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Tracce di un rinascimento dell'Europa? La società europea tra conflitti di valore e sfide globali
La diversificazione e la pluralità dei valori sono un ostacolo o una risorsa per l'integrazione europea? Quali valori possono costituire un antidoto alle derive nazionaliste, autocratiche e populiste? Quali sono le condizioni istituzionali perché possa emergere una formazione sociale e politica nuova a livello europeo? Sono alcune delle domande che fanno da cornice a questo volume, che analizza i differenti aspetti della crisi europea alla luce della questione dei valori condivisi e della loro diversificazione, non guardando soltanto ai processi di divisione e di conflitto ma anche alle risorse di creatività e di cooperazione a livello sociale. Una riflessione che aspira a far emergere i segnali di un processo che potrebbe evolvere verso una sorta di rinascimento europeo. -
La sinistra italiana e gli ebrei. Socialismo, sionismo e antisemitismo dal 1892 al 1992
Socialismo, sionismo e antisemitismo dal 1892 al 1992rnrnQuesto libro ricostruisce i rapporti fra la sinistra italiana e gli ebrei, dal 1892, quando nacque il Partito socialista, alla crisi della cosiddetta prima Repubblica. I protagonisti sono le donne e gli uomini che, in nome del socialismo di matrice marxista, aderirono ad alcune delle più importanti organizzazioni di massa del Novecento. E gli interrogativi a cui l’autrice cerca di rispondere sono i seguenti: chi sono stati e chi sono gli ebrei per i socialisti? Sono oppressi, e quindi insieme a tutti gli sfruttati del mondo partecipano alla lotta per l’avvento di una nuova civiltà, oppure ostacolano la realizzazione del socialismo? Accanto alla storia dei partiti, nella trattazione hanno ampio spazio gli intellettuali che vissero a stretto contatto con la politica. Da questo punto di vista, la rappresentazione dell’antisemitismo, del sionismo e del conflitto arabo-israeliano, negli scritti degli storici, dei filosofi e dei sociologi, ma anche nel cinema, nei romanzi e nella produzione della cultura di massa, aiuta ad approfondire la ragione delle scelte politiche. Nell’arco di un secolo, a delinearsi è una storia di relativa sottovalutazione della questione ebraica. -
Critica della ragione empatica. Fenomenologia dell'altruismo e della crudeltà
L’ideologia corrente esorta all’empatia confondendola con l’altruismo o persino con la bontà. È un errore fatale. Attraversando arte, filosofia e psicologia, questo libro smonta la connessione semplicistica e falsa tra morale ed empatia e ne costruisce una, più complessa, tra empatia e umanità. Tutti siamo empatici, ma non tutti siamo buoni. L’empatia, infatti, è necessaria anche ai torturatori, ai sadici, a chi – e il mondo contemporaneo, con i suoi muri e le sue derive securitarie ne fornisce innumerevoli esempi – contrappone il «noi» agli altri. Noi non siamornbuoni perché siamo empatici ma possiamo diventare migliori conoscendo l’empatia, la sua forza, le sue strategie, i suoi segreti. -
L' economista utile. Vita di Giorgio Fuà
Giorgio Fuà ha visto la propria vita intrecciarsi con alcuni tra i fatti e i processi più importanti del Novecento. Il secondo conflitto mondiale, la Shoah, la Guerra fredda, il «miracolo economico », la crisi del sistema fordista, il crollo del modello sovietico e l'erompere della globalizzazione hanno costituito lo sfondo di un'esistenza che lo ha condotto a collaborare, assumendo ruoli di grande re spon sabilità, con uomini come Adriano Olivetti, Ernesto Rossi, Gunnar Myrdal ed Enrico Mattei. Anche grazie a queste esperienze, Fuà ha tratteggiato e sostenuto il profilo dell'«economista utile», uno scienziato sociale cioè che all'accurata analisi della realtà è chiamato ad aggiungere proposte per la soluzione dei problemi indagati. -
Evoluzione del settore dell'energia. Trend e opportunità
