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Tra cielo e mare
Attraverso un incredibile, affascinante viaggio nell'Italia dei primi del Novecento, seguiremo le avventurose vicende, a tratti dolorose, dei protagonisti del romanzo: Enrico, figlio del Barone Sanseverino da Centola e futuro Ufficiale della Regia Marina Italiana e Assunta, figlia del mezzadro, costretti a difendere il loro amore tra intrighi di palazzo, misteri, politica e criminalità organizzata, in un turbinio di colpi di scena che terranno il lettore inchiodato al romanzo fino alle ultime pagine. A fare da cornice ai due protagonisti, impegnati nella eterna lotta tra Bene e Male, sullo sfondo di un'Italia segnata dalla guerra, una varietà di personaggi si agitano fra le pagine di questo avvincente racconto, tra corruzione, complotti e trame oscure. -
Uno e zero. Il codice della manifestazione
Se esiste una sola sostanza, perfettamente compiuta in un eterno istante senza durata, allora può esistere un solo punto di vista. Non c’è mai nessuno che guardi qualcuno o qualcosa, perché in verità la vista può vedere solo se stessa. Esiste un solo respiro, un solo cuore, un solo sguardo, esiste una cosa sola e quella cosa sono io. Il mio punto di vista e quello di Dio coincidono, perché Dio resta immedesimato nella mia illusione e guarda sempre attraverso la mia vista. Dio deve nascondersi a se stesso affinché il mondo si manifesti e si renda visibile. Dio così si nasconde al mio sguardo nel mio sguardo, proprio là dove mi è più difficile trovarlo. -
Una scampagnata-Une partie de campagne
In questo racconto lo sguardo dello scrittore non sa resistere alla tentazione di una ""messa in scena"""", dolce e amara, di un amore che sta sbocciando. Una messa in scena non inusuale in Maupassant che si caratterizza per quella sua feroce ironia che accompagna ogni gesto sublime d'amore con un sottofondo di greve sensualità, come se l'intima natura umana reclamasse sempre una soddisfazione carnale, quale tributo da pagare ad ogni effusione sentimentale."" -
Memorie (1902-1918). Dalla Romagna alla Toscana, dall'Australia a Caporetto, dalla prigionia alla libertà
Le memorie di Domenico Leoni si riferiscono al viaggio in Australia che nel 1902, non ancora quindicenne, intraprese dietro invito di sua sorella e del cognato e per restare laggiù sette anni. Domenico tornò a casa col solo patrimonio di una lingua, l'inglese, che a quel punto sapeva ben padroneggiare e che gli restò così utile nella carriera di portiere d'albergo prima e di albergatore poi. Nella seconda parte delle memorie, vengono riportati i ricordi della chiamata alle armi alla fine del 1915, della guerra in trincea, della disfatta di Caporetto e la conseguente prigionia di quasi un anno. Mentre il suo viaggio in Australia rispecchia la nuova forte spinta all'immigrazione di tanti italiani alla fine dell'Ottocento, legata alle opportunità fornite dal ""nuovissimo continente"""", la sua drammatica esperienza nella Grande Guerra si può comparare a quella vissuta dai tanti giovani durante il tracollo dell'assetto politico dell'Europa ottocentesca. Prefazione di Zeffiro Ciuffoletti."" -
La signora col cagnolino
La nostra prima impressione di Cechov non è di semplicità, ma di sconcerto. ""Qual è il punto, perché scrivere una storia su questo?"""" ci chiediamo mentre leggiamo un racconto dopo l'altro. Un uomo si innamora di una donna sposata, si separano e si rincontrano, e alla fine li lasciamo a parlare della loro situazione e del modo in cui potrebbero liberarsi di """"tali legami insopportabili"""". """"'Come? Come?' egli si chiedeva prendendosi la testa tra le mani. 'Come?'. E pareva che sarebbe trascorso ancora poco tempo, e si sarebbe trovata una soluzione, e sarebbe cominciata allora una vita nuova, meravigliosa"""". Questa è la fine del racconto."" -
Alito di vento
