Sfoglia il Catalogo feltrinelli013
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 4741-4760 di 10000 Articoli:
-
L' estate infinita. Ediz. speciale
Italia. Estate del 1972. Ivo il Barrocciai convince il padre Ardengo a finanziargli l'acquisto di un terreno per costruire una fabbrica di tessuti da ""far invidia ai milanesi"""". Cesare Vezzosi, piccolo impresario edile, sposato con la bellissima Arianna che lascia lunghi mesi al mare a badare al figlio Vittorio, costruisce di lena appartamenti popolari per ospitare l'ondata di intrepida immigrazione che viene dal Sud. Pasquale Citarella è venuto dall'Irpinia a cercare fortuna, con moglie e figli, e pittura senza sosta le case e i capannoni e i palazzi che sembrano spuntare ovunque. Siamo all'alba di un nuovo mondo e l'albero della vita sta intrecciando i destini: l'audace Barrocciai incarica il Vezzosi di costruire la faraonica fabbrica mentre lui si getta, con l'entusiasmo di un fanciullo, alla conquista del mercato tessile d'Europa e d'America. Il Vezzosi, a sua volta, incarica Citarella della costruzione: una commissione che può valere il futuro suo, della sua famiglia, e anche di qualche parente rimasto ad Ariano Irpino. E mentre la fabbrica si va edificando, gloriosa ed eccessiva come il sogno che l'ha voluta creare, mentre quei tessuti iniziano a generare denaro e spargere benessere condiviso, mentre gli anni vengono divorati dalla voglia di futuro, le vite private dei protagonisti iniziano a scricchiolare, a scomporsi e ricomporsi, travolte dall'impeto di una vita che è benzina per i sogni e di una crescita continua e rapidissima, onnipresente, naturale quanto l'aria e il cielo."" -
Atlante dei paesi sognati. Ediz. illustrata
Il paese delle Amazzoni, il regno del Prete Gianni, la Barberia... da sempre, i paesi sognati hanno abitato le fantasie e i racconti dei grandi esploratori. Marinai, scopritori, avventurieri hanno raccontato il mondo e le sue terre lontane popolate da creature mitiche e leggendarie. Isole meravigliose come Citera, la patria di Afrodite, paesi della cuccagna come la Colchide, terra del Vello d'oro, reami selvaggi abitati da mostri come quello dei Mangbetu, imperi tenebrosi come quello dei Cimmeri, abitanti delle gallerie sotterranee. Questo atlante invita a un'esplorazione poetica del mondo in compagnia dei grandi viaggiatori dell'antichità e del XVI secolo ma anche di romanzieri ed eruditi di tutti i tempi. -
Il rito del saluto
Al Nilo Blu, danza del ventre il sabato sera, uno scrittore si rifugia, in una notte di pioggia, per trovare il comune finale dei cinque episodi di un'unica storia, quella dell'addio, in cui ognuno saluta i restanti con un consapevole o inconsapevole rito che rispecchia l'assurdo, la rabbia, l'amore, il disprezzo, il dubbio. Un giovane nobile e squattrinato si arruola tra i garibaldini per andare a vedere come e perché si vada a morire per niente; in una baita sperduta, una bevuta di grappa servirà a scoprire l'esultanza di una selvaggia vecchiaia; un medico, perseguitato dall'odore della speranza, quando è vana, cui si aggrappano i corpi dei pazienti, coltiva un fantomatico progetto nel ricordo della figlia perduta. Una inquietante vecchia zia accoglie, nella sua equivoca villa, provvisori ospiti alla ricerca, prima di scomparire, di quale sia stato il senso della loro vita. Chiude le storie un rito collettivo, una ridda di personaggi impegnati a esorcizzare la loro uscita di scena recitando sul canovaccio dei ricordi e delle occasioni perdute, l'attimo cui la tragedia della vita si volge in commedia. -
Quaderni neri 1939-1941. Riflessioni XII-XV