Tra progresso tecnologico, domanda di energia e fonte utilizzata vi è un forte intreccio, che fa di volta in volta emergere diverse tendenze di mercato e diverse opportunità di business. Se il progresso tecnologico rende possibile un cambiamento della fonte energetica, cambierà anche il contesto tecnologico-organizzativo della trasformazione, trasporto, stoccaggio e, infine, distribuzione di questa specifica e nuova fonte energetica. Il volume affronta proprio questi problemi. Dopo un primo capitolo che ripercorre il contesto internazionale ed europeo del quadro regolatorio, e che esamina la filiera del mercato nazionale dell'energia elettrica e del gas, il secondo capitolo approfondisce le evoluzioni e i trend del settore energetico, esaminandone in particolare alcuni che spaziano nei più diversi ambiti tecnologici e economici: dal tema del bilanciamento, a quello della circular economy, fino a quello più industriale della mobilità sostenibile e a quello più trasversale della digitalizzazione nel mondo dell'energia. Il terzo e ultimo capitolo esamina infine le opportunità di business che tali evoluzioni possono determinare, cercando di accoppiare a ogni trend, una o più di tali opportunità. -
Nazioni Unite e organizzazioni regionali tra autonomia e subordinazione
Il volume mira a verificare se e in che misura oggi si stia affermando il regionalismo, se e in che misura esso stia al contempo ridimensionando l'universalismo, imperniato in quanto tale sul primato e il ruolo totalizzante del Consiglio di sicurezza in base alla Carta di San Francisco, nel processo decisionale e operativo di gestione non solo militare di crisi e conflitti armati di dimensioni regionali. A tal fine, l'analisi ha l'obiettivo di accertare se gli episodi della prassi più recente possano essere ricondotti ad unità sul piano giuridico o al contrario, come sembrerebbe, vadano inquadrati nell'ambito di diversi modelli giuridici; in quale misura, su quali presupposti e con quali effetti universalismo e regionalismo si combinino tra loro; quali criteri debbano essere valorizzati in ragione della loro influenza sulla gestione dei conflitti armati, nei rapporti tra l'ONU, le organizzazioni regionali e le organizzazioni sub-regionali. Il volume si compone di due parti: la prima parte è dedicata alle ripercussioni sul piano dei rapporti tra Nazioni Unite, organizzazioni regionali e sub-regionali delle novità introdotte, al loro interno, a livello istituzionale e normativo; la seconda, invece, si concentra maggiormente sui singoli episodi della prassi più recente esemplificativi delle tendenze in corso, dai quali saranno tratti elementi e dati necessari alle indicate ricostruzioni. -
La perdita di chance in Italia e in Europa
Il presente volume intende esaminare le problematiche connesse all'individuazione di una nozione autonoma di «perdita di chance» perseguendo l'obiettivo di inquadrare alcune delle più rilevanti questioni applicative riguardanti l'accertamento e le conseguenze dell'inadempimento e dell'illecito. Si mira a delineare i parametri di riferimento, in ordine alla valutazione delle chance perdute, in relazione ai diversi campi della responsabilità civile. Il problema viene esaminato - in appositi capitoli - con specifica attenzione al diritto del lavoro e all'esercizio di determinate professioni. Si mettono in evidenza le differenze rispetto alla tematica riguardante l'accertamento del c.d. nesso di causalità e vengono proposti appositi strumenti applicativi per la quantificazione del danno risarcibile. Si offre inoltre una riflessione al fine di determinare l'attuale ambito operativo della perdita di chance con riferimento al diritto europeo e agli ordinamenti spagnolo e tedesco. Un apposito capitolo è dedicato all'analisi del linguaggio giuridico in materia. -
Quale reddito di cittadinanza? Criticità e prospettive delle politiche di contrasto alla povertà