Non so Vorrei... Vorrei... ed il pensiero si cilegua nella Fantasia Non so Vorrei... Vorrei... e la paura s'impossessa della mente Non so Vorrei... Vorrei ed il desiderio di Amore/ si impadronisce in altra dimensione/ Ah sì ecco ho capito/ Sì sì è oro proprio quello/ Certo ma sì lo sento È vita. -
Malamente. Una educazione maremmana
Una educazione maremmana Paco si snoda dal senese alla migrazione in Maremma in cerca di fortuna e libertà intrecciandosi alle grandi vicende del '900: l'avvento del fascismo, la guerra, la ricostruzione, l'arrivo impetuoso anche nella provincia profonda della modernità e del '68 con la fine della civiltà contadina e un totale cambiamento dello stile di vita e dei rapporti umani. Il decennio delle rivolte studentesche e operaie trovano Paco e la sua generazione cavalcare il vento del cambiamento, in un conflitto insanabile con i padri, accorrere a Lisbona per la rivoluzione dei garofani e vivere nella Londra dei primi ruggiti punk. Il '77 è il punto di non ritorno individuale e collettivo, lo scoppio di un conflitto che vedrà cadere i più. Paco fugge aggrappandosi alla sua macchina fotografica imbattendosi in avventure e situazioni tragicomiche. Nel terzo millennio fa ritorno ove era iniziata l'epopea familiare e inizia a gestire a Siena un piccolo bar ritrovo di studenti, giovani disorientati più che arrabbiati. Ma se sono cambiati i tempi e i protagonisti, non è cambiato il volto del potere e in più anche nella città del Palio inizia a spirare un vento tempestoso che rischia di travolgere tutto e tutti. -
Progetto argonauti. Buone pratiche di orientamento continuo per il benessere e alla formazione degli studenti
«Questo volume è il risultato di un percorso per l'Orientamento Scolastico, denominato ""Progetto Argonauti"""" proposto alle scuole primarie e secondarie di primo grado della Zona Valle del Serchio. Il progetto è stato realizzato nell'ambito del Piano Educativo Zonale (PEZ), il programma regionale che interviene per la prevenzione dell'abbandono e della dispersione scolastica, finanziato dalla Regione Toscana e dagli Enti del territorio che fanno parte della Conferenza Zonale per l'Istruzione e l'Educazione. Il percorso è stato proposto e gestito dall'Unione Comuni Garfagnana, capofila del PEZ, ed elaborato e condotto da un esperto di progetti di formazione multidisciplinare in ambito scolastico che ha svolto una prima fase di formazione degli insegnanti e successivamente l'attività laboratoriale nelle classi.» (Andrea Tagliasacchi)"" -
Era di giugno
Bobby, Alfred e Tonino, mondi diversi che s'intrecciano. Il viaggio di tre ragazzi in balia della Storia, tra speranze, illusioni e amori, in un tempo dissennato, di inverni impietosi e un giugno da ricordare. -
Misticopolitica. Orizzonti della spiritualità post-religiosa
Un noto filosofo del Novecento affermava che i limiti del proprio linguaggio indicano i limiti del proprio mondo. Introdurre un neologismo - in questo caso ""misticopolitica"""" - significa allora scandagliare quell'arcipelago di pensieri e pratiche emergenti nella società alla ricerca di un ampiamento di orizzonte, oltre i consueti confini, oltre le forme di rappresentazione e di mediazione tradizionali presenti sia nel mondo religioso che in quello politico. Un libro quanto mai necessario, in cui si intrecciano saperi provenienti da diversi campi delle scienze umane. In altre parole: l'interfaccia tra mistica e politica, ciò di cui si parla in questo breve saggio, solleva questioni cruciali riguardanti il bisogno attuale di un profondo ripensamento sia della spiritualità che della politica."" -
Paesaggi di Toscana da Fattori al Novecento. Tra macchia e realtà del vero. Ediz. illustrata
Questa mostra celebra la bellezza dei paesaggi della Toscana partendo dalla Maremma di fine Ottocento, terra ""amara"""" di paludi e di malaria che fu motivo d'ispirazione per celebri pittori macchiaioli come Giovanni Fattori e Luigi Gioli. Il mito della """"Maremma amara"""" si stempera poi in un racconto più dolce ed elegiaco che si riverbera negli struggenti panorami toscani evocati da maestri come Niccolò Cannicci, Francesco Gioli, Angelo e Adolfo Tommasi, Raffaello Sorbi, Giorgio kienerk, Ulvi Liegi, Giovanni Colacicchi, Llewelyn Lloyd, Galileo Chini, Luciano Guarnieri e Pietro Annigoni. Tutte le opere descritte in questo catalogo - che comprende anche dipinti non esposti in mostra - appartengono alla Collezione d'Arte della Fondazione CR Firenze."" -