Quaderni neri presentano una forma che, secondo le sue caratteristiche, risulta oltremodo singolare non solo per Heidegger, bensì in generale per la filosofia del XX secolo. Tra i generi testuali di cui solitamente si fa uso i Quaderni sarebbero anzitutto da paragonare a quello del ""diario filosofico"""". In essi gli eventi del tempo vengono sottoposti a considerazioni critiche e messi continuamente in relazione con la """"storia dell'Essere"""". presente testo è il terzo dei tre volumi in cui sono pubblicate le Riflessioni. Il primo quaderno di questo volume incomincia nella tarda estate del 1939, l'ultimo, con le Riflessioni XV, si conclude negli ultimi mesi del 1941. Le Riflessioni non corrispondono ad """"aforismi' da intendersi come """"massime di saggezza"""". Ciò che è """"decisivo non è"""", """"che cosa si rappresenti e che cosa venga riunito a formare una costruzione rappresentativa """", """"bensì solo come si ponga la domanda e assolutamente il fatto che si domandi dell'essere"""". Dal """"tentativo"""" di Heidegger di riconoscere la """"storia dell'Essere"""" nei suoi segni quotidiani nasce un manoscritto che, dall'inizio degli anni trenta fino all'inizio degli anni settanta, interpreta anche i due decenni più oscuri della storia tedesca e l'eco che ne seguì."" -
Orfanzia
La vita ha un sapore al quale è difficile resistere, e crescere può essere una sfida, se gli altri hanno più fame di te.Tutti i bambini a un certo punto spariscono. Ma sono solo in pochi a sapere come. Il protagonista di Orfanzia lo sa. Lo sa a tal punto che si rifiuta con tutto se stesso di obbedire all'imperativo quotidiano dettato dai genitori: mangia. E così combatte una guerra che lo vede opporsi alle insistenze della madre, alla severità del padre, alle cure del pediatra. Perché lui lo sa, che cosa fanno gli adulti con i bambini troppo buoni. Lui lo sa, che tutti i genitori sono cattivi. E solo finché non cederà al cibo, anche a costo di rigettare il mondo che lo circonda, potrà salvarsi. Ma la vita ha un sapore al quale è difficile resistere, e crescere può essere una sfida, se gli altri hanno più fame di te. -
Socrate 2896
Lucilla è una bambina del tutto speciale, Socrate è un toro maremmano di nove quintali dalle lunghe corna bianche. Hanno sette anni, sono cresciuti insieme e all'alba di domani la vita di entrambi cambierà. Questa è dunque la notte dell'addio, o forse di un nuovo inizio. A nome degli animali e della natura Socrate ha affidato a Lucilla un prezioso messaggio per l'umanità sbandata. A lungo ci hanno ragionato insieme, mentre, stagione dopo stagione, la loro amicizia si trasformava nel preparativo di una missione. Non va sprecato neppure un minuto, prima che sorga il sole, per ripassare quanto la piccola ambasciatrice riferirà all'uomo, offrendogli la luminosa chiave capace di mutare il suo destino. -
Fato e furia
Per alcuni la vita è sogno. Lotto e Mathilde, il ragazzo d'oro e la principessa di ghiaccio, si conoscono alla fine dell'università e si sposano subito: giovani, bellissimi e innamorati, si avviano verso un destino di felicità. Lotto depone senza troppo dolore le ambizioni da attore per diventare celebre come autore teatrale, e Mathilde si rivela la moglie ideale, la musa silenziosa: lui ama le luci della ribalta e lei sceglie il riparo delle quinte, lui è fiducioso e aperto verso le persone e il futuro, lei è più oscura e sfuggente. Ventiquattro anni di matrimonio per una coppia perfetta, quella che vedono - a credono di vedere - tutti da fuori: ma basta cambiare punto di vista e la maschera cade. Il fato cala senza pietà; e Mathilde è la furia che libera un carico di rivelazioni. Con la sua scrittura intensa e luminosa Lauren Groff è riuscita a dare grande respiro narrativo a quella che si può leggere come una pièce teatrale, una tragedia animata da due personaggi folgoranti: perché ogni storia ha due facce, e la chiave di un matrimonio non è la verità, ma il segreto. -
Storia della violenza