Tra il 2017 e il 2019 sono stati approvati due interventi normativi che nelle dichiarate intenzioni dei legislatori proponenti, avrebbero dovuto costituire la prima misura universalistica di contrasto alla povertà realizzata nell'ordinamento italiano, dopo le sperimentazioni di RMI, Social Card, Carta acquisti, Sia. I due provvedimenti (l'uno introduttivo del Reddito di Inclusione, l'altro del Reddito di Cittadinanza) esprimono effettivamente, come si è detto da alcune parti, una alternanza di «visioni» e di «approcci» al tema della povertà e del contrasto alle diseguaglianze? Quali sono le prospettive che questa evoluzione normativa suggerisce? Quali le domande sociali e istituzionali cui il legislatore non ha offerto ancora risposta? Il volume propone una riflessione di carattere interdisciplinare condotta da studiosi di diritto, scienza politica, sociologia, economia che da anni analizzano gli interventi di contrasto alla povertà in Italia e all'estero: obiettivo del lavoro è di proporre riflessioni che consentano di individuare soluzioni capaci di coniugare efficacia e sostenibilità, coerenza con i principi costituzionali, e perciò capacità perequativa e redistributiva sociale e territoriale. -
Annuario scienza tecnologia e società
Dal 2005 Observa Science in Society conduce un monitoraggio permanente sul rapporto tra cittadini e scienza che è alla base dell'Annuario Scienza Tecnologia e Società, fonte di dati nazionali e internazionali per studiosi e giornalisti. Questa sedicesima edizione si caratterizza per l'attenzione al tema del cambiamento climatico. Nella prima parte, oltre a dare conto delle più recenti tendenze nei rapporti tra scienza, tecnologia e opinione pubblica in Italia, si analizzano la percezione e le azioni degli italiani per contrastare il cambiamento climatico, l'attenzione delle nuove generazioni ai temi ambientali, il rapporto tra cittadini e scienza in un paese europeo come la Svezia. La seconda parte si sviluppa secondo l'organizzazione tematica ormai consolidata: la prima sezione è dedicata ai dati sulle politiche della ricerca; la seconda sezione si focalizza sugli orientamenti dell'opinione pubblica verso le fake news, le vaccinazioni e la privacy sul web; infine, la terza sezione offre una raccolta dei principali eventi scientifici occorsi nel 2019, i volumi pubblicati sul rapporto tra scienza e società nell'ultimo anno e un glossario dei termini usati. Con un approfondimento sul rapporto tra cittadini e ambiente. -
Una questione nazionale. Il Mezzogiorno da «problema» a «opportunità»
A distanza di più di 150 anni dall'Unità d'Italia, la questione meridionale resta questione non risolta e determinante della tenuta sociale e istituzionale del Paese. Sebbene tuttora in ritardo dal punto di vista economico e industriale, il Mezzogiorno è tutt'altro che fermo e presenta importanti potenzialità, come ha dimostrato nel triennio 2015-17: nonostante fosse stato colpito dalle conseguenze della crisi del 2008 in maniera più dura del Centro-Nord, è stato in grado in quegli anni di agganciare la pur limitata ripresa del nostro Paese in tutte le variabili rilevanti, in particolare PIL, occupazione, investimenti ed esportazioni. Il gruppo di studio di Astrid sul tema ha affrontato la questione meridionale da tre punti di vista, distinti ma fortemente interrelati: il tessuto produttivo e le politiche per lo sviluppo; il divario nei servizi, nelle infrastrutture e nelle condizioni di vita; la tenuta della qualità istituzionale. Ne è nato un volume frutto di riflessioni corali e coordinate sui principali problemi del Mezzogiorno d'Italia. L'esplosione della crisi conseguente all'emergenza sanitaria non cambia i problemi ma rende più urgenti e indifferibili le politiche necessarie ad affrontarli. L'ispirazione di questo lavoro è «risorgimentale», essendo convinzione degli autori che la questione meridionale sia questione nazionale e che sia specifica responsabilità dello Stato affrontarla. Solo nell'appartenenza alla collettività nazionale con i propri diritti e doveri si può porre la questione dell'intervento per ridurre e alla fine chiudere il divario. Il recupero del Secondo dopoguerra è avvenuto in maniera integrata col processo di unificazione reale del Paese, con la sua industrializzazione e infrastrutturazione, con le grandi reti di trasporto e di energia e con la promozione di standard uniformi nella scuola e nei servizi. Senza vagheggiare impossibili ritorni al passato, la tesi centrale è che sia arrivato il momento di enfatizzare maggiormente il senso dell'appartenenza alla comunità nazionale, che così limpidamente si è manifestato durante l'emergenza sanitaria. -