16 racconti
"Forte del fatto che mi state leggendo, posso sicuramente iniziare chiamandovi amici e amiche. Amici cari, scrivo perché mi fa sentire realizzato e felice"""". Nel ritmo di queste parole scorre il segreto della scrittura che l'autore ci dona con quella leggerezza che gli è propria. Le storie scaturiscono come acqua sorgiva, guidate dalla fantasia insita in ogni cosa che ci avvicina al bello. Nascono da un particolare per trasformarsi in personale interpretazione di fenomeni reali che acquistano nuova forma narrativa mescolando visibile e non visibile, alimentando una fantasia in libertà che accoglie qualsiasi linguaggio. Sempre alla ricerca della bellezza che è in noi e che chiede di essere condivisa. I racconti fluiscono stupiti di rincorrersi in cento espedienti di vita, in altrettante situazioni paradossalmente semplici. Ecco una lettura che ci invita a osservare la vita dal punto di vista migliore, nella sue incredibile essenza." -
Grinpazz
Il Covid ha fatto male, molto male, ma qualcuno ha fatto peggio, molto peggio. A cominciare dal GrinPazz. Meglio provare a riderci su. Magari sarà proprio una risata che lo seppellirà... -
Mitologia etrusca
Gli Etruschi accolsero passivamente il mito greco o ebbero una loro mitologia? Ad uno sguardo superficiale sembra che l'immaginario mitologico etrusco sia in tutto dipendente dalla cultura greca. Ma se andiamo ad osservare alcuni manufatti artistici in cui compaiono personaggi del tutto sconosciuti alla tradizione greca, come Vanth, Pava Tarchies e Lasa Vecu, e se ci addentriamo nei più profondi meandri della letteratura classica, in cui troviamo le storie di Tages e della Ninfa Vegoia, di Porsenna e del mostro Volta, ci accorgiamo che una mitologia etrusca vera e propria è esistita. -
L' isola di Maria Maddalena
La storia che ti sarà narrata muove i suoi passi in un luogo incantato, misterioso, mistico, di bellezza stupefacente. L'Isola Martana, distesa sul cristallo delle acque del lago di Bolsena ti si offre ancor oggi colma di bellezza sfuggente e di misteri irrisolti. Qui, dove la realtà e l'immaginazione, il sogno e la storia si abbracciano e si confondono generando emozioni e stupore, non omne quod nitet aurum est e tu, che hai seguito il dipanarsi delle vicende in bilico tra due mondi, ti trovi a dover dare una conclusione all'intero racconto continuando il cammino da solo, scegliendo il percorso che ti è più congeniale. -
Sugli ultimi gradini come testimonianza. La vita di uno psichiatra fra inciampi e speranze (autobiografia)
"La mia vita, povera (ho vissuto sempre da povero, mai ho pensato di far quattrini) ma non misera; ricca di incontri, di sollecitazioni, di ripensamenti e di sventure che man mano mi hanno cambiato, mi hanno modificato fino a farmi ringiovanire negli ultimi anni seppur travagliati ma di grande libertà, di grande rigoglio intellettuale e politico, una vita che rifarei volentieri anche se talvolta mi ha arrecato sofferenze. Un racconto mescolato ad altre vite e ad altrui vicissitudini, capitatemi specie durante la mia professione di psichiatra, storie e fatti che si sono inseriti nella mia storia; il tutto mescolato alle mie, chiamiamole, poesie che commentano ciò che mi è capitato; insieme ai miei viaggi, di solito solitari."""" Introduzione di Elisabetta, Daniele, Luca e Monica Giannoni." -
Le meraviglie della Costa d'Argento. Dizionario etnofaunistico dell'Argentario, dell'Isola del Giglio e di Orbetello. Vol. 2