Finalista del Premio Gregor von Rezzori 2017 come migliore opera di narrativa stranierarnrnSembrava che non si sarebbe mai stancatorne che avrebbe potuto continuare a urlare,rna insultare, a dispiegare e a riversare la violenzarnper decenni, per secoli, senza tregua.rnrn""Ho incontrato Reda una notte di Natale. Verso le quattro del mattino stavo tornando a casa dopo una cena da amici. Mi ha avvicinato per strada e alla fine gli ho proposto di entrare nel mio studio. Lì mi ha raccontato la storia della sua infanzia e l'arrivo in Francia di suo padre, in fuga dall'Algeria. Abbiamo trascorso il resto della notte insieme, abbiamo parlato, abbiamo riso. Alle sei del mattino, ha tirato fuori una pistola e ha detto che mi avrebbe ucciso. Mi ha insultato, strangolato, violentato. Il giorno dopo è iniziato il procedimento medico e legale. Più tardi, mi sono confidato con mia sorella. E l'ho poi sentita raccontare quegli avvenimenti a modo suo. Guardando indietro alla mia infanzia, ma anche alla vita di Reda e di suo padre, riflettendo sull'emigrazione, il razzismo, la povertà, il desiderio e gli effetti di un trauma, anch'io vorrei capire che cosa è successo quella notte. E da lì tracciare una storia di violenza."""" E.L."" -
Ora che è novembre
«Amore e paura crescono insieme con una precisione quasi matematica: più grande è l'amore, più grande la paura.»Sono passati dieci anni da quando gli Haldmarne hanno lasciato i modesti agi della vita di città per tornare alla terra di famiglia. Kerrin, Merle e Marget sono diventate grandi in campagna, divise tra i doveri pesantissimi del lavoro quotidiano (""quella confusione che è la nostra vita e che ci impedisce di essere davvero vivi"""") e l'incanto dell'infanzia passata all'aria aperta, respirando paesaggi che mutano di ora in ora. Mentre per Marget e Merle la natura è fame e cibo insieme, e riesce a placare le loro ansie di crescita, Kerrin è selvatica e strana, rosa da un'inquietudine feroce che nemmeno la salda presenza della madre riesce a contenere. La terra è gravata da un'ipoteca che pesa come un macigno sull'anima già inasprita del padre e sparge insicurezza in famiglia. Mentre una siccità senza tregua devasta i raccolti, ad alleviare le fatiche degli Haldmarne arriva un giovane uomo assoldato come bracciante. Grant ha studiato, è stato in città; riesce a far sorridere le ragazze, a distrarle, ma anche a dividerle. E intanto la pioggia non arriva, e le stravaganze di Kerrin sfociano in una vena di follia. È Marget, ora che è novembre e tutto si è concluso, a raccontarci la storia di una famiglia che si sgretola, del mondo agreste che là fuori si sfalda sotto un sole impietoso, delle disgrazie che si abbattono una dopo l'altra sugli Haldmarne e sui loro vicini, senza risparmiare nessuno."" -
Legami feroci
Due donne camminano per le strade di New York. Due donne come tante: una madre e una figlia che ricordano il passato e inevitabilmente si scontrano. Poche volte, però, ci è dato di ascoltare da vicino una conversazione tanto intima, ma qui è possibile perché la figlia è Vivian Gornick e ""Legami feroci"""" è il suo primo memoir, un libro diventato di culto e annoverato tra i più significativi del suo genere. È lei che ripercorre una vita segnata dalle continue lotte per l'indipendenza dalla madre, quella che le cammina accanto, intelligente pur se non istruita, prigioniera della perdita prematura del marito ma determinata ad affermare ancora e ancora il suo ruolo di leader non solo in famiglia, ma anche nella piccola comunità dove per anni hanno vissuto. Arguta, feroce, stravagante, questa madre è una gigantessa domestica con cui il confronto è sempre estremo. Vivian Gornick racconta in rigoroso disordine la sua vita con e contro una donna ingombrante, difficile, certo indimenticabile, in un libro che, come scrive Jonathan Lethem nella sua introduzione, """"chiama l'applauso che si deve all'opera di un tecnico sopraffino."""""" -
Le afflizioni