Foreign direct investments screening. Il controllo sugli investimenti esteri diretti
È possibile conciliare l'obiettivo di attrarre gli investimenti stranieri, promuovendo così la crescita e lo sviluppo economico, con l'esigenza di tutelare la sicurezza e gli interessi strategici nazionali? Di recente, molti ordinamenti, a partire dagli Stati Uniti, dalla Cina e dalla Francia, hanno rafforzato i loro tradizionali sistemi di controllo sugli investimenti esteri; oppure, come nel caso della Germania e dell'Italia, li hanno istituiti ex novo. Il Regolamento dell'Unione europea 2019/452 mira ora a favorire la convergenza e il coordinamento tra i diversi meccanismi nazionali di controllo, anche mediante la consultazione tra Stati membri e Commissione. Con il contributo dei maggiori esperti della materia a livello internazionale e dei responsabili delle autorità competenti, il volume prova a dare una risposta all'interrogativo iniziale nell'era della corsa globale al controllo sugli investimenti stranieri. A tal fine, il libro offre un'analisi e una ricostruzione critica delle discipline statunitensi e cinesi, delle normative europee e della regolamentazione italiana, verificandone l'applicazione pratica e ricostruendo gli strumenti predisposti a livello nazionale e internazionale per garantire la tutela degli investitori. Il volume è completato da un'appendice normativa contenente le legislazioni adottate nei principali ordinamenti. Contributi di Giacomo Aiello, Filippo Annunziata, Stefania Bariatti, Maria Adele Carrai, Roberto Chieppa, Marcello Clarich, Marco D'Alberti, Luigi Fumagalli, Roberto Garofoli, Andrea Guaccero, Christopher L. Mann, Filippo Modulo, Giulio Napolitano, Thomas Perroud, Carlo Pettinato, Giovanni Pitruzzella, Giacomo Rojas Elgueta, Andrea Sacco Ginevri, Jacob von Andreae. -
Il diritto privato e i suoi confini
Quali sono gli attuali confini del diritto privato? A che livello si collocano le sue fonti? Che tipo di interessi sono oggi sottesi all’applicazione della regola privatistica? Sono questi alcuni degli interrogativi da cui muovono i saggi raccolti nel volume, accomunati dall’ormai ineludibile presa d’atto della perdita di centralità dello Stato nazionale, non più centro esclusivo di regolazione dei rapporti tra consociati, e del progressivo dissolvimento dei rigidi confini che, secondo le più tradizionali dogmatiche, hanno nettamente marcato le distinte aree del diritto pubblico e del diritto privato. Tutto ciò ha ricadute operative di estremo rilievo, per la cui comprensione s’impone all’interprete un rinnovato sforzo critico. -
La legge che non c'è. Proposta per una legge sulla libertà religiosa in Italia
La Costituzione dell'Italia repubblicana offre, a livello europeo, una delle più complete protezioni della libertà religiosa, ma l'attuazione legislativa del progetto costituzionale è parziale. L'Italia è conosciuta per il suo modello concordatario, esteso dalla Costituzione anche alle confessioni diverse dalla cattolica, ma non tutti sanno che, per le comunità religiose prive di accordi con lo Stato, l'unica legislazione fruibile risale al 1929. Una normativa così datata e così fuori asse rispetto ai principi costituzionali, per quanto corretta nel tempo dalla Consulta, si è rivelata sempre più inadeguata a soddisfare le crescenti e nuove istanze, sia individuali che collettive, di libertà religiosa. I vari tentativi di approdare a una nuova legge generale sulla libertà religiosa non hanno avuto, a oggi, esito positivo. Restano così in larga misura inevase molte delle domande di libertà che emergono da un contesto religioso e culturale sempre più caratterizzato, anche in Italia, in senso pluralistico. A tali domande prova a rispondere la «Proposta» di legge pubblicata in questo volume, elaborata da Sara Domianello, Alessandro Ferrari, Pierangela Floris e Roberto Mazzola, con il coordinamento di Roberto Zaccaria. La «Proposta» prende in carico più istanze di libertà, individuali e comunitarie, investe diverse tematiche (tra le quali l'assistenza spirituale, l'associazionismo religioso, l'uguale libertà di tutte le confessioni) e scaturisce da un ampio confronto del Gruppo di lavoro con comunità religiose, associazioni non confessionali, giuristi, politici e rappresentanti istituzionali. -