Abbiamo la fortuna di vivere in una terra di rara bellezza, dove alla bellezza appunto, si aggiunge una complessità ambientale che il mondo ci invidia. Toscana certo, ma speciale, non quella classica dei cipressi che punteggiano le strade. Quella selvaggia invece, di macchie e tomboli, di pineta e laguna, terra d'acqua e monte, tramonti spettacolari sulla collana di isole che il Tirreno accoglie ad Occidente. [...] L'Argentario merita massima attenzione e rispetto. Due caratteristiche fondanti che hanno mosso il lavoro di Giuseppe Tosi: costante, convinto, competente, appassionato. Spesso si dice di un libro che dovrebbe stare in ogni casa del territorio. Ecco non c'è libro a cui questa osservazione si addice di più. Per aggiungere alla conoscenza delle vicende storiche che altri lavori hanno avviato, la consapevolezza reale di quanto la nostra piccola patria sia ricca. Di quanto il patrimonio naturale sia di straordinaria unicità, senza che questa affermazione rischi l'iperbole di certa facile piaggeria. [...] Il lavoro certosino di Tosi è come una carta di tornasole, ad ogni pagina una scoperta, un tesoro naturale che abbiamo a portata di mano e che magari non sapevamo lo fosse. Devo ringraziare Tosi per l'amore verso la sua terra e per il valore scientifico di questo lavoro monumentale. -
Maledetta crisi e altri racconti
La silloge è costituita da 17 racconti che riportano esperienze, avvenimenti, piccoli eventi legati alla vita dell'autrice. Potrebbero comunque riferirsi a qualsiasi mamma, moglie, nonna, viaggiatrice, a qualsiasi donna cioè che ama guardarsi intorno, ascoltare, riflettere, indagare e scandagliare l'animo umano. Sono delusioni, disavventure, contrattempi, amarezze, processi alle intenzioni, ma anche piacevoli sorprese, reminiscenze di viaggi, momenti di goliardia, affetti recuperati, la gioa del dare e del ricevere tra coetanei ma anche tra generazioni. -
Klimax
Remo spodestato azzecca una maledizione secolare, Romolo investe negli autogrill, Numa s’invaghisce di un’acqua minerale. I Re Magi dispersi in Palestina rischiano la fine di Laocoonte e restano disoccupati. E così anche sulla vita, sul sesso, sul lavoro e i ricordi si manifesta una visione allegra e dissacrante, colta e liberatoria, allergica a ogni paludamento, che coinvolge il lettore nella ribellione alle verità consacrate e alla banalità delle espressioni correnti, spia di una corriva assuefazione all’esistenza. -
Publio Terramoccia e le canzoni dell'Argentario
Gli amici del Centro Studi Don Pietro Fanciulli mi hanno invitato insistentemente a scrivere qualcosa su Publio Terramoccia e mettendo su carta i miei ricordi su di Lui ho capito perché indugiavo. I suoi quadri, le sue canzoni sono tutte intrise, immerse nella storia, nelle tradizioni e nei colori di Porto Santo Stefano. La visione che Publio rappresenta del nostro paese è la stessa che ci appare ogni giorno quando apriamo le finestre di casa: mare colori sole – “che illumina i tetti della Pilarella”– oppure quella nostalgica di un mondo remoto –” a pensà, (sembra ieri) che giocavo col nicchio e mazzetta, che giocavimo, in trenta o quaranta, a cavallo carrozza e monta”- o quella colorita folkloristica – “trecento venti pitteri picchiolettati bianchi-rossi-blu, la banda della Refola ci manda tutti in gogliola sonando cazzarole e putipù”-. Il mare, le barche (“i guzzi”), il paese e i suoi rioni (per lo più la sua amata Pilarella), questo ha dipinto Publio, con insistenza, con voluta caparbietà, perché era alla ricerca incessante di sfumature, particolari che meglio rappresentassero la Sua, la Nostra bella terra e la sua storia. Tutto questo lo percepivi meglio ogni volta che ti mostrava i suoi ultimi dipinti. Ma soprattutto lo percepivi quando ti faceva vedere vecchi suoi quadri che non erano stati apprezzati da altri, perché magari poco significativi, ed invece esprimevano per te tutta la Sua passione, la Sua dedizione, la sua bravura nel rappresentare immagini mitiche, remote. Ma per capire meglio ciò che ha realizzato Publio, basta accostare una sua canzone-poesia ad un suo quadro ed allora puoi coglierne meglio il senso. […]