«L'Encyclopaedia consta di trecentoventisette volumi, ciascuno con il proprio scaffale in teak e con la propria panca per leggerlo. Se scegli di passare la vita in mezzo a libri e rotoli, l'odore della cartapecora e della pergamena ti entrerà nel cuore più di quello del cibo.»Un bibliotecario molto anziano sceglie Máximo, giovane nano farmacista dal volto deforme, come suo allievo ed erede per affidargli l'Encyclopædia medicinæ, libro che custodisce il sapere su tutte le malattie che affliggono l'umanità. In esso tutti i mali sono manifestazioni esteriori di difetti morali, vizi, o semplicemente della miseria umana: dal Morbus geographicus, che si cura solo trovando il posto giusto in cui stare, all'Afflizione di Mnemosyne, in cui la memoria diventa prodigiosa, ma a scapito di tutte le altre facoltà; dal Corpus fractum, in cui chi ne è affetto assorbe tratti fisici di persone cui ha fatto torto trasformandosi in un mostro composito, all'Amnesia hystrionis, in cui gli attori perdono la memoria guadagnando così il gusto di scoprire come nuove le opere che ormai conoscevano fino allo sfinimento. Come Máximo scoprirà presto, la medicina può rivelarsi ben più di quel che pensava. ""Le afflizioni"""" è un compendio magico di pseudo-malattie, un'enciclopedia di medicina arcaica compilata da uno scienziato contemporaneo. A poco a poco questi mali bizzarri o mistici arrivano a comporre il quadro di una lotta eterna: quella tra l'umano desiderio e i limiti dell'esistenza corporea."" -
L' occhio del male
« Per Oates, il vero orrore è radicato non nel soprannaturale - il che sarebbe quasi rassicurante - ma nelle cose che le persone fanno le une alle altre sotto l'incantesimo dell'attrazione» - The Washington Post«Per tutta la notte sentì una violenta infezione farsi largo nel suo sangue. Una piccola febbre che cominciava a prendere forza. Ma, ovviamente, non si trattava dell'aggressione di un qualche malvagio batterio, bensì dell'amore.»In questa raccolta Joyce Carol Oates offre al lettore quattro racconti sull'amore, mostrando fino a che punto possono arrivare le persone per trovarlo, tenerlo e a volte mettervi fine, e continua la sua esplorazione degli angoli più bui e disturbanti della natura umana. Nel primo racconto della raccolta incontriamo Mariana, la quarta giovane moglie di un noto intellettuale. Quando una notte la sfacciata prima moglie del marito va da loro, Mariana scopre una terribile verità che minaccia il suo matrimonio e la sua stessa sanità mentale. Allo stesso modo tutte le storie che compongono la raccolta raccontano legami d'amore in cui la tensione, il segreto, la violenza dei legami e delle passioni catturano il lettore in una suspense continua. -
Carta. Sfogliare la storia
La carta è uno dei ritrovati tecnologici più semplici ma anche più essenziali nella storia dell'uomo. Per due millenni l'abilità di produrla in modi sempre più efficienti ha supportato la diffusione della letteratura, della stampa, della religione, dell'educazione, del commercio e dell'arte: ha gettato le fondamenta delle civiltà. Ma cosa ne sarà della carta in un mondo sempre più digitalizzato? Attraverso un viaggio avvincente e istruttivo Kurlansky ci invita a guardare ai processi dell'innovazione tecnologica da un'altra prospettiva: non è la tecnologia a cambiare la società, ma è la società che sviluppa nuove tecnologie per indirizzare il cambiamento. Nessun dubbio, quindi: la carta è qui per restare. -
La geografia del genio. Alla ricerca dei luoghi più creativi del mondo, dall'antica Atene alla Silicon Valley
Che cos'è il genio? Come nasce? Perché certi luoghi, in certi momenti, hanno prodotto una grande quantità di menti brillanti e di buone idee, mentre altri no? Oggi sappiamo che le persone geniali non nascono singolarmente, a caso, bensì a gruppi. Il genio tende a fare massa, e la genetica c'entra pochissimo: le epoche d'oro vanno e vengono molto più rapidamente di quanto cambi il patrimonio genetico. Quali sono le cause, quindi? Il clima? La ricchezza? Con piglio sicuro e humor irriverente, Weiner esamina le connessioni, anche le più inaspettate, tra l'ingegno e l'ambiente in cui si sviluppa, e lo fa accompagnandoci in sette luoghi esemplari: alcuni sono enormi