Storia percorsi e politiche della sussidiarietà. Le nuove prospettive in Italia e in Europa
Dopo il dibattito eminentemente giuridico degli anni Novanta, seguito all'inserimento e alla regolamentazione del principio di sussidiarietà nei trattati europei, e dopo che questo ha esordito nella Costituzione italiana nel 2001, il volume si interroga sulle conseguenze di quell'innesto normativo e sulle problematicità emerse. Ma si incarica anche di indagare sulle opportunità che esso ha apportato in termini teorici - di ripensamento del principio stesso in chiave storico-filosofica e socio-politico-evolutiva - ed empirici - di attuazione «visibile» e trasformativa del principio, specie sul piano orizzontale -, registrando cioè la sua applicazione sul terreno concreto in ambiti non meramente giuridici. Tale impostazione, che non può che avere un respiro multidisciplinare, ha facilitato l'emergere di alcune inedite connessioni tra interpretazioni differenti della sussidiarietà a seconda del settore disciplinare chiamato in causa. Il volume, che raccoglie i contributi di numerosi esperti, fa emergere uno scenario in cui le autonomie sociali e il potere pubblico hanno trovato, grazie alla sussidiarietà, nuove modalità di cooperazione, funzionale anche alla risoluzione dei conflitti pubblico-privato. Nel volume sono inoltre presentati percorsi alternativi nel campo delle relazioni politico-sociali e politico-istituzionali, sia a livello nazionale sia a livello europeo e dell'Unione europea. -
Pensare la vita. Saggio su Hegel
A lungo il concetto di vita, nella sua accezione biologica, è parso per lo più estraneo alla riflessione di Hegel. E tuttavia il filosofo istituisce tra vita e pensiero una relazione particolarmente forte e suggestiva in grado non solo di rovesciare molti luoghi comuni della storiografia a lui consacrata, ma anche di stimolare la riflessione filosofica in un'epoca, come la nostra, che riscopre in vario modo le radici biologiche del pensiero. Ponendo l'accento sul concetto di vita, questo volume ci invita a una rilettura originale della filosofia hegeliana, intesa come una vera e propria ontologia vivente cioè non solo come una ontologia del vivente, ma come una trasformazione delle forme stesse di conoscenza della realtà. individuando nella mutazione della vita il paradigma della forma del pensiero, il saggio svela un altro, misconosciuto volto della dialettica hegeliana legato ai saperi positivi, all'epistemologia del Settecento e ai coevi sviluppi della sperimentazione scientifica. -
Casa dolce casa? Italia, un paese di proprietari
Se l'Italia è un paese di proprietari di case non è per benessere diffuso, ma per la debolezza di politiche pubbliche che, trascurando di pianificare un diverso accesso all'abitare, hanno spinto i cittadini a congelare i propri risparmi nel sistema bancario e hanno consentito che l'indebitamento diventasse uno strumento di ulteriore vantaggio per i più agiati. Alla proprietà è ancora oggi anacronisticamente collegata una serie di rappresentazioni sociali positive (reputazione, inclusione, radicamento) che la rendono non solo desiderabile - creando perciò una domanda costante di case che consuma il suolo e deteriora il paesaggio - ma anche strategica per garantire il passaggio di ricchezza tra le generazioni, in una società che così si fa sempre meno mobile. -
Missione fallita. La sconfitta dell'Occidente in Afghanistan
