese. Vol. 32
Dove va la Turchia? Viene verso l.Europa o sta per essere risucchiata dal mondo islamico? E che tipo di Islam sarà quello turco, moderato e dialogante come lo è oggi quello di Erdogan o pericolosamente simile a quello iraniano e pakistano? Questi interrogativi si rincorrono e si accavallano da mesi nelle diplomazie occidentali e nel mondo dei mass media. Prima e dopo il referendum costituzionale del 12 settembre. La risposta di un analista turco di grande lucidità ed esperienza come Soli Ozel è che i timori occidentali sono in gran parte infondati. Per Ozel la Turchia, che sta crescendo a una velocità tripla rispetto ai Paesi europei, sta semplicemente cercando di svolgere un ruolo autonomo nell'area. L'ambizione è quella di diventare una ""potenza regionale"""" in grado di dialogare alla pari sia con l'Occidente che con il Medio Oriente, con l'Iran in particolare. Ci riuscirà o no? Molto dipende anche da quello che faranno gli altri protagonisti della scena mondiale, a partire dall'Europa. Questo numero di east si occupa anche di un altro tema di portata storica: la Cina che comincia a scioperare. Non occorrono molte parole per dire che le conseguenze di una simile tendenza, qualora prendesse piede e non venisse stroncata sul nascere, sarebbero incalcolabili per tutto il mondo globalizzato. Il Dossier è invece dedicato ai flussi e ai riflussi demografici."" -
Il gusto del cinema. Almanacco 2010-2011
La tavola pugliese di ""Mine vaganti"""" e il viaggio culinario di Julia Roberts, il tacchino ripieno di Catherine Deneuve in """"Potiche"""" e l'amatriciana di Giuseppe Battiston in """"Figli delle stelle"""", ma soprattutto lo scontro tra il Nord al gorgonzola e il Sud del """"sanguinaccio"""" con Claudio Bisio e Alessandro Siani (""""Benvenuti al Sud"""") campioni d'incasso di un'annata cinematografica che lascia ancora una volta il segno anche ai fornelli. E sono più gli uomini delle donne, per una volta, ad esercitarsi ai fornelli: da Sam Worthington in """"Last night"""" a Toni Servillo in """"Una vita tranquilla,"""" dallo chef di """"Io sono l'amore"""" a """"don"""" Carlo Verdone in """"Io, loro e Lara"""" o Fabio De Luigi in """"Maschi contro femmine""""... Ma il cinema a tavola racconta anche solitudini (""""Somewhere"""", """"Il riccio"""", """"Mammuth"""") e amicizie, amori infranti o appassionati, tradimenti e seduzione fino alla leggerezza evanescente di una vecchiaia (""""Happy family"""") che, a volte, fa perdere la testa anche in cucina. Tra film e ricette un nuovo viaggio nel cinema dell'anno ma anche nel gusto vintage degli ultimi cinquant'anni. Per ricordare il compleanno de """"La dolce vita"""" ma anche """"La grande abbuffata"""" dell'attore italiano che più di tutti ha regalato alla gola sequenze indimenticabili: Ugo Tognazzi. Almanacco del gusto per cinefili gourmet quest'anno anche per giocare attraverso il test di un divertente cinequiz tra fornelli e memoria..."" -
I fiori di Kirkuk
Un romanzo intenso che riporta alla luce un pezzo di storia troppo spesso dimenticato, il genocidio del popolo curdo. Un racconto di una dolce e delicata storia d'amore, che si intreccia con la politica e la triste attualità. -
Pranzo di Natale
Per il secondo anno consecutivo viene pubblicata l'antologia di racconti di autori under 40 che hanno partecipato all'iniziativa ""Natale in casa Cooper"""". Un'occasione per dare spazio a voci nuove, giovani e in certi casi giovanissime, del nostro panorama letterario. Questa volta con un tema, """"Il pranzo di Natale"""". Dieci autori e dieci storie, scelte con cura da Simone Caltabellota tra centinaia di proposte, che raccontano in modo personale e spesso inaspettato il Paese in cui viviamo, col pretesto del Natale. Scritti che insieme sembrano comporre in maniera sorprendente una sorta di cronaca letteraria dal vero dell'Italia nel 2010, e da cui traspare un umore di fondo che ben rappresenta l'attualità del nostro tempo: un umore disilluso e cinico, grottesco, e se tenero comunque ruvido, nel fondo urtante."" -
Un anno con MSF. Rapporto delle attività di Medici senza frontere 2009
Medici Senza Frontiere, fondata a Parigi nel 1971 da un gruppo di medici e giornalisti, è oggi la più grande organizzazione umanitaria indipendente di soccorso medico, con 19 sezioni tra cui quella italiana. MSF offre assistenza sanitaria alle popolazioni povere, alle vittime di catastrofi naturali, epidemie o guerre, senza discriminazione alcuna, sia essa razziale, religiosa o politica e denuncia eventuali violazioni dei diritti dell'uomo di cui è diretta testimone. Nel 2009, MSF ha effettuato più di 7.500.000 visite mediche, curato 1.100.000 casi di malaria, vaccinato quasi 8.000.000 di persone contro la meningite e 1.400.000 bambini contro il morbillo, effettuato più di 43.000 interventi chirurgici, assistito 13.000 donne vittime di violenza sessuale, aiutato a nascere più di 110.000 bambini, fornito il trattamento antiretrovirale a 163.000 persone sieropositive. MSF ha impiegato circa 3.000 operatori umanitari, di cui 250 italiani, e 25.000 collaboratori locali. Medici, infermieri, farmacisti, biologi, logisti, ingegneri, addetti alla potabilizzazione dell'acqua che hanno portato soccorso in oltre 60 Paesi. Nel 1999 MSF è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. -
L' innovazione medica attraverso l'azione umanitaria. Le attività di medici senza frontiere
Composizione corale, come ci ha abituato la pubblicistica prodotta in ambito MSF, a evocare quello spirito di squadra che caratterizza i programmi sanitari sul terreno, l'insieme di quest'opera è il risultato di un lavoro collettivo e non la somma di testi prodotti da specialisti che hanno lavorato separatamente. I redattori sono sette medici, un farmacista e tre sociologi, i quali da diverse angolature riferiscono e analizzano come nuove pratiche mediche siano state introdotte in situazioni umanitarie nel corso della storia di MSF per rispondere alla questione chiave: come creare dinamiche di cambiamento a beneficio delle popolazioni prese in carico perché in situazione.