metropoli, come la Vienna del 1900, altri sono piccoli centri, come la Firenze del Cinquecento. Certi, come l'antica Atene, sono ben noti; altri, come la Calcutta del XIX secolo, lo sono meno. Ciascuno di questi posti, tuttavia, ha rappresentato un momento culminante nella storia dell'umanità. E quasi tutti sono città: possiamo essere ispirati dalla natura, ma è chiaro che il contesto urbano ha qualcosa di particolarmente favorevole alla genialità, che questo libro ci invita a ripensare come il frutto di una cultura che la incoraggia, non come atto individuale ma come responsabilità collettiva. -
Andar per libri. Il mondo in 15 librerie
"In Andar per libri"""" Henry Hitchings ha chiesto a quindici dei più grandi scrittori contemporanei provenienti da ogni angolo del globo di raccontare le librerie che più li hanno influenzati. Così quindici voci inconfondibili si levano a intonare un inno che celebra la libreria come istituzione, ne sostiene il valore e ne esalta il fascino, ognuna mostrando allo stesso tempo il proprio affetto per una libreria in particolare o per la cultura delle librerie in un luogo particolare. Ciò che ne risulta non è """"un dizionario geografico, una guida alle librerie del mondo, ma un'antologia di esperienze personali legate al libro, l'oggetto più evocativo del millennio scorso, e al luogo straordinario in cui i lettori vanno a comprarsi i libri: una farmacia o una farmacopea, un miracolo di eclettismo, un giardino segreto, un barilotto di polvere da sparo ideologica, uno scenario per la protesta contro la banalità e la superficialità del resto del mondo, e anche un luogo in cui ci si sente sicuri e sani, l'unico tipo di caverna che sia anche un faro.""""" -
Rime e lettere
«Caro m'è 'l sonno, e più l'esser di sasso, mentre che 'l danno e la vergogna dura; non veder, non sentir m'è gran ventura: però non mi destar, deh, parla basso.» - Silloge 17L'opera poetica di Michelangelo viene pubblicata in un'edizione critica che prevede un nuovo ordinamento delle poesie (con un ampliamento del numero dei componimenti) e, soprattutto, un ricco commento integrale (teso a chiarire diversi punti oscuri e a proporre, in molti casi, letture inedite). Ne risulta un quadro ricchissimo e dettagliato, una messa a fuoco capillare sul versante letterario degli intrecci tra arte e poesia, tra estetica e pensiero. La poesia di Michelangelo, infatti, è poesia allo stesso tempo di cose e di concetti; nasce da riflessioni profonde e partecipate, si tinge ora di ironia, ora di inquietudine; all'orgoglio e all'esaltazione si alterna lo smarrimento. Il ventaglio dei temi e dei generi praticati lungo circa cinquant'anni è ampio. Nel segno di un fascino singolare, i versi trasmettono una sensibilità straordinaria per l'arte e la bellezza, ma anche ineguagliabili moti d'amore e legami profondi con la storia e le vicende politiche del tempo: sono il riflesso fedele di un pensiero complesso, multiforme, decisamente originale così come fu la sua arte. I contemporanei gliene diedero atto, da Francesco Berni a Benedetto Varchi a Giorgio Vasari. Lungo i quasi sessant'anni che ci separano dall'ultima edizione critica delle rime michelangiolesche, gli studiosi hanno elaborato nuove interpretazioni, con contributi spesso decisivi per comprendere appieno i testi del grande artista, prospettando più volte la necessità di rivedere l'assetto complessivo del corpus. Ecco perché era urgente riproporre una nuova edizione, un nuovo commento e, nello stesso volume, anche la raccolta completa delle lettere scritte da Michelangelo per consentire al lettore di seguire da vicino tutta la vicenda biografica e intellettuale di questa figura-cardine della storia mondiale dell'arte. -
La corriera stravagante