Il 7 ottobre 2001 gli Stati Unitirnattaccarono l’Emirato Islamicorndell’Afghanistan, allora recente creazionerndel movimento dei talebani che avevanornospitato e protetto il gruppo estremistarnal-Qa’ida e il suo capo Osama binrnLaden, responsabili dell’attacco contrornle Twin Towers. Oggi, la guerra sta perrnconcludersi. Le speranze di costruire unrnpaese stabile, democratico, capace dirnintegrarsi nell’economia globale sonorntramontate da tempo. Gli Stati Uniti e irnloro alleati della Nato non soltanto nonrnsono riusciti a piegare la resistenza deirntalebani e a produrre ordine e sicurezzarnin Afghanistan, ma hanno perso buonarnparte della loro credibilità militare ernpolitica. -
La ragione e il buonsenso. Conversazione patriottica sul'Italia
Nella storia del nostro paese il finale non è ancora scritto. Si può fare ancora molto. Come? Con il «volontariato della ragione»: intervenire, spiegare, anche educare, passando alle nuove generazioni il testimone della responsabilità collettiva.rnrnCaro Salvatore… caro Ferruccio… rnDue «credenti nella ragione», testimoni d’eccezione dei grandi cambiamenti economici e politici degli ultimi decenni, impegnati in una riflessione fra personale e civile sui travagli del paese, sulle loro cause remote e recenti, sui modi per uscirne. Un dialogo per conoscere e capire, parlando di temi che vanno dal possibile declino dell’economia italiana al rapporto con l’Europa, madre o matrigna, dal concetto di austerità nelle pubbliche finanze agli antichi difetti italiani nel diritto, nell’istruzione, nella concorrenza, nella finanza, dallo sviluppo sostenibile agli elementi di forza che l’economia italiana comunque conserva, dalle convulsioni del nostro sistema politico al circolo vizioso dell’informazione. Modesti nella normalità, eccezionali nell’emergenza: l’Italia si salverà ma la strada ricca di futuro apparterrà a cittadini consapevoli, non a moltitudini vocianti. -
Rivoluzione globotica. Globalizzazione, robotica e futuro del lavoro
Automazione, intelligenza artificiale e robotica stanno rimodellando le nostre vite a ritmi travolgenti. Con quali effetti? Quando la tecnologia consentirà a una marea di talenti di rovesciarsi direttamente sui buoni, stabili, posti di lavoro che sono stati alla base della prosperità delle classi medie nei paesi ricchi, permettendo a persone in diverse parti del mondo di essere compresenti in modo virtuale in uno stesso ufficio, la vita di milioni di lavoratori qualificati ne verrà sconvolta, molto più di quanto è accaduto sia con l’industrializzazione sia con la globalizzazione. È la rivoluzione della globotica. Quali misure adotteranno persone e governi per far fronte a tale cambiamento economico e culturale? Come si può evitare che le basi stesse della prosperità ne siano minate? Di quali strategie di adattamento possiamo disporre? Una risposta possibile ci viene dalle abilità indispensabili che nessuna macchina può duplicare: creatività e pensiero indipendente. -
Primavera. La stagione inquieta
Flora, Demetra, Proserpina, qualunquernsia il tuo nome, ti appelli a forze antiche:rnrinascita, vita, desiderio.rnrnIn bilico tra il gelo dell’inverno e il caldorndell’estate, periodo di profumi, di pioggerne di vento, di sconforto e di speranza,rnla primavera è per sua natura inquieta.rnRaccontarla significa narrare di festerndedicate alla vita che rinasce e di lucernche ritorna: dai greci agli ebrei, sinornalla Pasqua dei cristiani. Ma anche dirneserciti e di mercanti – che per secolirnhanno atteso che i mari si facessero calmirnper ripartire –, di rivoluzioni, di diritti ernconquiste. La primavera è però prima dirntutto ciclo terrestre, equinozio, risvegliarsirndi sensi e di corpi, di fiori, erbe, insetti,rnuccelli, in un’ansia di desiderio dove tuttornsembra rimandare in realtà a qualcosarndi più antico e profondo: forse alle originirndel mondo, a quella natura primordialernalla quale ci lega la nostra stessa biologia.rnLa primavera racconta una sorta dirnstruggente nostalgia, di quando, allernorigini, noi e il mondo eravamo una cosarnsola, legati dallo stesso ritmo e dallo stessornordine delle cose.