Pubblicato per la prima volta nel 1947, La corriera stravagante, bloccata nel verde delle vallate californiane, con il suo carico di avventure sensuali e personaggi fuori dall'ordinario, lasciò sbalorditi pubblico e critica per la vena narrativa divertente, mai emersa nei precedenti lavori di Steinbeck.«La verità era che Bernice non aveva nessuna voglia di andare in Messico, voleva soltanto presentarsi alle amiche dopo essere stata in Messico. Il marito non voleva andarci affatto: s'era deciso solo per far piacere alla famiglia, e perché sperava che gli giovasse dal punto di vista della cultura generale. Mildred, lei, avrebbe voluto andare, ma non in compagnia dei genitori: voleva incontrare persone nuove e strane, incontri che avrebbero reso lei stessa nuova e strana.»Quando La corriera stravagante venne pubblicato per la prima volta nel 1947, la critica americana ed europea rimase sbalordita perché John Steinbeck, già noto e apprezzato come autore di romanzi socialmente impegnati (come Furore e Uomini e topi) sembrava contraddire se stesso. Le avventure di una corriera e dei suoi passeggeri eccentrici, bloccati nel verde delle vallate californiane, ci restituiscono ancora oggi intatta la loro carica bizzarra e permettono di conoscere uno Steinbeck leggero, sensuale e vitale, forse nella sua vena più felice e ironica. -
La fortezza della solitudine
Uno dei romanzi più noti di Lethem, narra la storia di Dylan e Mingus, due ragazzi, vicini di casa che abitano a Brooklyn. Dylan è bianco, Mingus è nero: la loro amicizia non è sempre Facile. Un racconto che si snoda dagli anni settanta ai novanta, all'interno della ""Fortezza"""", un isolato abitato da una maggioranza di famiglie nere, dove serpeggia la paura del ritorno dei bianchi. La vita nell'America degli anni settanta è fatta di conflitti razziali e politici che si possono accendere anche a partire da scelte molto piccole: quali canzoni ascoltare e quali amici frequentare. Con gli anni novanta l'atmosfera si fa più distaccata, e le persone sono sempre più avvolte nell'indifferenza e nell'isolamento."" -
Men and cartoons. Ediz. italiana
Nove racconti di eroi dei fumetti che incontrano gente comune, detective improvvisati e universi in cui l'umanità è confinata a vivere nelle auto. Nove storie narrate con una vena poetica, un humor surreale e una irrefrenabile tendenza alla critica sociale senza pedanteria. Una varietà di situazioni e stili che spaziano dal fumetto e i B movie alle opere più ispirate di Borges e Kafka, tutte accomunate dall'intensità e dall'estro creativo di Lethem. I lettori che già lo conoscono ritroveranno uno stile originalissimo, per i nuovi lettori costituirà un biglietto da visita di uno dei più ironici e dotati scrittori contemporanei. -
Uomini e topi
La storia di un'amicizia profonda tra due uomini, due braccianti stagionali in California che condividono un sogno.rnrn«Un libro semplicemente perfetto» – Nick HornbyrnrnGeorge Milton si occupa da sempre con ferma dolcezza di Lennie Small, un gigante con il cuore e la mente di un bambino. Il loro progetto, mentre vagano di ranch in ranch, è trovare un posto tutto per loro a Hill Country, dove la terra costa poco: un posto piccolo, giusto qualche acro da coltivare, e poi qualche pollo, maiali, conigli. Ma le loro speranze, come ""i migliori progetti predisposti da uomini e topi"""" (è un verso di Burns), sono destinate a sbriciolarsi. Il ritratto di un'America soffocata dalla crisi e di un'umanità gretta e gelosa nella drammatica rappresentazione di un maestro della letteratura. Scritto nel 1937 e destinato a un pubblico di uomini semplici come George e Lennie, """"Uomini e topi"""" è una breve storia ricca di dialoghi, un piccolo gioiello di scrittura, pensato da Steinbeck per essere messo in scena in teatro e al cinema: e così è successo, sul grande schermo e a Broadway. Ma «Uomini e topi» resta prima di tutto un romanzo indimenticabile. Questa edizione propone nella nuova traduzione di Michele Mari un racconto di impegno, solitudine, speranza e perdita che resta uno dei libri più letti e più amati della letteratura mondiale. Introduzione di Luigi Sampietro.""